Di epicondilite al braccio destro

Da circa 6 mesi soffro di epicondilite al braccio destro. Probabilmente nata in seguito a uso continuativo (e scorretto?) del mouse e esplosa dopo uno sforzo fisico. Subito dopo questo, ho fatto tre infiltrazioni di cortisone. Il dolore e' temporaneamente passato per tornare dopo qualche mese, peggiorando. Inoltre le infiltrazioni sembrano avermi procurato una scarnificazione del muscolo e una decolorazione della pelle nel punto in cui e' stata fatta l'iniezione. Adesso il dolore e' persistente e intenso soprattutto quando sollevo col braccio teso in avanti anche piccoli pesi, ma anche facendo movimenti come quelli richiesti dal lavarsi i denti.
L'uso di un tutore mentre lavoro con il mouse, non haportato benefici, anzi la situazione sembra peggiorare a livello della spalla: da un po' di settimane, infatti, ho cominciato ad accusare anche un dolore all'altezza della spalla e formicolii nella mano.
Cosa fare? Non so se rientra fra i servizi di questo sito ma sarebbe utile anche un suggerimento su un centro dove poter fare ulteriori esami.
In attesa di un cortese riscontro,
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Marco Moioli Ortopedico 93
buongiorno,
lei soffre da da 6 mesi di epicondilite eppure in questo periodo ha eseguito solo tre infiltrazioni e sta usando un tutore (peraltro senza benefici)
il mio consiglio è quello di provare ad effettuare un ciclo di ONDE D'URTO RADIALI per cercare di spegnere l'infiammazione e di eseguire quotidianamente esercizi di stretching per i muscoli coinvolti
se questi trattamenti dovessero fallire sarebbe meglio eseguire una radiografia del gomito (utile a dimostrare l'eventuale poresenza di calcificazioni) ed una ecografia dinamica per verificare la bontà dei tendini.
in caso di persistenza del dolore sara necessario intervenire chirurgicamente
- fasciotomia e release dei tendini
- iniezione locale di fattori di crescita ottenuti da un prelievo del suo sangue

cordialmente

Dr. Marco Moioli

[#2]
Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
Consiglio un approccio chirurgico per risolvere il problema (a cielo aperto o artroscopico) non prima di aver fatto una diagnosi di certezza escludendo sintomi intarticolari o neurologici (nervo interosseo) con esecuzione di RM dopo valutazione clinica. La vedrei volentieri per stabilire il da farsi
cordialità

Dr Simone Cigni