Sarcoma gamba dx

Gentili dottori,
un mio conoscente, 67 anni, in ottimo stato di salute generale e senza problemi oncologici pregressi, è stato operato poco tempo fa presso un centro altamente specialistico di Milano per leiomiosarcoma alla gamba dx.
Di seguito i dati sulla massa asportata: massa ovalare di contorni ben definiti di circa 3,8 cm all'altezza del muscolo sartorio (che è stato in parte asportato, assieme a parte di altro muscolo vicino; la formazione era circa 5 cm sopra il ginocchio) non vascolarizzata a esame ecodoppler recentissimo, non dolente e probabilmente fissa ai piani profondi, ma su quest’ultimo punto non ho notizie migliori. Per la stadiazione pre operatoria, una TAC con mdc al torace non ha rilevato nulla di patologico. La massa è stata identificata dal paz. circa 10 mesi prima, ma è cresciuta di volume solo tre mesi prima dell'operazione (ha avuto una crescita, in 3 mesi, di circa 1,8 cm). Dopo esame istologico i medici valuteranno se applicare brachiterapia in loco (sono state inserite delle cannule nel muscolo) o meno. I medici si sono apertamente dichiarati ottimisti e positivi. Fra 4 mesi TAC torace, risonanza alle gambe e ecografia al pube (ma non ricordo bene quest'ultimo particolare).
Le domande:
- il fatto che nella massa vi sia una mancanza di vascolarizzazione è un fattore positivo per la prognosi e, se sì, in che modo?
- il fatto che a 10 mesi dalla prima comparsa della malattia la TAC addome sia completamente negativa e che non vi siano stati mutamenti nello stato di salute del paz. è un fattore positivo, e se sì, quanto?
- in generale mi smbra di aver capito che il leiomiosarcoma all'arto sia un tumore curabile in Italia c/o centri specialistici ben attrezzati. E' vero, questo?
Inoltre, conscio della relatività di ogni diagnosi, mi picerebbe avere un vostro parere gnerico sulla situazione del paz. e sulle sue prospettive future.

Grazie mille.
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Dr. Alessio Bosco Ortopedico 123 4 2
Buonasera,
l'oncologia muscoloscheletrica è ad altissimi livelli in Italia, anzi uno dei sui padri fondatori il Prof. Campanacci è stato il Direttore della clinica Ortopedica dell'Istituto Ortopedico Rizzoli, ed ancora oggi da tutto il mondo gli ortopedici oncologici vengono in Italia ad imparare su queste patologie.
Vi sono 2-3 centri in cui si trattano queste patologie e credo che lei a Milano sia in uno di questi.
Le procedure che ha descritto mi sembrano tutte corrette, ed anche i riferimenti che ha segnalato sono tutti incoraggianti. Ora ha bisogno di monitorare la malattia nel tempo, sperando che non si presentino recidive.
Le faccio miei migliori auguri e spero di esserle stato utile.

Dr. Alessio Bosco
Ortopedia Pediatrica-Istituto Ortopedico Rizzoli
http://www.piedepiattobambino.it

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Prof. Filippo Alongi Radioterapista 2.1k 120 17
L'esame istopatologico completo relativamente alla estensione e allo stato dei margini operatori è mandatorio per potere effettuare una prognosi attendibile e sopratutto per eventualemtne consigliare una radioterapia adiuvante in loco (con Brachiterapia o in combinazione con altre metodiche).
A Milano ci sono strutture di eccellenza per approcciare tali tipi di neoplasie. (L'istituto nazionale dei tumori, tanto per citare una struttura rinomata e pubblica, ha una unità trasversale apposita per affrontare queste patologie con specialisti di diversi rami oncologici dedicati). Comunque tutte le grandi strutture Milanesi, aventi una attrezzata oncologia/radioterapia, possono affrontare adeguatamente tale patologia senza problemi e con i massimi standard di trattamento e di esperienza.

Prof. Filippo Alongi
Professore ordinario di Radioterapia
Direttore Dipartimento di Radioterapia Oncologica Avanzata, IRCCS Negrar(Verona)

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dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Ringrazio i dottori Bosco e Alongi delle risposte.
Il paziente è in cura presso l'istituto eurpeo di oncologia di Milano, centro che riteniamo adeguato e all'altezza del problema.
Non abbiamo ancora l'esame istopatologico del caso, sarà pronto a giorni e da lì si deciderà se effettuare la brachiterapia.
Vorrei sapere se fosse possibile avere una vostra rieposta anche in merito a:
- il fatto che nella massa vi sia una mancanza di vascolarizzazione è un fattore positivo per la prognosi e, se sì, in che modo?
- il fatto che a 10 mesi dalla prima comparsa della malattia la TAC addome sia completamente negativa e che non vi siano stati mutamenti nello stato di salute del paz. è un fattore positivo, e se sì, quanto?

Ringrazio sin d'ora chi di voi vorrà rispondere ulteriormente alla questione.

Cordialmente