Sciatica

gent. dott.
ho 5o anni, donna, 52 kg di peso circa, vita sedentaria.
15 giorni fa ho avuto un fortissimo dolore alla parte esterna della gamba dx, secondo il dottore di famiglia si tratta del nervo sciatico.
il dolore è stato insopportabile passato solo dopo punture di cortisone, ora il dolore intenso è passato, di tanto in tanto c'è un lieve fastidio alla gamba ed ho la sensazione di mancanza di forza nella gamba stessa specialmente quando cammino.
l'esito delle radiografie per sospetta ernia del disco è il seguente:
anomalia di differenziazione del passaggio lombosacrale con sacralizzazione di L5
lieve anterolistesi di L5
atteggiamento scoliotico sinistro convesso
segni di spondiloartrosi con sclerosi delle limitanti discosomatiche ed apposizioni osteofitosiche somatomarginali.
ridotti in ampiezza lo spazio intersomatico tra L5-S1
segni di coxartrosi a destra con sclerosi del tetto acetabolare
regolare la rima articolare
normoconformato il profilo cefalico.
il dott. mi ha detto di continuare col cortisone (scalando le dosi per altri 4 - 5 giorni e poi nel caso andare da un ortopedico.
che fare? ho paura che una volta finito il cortisone il dolore possa ripresentarsi.
grazie perla vostra attenzione
attendo un vostro parere, cordiali saluti.
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Dr. Umberto Donati Ortopedico, Chirurgo della mano, Medico legale, Perfezionato in medicine non convenzionali 7.8k 276 9
Occorre premettere che le radiografie non possono mai essere "per sospetta ernia del disco" perché questa ben difficilmente si può intravedere in una radiografia ma soprattutto il fatto che non la si veda non permette di escludere che ci sia.
Detto questo, occorre valutare subito se la "sensazione di mancanza di forza nella gamba" è davvero solo una sensazione o rappresenta un reale deficit neurologico.
È possibile che una volta sospeso il cortisone il dolore ricompaia, ma è anche possibile il contrario. Non lo possiamo prevedere. È invece fondamentale individuare la radice interessata (L5 o S1) e capire, se si tratta di L5, se ci sono deficit neurologici con semplici test per saggiare la forza dell'estensione delle dita e del piede, perché se vi fossero questi influenzano in modo determinante il tipo di trattamento. Ne parli con il medico curante, che sicuramente ha già considerato questo aspetto, per valutare se il ricorso all'ortopedico ha caratteri di urgenza o no.
Cordiali saluti

Umberto Donati, MD

www.ortopedicoabologna.it