Sintomi da astinenza di paroxetina

Gentili medici,

Dal dicembre scorso mi è stata prescritta una cura per la mia depressione con il farmaco Daparox, a base di paroxetina, 20 mg al giorno. Ho dovuto sospenderlo recentemente perchè mi dava alcuni problemi: mi sentivo estraniato dal mondo, le emozioni e i sentimenti erano quasi assenti. la sospensione non è stata semplice, ma molto gradualmente sono arrivato ad eliminarlo completamente.

Ora sono passate quasi tre settimane dalla sospensione, eppure i sintomi da astinenza che sono sopraggiunti già da poco prima che arrivassi ad annullare completamente la dose, non accennano a diminuire. Ho una forte ansia, difficile da controllare, e le benzodiazepine non hanno un effetto positivo su di me, tendono a buttarmi giù l'umore. è un'ansia che in vita mia non ho mai avuto... ho sempre sofferto di depressione ma mai di ansia. E così sono molto preoccupato, perchè se non sono passati finora questi sintomi mi chiedo se e quando potranno passare... la mia psichiatra dice che non capisce, che dopo due settimane sarebbero dovuti passare. Quindi volevo chiedere se è già capitato a qualcuno che i sintomi durassero così tanto, e cosa si potrebbe fare per sopportarli meglio, come ci si comporta di solito in questi casi...

Ringrazio in anticipo per l'aiuto,
Cordiali saluti
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente

dal suo scritto si intende che ha sospeso il farmaco senza l'ausilio
di un medico e senza indicazione alla riduzione.

Ciò che lamenta potrebbe non essere un effetto della sospensione ma un inizio di ricaduta.

Sarebbe il caso che ne parli con uno psichiatra.

https://wa.me/3908251881139
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[#2]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

l'inquadramento del problema così come da lei indicato (depressione) pare in contraddizione con un utilizzo di un farmaco che forse non andava sospeso così precocemente.

Come già detto dal collega è importante rivalutare la sua situazione clinica (ricaduta? astinenza? altro?).

Tenendo inoltre conto della sua giovane età è stata valutata l'opportunità di un approccio psicoterapeutico?

Cordialmente
www.psichiatriasessuologia.com

[#3]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Gentili medici,

la riduzione del farmaco l'ho concordata con la mia psichiatra, peraltro in modo molto graduale, riducendo la quantità assunta del medicinale di un mg. ogni quattro giorni, con le gocce.

Mi sembra strano che si tratti di una ricaduta, perchè ora mi trovo in una situazione diversa da quella pre-paroxetina, prima ero depresso, ora sono ansioso, cosa che non mi era mai successa...

Eppure questa situazione dura da tre settimane ormai e non capisco proprio come mai non si ristabilisca la situazione precedente al farmaco.

Forse è stato uno sbaglio sospendere la cura con la Paroxetina... ma era così spiacevole quell'apatia e distacco dalla realtà che provavo che ci è sembrata l'unica soluzione. Solo che non pensavo di ritrovarmi in questa situazione adesso...

Prima di passare ai farmaci ho seguito un percorso psicoterapeutico lungo più di un anno, ma non ha portato alcun beneficio...
[#4]
Dr. Stefano Garbolino Psichiatra, Psicoterapeuta, Sessuologo 2.5k 36 2
Gentile utente,

l'efficacia di una psicoterapia deve essere valutata non dal tempo impiegato ad effettuarla ma dai benefici.

Inoltre se l'ansia che lei accusa potrebbe anche essere un sintomo della ricaduta depressiva.

Per tutti questi motivi è necessaria una rivalutazione del suo stato emotivo.
[#5]
dopo
Attivo dal 2010 al 2012
Ex utente
Vi ringrazio molto per le risposte, contatterò al più presto la mia psichiatra per parlarne

cordiali saluti
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 986 248
Gentile utente,

la sospensione per effetti collaterali non gradevoli è una cosa, mentre il giudizio di non aver più bisogno di una terapia antidepressiva è altro.
Per cui, se il problema è solo degli effetti collaterali, la logica vorrebbe che si trovasse una cura meglio tollerata con cui proseguire, altrimenti viene ad esser persa la funzione curativa ancora in atto, magari, o quella preventiva delle ricadute.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini