Dolore polso e mano destra

Salve! Da circa un mese ho un forte dolore al polso e alla parte superiode della mano destra. Il mio medico di base mi ha prescritto degli esami del sangue da cui risulta ves nella norma, test reumatici nella norma, uricemia appena sopra (8) alla norma. Dopo due notti che non chiudevo occhio a causa dei forti dolori mi sono recato al pronto soccorso dove mi hanno sottoposto a radiografia della mano da cui è risultato tutto regolare. La diagnosi è stata "tenosinovite". Mi hanno immobilizzato la mano per una decina di giorni e prescritto una cura di antinfiammatori per 5 giorni (diclofenac intramuscolo, 2 al giorno) Nonostante la terapia antinfiammatoria il dolore è rimasto e una volta tolta la steccatura e la fasciatura al polso ho notato il gonfiore dello stesso e della parte superiore della mano. Mi sono nuovamente recato dal mio medico che mi ha prescritto una terapia cortisonica (Medrol 16 mg per 5 giorni a scalare). Il gonfiore del derso della mano è scomparso, ma il dolore no. Mi sono fatto prescrivere un'ecografia, da cui anche lì non risulta nulla di anomalo. Il dolore rimane e ovviamente non riesco a muovere la mano più di tanto a causa di questi. Per precauzione la tengo fasciata. L'unica cosa a cui posso imputare questa situazione è il lavoro che ho svolto nel giardino di casa di potatura di un albero con le cesoie, ma dal sabato che ho compiuto questo sforzo i primi dolori mi sono comparsi il giovedì successivo. E' possibile che un'infiammazione ai tendini, se di questa si tratta, non rientri con le terapie a cui sono stato sottoposto? Che consiglio mi da? Grazie
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Dagli elementi che lei ha riportato l'ipotesi della tendinite sembra esser la più probabile, soprattutto perchè in seguito all'assunzione di un antinfiammatorio importante quale il cortisone la tumefazione sul dorso della mano è scomparsa. Il tipo di lavoro che lei ha svolto inoltre è causa molto spesso di tendinite.
Sicuramente con il tempo il dolore dovrebbe scomparire.
Le consiglio comunque di effettuare una visita specialistica.

Cordialmente

Dr. M. Milano
drmilano@libero.it - www.lamanoedintorni.altervista.org
NB: il consulto online non può nè deve sostituire la visita reale

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dopo
Utente
Utente
Egregio dottor Milano, la ringrazio anzitutto per la sollecita ed esaustiva risposta. Mi perdoni, ma vorrei precisare alcuni particolari che potrebbero fornirLe ulteriori dati alla mia precedente richiesta.
Due giorni fa ho assunto l'ultino quarto di pastiglia di Medrol e il dolore sembrava diminuito e certamente non vi era più tumefazione. Questa sera mi ritrovo nuovamente con parecchio dolore e gonfiore ben evidente in due punti, che si manifesta con due rigonfiamenti di 1,5 - 2 cm circa di diametro, il primo centralmente al dorso della mano all'altezza dell'articolazione, mentre il secondo nella parte sottostante, sempre a livello dell'articolazione, immediatamente a monte del muscolo del pollice, con indolensimento anche di questa parte. Ho già un appuntamento per i prossimi giorni con un suo collega specialista della mano, ma nel frattempo le chiedo se, come mi ha consigliato il mio medico di base, sia il caso di effettuare un nuovo ciclo di Medrol nel caso in cui il forte dolore e la tumefazione dovessero persistere. Grazie di nuovo
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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
In questo sito, sia per scelta editoriale che per ovvia cautela, non è possibile dare indicazioni terapeutiche.
Se il suo medico le ha consigliato un nuovo ciclo non vedo perchè non seguire le indicazioni del suo medico.
Le tumefazioni fanno pensare ancor più ad una sinovite degli estensori.
Sicuramente il collega che avrà modo di visitarla valuterà eventualmente la possibilità di sottoporla ad uno screening ematico (esami del sangue).

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Egregio dott. Milano, siamo ad una nuova puntata, a distanza di 2 anni e mezzo, del mio problema.

In quest'ultimo periodo sono seguito da un reumatologo, per alti livelli di acidi urici che mi causano attacchi di gotta. Infatti, il problema che verrò a descriverle, pensavo fosse legato inizialmente agli acidi urici, ma lo scorso 24 settembre, in visita appunto dal reumatologo, il quale ha voluto per curiosità vederci chiaro tramite un'ecografia, ha evidenziato un'infiammazione con accumulo di liquido sinoviale, definendola tenosinovite essudativa. Alcuni giorni prima avevo infatti eseguito nuovamente lavori di giardinaggio con forbici da giardiniere.

Di mia iniziativa, prima della visita reumatologica avevo già iniziato la terapia con Medrol 16 mg, come ormai l'esperienza mi insegna da qualche tempo, pensando appunto si trattasse di gotta. Il reumatologo mi ha consigliato di iniziare a scalare le dosi di cortisone, dato che già la questione era in fase di miglioramento e, dato che non si trattava di ciò di cui pensavo, ha affermato che forse un antinfiammatorio anzichè il cortisone, avrebbe risolto ugualmente il problema.

Sta di fatto che dopo circa 15 di giorni dall'insorgere, il problema era quasi risolto, fino a che un pomeriggio ho scritto a mano un intero foglio protocollo e il giorno dopo dolori lancinanti al polso che, nonostante la terapia di cortisone (Medrol 16) e antinfiammatorio (Diclofenac fiale iniettabili una al giorno) durata una settimana circa su consiglio del mio medico curante, non hanno sortito alcun effetto. Una mia collega mi ha convinto ad effettuare delle sedute di laserterapia (Laserx 1000) e debbo riconoscere che dal blocco quasi totale della mano (ad eccezione delle dita) già dopo un paio di sedute sono tornato a muovere anche l'articolazione del polso. Ma ancora il dolore è molto vivo, non eccessivamente a riposo, quanto in flessione e trazione. Ciò che mi preoccupa maggiormente è che nonostante tutta la chimica che sto assumendo (da oggi ad ogni modo ho iniziato a scalare il cortisone come consigliatomi dal mio medico) non trovo alcun giovamento.

Alla luce di quanto sopra, direi quindi che la riacutizzazione si è ripresentata dopo lo "sforzo" della scrittura. Ma è plausibile pensare che scrivere a mano, che in fondo non è un grande sforzo, possa aver riaccentuato il dolore, addirittura superiore al precedente? E dopo la terapia farmacologica e la laserterapia, quale altra strada mi si schiuderebbe nel caso di inefficacia di quest'ultima in particolare, dato che la prima ha già fallito?
Una cosa comunque mi è chiara: i lavori di potatura in giardino li farò fare al giardiniere!!

Nel ringraziarla per l'attenzione porgo i più cordiali saluti.

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Dr. Michele Milano Ortopedico, Chirurgo della mano 1.7k 68 11
Si... decisamente meglio lasciarlo fare al giardiniere (sempre che questo stia bene)!

In una situazione di flogosi di fondo anche uno sforzo "banale" quale lo scrivere a mano può determinare il riacutizzarsi della sintomatologia.
Dirle che tipo di terapia potrebbe fare è un po' difficile perchè non mi pare ancora che vi sia stata fatta una diagnosi precisa. Se la causa è la gotta esistono farmaci specifici ma non mi sembra che il cortisone faccia parte di questi. Sicuramente il suo reumatologo potrà esser più preciso di me avendo la possibilità di visitarla.

Cordialmente