Femore rotto in soggetto non operabile

Spero vivamente che qualcuno possa rispondermi prima di domani.. ho tentato fino ad ora di lasciare una richiesta ma non era possibile.
La mia situazione è critica. Mia nonna di 87 anni con valvola aortica chiusa (si dice calcificata se non mi sbaglio) e affetta da demenza senile, si è fratturata il femore. Dovrebbe ovviamente essere operata tuttavia il cardiologo ha emesso un verdetto che è come una sentenza di morte. "Rischio elevatissimo", con 75% di non riuscita dell'operazione. Ovviamente la scelta non può essere decisa dalla persona interessata in quanto incapace di intendere e di volere. Non sappiamo come muoverci, ma soprattutto ci chiediamo e non siamo riusciti a trovare risposte da nessuna parte in merito, è possibile "vivere" con un femore rotto? Ci sono casi di persone che sono andate avanti senza dover ricorrere all'operazione?
Oppure è talmente necessaria che occorre farla nonostante il rischio e data l'età e le condizioni del soggetto in questione?
Ringrazio anticipatamente della vostra risposta.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
La frattura di femore in un soggetto ad alto rischio e' sempre un evento molto grave.
Presso l'ospedale ove lavoro capita non di rado di affrontare interventi di fratture di femore in soggetti cardiopatici anche di grado elevato.
Gli anestesisti esprimono il grado di rischio dei pazienti da sottoporre ad intervento con un puteggio detto "ASA". Probabilmente sua nonna e' ASA 3 o 4.
Provi a chiedere.
Noi eseguiamo l'intervento anche in soggetti ASA 4 qualora il livello e la qualita' di vita prevedibile dopo l'intervento sia molto scarsa.
Cio' dipende dal tipo di frattura.
1) Se si tratta di una frattura "sottocapitata" in cui il collo femorale e' ingranato nella testa, tale frattura e' compatibile con un buon livello di vita dopo alcune settimane. Il paziente puo' stare seduto senza problemi. La deambulazione sara' comunque difficoltosa, se non impossibile, e, copmunque, dipendera' dal livello di autonomia deambulatoria che la paziente aveva prima della frattura.
2) Se invece si tratta di una "frattura pertrocanterica" o, peggio ancora, "persottotrocanterica scomposta" le possibilita' di una vita priva di dolore dopo l'intervento sono scarse.
In questo caso si tende ad operare anche in condizioni di rischio molto elevato in quanto la qualita' vita senza intervento sarebbe molto scarsa in termini di dolore anche solo per mettersi in posizione seduta.
Parli serenamente con gli ortopedici e si faccia prevedere la qualita' possibile di vita senza intervento.
Cordiali saluti.

Dr. Roberto LEO

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la velocità di risposta.
Alla fine abbiamo deciso di non fare l'operazione in quanto il primario ci ha detto che in queste condizioni operare è un suicidio ed ha assicurato che comunque, nel giro di un mese, potremo mettere mia nonna seduta in poltrona; la gamba non tornerà a posto però già lei camminava male e a fatica e ci avevano più volte detto i vari medici e geriatri che la sua fine sarebbe stata prima o poi l'invalidità quasi totale. Quindi, in un modo o nell'altro un'operazione non le avrebbe ridato la possibilità di muoversi autonomamente o di camminare. In questi termini speriamo di poter usufruire di alcuni servizi infermieristici messi a disposizione dalla nostra usl per poter curare nel migliore dei modi la nostra cara paziente.
Grazie per il consulto.
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Dr. Roberto Leo Ortopedico 3.8k 176
Mi sembra una saggia decisione.
Auguri