Neoplasia mammaria recidivante: polmone, pericardio, pleure

Principali note anamnestiche:
61anni: Modestafumatrice.
-07.1999 Per carcinoma duttale infiltrante G2 della mammella. ER 80%, PgR 60%, Ki-67 10% attiva chemioterapia neoadiuvante con CMF classico per 3 cicli con riferita buona risposta obiettiva (circa 50%). Segue quadrantectomia destra e dissezione asceflare con riscontro di 1 Iinfonodo positivo su 27. Seguono ulteriori 3 cicli di chemioterapia con CMF classico e radioterapia sulla mammella (56 Gy). Segue da aprile 2000 toremifene (Fareston) assunto per 5 anni (terminato neI2005),
• 20.06.08 Ricovero all'Ospedale Monzino a Milano ove esegue pericardiocentesi con diagnosi citologica positiva per CTM di tipo epiteliale. TTF1 negativo. Recettori per estrogeni e progesterone negativi e debole positività per Her2lneu. TC torace con mdc: iIi bilaterali ingranditi per la presenza di adenopatie ilomediastiniche. Versamento pericardico cospicuo. Nodularità polmonare a carico del lobo superiore destro adesa al pericardio. Visita Chirurgia Toracica : indicata biopsia Iinfonodale sovraclaveare per migliore tipizz8zione istologica.
• 18.07.0S agoaspirato di adenopatia sovraclaveare sinistra. Diagnosi citologica: metastasi di carcinoma NAS di probabile origine mammaria con HER2 altamente amplificato alla FISH (media segnali HER2 per nucleo >20, media segnali per nucleo: 2).
• 14.08.08 Attiva chemio-immunoterapia con Taxotere 100 mg/mq e trastuzumab trisettimanale di cui ha effettuato 7 cicli (7" in data 18.12.0S) ben tollerati e con graduale miglioramento della dispnea, della tosse e della disfonia. Alla rivalutazione con TC dopo 3 cicli ridotte le linfoadenopatie sia a livello polmonare e mediastinico. AII'ecocardiogramma ridotto il versamento pericardico. Obiettivamente non più palpabili le Iinfoadenopatie sovraclaveari a sx. Alla rivalutazione dopo 6 cicli ulteriore riduzione volumetrica della nota sede di malattia a livello polmonare e del versamento pericardico, non adenopatie. In considerazione della buona risposta al trattamento (RP) e dell'ottima tollerabilità si è indicata la prosecuzione della chemio-immunoterapia sino ad un totale di S-9 cicli.
- 27/02/09 comparsa di versamento pleurico bibasilare.
- dal 27/02/09 prosegue con altri 3 cicli soltanto di Herceptin.
- 04.05.09 sostanzialmente invariato il noto versamento pericardico (spessore massimo 21 mm), non emodinamicamente significativo. Alla TG toraceeaddome con mdc non evidenza di progressione di malattia (quadro globalmente di RP dall'inizio del trattamento, diametro lesione 1,6mm).
- 12.05.09 PARTECIPAZIONE AL TRIAL TOP(sottostudio 1):Paziente randomizzata a SOSPENSIONE di Herceptin e follow-up.
- 24-06-2009 Al controllo TC odierno si osserva netto incremento della quota di versamento PLEURICO bilatera1e più massivo a destra e incremento della quota di versamento pericardico avente spessore massimo di 2,5mm nota lesione sita in sede lobare sup-sinistra presenta diametri dì crrca 1,8mm.

CHIEDO ALTRE OPINIONI SU COSA FARE ORA (lapatinib?)
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Noto che ha già le informazioni dovute.
potrebbe essere un'idea di utilizzare il lapatinib con la capecitabina (se le condizioni lo permettono)

Cordiali Saluti
Dr. Alessandro D'Angelo
(email: alessandro.dangelo@grupposamed,com)

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Utente
Utente
La ringrazio per la sua tempestiva risposta. Mia madre verrà sottoposta domani a toracentesi poichè il versamento pleurico le provoca difficoltà respiratorie importanti. Essendo alto il rischio di recidiva cosa consiglia fare? talcaggio? toracotomia? per quanto riguarda il versamento pericardico invece (che però non ha mai dato problemi a livello emodinamico)..cosa ne pensa di una finestra pericardica?...inoltre...essendo da pochissimo tempo sospeso l'Herceptin, ed essendo mia madre sempre stata stabile e soggettivamente molto bene sotto questo farmaco, prima di "passare" a lapatinip e capecitabina, ritiene inutile ricominciare semplicemente con Herceptin?...infine le chiedo se radioimmunoterapia (con avidina-biotina) o anche radioterapia "convenzionale" siano ipotesi considerabili.
La ringrazio anticipatamente per la sua attenzione.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Credo che il peggioramento dei versamenti possa essere associabile ad uno scoppiettamento della terapia in corso quindi non avrebbe senzo proseguire col trastuzumab.
Sul talcaggio si/no spetta al chirurgo la parola (anche se tale procedura fosse fattibile non sarebbe da disdegnare) così come la finestra pericardica.
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Utente
Utente
...il fatto è che non ci sono stati peggioramenti durante la terapia...ma soltanto al suo termine (terapia sospesa solo per il random del trial e non per altri motivi). Domani comunque mia madre avrà una nuova visita oncologica e la toracentesi. Le farò sapere gli sviluppi. Grazie infinite per la Sua disponibilità.
[#5]
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Utente
Utente
Buongiorno..mia madre ha eseguito la toracentesi (per ora niente talcaggio) ed è stata subito dimessa, 1,5lt di liquido rosso in attesa di esame citologico. Venerdì comincia la chemio-immuno terapia con Vinorelbina, Capecitabina e Trastuzumab.
Cosa ne pensa?
Grazie per la sua disponibilità
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
trattamento impegnativo ma se è stato scelto chi ha in cura sua madre ha valutato le condizioni di salute e il tentativo di giocarsi il tutto per tutto.
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Utente
Utente
mi scusi se la disturbo nuovamente..ma cosa intende per "trattamento impegnativo" e "giocarsi il tutto per tutto"...perchè l'oncologo ha parlato di "terapia blanda" con pochi effetti collaterali..nemmeno la perdita di capelli..
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Sono 3 farmaci dei quali di solito è facile gestirne le tossicità, ma quest'ultime sono "paziente dipendente".
La presenza di secondarietà necessita di un trattamento che blocchi l'avanzata della patologia (ecco il tutto per tutto)
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Utente
Utente
mi scusi ma non ho capito cosa intende per "paziente dipendente"...cosa significa di preciso?comunque oggi mia madre è stata sottoposta a pericardiocentesi..1 litro di liquido è stato tolto..nei prossimi giorni le verrà immesso un chemioterapico direttamente nel pericardio (probabilmente cisplatino e forse trastuzumab)...perciò la terapia sistemica verrà ritardata di qualche giorno...(e resta ancora in dubbio se dovrà fare una toracentesi, con o senza talcaggio, anche all'altro polmone prima di cominciare la terapia)
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, a causa del catetere nel pericardio che si è sfilato da solo mia madre non ha potuto eseguire la chemioterapia endopericardica con cisplatino.
Ha iniziato la chemioterapia sistemica prevista.
Lunedì ha assunto 600mg di Herceptin e 45mg di Vinorelbina, a distanza di 8 giorni (cioè martedì prossimo) ha un "richiamo" per fare altri 45mg di Vinorelbina (invece l'Herceptin verrà somministrato ogni 21 giorni).
Nel frattempo assume 1800mg di Xeloda 2 volte al giorno.
Le chiedo cortesemente se lo ritiene un buon programma terapeutico.
Mia madre ha 62 anni, pesa circa 79 kg, ed è alta all'incirca 1,65m.
La ringrazio per la sua attenzione e disponibilità.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
LE HO GIà RISPOSTO PRIMA; è UN TRATTAMENTO IMPEGNATIVO (IN CASO DI COMPARSA DI EFFETTI COLLATERALI, SOLITAMENTE COMUNQUE GESTIBILI), MA RIENTRA TRA I TRATTAMENTI DI ELEZIONE PER TALE SITUAZIONE.
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Utente
Utente
Buongiorno, mi scusi se la disturbo nuovamente. Dopo 3 cicli di terapia (capecitabina+vinorelbina+trastuzumab) l'esito della TAC, eseguita SENZA mezzo di contrasto (per assenza di vene utili) dice: Permane in sede lingulare evidente sottile tralcio parenchimale adeso alla pleura parietale. NON APPREZZABILI LESIONI NODULARI. ridotto il versamento pleurico bilaterale e lieve incremento del versamento pericardico. Vi chiedo delucidazioni a riguardo. cos'è il tralcio parenchimale? il nodulo è quindi scomparso? può essere un errore causato dall'assenza del liquido di contrasto?
[#13]
dopo
Utente
Utente
fortunatamente non si trattava di un errore ma il nodulo polmonare è effettivamente scomparso, e la malattia a livello polmonare-pleurico-pericardico è in ottima remissione dopo la terapia con capecitabina+vinorelbina+trastuzumab (attualmente continua solo con trastuzumab trisettimanale)
Purtroppo sono subentrati ulteriori problemi. Metastasi cerebrali.
Una, la più grande, (4,7cm) posta nella zona dell'encefalo dietro l'orecchio destro. Un altra (circa 2cm) in zona frontale. Altre tre microscopiche sparse (poco visibili, molto piccole). Quali sono gli approcci possibili?la metastasi più grande è indicata per la chirurgia (essendo presente anche una cisti emorragica), probabilmente verrà operata. è possibile trattare quella frontale con radiochirurgia Gamma Knife?per poi fare la panencefalica per quelle microscopiche?qual'è l'approccio migliore anche nel caso in cui non dovesse essere operata?
Inoltre considerando la quasi totale assenza di sintomi e l'ottima condizione di salute generale vorrei sapere se possibile l'utilizzo del LAPATINIB avendo letto della sua efficacia a livello cerebrale.
Grazie in anticipo per la vostra disponibilità.
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dopo
Utente
Utente
nonostante non abbia più ricevuto risposte (perchè?)

vorrei comunque aggiornare la situazione. mia madre è stata operata chirurgicamente alla metastasi maggiore che è stata con successo rimossa senza alcun danno neurologico. Ora quindi restano 4 metastasi, la maggiore di 1,5cm, una di 4,2mm, e due da 3mm. dislocate in zone differenti. La maggiore è in zona frontale. Ci è stata consigliata la Gamma Knife a Cotignola in provincia di Ravenna. Concordate che sia la soluzione migliore?
In particolare vorrei chiedere qualcosa dal punto di vista di terapia immuno/chemioterapica.
In zone extracraniche mia madre risponde molto bene al trastuzumab (con il quale è tuttora in terapia ogni 3 settimane) tanto che il nodulo polmonare è scomparso e i versamenti pericardico e pleurico sono in lenta diminuzione (e sono comunque asintomatici da tempo). L'inefficacia di herceptin a livello cerebrale ci è stato detto dal neurochirurgo che è dovuta alla barriera emato-encefalica. Chiedo se sarebbe opportuno sostituire l'herceptin con il lapatinib (che ho letto che supera tale barriera) se non addirittura fare entrambi i farmaci considerando che le condizioni di salute di mia madre sono ottime. Inoltre nel caso in cui la risposta sia affermativa le chiedo quando sarebbe meglio cominciare la terapia con lapatinib (prima o dopo gamma knife).
Grazie in anticipo sperando in una risposta.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Credo che la gamma knife possa essere una soluzione (ho avuto varie pazienti che hanno eseguito trattamenti sull'encefalo e continuato il trastuzumab per l'ottimo controllo a livello locale di malattia).
Se esso non funzionasse più il lapatinib è ad oggi una valida alternativa.
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dopo
Utente
Utente
grazie della risposta, avendo però il lapatinib anche efficacia sulle metastasi cerebrali (http://www.xapedia.it/medicina/show.php?a=14111&l=l&w=Lapatinib) non sarebbe meglio iniziare subito il trattamento con questo farmaco???o lei ritiene comunque più oppurtuno proseguire con Herceptin nonostante non superi la barriera emato-encefalica?e un ultima domanda..essendo herceptin ancora efficace altrove, è totalmente impensabile farli entrambi?
grazie ancora una volta per la disponibilità
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
l'associazione non è in atto prevista.
resto della mia idea, anche se i colleghi di Parma avendo la paziente davanti possono esprimere un giudizio migliore.
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dopo
Utente
Utente
Buonasera, vorrei aggiornarvi sulla situazione per avere ulteriori pareri e/o conferme sul percorso che mia madre sta seguendo. Dopo l'intervento alla metastasi maggiore, dalla risonanza sono risultate più metastasi di quelle che inizialmente erano state diagnosticate. Circa altre 6 (alcune sono in dubbio, il neurochirurgo dice che non è certo al 100% che siano tutte metastasi). In tutti i casi sono tutte millimetriche eccetto quella frontale.

Attualmente sta facendo radioterapia panencefalica 200gy per 17 sedute. quindi dose totale 3400.
Finite tali sedute andrà a Cotignola (RA) per "boost" stereotassico con gammaknife sicuramente sulla lesione frontale, e probabilmente anche su altre. Ci è stato consigliato dal radiochirurgo di andare SUBITO dopo la radioterapia a Ravenna (la settimana successiva). Invece il radioterapista dice che lui aspetterebbe almeno almeno un mese prima della Gamma-knife. Qual'è la scelta migliore???

Dal punto di vista farmacologico sta assumendo 1000mg al giorno di Xeloda (di più non può a causa dei troppi effetti collaterali che le provocavano, ha provato 2000/die ma non si alzava da letto) e dose standard di Lapatinib (5 pastiglie di Tyverb, tollerate senza alcun problema)

Le condizioni generali sono OTTIME. Ha più voglia di fare di prima. Anche terminata la seduta di radio ha voglia di girare per far "compere". Nessun sintomo, e il cortisone la rende molto sveglia e attiva. Fin troppo, soffrendo d'insonnia.

Vorrei delucidazioni da parte degli Oncologi sulle dosi e sulla correttezza della terapia farmacologica; e da parte di radioterapisti e radiochirurghi sulla correttezza della radio (200gy x 17, è corretto?..ho letto che di solito si fa 300x10) e sul tempo di attesa per fare Gamma-knife.
Grazie in anticipo per la vostra disponibilità.
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Dr. Alessandro D'Angelo Oncologo 2.8k 64 17
Sulla parte chemioterapica, ritengo che vada bene così.

"...Finite tali sedute andrà a Cotignola (RA) per "boost" stereotassico con gammaknife sicuramente sulla lesione frontale, e probabilmente anche su altre. Ci è stato consigliato dal radiochirurgo di andare SUBITO dopo la radioterapia a Ravenna (la settimana successiva). Invece il radioterapista dice che lui aspetterebbe almeno almeno un mese prima della Gamma-knife. Qual'è la scelta migliore???..."
Visto che nel sito vi sono i radioterapisti, mi tengo per me la mia opinione e passo la palla a persone esperte nel settore.
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