La mia storia fra pasaden/lorans/zoloft e cipralex

Buongiorno,

egregi dottori vorrei un vostro parere in merito a quanto mi sta succedendo.

A 16 anni ho perso mio nonno e sono caduto in un brutto esaurimento nervoso da cui sono uscita solo con l'aiuto della mia famiglia non facendo uso di farmaci, a 18 anni ho perso la mia migliore amica in un incidente stradale e dopo un anno di tachicardia, sudori a freddo ho deciso di andare dal medico di base che mi ha prescritto LORANS e PASADEN. Purtroppo, mi sono lasciata prendere la mano con il passare degli anni quando la paura aumentava e pensavo di non farcela. Ero arrivata ad assumere dosi che sedano un toro e a me non facevano più nulla. A febbraio 2007 è morto anche il padre del mio compagno e l'ho visto proprio spegnersi e non ho mai avuto la forza di elaborare questo lutto.
A ottobre 2007 al lavoro mi è venuto un grosso e incontrollabile attacco di panico e ho deciso che non potevo andare avanti con delle medicine che non mi giovavano più.
Il mio medico di base mi ha prescritto Zoloft 50 mg al giorno e la sospensione graduale di Pasaden e Lorans, ma dopo 70 giorni di cura definiti un incubo perchè mi hanno dato senso di estraniamento, nervosismo, tensione, ansia attualmente il mio stato era peggiorato poichè mi procurava insonnia, paura incontrollabile e nervosismo corrosivo.
Quindi, rilvoltami nuovamente al mio medico di base, mi ha detto di scalare gradualmente lo Zoloft (io gli avevo detto che se voleva prendevo ancora metà compressa di quella medicina non di più per 10 giorni) e assumere contemporanemente 2 compresse da 1 mg di Lorans al mattino, il Cipralex da 20 mg al mattino e verso le 12 le mie gocce di Pasaden e poi le stesse gocce alla sera.
Ieri ho saltato lo Zoloft e avevo una paura allucinante tutto il giorno con sudorazione, oggi mi sono svegliata con questa morsa allo stomaco e paura folle. Ho preso le mie due compresse di Lorans e la compressa di Cipralex e ora metà di Zoloft.
Sottolineo che la mia paura è più che altro legata agli attacchi di panico correlati all'ambiente lavorativo ossia il solo pensiero di andare a lavorare mi procura questi effetti che si accentuano soprattutto nei fine settimana.
Io davvero non so più che pesci pigliare e cosa fare per uscire da questo incubo. Secondo Voi, la cura che mi è stata prescritta ora porterà dei giovamenti? Indicativamente entro quanto tempo?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 992 248
Gentile utente,
le conviene chiedere un inquadramento specialistico. Gli ansiolitici come lorans e pasaden non dovrebbero essere usati a lungo, per il problema dell'assuefazione, con perdita dell'effetto per cui si è iniziato a prenderli, e comparsa di effetti collaterali a lungo termine, che spesso comprendono anche la depressione.
Il problema di fondo non è risolto, questo ultimo farmaco (cipralex) come gli altri va assunto per qualche settimana per poter provare se funziona (non deve funzionare da subito, ma con un pò di ritardo). Assumere cipralex e zoloft insieme può avere un senso ma non in prima battuta (oltretutto in genere dosi così basse di zoloft non sono efficaci). Quel che lei chiama attacchi di panico non è di chiara interpretazione in questa sede (anche se dal tipo di paure che ha nel prendere i farmaci si direbbe di sì), andrebbe quindi meglio inquadrato il tipo di disturbo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Dunque, gli attacchi di panico mi sono comparsi quando andavo alle medie ossia mentre facevo un compito in aula mi si è "intorcolata" la lingua (non riuscivo a pronunciare delle frasi di senso compiuto),dei granelli di sabbia dentro l'occhio, avevo un forte dolore nella zona dell'occhio destro e un formicolio alla mano dx. Questi episodi si sono ripetuti svariate volte da adolescente e mi hanno portato anche ad essere derisa dai miei coetanei.

L'ultimo attacco di panico è stato annebbiamento della vista davanti al pc in ufficio e una forte paura di impazzire. Pur non avendo perso l'uso della favella, pur non avendo in alcun modo perso la testa, mi sentivo svenire, testa vuota e malessere.

Posso solo dire che a causa di questa paura legata agli attacchi che mi coglievano alle medie ho iniziato, per paura di stare male, ad assumere le benzoadipine in quantità assurde e senza contollo.
Ora che esco da un periodo di Zoloft per tre mesi e riduzione drastica delle compresse, mi sento viva. Ho toccato il fondo e non è detto che non lo ritocchi di nuovo, ma spero che il Cipralex e la forza di volontà mi aiutino a superare il mobbing subito sul ex posto di lavoro e mai superato, lo stress legato al mio attuale lavoro (diciamo che anche qui ero soggetta a mobbing sino a che gli autori non sono stati licenziati), alla morte di mio "suocero" e a questa paura che avevo cercato di dimenticare affondandomi negli psicofarmaci e cercando di restare sempre tesa per non abbassare la guardia.
Ora, voglio essere accettata per quella che sono e non per quella che si arma di una corazza per non apparire fragile.
[#3]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
concordo col collega Pacini sulla necessità di un inquadramento specialistico.Nella sua storia mi sembra manchi un supporto psicoterapico, che invece sarebbe un aiuto importante. Il sistema "stringi i denti e vai", come ha sperimentato, è faticoso e poco utile.
Saluti
Franca Scapellato

Franca Scapellato

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