Nodulo osteosclerotico e tumefazione del muscolo ileo - psoas

Salve... scrivo qui per avere un parere in più perchè la confusione è molta.
Un amico a cui tengo molto non sta affatto bene, dopo un mese di dolori acuti nella zona lombare sono stati fatti diversi esami, i cui riscontri non mi sembrano tanto positivi. Da una radiografia è emerso un osteoma nel femore dx della grandezza di una mandorla, con la TC i risultati sono questi:
Tc lombare

Non si apprezzano immagini di erni discali. Normale l’ampiezza del canale vertebrale.
A livello di L5- S1 si apprezza obliterazione del forame di congiunzione di dx non di non origine discale e pertanto vengono ricostruiti con Fov maggiore i tre spazi lombari esaminati per valutare anche l’addome inferiore.
Si apprezza una marcata tumefazione del muscolo ileo – psoas di dx che appare disomogeneo e dislocato anche anteriormente (ematoma?). Utile integrare con ecografia e/o Tc dell’addome con m. d. c. e. v.
Tc femore dx
Nodulo osteosclerotico di 11x9 mm nel collo del femore dx come da isola di compatta.
Nella regione sottotroncanterica del femore sn si apprezza un’area osteolitica con sviluppo endoosseo di circa 11,7 mm estesa cranio cadualmente per 20 mm, demarcata da spessa parete sclerotica e contenuto ipodenso di tipo solido (fibroma?)
Da analisi del sangue sono emersi i seguenti valori alterati:
Leucociti 11.900
Emoglobina 13.8
MCHC 31.2
MPV 10.5
NEUTROFILI 72.1
PROTEINA C REATTIVA 3
VES 68
GGT 195
SIDEREMIA 25

Presenta forte dolore nella zona lombare, e l'unico rimedio sembrano essere antinfiammatori come Oki o punture di Toradoll. Il dolore si intensifica di notte. E' stato accusato di più nell'ultimo mese, e nel corso di quest'ultima settimana si presenta anche una febbre insistente, sui 38 gradi che nonostante l'assunzione di ciproxin compare sistematicamente.
So che forse fornisco pochi dati, ma da questo cosa si potrebbe evincere?
Io penso già al peggio, ma spero in una vostra diagnosi diversa. Grazie

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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Una tumefazione dello psoas va valutata immediatamente in ambiente specialistico.
Le cause di un aumento di volume possono essere diverse. Si va dagli ascessi spontanei che possono manifestarsi nei pazienti immuno depressi, diabetici, in trattamento con cortisonici ecc. oppure per cause ematologiche (incompetenza emostatica per malattie ematologiche oppure paz in tratt. con anticoagulanti). Un altra possibile causa e' la rottura spontanea tamponata degli aneurismi dell'aorta addominale.

Per quanto attiene l'immagine descritta come "isola di compatta" , se la diagnosi e' corretta, si tratta di una variante anatomica e non di una malattia.
Diverso e' il tipo di valutazione da fare dell'osteolisi della corticale femorale sottotrocanterica che puo' essere valutata solo con una visione diretta degli esami e una visita clinica per inquadrare tutta la problematica.
Le ipotesi in questo caso possono essere le piu' diverse e non possono essere discusse senza una valutazione diretta del caso. E' bene comunque evitare il carico e tenere in assoluto riposo il paziente che va trasferito tramite ambulanza presso l'ospedale che verra' scelto per l'inquadramento diagnostico e il trattamento.

Cordialita'
Dr. A.Valassina

Nota:informazione web richiesta dall'Utente senza visita clinica; non ha valore di diagnosi, trattamento o prognosi che si affidano al medico curante

[#2]
dopo
Utente
Utente
Da scintigrafia ossea è emerso ciò:
Area modicamente vascolarizzata a livello della regione inguinale destra compatibile con verosimile patologia dei tessuti molli. Ipercaptazione sacroiliaca da pregressa frattura.

La risonanza ha dato esiti a mio avviso più nefasti, ma continuo e spero di sbagliarmi, e che se si tratta di ciò che penso.

Questo l'esito:
A partire da un piano localizzato all'altezza del polo renale inferiore di destra e sino alla radice della coscia omolaterale si rileva diffusa e disomogena infiltrazione tessutale (neoplasia?), che decorre posteriormente al muscolo ileo pseos, in parte infiltrato e discolato anteriormente , sino a raggiungere cadualmente ed omolateralmente i muscolo iliaco ( a sua volta diffusamente infiltrato) ed otturato interno.

I medici non si vogliono pronunciare ma hanno ordinato una biopsia. Visto che a me le cose sembrano gravi, e mi pare che sia necessaria anche una certa urgenza vorrei capire un po' di cose...

Visto che la mia testa sbatte al tumore, mi chiedevo se un tumore di tipo benigno potesse generare questo. Se si tratta di un tumore maligno quanto è difficile intervenire e quali potrebbero essere le conseguenze post interevento.
Se si trattasse di sarcoma quali Istituti specializzati potrebbero essere presi in considerazione per avere maggiori possibilità di riuscita...
Grazie di nuovo...
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Ripeto: le prime diagnosi da prendere in considerazione sono quelle di tipo infiammatorio, ematolgico o vascolare. Le neoplasie verranno considerate solo ed esclusivamente per esclusione delle precedenti (salvo altri dati da lei non riportati).
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Utente
Utente
Purtroppo il peggio si è avverato... domani si farà la biopsia ma da ecografia fatte direttamente sulla zona è emerso che si tratta al 50% di linfoma al 50% di sarcoma. Nel secondo caso il chirurgo ha detto che nessuna terapia o intervento potrà salvargli la vita. E' veramente così? Nel peggio devo sperare il male minore e nonostante questo non so se si salverà... è possibile che sia così grave se non ci sono metastasi in giro? Non riesco proprio a comprendere... soprattutto non riesco a comprendere la lentezza con cui si procede. Dopo la biopsia passeranno minimo 10 gg e il tumore avanzerà ancora.
Nel caso di linfoma quante possibilità potrebbe avere rispetto al sarcoma? Visto i sintomi che ha avuto, quali febbre costante, forte dolore, sudorazione mi porterebbe a pensare che si tratta di questo, voglio credere almeno per ora che si tratti di questo. Perchè se si tratta di linfoma ha delle possibilità di salvarsi mentre se si tratta di sarcoma no? Come agiscono i due tumori? Possibile che nel caso di sarcoma non si possa fare nulla? Ho bisogno di qualche speranza...
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Non credo si possano fare ipotesi a caso. Aspetterei la biopsia prima di ogni altra considerazione. Quanto all'ecografia non e' certo l'esame d'elezione per fare una diagnosi differenziale di una tumefazione dell'ileopsoas. Tra l'altro lei non cita mai altri esami ematochimici ( a parte i pochi iniziali) che dovrebbero completare il quadro da lei descritto e senza i quali e' davvero difficile poter fornirle informazioni fondate.
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dopo
Utente
Utente
Quindi devo dedurre che il chirurgo/ongologo che si è pronunciato potrebbe aver "sbagliato" diagnosi? Se veramente prima di fare ipotesi è necessario avere una biopsia sottomano, perchè allora dire sicuramente si tratta di sarcoma o di linfoma?
Non so che tipo di esami sono stati fatti con l'ulteriore ricovero, ma ricordo che c'era tra gli altri valori anche l'albumina alterata.
Fosfatasi alcalina 208
Fibrinogeno 593
Tempo coagulazione 17,94
Attività 51,62
Albumina 43, 08
Non so se possano servire a capire di più...
Comunque oltre alla biopsia nessun altro tipo di esame potrebbe chiarire la situazione? Qualcuno aveva supposto anche mieloma. La confusione è sempre più alta.

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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
L'esame d'elezione per definizione è la biopsia qualora si voglia conoscere la natura istologica di una lesione con alterazione morfologica e/o strutturale di un organo, apparato o tessuto.
In altre circostanze l'esame d'elezione per definizione è il prelievo per esame colturale qualora si voglia conoscere la natura infettiva di un processo settico.

Nel dubbio sulla causa di una determinata lesione con caratteristiche ambigue, in certi casi, vanno eseguiti entrambi gli esami.
Solo dopo le risposte i medici curanti potranno dare luogo ad una discussione sulla possibile diagnosi basata su un minimo di basi oggettive.

Questo criteri di metodologia clinica sono il fondamento della Medicina e non sono motivo di alcuna confusione, ma al contrario sono le condizoni basilari per restituire un minimo di oggettività al ragionamento intorno alle malattie e alle loro modalità di espressione spesso assai multiformi e incostanti.
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Utente
Utente
Salve...
a distanza di mesi ritorno a scrivere, perchè mi sembra la storia infinita e non riesco a stare con le mani in mano, anche se so che descrivendo la situazione posso fare ben poco.

RIporto il caso di tempo fa perchè si sono verificati nuovi episodi, e vorrei poter avere un altro riscontro.
La persona in questione tempo fa è stata operata. Dall'operazione è emerso che la massa di cui alcuni dottori, sicuri che si trattasse di tumore si è rivelata un ascesso che si era esteso a macchia d'olio nella cavità addominale.
Dopo aver eliminato tutto il pus, la ferita non si è mai rimarginata nei mesi.
Dopo l'intervento fatto la fine di febbraio, la ferita continuava e continua a perdere pus che con il passare del tempo ha cambiato consistenza e colore.

Oggi il paziente che per privacy chiamerò M, doveva essere operato in laparoscopia, perchè era stata evidenziata un'area molto estesa nella cavità addominale contenente pus, il doppio della volta precedente.

Il chirurgo tuttavia ha messo una sonda, ed almeno da quello che ho capito non è intervenuto come si era preposto di fare, ovvero svuotare la cavità addominale del suddetto pus.

Lui mi ha riferito che il pus è diventato denso, che occorrono quindi scintigrafia, una nuova tac e risonanza. Addirittura si era fatta l'ipotesi di TBC ossea ma non presenta i sintomi di quella .

L'hanno definito un caso molto grave, ma l'hanno dimesso. Come è possibile?
Attualmente il porta la sacca per il drenaggio collegata alla ferita leggermente aperta.
In precedenza si era evidenziata una fistola, ed il parere di un altro medico è stato quello che si doveva incidere già da prima. Tuttavia si è "trascurata" la cosa, e il chirurgo ha suggerito di fare evolvere la situazione .

Io non so più cosa pensare. Ho sempre meno fiducia nei dottori che mi circondano ed ho paura che possa succedere qualcosa di brutto.

Se non è riuscito a togliere il pus, che significa? Potrebbe significare che non è operabile è che non c'è più niente da fare?

Scusate lo sfogo, ma per me è una persona davvero importante e vedo troppa leggerezza da parte di alcuni medici..

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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
E' impossibile fare valutazioni a distanza soprattutto in casi complessi come questo. Nella mia esperienza abbiamo sempre operato immediatamente, ma sempre e solo in relazione al tipo di sospetto diagnostico. Con ottimi risultati nei casi venuti precocemente alla nostra osservazione. In quelli arrivati in ritardo i problemi sono molto piu' complessi. In ogni caso le ricordo, come gia' le dissi quando lei mi parlava di "tumore", la diagnosi definitiva e' possibile solo ed esclusivamente con la biopsia. Si trattava infatti di un ascesso e non di un tumore che lei temeva.

Ora si sa che si tratta di un'infezione, problema anche questo non da poco.

Lei, pero', non ci dice altro: natura (tipo di ascesso), agente eziologico (quale germe e' stato coltivato sui prelievi?), sensibilita' agli antibiotici testati nell'antibiogramma e risposta alla terapia antibiotica.
Inoltre non sappiamo nulla delle patologie associate, possibili cofattori dell'infezione. Nulla sappiamo inoltre sulle condizioni locali dei tessuti e degli organi/apparati coinvolti.

Da questi ed altri elementi valutabili solo con una visita diretta puo' arrivare una risposta. Del resto lei ha gia' avuto una conferma di quanto si debba essere prudenti come medici sul web nel momento che si viene richiesti di diagnosi o, peggio, di indicazioni a terapie. Se le avessi risposto a suo tempo che la massa dello psoas poteva certo far pensare ad un tumore cosa penserebbe lei oggi di tanta mia leggerezza nel risponderle?

Per questo, oggi, non posso esprimermi a distanza e via Internet sul fatto che sia ancora presente del pus e tantomeno sul tipo di trattamento...
[#10]
dopo
Utente
Utente
Per quanto riguarda l'ipotesi di tumore, non ero stata io ad avanzarla ma un'oncolga! Infatti leggendo poi la sua risposta mi sono rincuorata un po' ed ho sperato. Di fatti poi si è rivelato tutt'altro anche se è comunque un problema grave.

L'ultimo referto dice massa ascessualizzata in regione lombare dx con aerea di osteolisi sacro iliaca dx.

TC Addome superiore
Dalla precedente TAC invece si è evidenziato ciò:
con soluzione iodata idrosolubile non sono stata evidenziate alterazioni morfo - volumetriche e densitomentriche a carico dei parenchimi epatico e splenico. Normali sono apparsi i pancerasi, i surreni ed i reni. All'altezza dell'ala iliaca dx, a ridosso del muscolo psoas e del muscolo iliaco ed in parte interposta fra essi, si apprezza disomogenea raccolda ipodensa pluricamente contornata da cercine iperdenso di impregnazione contrastografica, che si estende a colata lungo lo scavo pelvico omolaterale fino in sede otturatoria e nel cavo retto-vescicale a ridosso dell'ampolla rettale che appare compromessa verso sx. Concomita ispessimento e lieve ipodensità del muscolo iliaco dx e iffusa imbibizione del grasso presacrale. Inoltre, nel cavo retto-vescicale. a ridosso ed inferiormente alla vescica e posteriormente alla prostata, si apprezza formazione ipodensa di circa mm 46x31 che si porta cranio-caudalmente da destra verso sinistra di non univoca interpretazione (ulteriore raccolta fluida? Vescichette seminali aumentate di volume?)

TC colonna lombo- sacrale
Normale il disco intersomatico L3-L4. Bulging discale a livello L4 - L5 e più ad ampio raggio del disco intersomatico L5-S1. Nei limiti l'ampiezza del canale spinale.

TC anca dx
Areole di osteolisi nelle ali iliache con evidenza, a destra, di rimaneggiamento otesto - strutturale di tipo addensante in corrispondenza dell'articolazione sacro-iliaca dove si apprezza osteolisi con orletto tenuamente sclerotico che interessa sia la componente iliaca che quella sacrale. Nodulo osteoaddensante di circa 9 mm nel collo femorale dx.

Questo è ciò che dice l'ultima tac. Oggi il chirurgo ha giustificato il suo "non intervenire" dicendo che la natura del "pus" era cambiata, che si era addensata e quindi non avrebbe proceduto con il drenaggio.

Ora mi chiedo, a che scopo lasciare tutta questa "massa infetta" e non intervenire subito? Per intervenire chirurgicamente è necessario conoscere i dettagli e le caratteristiche? Oppure non è così semplice e non basta asportarlo? Che può cambiare nella diagnostica da un'ulteriore TAC, scintigrafia e radiografia? Ultima domanda.... ci potrebbero essere delle complicazioni nel frattempo che si interviene?

Grazie mille per la disponibilità e per l'interessamento.
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Dr. Antonio Valassina Ortopedico, Chirurgo vascolare 2k 66 47
Come le ho detto non e' possibile risponderle a distanza.
Una valutazione seria di qualsiasi caso e soprattutto in questo richiedono la visione diretta del paziente e degli esami.
Posso sole dirle che problemi di questo genere richiedono un competenza ed esperienza notevoli trattandosi di una patologia che per sede e caratteristiche si trova al confine tra Ortopedia e Chirurgia Generale. In particolare richiede un'esperienza in chirurgia del bacino poiche' l'infezione coinvolge l'osso iliaco.
In relazione alle sue domande posso solo dirle in via generale. dunque, che prima di intervenire e' bene avere sempre il massimo delle informazioni possibili per ridurre al minimo errori o "sorprese" intraoperatorie.
Infine, le complicazioni possono essere sempre presenti in qualsiasi intervento e quindi infezioni, lesioni vascolari o nervose, problemi di chiusura della ferita in qualsiasi atto chirurgico sono possibili.
Qualora fosse indicazione ad un intervento di drenaggio, pulizia di tutta la cavita' ascessuale e ampio debridement resta sempre delicato il decorso di un malato settico di questo genere che, per sua natura, proprio per il tipo di infezione manifestata, e' quasi sempre un malato con problemi di carattere generale di notevole entita', in genere fondati su una depressione immunitaria, che lo rende molto esposto a complicanze di ogni genere.