L'utilizzo di bifosfonati compromette un impianto?

Buongiorno,
vi scrivo per un parere sulla situazione che sta affrontando mia madre.
Parliamo di una donna in menopausa, di 62 anni in cura da diversi mesi con alendronato per via di una osteoporosi in stato iniziale (ospeopenia).
Due anni fa è stata sottoposta a un intervento per mettere 6 impianti, durante l'operazione si è reso necessario un trapianto di osso in due diversi punti della bocca.

Di recente è andata alla visita annuale dallo stesso dentista che ha prospettato una situazione molto negativa per l'osso trapiantato e per l'impianto: ci è stato detto che la terapia con bifosfonati in molti casi "rovina" l'osso trapiantato nella mascella e di conseguenza compromette l'impianto.
Dal medico di base invece ci è stata prospettata una situazione molto più "serena" del tipo: se si dovesse fare una operazione ortodontica bisogna sospendere per 3 mesi l'uso del farmaco e riprenderlo in un secondo momento.

Arrivando alle conclusioni vorrei sapere in base alle vostre esperienze se c'è davvero il rischio che l'alendronato comprometta un impianto esistente. E se così dovesse essere come bisogna comportarsi? Bisogna aumentare i controlli seguire terapia per rafforzare l'osso della mascella, ecc ?

Vi ringrazio moltissimo per la pazienza e la disponibilità che dimostrate.
[#1]
Dr. Marco Finotti Ortodontista, Dentista, Gnatologo 5.7k 113 5
i bifosfonati alterano il metabolismo osseo e quindi i processi di guarigione con il rischio di necrosi ossea dopo la chirurgia nel cavo orale ma non vi sono dati che dimostrano la loro influenza in quanto già fatto
nel caso di nuova chirurgia chiaramente come le è stato detto giustamente vanno preventivamente sospesi;
sul periodo di sospensione è opportuno sentire lo specialista che ha prescritto il farmaco
cordiali saluti

Finotti Marco
www.centromedicovesalio.it

[#2]
Dr. Sergio Formentelli Dentista, Gnatologo, Ortodontista, Odontostomatologo 7.5k 226 18
La menopausa è un fenomeno naturale, come è fisiologica una osteoporosi non grave.
Sotto la spinta delle case case farmaceutiche, ansiose di VENDERE i loro prodotti, è stata inventata la relatia patologia da curare.
In questo meccanismo di disinformazione sono restati vittima anche molti medici.
Si affidi ad uno specialista "intelligente" per valutare se la terapia è veramente necessaria, e i vantaggi superiori agli effetti collaterali.

Il vero problema è comunque quello di trovare lo specialista "intelligente", perchè purtroppo Nostro Signore, nel momento in cui ha distribuito l'intelligenza, non l'ha sparsa in modo uniforme...

Nessun problema comunque per gli impianti già eseguiti.


Un ottimo farmaco alternativo per rinforzare il metabolismo osseo è la vitamina D.
Ed è molto efficace!
L'80% delle persone hanno, oggi, carenza di vitamina D.

Viene prodotta dalla cute sotto stimolo della luce solare per l'80% del fabbisogno; il resto deve venir ingerito con il cibo in forma di precursore, in particolare con dei pesci grassi (salmone affumicato, sgombro, trota e aringa), con il tuorlo d'uovo e con l'olio di pesce.

La vitamina D (in realtà è un gruppo di 5 vitamine) favorisce l'assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale e aumenta la capacità del paratormone di riassorbire calcio a livello renale.

Per questi motii è essenziale per contrastare l'osteoporosi.

E ha l'inconveniente (per le case farmaceutiche) che è gratis.

www.studioformentelli.it
Attività prevalente: Gnatologia e
Implantologia (scuola italiana)

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