Ansia e insonnia non se ne vogliono andare

Tutto è sorto mesi fa con un'insonnia assurda, alla quale ha fatto seguito "la paura di non dormire"...ho provato prima vari rimedi erboristici senza successo e poi lo Stilnox con scarsi risultati, e nel frattempo la paura cresceva. Il mio medico mi ha prescritto lo Xanax 0,50 per l'ansia e le cose sono andate un pò meglio all'inizio, ma poi ho avuto una forte crisi di ansia che mi ha demoralizzato. Sono andato così da uno psichiatra il quale subito mi ha consigliato una cura con un antidepressivo ma io per 2 mesi mi sono rifiutato sperando di farcela "da solo" con l'aiuto dello Xanax e della mia volontà.
Il 7 luglio mi sono arreso, anche perché l'ansia era diventata generalizzata, e ho iniziato la cura con Cipralex prendendo per 10 gg 5 gocce (in quanto avevo vari effetti collaterali fastidiosi) e poi passando la dose a 10 gocce che il medico mi diceva doveva essere definitiva. Insieme al Cipralex ho continuato a prendere una compressa da 0,50 di Xanax la sera dopo cena.
Lo psichiatra mi aveva avvisato che avrei dovuto aspettare 3 settimane per i risultati della cura ma all'inizio di agosto non avevo visto particolari miglioramenti così mi ha aumentato le gocce di Cipralex a 13 anche perché l'ansia era aumentata di nuovo (una fortissima ipocondria e una paura al solo pensare agli stress e agli impegni futuri...anche invernali).
Contemporaneamente sono andato in ferie per 3 settimane e speravo di essere più rilassato e dormire meglio e invece nelle prime 2 settimane di ferie l'insonnia è andata peggiorando e da 6 ore di sonno sono sceso gradualmente a mezzora di sonno, fino all'insonnia totale. Ho fatto le analisi per la tiroide e sono OK, così lo psichiatra ha pensato di cambiarmi ansiolitico perché probabilmente mi sono assuefatto allo Xanax. Mi ha prescritto Tavor 1mg (una compress alla mattina e una alla sera): gli ho fatto notare che nelle ore pomeridiane mi si presentavano sintomi "fisici" dell'ansia (tachicardia, nodo alla gola) e mi ha suggerito di aggiungere mezza compressa pure il pomeriggio. Quindi al momento prendo 14 gocce di Cipralex (l'altra goccia l'ho aggiunta di testa mia ma il mio medico già mi diceva che in caso l'avrebbe portato a 15), 1 compress di Tavor la mattina 1/2 il pomeriggio e 1 la sera. Come va? Da quando prendo Tavor ho ripreso a dormire di più (ma mai più di 5 ore) e non sempre (tipo stanotte solo 3 ore) e per di più mi crea una sonnolenza bestiale durante il giorno nonché una grande spossatezza.
C'è qualcosa che non va con la cura? Perché i risultati promessi non arrivano?
Il sonno è il problema numero uno al momento ma anche l'ansia ogni tanto si fa viva (specie se qualcuno mi mette pressione o se sono troppo stressato)...Dovrei cambiare cura? Dovrei andare da uno psicoterapeuta (tra l'altro non sono messo bene a soldi e pagare pure lo psicoterapeuta mi peserebbe e non poco)?
Cosa mi consigliate? Grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Innanzitutto: "Il 7 luglio mi sono arreso". No, direi che il 7 luglio ha iniziato ad agire su problema che già aveva stabilito non se ne stava andando.

Per quanto concerne il cipralex, ancora si trova ad una dose che non è la sua piena o massima. Non comprendo il discorso dell'ansiolitico, sicuramente dopo un mese è assuefatto, ma la sostituzione con un altro ansiolitico non produce granché a meno che non sia dato in dosi equivalenti superiori. L'assuefazione ad una certa dose di ansiolitico vale per tutti gli ansiolitici, per cui cambiando se si usa una dose di simile potenza si ottiene un effetto zero.

Non si capisce quale sia stata la diagnosi, poiché insonnia e ansia sono due sintomi, e la paura di non dormire non equivale a quel che si intende con insonnia. Non è chiaro cosa significhi ad esempio che non dorme "mai", il che probabilmente significherà che non ha un sonno continuo, che si sveglia stanco e con la sensazione di non aver dormito bene, che dorme a pezzi, ma questo va rapportato alla diagnosi generale e alla preoccupazione di non dormire. A volte essendo preoccupati la sera si dorme male, a volte essendo preoccupati si passa la prima parte della notte nel terrore di non dormire, e poi la seconda metò in un sonno scarso e spezzettato.

Dovrebbe far fare una diagnosi come prima cosa, da lì si capisce che farmaco può esserle utile. L'insonnia occasionale risente del sonnifero, quella continua non si cura in questo modo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie mille per la risposta dott. Pacini.
Mi faccia capire meglio però:
1) La dose di cipralex che prendo non è quella ottimale?

2) Il mio psichiatra mi diceva che il Tavor ha (o è) un'altra molecola rispetto allo Xanax per cui il cervello l'avrebbe recepita "diversamente" ed avrebbe avuto effetto. Sinceramente preferifo lo Xanax che non mi ha mai dato effetti indesiderati come sonnolenza e stanchezza, cmq...Ma la dose di Tavor che prendo (2,5 mg al giorno) non è superiore a quella che prendevo di Xanax (0,5 mg)?

3) quando parlo d'insonnia mi riferisco al fatto che dormo poche ore: mi sveglio dopo 2-3 ore e non mi addormento più (ma per fortuna ho talmente tanto sonno che non mi annoio nel letto e il tempo mi passa velocemente, ma il giorno sono uno zombie); oppure dormo in modo talmente spezzettato che non saprei quantificare le ore che ho dormito: stanotte ad esempio ho avuto difficoltà ad addormentarmi e durante la notte mi sono svegliato tantissime volte (ci tengo a precisare però che ieri ho trascorso una bellissima giornata senza ansia e questo mi lascia molto perplesso).

4) La mia insonnia dura ormai da più di 4 mesi, quindi come andrebbe curata? Anche perché se non elimino st'insonnia sono certo che l'ansia non mi passerà mai neanche con 10000 gocce di Cipralex, perché mi preoccupa questa situazione. Io cerco di stare calmo e aspettare miglioramenti, però Lei capisce bene che un'insonnia così è debilitante e fa preoccupare anche uno che non ha ansia!

5) In ogni caso il mio psichiatra l'altra volta mi ha detto che non gli era mai capitato un caso così: per lui era impossibile che dopo un mese di cura con Cipralex + l'ansiolitico non riuscissi a dormire specie che l'ansia stava regredendo. E nemmeno mi sento di proporgli io cure alternative anche perché non sono un medico e già mi sento un idiota ad aver aspettato troppo tempo prima di iniziare la cura con Cipralex.

Grazie mille
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Utente
Utente
Mi permetta ancora una domanda:
può essere un fattore d istress?
Le spiego: l'insonnia è sorta in un periodo di forte stress lavorativo (ma non nascondo che io ero pure molto preoccupato per altri problemi di salute e sono comunque un tipo troppo precisino che pretende troppo da se stesso e pertanto avevo già un'ansia potenziale pronta ad esplodere).
Ancora oggi mi sento molto stressato fisicamente e mentalmente e di certo l'insonnia non mi ha aiutato in questo.
Anche le ferie passate insonni non mi hanno giovato!
Cosa potrei fare per sentirmi meno stressato? Esistono integratori che non fanno male? Ah dimenticavo la sera prendo pure integratori per dormire (in genere Nilaxia o Ansiplus o Sedar) ma ancora non ho capito quale sia meglio e se in effetti aiutano il sonno
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Il cipralex non è alla sua dose massima. Il tavor è una molecola diversa ma il recettore è lo stesso, per cui a parità di milligrammi può essere più potente, in tal caso si avrà nuovamente un effetto ansiolitico, ma non equivalente alla dose, soltanto alla differenza tra il livello di assuefazione all'ansiolitico precedente e la differenza "in più" che corrisponde all'ansiolitico nuovo. Se invece le dosi sono equivalenti, non si avrà alcun cambiamento. Comunque, anche al nuovo ansiolitico si sviluppa assuefazione esattamente come al primo.
Va fatta una diagnosi, dopo di che curato il disturbo, con l'insonnia dentro ma non soltanto l'insonnia come elemento isolato. Gli integratori integrano qualcosa, usarli a caso solo perché si pensa che caricandosi di elementi "magici" si funzioni meglio non ha senso. Lo stress è percepito soggettivamente a meno che non abbia determinate caratteristiche, quindi se si è ansiosi e depressi si è stressati da cose previste o già vissute senza problemi in altri periodi.
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Utente
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Mi scusi se la stresso ancora, ma cosa intende per fare diagnosi?
Sono stato parecchie volte dallo psichiatra e di volta in volta decidiamo come procedere in base a ciò che gli dico e a come ho trascorso la settimana precedente.
Sono molto sfiduciato sulla possibilità di guarigione specie relativamente all'insonnia che poi si porterà dietro anche l'ansia
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Intendo che quando Lei va dal medico con una serie di punti, o di sintomi, poi di solito a quel che ha si dà un nome, il che non cambia i suoi sintomi, ma è un modo per fare due cose:
a) prevedere l'evoluzione della cosa nel tempo;
b) dirle se e come è utile curarla.
Poiché le cure si misurano non sui singoli sintomi ma sul tipo di diagnosi, non è che tutte le persone che riferiscono ad esempio tosse siano curate nello stesso modo, così come non tutte le persone che riferiscono insonnia sono curate allo stesso modo. Se la scelta è caduta su un farmaco che di per sé non è un sonnifero e all'inizio non si prevede che faccia dormire meglio, evidentemente ci sarà un ragionamento sul fatto che cipralex faccia bene al suo disturbo in generale, cosicché alla fine corregga anche il sonno insieme all'ansia. Ora, se è così ci sarà una diagnosi, altrimenti non è chiaro su che terreno si lavora e quindi quali strumenti scegliere.
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Utente
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Ok ho capito quel che vuole dire.
Mi permetta un'ultima domanda e poi non la importuno più: Se la vera cura per l'ansia sono gli antidepressivi (nella fattispecie il Cipralex) come dice il mio medico e sostenete anche voi psichiatri di medicitalia, mi chiedo come mai si debba comunque continuare a far uso di ansiolitici che non fanno altro che "tamponare" gli effetti dell'ansia, visto che col tempo creano assuefazione e dipendenza?
Naturalmente mi riferisco al periodo in cui la cura con l'antidepressivo è data come già "funzionante" (dopo 2-3 settimane di assunzione).
Nel mio caso ad esempio che prendo il Cipralex da un mese e mezzo perché devo "legare" la mia serenità agli ansiolitici, aumentandone le dosi (causa assuefazione) per stare meglio? Non dovrei già star bene grazie al solo antidepressivo e procedere alla riduzione graduale delle benzodiazepine?
Scusi la domanda ma io sono ignorante in materia e mi baso su quello che mi sento dire!

Grazie per la pazienza e la gentilezza!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

"come mai si debba comunque continuare a far uso di ansiolitici che non fanno altro che "tamponare" gli effetti dell'ansia, visto che col tempo creano assuefazione e dipendenza?"

Presumo perché sono farmaci che danno un sollievo iniziale, e quindi si prestano molto bene a dare un beneficio immediato, anche se non dura e poi sorgono altri problemi.

Non saprei come spiegare la variazione dell'ansiolitico infatti, come ho detto nel commento precedente, ovvero so che è una pratica comune, è una situazione che ricorre molte volte anche nei consulti su questo sito, però fatto sta che l'assunzione protratta o il passaggio tra ansiolitici diversi non è che abbia un fondamentale ruolo terapeutico se non nel fornire un tampone temporaneo, il che dovrebbe essere nelle prime settimane.
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Utente
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Infatti è quello che penso io...non ho bisogno di tamponare degli effetti ma di distruggerli definitivamente. Farò presente al mio psichiatra questo desiderio e cercherò di sbarazzarmi gradulamente di queste benziodizepine che inizio ad odiare, specie il Tavor.
Grazie mille dottore per la sua pazienza e la sua gentile disponibilità!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Non lo faccia da solo, si faccia comunque guidare da un medico, prima di sbarazzarsi dei tranquillanti è necessario impostare una cura che lo renda anche facile, non a caso tendenzialmente le persone lo trovano difficile o commettono errori nelle riduzioni, potenzialmente pericolosi a seconda della dose e del farmaco.
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Utente
Utente
No, no...era sottintesto che mi farò guidare da lui. Ci mancherebbe. Non saprei nemmeno come procedere ad una corretta riduzione.
Ansioso si ma scemo no :)
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