Rinite vasomotoria, qualche indicazione?

Ho 42 anni, da circa quattro anni soffro, senza soluzione di continuità, di rinite vasomotoria , diagnosticata e confermata da più specialisti (allergologo e otorinolaringoiatra), ma nessuno è stato in grado di darmi una tereapia da farmi stare bene.
Ho effettuato tutti i testi allergiche, il ras la spirometria e la tac del setto nasale.
Ho iniziato con una terapia a base cortisonica - deltacortene forte da 25 mg per circa 20 giorni, sono stata bene per circa 3 mesi e poi di nuovo male - successivamente ho assunto vari antistaminici dallo "Zirtec al Formestin" , ultimamente mi curo con il "Flixsonase alternado cicli di areosol con "Fluororinil" ho provato anche "Nasonex" e "Aircort", sembra che per un po passi ma poi ritorna di nuovo mi si chiude il naso e non respiro bene.
Uno specialista mi ha consigliato l'intervento chirurgico ai turbinati, precisandomi però che ciò potrebbe migliorare la situazione, ma non risolverla.
Gradirei indicazioni sulle cause della rinite vasomotoria e sulle possibili terapie da poter effettuare.
Ringrazio sin da ora il cortese professionista che gentilmente vorrà riscontrare la mia richiesta.
saluti Angela
[#1]
Dr. Giuseppe Garo Otorinolaringoiatra, Foniatra 140 2
Gent.ma Lettrice, effettivamente comprendo le Sue ragioni, in quanto le terapie fino a ora adottate non hanno avuto i risultati sperati. Per un giudizio su una eventuale terapia chirurgica, Le consiglio di rivolgersi al reparto di ORL dell'Ospedale di Varese - Equipe del Prof. Castelnuovo. Cordiali saluti
Dott. Garo

Dr. Giuseppe Garo

[#2]
Dr. Gianluca Capra Otorinolaringoiatra, Foniatra 639 2
Le possibili risoluzioni in caso di fallimento della terapia medica sono prettamente chirurgiche, nel caso in cui vi sia un semplice problema a livello solo dei turbinati che potrebbero essersi ipertrofizzati (aumentati di volume), si potrebbe anche risolvere con un intervento in anestesia locale a livello ambulatoriale con le radiofrequenze che consiste nella riduzione del volume degli stessi, nel cao in cui ci sia oltre a cio una deviazione del setto nasale si rende necessaria una correzione chirurgica in anestesia generale.
Cordiali saluti

G. Capra

Gianluca Capra

[#3]
Prof. Lucio Vigliaroli Otorinolaringoiatra 24
Mi sembra difficile pensare di orientarla esclusivamente verso una terapia chirurgica, visto che ffra l'altro lei non precisa i sintomi sofferti. La sua verosimile malattia a tutt'oggi non ha una causa conosciuta e come tale si affida a farmaci sintomatici che spesso non danno risultati lusinghieri. Ritengo comunque che in assenza di sintomi ostruttivi respiratori e di obbiettiva ipertrofia turbinale, di non consigliare l'intervento chirurgico. Prof. Lucio Vigliaroli

Cordialita'
Prof.Lucio Vigliaroli

[#4]
Dr. Domenico Cifarelli Otorinolaringoiatra, Allergologo 63
Il termine di rinopatia vasomotoria è assolutamente generico ed inadeguato. Probabilmente non ha una forma allergica, visto che lei non lo riferisce, pur essendo stata già visitata da specialisti allergologi ed otorinolaringoiatri. In realtà il termine di rinite vasomotoria è un grosso "calderone" che contiene vari tipi di forme: una volta escluse quelle allergiche (e penso che questo lei lo abbia già fatto) vanno ricercate tutte le altre forme. Tra gli esami che ritengo indispensabile eseguire in questi casi vi è la citologia nasale che può dimostrare riniti vasomotorie non allergiche eosinofile, neutrofile e mastocitarie, infettive.Questo è importante non solo per impostare la terapia ma anche per poter definire l'evoluzione della malattia. Per farle un esempio dell'importanza di giungere ad una diagnosi precisa, la rinite vasomotoria non allergica con eosinofili (NARES) se non curata adeguatamente può evolvere in rinosinusite cronica polipoide ed asma bronchiale e, in casi non rari, associarsi alla sindrome da intolleranza all'aspirina. Qualora non vi fossero cellule infiammatorie nella mucosa nasale (citologia negativa) allora potrebbe trattarsi di rinite vasomotoria propriamente detta, ossia di una alterazione del ciclo nasale che consiste in una alternanza, normalmente inavvertita , di pervietà/ostruzione relativa delle fosse nasali (cioè una fossa nasale è più libera dell'altra e viceversa ciclicamente nel giorno, senza che il paziente se ne renda conto). Solo dopo che la diagnosi è stata raggiunta è possibile stabilire il tipo di terapia, la sua durata e la necessità di un eventuale intervento chirurgico (se la terapia medica ben condotta risulta inefficace).
Si rivolga ad un buon centro di Rinologia per risolvere i suoi problemi.
Cordiali saluti
Domenico Cifarelli

Domenico Cifarelli
Otorinolaringoiatra
Allergologo

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