Integratori per insonnia e ansia lieve

Da poco più di un anno soffro d'ansia che mi ha procurato fin dall'inizio una fastidiosa insonnia. Ho iniziato così una cura con Xanax prima (per un paio di mesi) e poi con 2,5 mg di Tavor da 1mg e 10 gocce di Cipralex (passate in seguito a 15). Per combattere l'insonnia il mio psichiatra mi ha consigliato pure di assumere, in abbinamento, ai farmaci anche alcuni integratori quali Nilaxia o Ansiplus. In seguito io stesso ne ho provati altri come Relaxit, Sedar, Seditavix ecc...
Da gennaio sono riuscito ad eliminare il Tavor e da qualche settimana ho ridotto una goccia di Cipralex (dovevo andare dal mio psichiatra per iniziare a ridurlo ma per impegni non ci sono potuto andare, così ho ridotto una sola goccia).
Da 2 settimane quindi assumo 14 gocce di Cipralex e ogni sera assumo un integratore per dormire (comunque, salvo qualche rara notte in cui ho difficoltà ad addormentarmi, dorme bene da mesi ormai).
In modo particolare ultimamente ho assunto melatonina 5mg, o Vitacalm Melatonina (5mg + valeriana) alle quali abbino una compressa di Nilaxia nelle serate in cui sono più stressato o leggermente ansioso.
Volevo sapere se l'uso prolungato e ininterrotto di questi integratori (e di Melatonina) possa causare problemi. Volevo anche sapere se, quando riuscirò ad eliminare il Cipralex, prendere per un pò di tempo integratori a base di iperico e griffonia (magari abbinati a magnesio) posso servire a mantenere un pò di serenità, visto che ho letto che sono degli antidepressivi naturali. Ed eventualmente per quanto tempo li potrei assumere.
Grazie mille
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
non capisco perché bisogna sospendere il Cipralex (principio attivo: Es-citalopram) con l'idea di assumere poi "gli antidepressivi naturali" ? Perché sospendere l'Es-citalopram nell'ottica di non essere ancora guarito ? La sospensione del farmaco deve essere concordata con il Suo specialista in base alla valutazione di quest'ultimo rispetto alla sufficienza e alla stabilità dello stato di compenso. Non capisco quali sarebbero i motivi per sospenderlo prima e perché dopo avrebbe bisogno di ancora "un'altra" cura antidepressiva ?

La graduale sospensione degli ansiolitici del gruppo di "benzodiazepine" (come il tavor o lo xanax) se concordato con il Suo specialist, è una strateggia corretta, perché tali farmaci in generale non sono indicati per periodi prolungati. In linea di massima, servirebbero solo durante la prima fase di cura, quando si aspetta ancora l'effetto della terapia antidepressiva (nel Suo caso: Es-citalopram). Nel caso della difficoltà a superare i sintomi da sospensione di tali ansiolitici o nel caso nel quale già nelle prime fasi si è preferita l'alternativa nell'ambito dei rimedi erboristici, questi ultimi possono aver senso. Tuttavia, se loro uso diventa altrettanto duraturo, non vedo i vantaggi. Anche i rimedi naturali hanno i loro effetti collaterali (magari meno noti ed indagati), anche dai sonniferi naturali può svilupparsi la dipendenza. Per quanto riguarda la Valeriana, ad esempio, ha alcuni meccanismi d'azione in comune con le benzodiazepine, e, per quanto riguarda la Melatonina, l'uso prolungato per più mesi va oltre ai limiti della relativa sicurezza per gli effetti collaterali. La Melatonina è un ormone prodotto dal nostro stessso organismo (ma in quantità diverse volte più contenute rispetto ai disaggi in commercio), come ormone ha molteplici effetti.

Sembra che Lei stia cercando di ridurre, di sospendere le medicine, prenderne quanto meno possibile, ma dall'altra parte le prende dall'altra parte (i rimedi naturali), forse pensando che questi ultimi non hanno effetti collaterali o che siano più sicure... (ma non Le posso confermare che sia così). Ho anche l'impressione che Lei abbia la difficoltà a immaginare se stesso stare meglio senza le medicine, che abbia una consapevolezza o una sensazione, che le medicine ci vogliono o ha un timore a starne senza, e, per risolvere il "problema", le sostituisce man mano con le medicine "naturali", ma il problema della "dipendenza" dalle medicine (se a questo sta pensando) non si risolve così, solo cambia la faccia, è sempre lì.

Avete valutato anche i metodi non farmacologici ?

Noterei inoltre che "ansia" non è una diagnosi. Come l'insonnia, anche l'ansia è sempre solo un sintomo, e possono essere presenti in numerose malattie diverse. Bisogna fare una diagnosi più precisa della condizione psichica che state curando. In base a questa sarebbe più chiaro quale strategia e quali cure possano essere più ottimali.

Dr. Alex Aleksey Gukov

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie per la sua risposta.
Lei in parte ha ragione: sono preoccupato che una volta eliminato il farmaco tornino i problemi di prima: ansia e insonnia! Per quanto riguarda il Tavor è stato il mio psichiatra ha farmelo ridurre fino a toglierlo completamente.
A fine gennaio ho concluso pure i 6 mesi di Cipralex e tornando dal mio psichiatra mi ha detto di fare un altro pò di cura fino a marzo o a Pasqua per poi iniziare a ridurlo. Da gennaio a ora non ho avuto peggioramenti o straordinari miglioramenti.
Diciamo che non ho avuto più ansia o insonnia. Solo in casi rari ho avuto qualche problema a prendere sonno e ciò è capitato in genere quando durante il giorno sono stato più stressato o ho avuto più tensione.
A dire il vero, a volte ho come l'impressione che l'ansia venga "stoppata" dal farmaco, nel senso che senza il Cipralex magari avrei fenomeni ansiosi: naturalmente è una mia impressione. Questo perché a volte ho un'ansia solo fisica (un leggero fastidio alla base dello sterno) ma mentalmente mi sento bene.
Quindi lei mi consiglia di togliere tutti gli integratori e continuare il Cipralex col suo dosaggio, fino a quando non sentirò il bisogno di ricorrere ad alternative (o a cure naturali di supporto) per stare bene?
Grazie ancora
[#3]
dopo
Utente
Utente
Volevo anche chiederle un parere su questo link che un suo collega ha messo in un altro thread sull'uso di melatonina http://www.anagen.net/melatonina.htm...non capisco perché in tanti siti si danno pareri contrastanti sulla melatonina: chi dice che si può assumere sempre, chi dice che è meglio non abusarne, chi dice che non ha nessun tipo di controindicazione, chi dice che è meglio non prenderla se si hanno alcuni problemi. Ho letto addirittura che hanno fatto sperimentazione su delle giovani donne, facendogli un'overdose giornaliera di melatonina per 3 mesi e sottoposte ad esami alla fine del periodo non avevano nessun problema.
A chi credere???
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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
non vorrei criticare né il collega, né il sito linkato, perché le informazioni date o pubblicate in internet non possono essere intese come prescrizioni o come via libera all'uso di un certo rimedio. Rispetto alla Melatonina, i parei espressi via internet (compreso il mio), i materiali pubblicati in internet o anche in forma cartacea non possono costituire una sorta di garanzia o di essere informazioni sufficienti perché in base a questi si possa decidere se un farmaco è sicuro o meno.

Quando si intraprende la cura con un rimedio, questa deve essere scelta ed indicata da un medico nei termini di dosaggio e della durata e su base di un disturbo che lui ha individuato in noi e che intende di curare. Il medico non si basa solo sull'informazione scientifica o divulgativa, ma anche sulle proprie conoscenze nella fisiologia, anatomia, patologia, ecc. e sulle esperienze nella propria pratica, possiede dunque i criteri di valutazione professionali che sono necessari per l'analisi critica di ogni pubblicazione medico-scentifica. Anche se gli effetti collaterali fossero presunti assenti, ogni rimedio va usato solo se ce ne sono le indicazioni cliniche, a quel dosaggio che è necessario e per quella durata che è necessaria in ogni songolo caso.

Se lo facciamo da soli o se usiamo una sostanza in maniera "libera", "perché intanto non fa male" non è una cura, ma è un uso simile a quello alimentare. In effetti, molti rimedi da banco oggi sono commercializzati come "integratori alimentari", perché tale "status" rende "legittimo" loro uso libero. Tuttavia, non dobbiamo ingannarci: sono ideati come rimedi, non come alimenti.

Alla Sua domanda "A chi credere?" rispondo: "Al proprio medico/ specialista".

Lei scrive anche:
"Quindi lei mi consiglia di togliere tutti gli integratori e continuare il Cipralex col suo dosaggio, fino a quando non sentirò il bisogno di ricorrere ad alternative (o a cure naturali di supporto) per stare bene?"

No. Le indicazioni rispetto alla terapia non Le posso dare io, Le deve dare lo specialista che La segue. Da parte mia consiglio di parlare con il Suo specialista:

a) della diagnosi: formulare una diagnosi più esatta del Suo disturbo

b) della indicazioni non solo rispetto al Cipralex, ma anche rispetto ai rimedi "naturali": quali, in quali dosi, per quanto tempo, se è già il caso di scalarli, se ha senso e quando, a quali dosi e per quanto tempo introdurre dei nuovi (ad azione antidepressiva), ecc. Benché si tratta dei prodotti "naturali", non sono per questo meno "farmaci". Il farmaco è ogni sostanza che, se introdotta o messa a contatto con l'organismo, interagisce con questo (di solito a scopo terapeutico), per cui è di competenza del Suo specialista.

Chiedo scusa della lunghezza e forse della noiosità della risposta.

un saluto,
[#5]
dopo
Utente
Utente
Grazie ancora per la gentilezza. Non si preoccupi, non è stato affatto noioso.
Non appena il mio dottore torna, andrò da lui.
L'unica mia preoccupazione è che una volta concluso l'uso del Cipralex, non essendoci più niente che "aiuti" la serotonia, il problema dell'ansia potrebbe ripresentarsi....In definitiva è tutto qua il mio problema, ecco perché chiedevo se magari "tamponare" un pò con qualche alternativa erboristica poteva risultare utile.
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