Condropatia femoro tibiale

Salve mi chiamo Susi,ho 42 anni,in giugno (2006)mi sono trovata a non riuscire più a camminare perchè il "dare peso" alla gamba ,mi procurava dei dolori lancinanti al ginocchio DX.Ho fatto RMN con questo referto:
discrete disomogeneità del menisco mediale da riferire a meniscosi.Regolari i ligamenti crociati.Nei limiti di norma i ligamenti collaterali,modesta quantità di liquido a ridosso del ligamento collaterale laterale.Lieve ispessimento della plica sinoviale mediale,a tale livello si riconosce,nel corpo di Hoffa,anche modesta quantità di liquido,raccolta in un'area di 3-4 mm,subito a ridosso e anteriormente al corno anteriore del menisco mediale.Non significativa quantità di liquido endoarticolare.Rotula in asse.Tendine rotuleo regolare.Modesta condropatia femoro-tibiale nel comparto mediale.
Sono poi,stata visitata dall'ortopedico che mi ha dato la seguente diagnosi:
obbiettivamente il ginocchio è asciutto con dolore elettivo perirotuleo mediale.
Non franchi segni meniscali.Lieve instabilità in valgo.Non instabilità sagittale.
La RMN evidenzia segni di condrite della rotula e cisti dell'Hoffa.
Consiglio:rinforzo di quadricipite(vasto mediale)preferibilmente in isometria, rinforzo flessori.In assenza di beneficio andrà progammata artroscopia di ginocchio.

-Vi chiedo quindi,secondo Voi con la fisioterapia risolverò veramente il mio problema?

-Nel mio caso poterbbe essere risolutiva una cura di condroprottettori o a base di acido ialuronico?

-E inoltre,siccome sono appassionata di escursioni in montagna di alta quota, potrò ancora praticarle?

Vi ringrazio fin d'ora per la Vs. attenzione e per il grande servizio che offrite.
Cordiali saluti Borin Susi.
[#1]
Dr. Simone Cigni Ortopedico, Chirurgo della mano 711 7
A mio parere e per quanto valutabile per e-mail:
1.come diceva il collega il tentativo conservativo è necessario ma non "necessariamente" risolutivo
2.potrebbe essere utile certamente (la terapia condroprotettiva è assolutamente controindicata in gravidanza certa o presunta)
3.dipende da cosa intende per "escursioni in alta montagna", dall'esito delle terapie conservative o chirurgiche
Cordialità

Dr Simone Cigni

[#2]
Attivo dal 2006 al 2013
Medico dello sport
la ciste menisale è una patologia ad eziologia per lo più sconosciuta. la lesione miniscale di per se provoca una raccolta saccata di liquido sinoviale che può localizzarsi in vari sedi parameniscali ed è alimentata dalla stesso liquido sinoviale prodotto in quantità maggiore (reazone infiammatoria) tramite un tramite fistoloso prodottosi in corrispondenza della lesione meniscale. la procedudura purtroppo non è incruenta, si tratta però di un intervento mini-invasivo: si deve fare una artroscopia di ginocchio, evidenziare la lesione meniscale, regolarizzarla(curarla), cercare dievidenziare il tramite fistoloso e obliterarlo.quando ciò non è possibile,dopo aer risolto il problema maniscale, si deve per via artrotomica asportare la cisti solitamente localizzata sul versante esterno del ginoccio tramite una piccola incisura cutanea.a questo punto il problema on si ripresenterà più se di seguito si osserveranno scrupolosamente anche e indicazioni fisioterapiche.
cordiali saluti
[#3]
Attivo dal 2006 al 2013
Medico dello sport
CARA SIG.RA SUSI DOVENDOMI ATTENERE OGGETTIVAMENTE ALLA RISPOSTA DELLA RISONANZA MAGNETICA E NON POTENDO VISITARLA, IL PROBLEMA NON SI RISOLVE ASSOLUTAMENTE CON UNA TERAPIA CONSERVATIVA, ANZI. I SEGNI DI MENISCOSI LA RACCOLTA DI LIQUIDO SINOVIALE NEI RECESSI ARTICOLARI STA AD EVIDENZIARE UNA SOFFERENZA MENISCALE E MOLTO PROBABILMENTE UNA SOFFERENZA CARTILAGINEA, E CONSIDERIAMO ANCHE LA STORIA DEL SUO GINOCCHIO NON VEDO ALTRO CHE UN INTERVENTO DI ARTROSCOPIA , MIRATO A REGOLARIZZARE I MENISCHI E LA SUPERFICIE CARTILAGINEA SE DANNEGGIATA SEGUITA DA UNA ADEGUATA FISIOKINESITERAPIA.
CORDIALI SALUTI
E BUONE PASSEGGIATE IN MONTAGNA