Uno stato ansioso-depressivo, il citalopram è stato sostituito all'entact

Gentili dottori,
da anni ero in cura con tolep 300 ( una pastiglia e mezzo al dì) e citalopram (un giorno 20 mg ed un giorno 40 mg). Tempo fa , non avendo adeguata risposta con l'agorafobia ed essendo per questo precipitata verso uno stato ansioso-depressivo, il citalopram è stato sostituito all'entact in gocce (senza pausa tra i due farmaci). La sera prima ho assunto 20 mg di citalopram e la sera dopo 10 gocce di entact. La prima settimana non ho avuto alcun effetto, ma dopo circa 10 giorni è scomparso totalmente l'appetito e lo stimolo della fame, ho passato una notte in bianco e la mattina dopo sono andata a lavoro come niente fosse senza alcun minimo segno di stanchezza, sono inoltre spariti i dolori mestruali.Ho chiamato quindi il dottore il quale mi ha detto di continuare con la cura con la stessa posologia ma dopo qualche gg ho dovuto richiamarlo e lui mi ha detto di scalare il tolep (portato ad una pastiglia) perchè forse mi stava stabilizzando “troppo”. Infatti nel frattempo avevo lamentato un ovattamento generale delle emozioni ed avevo avuto un blocco nella creatività . Nonostante questo calo del farmaco, la situazione è rimasta invariata per un'altra settimana al punto che il medico ha deciso di calare l'entact nella prima settimana 5, nella seconda 3 fino a smettere definitivamente (una settimana fa) . Nonostante abbia smesso l'entact e sia rimasta con 1 pastiglia di tolep , lamento ancora senso di ovattamento nelle emozioni, inoltre c'è senso di disibinizione e non m'importa più di quel che dico. Sono incapace di piangere anche se lo vorrei, vorrei addirittura un attacco di panico ma non riesco ad averlo, vorrei arrabbiarmi ma non ci riesco: mi sento dentro un cavallo impazzito che non riesce ad uscire.Ero una persona con senso artistico, con sogni, capace di provare amore e dolore. Entact mi ha ucciso. Ho interpellato il dottore per saperne di più sulla mia situazione, lui sostiene che dopo una settimana senza entact (preso solo per un mese) gli effetti del farmaco stesso non ci sono più, quindi certe sensazioni dovevano mutare. Volevo sapere da Voi se avete mai riscontrato casi analoghi al mio se posso ritenere di aver contratto la sindrome amotivazionale oppure danni cerebrali.Che cosa mi consigliate di fare?E soprattutto tornerò quella di un mese fa?A me va bene anche l'ansia ma mai più così!
Grazie per la Vs attenzione.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

ma la sua diagnosi, oltre la presenza di agorafobia, quale e'?

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[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dottore,
la mia diagnosi non mi è stata mai comunicata.Mi è sempre stato detto che soffrivo di panico ed agorafobia. Quando 4 anni fa ho iniziato tolep già prendevo citalopram con scarsi risultati.Gli attacchi sono nati 11 anni fa dopo un periodo stressante e soffrivo di forte indecisione, piangevo e non sapevo quel che volevo e non ero più soddisfatta di niente. Avevo sbalzi di umore.Lo stabilizzatore mi ha aiutata e piano piano ho preso in mano la mia vita con meno ansia e paure e mi sentivo serena. Adesso, come le dicevo prima, io mi sento "morta". Neanche la compagnia degli amici mi solleva più, non sento entusiasmo in niente, avevo sogni, speranze ed obiettivi chiari..non provo più gioia neanche nelle piccole cose, neanche la visione della mia famiglia mi solleva,non esiste più l'empatia con le persone, non provo nulla. Ma non provo dolore, sono indifferente a tutto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

la sua diagnosi e' quindi attacchi di panico con agorafobia, almeno era la sua diagnosi iniziale, in quanto ora lamente un sintomo di tipo depressivo che in qualche modo dovrebbe comportare la rivalutazione reale, non come e' stata fatta, della sua terapia farmacologica.

Infatti, e' stato fatto un passaggio piu' o meno di una stessa molecola per un sintomo che poteva essere l'agorafobia ma che fondamentalmente poteva essere qualunque altra cosa.

Se con lo stabilizzante del tono dell'umore e' stata bene non capisco poi il senso dello scalaggio di tale terapia.

In definitiva, il suo trattamento non e' un trattamento per un disturbo di panico, quindi puo' essere che la sua diagnosi sia diversa.

Attualmente e' stata fatta una scelta di scalaggio di terapia nonostante stesse bene con quel tipo di farmaco.
E' stata fatta una variazione di un trattamento che possiamo definire similare.

Ho il dubbio che probabilmente si stia arrancando per cercare di fare una variazione che a mio parere non ha alcun senso clinico.
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