Depressione maggiore. Ricaduta

Moglie di quasi 70 anni.
Ha avuto grave episodio di depressione maggiore circa due anni fa, durata di un anno. Concause: problemi fisici (due fratture distinte + obesità da psicofarmaci) e soggettivi (sfratto e pensionamento del marito).
Nonchè mia grave malattia (infarto + tre by-pass) fortunatamente ora risolta.
Curata con Zyprexa, Anafranil poi Abilify aveva ripreso un discreto umore.
Assume ancora Anafranil (75 mg pro-die) e Deniban (50 mg pro-die) e Tavor occasionalmente.
Da circa tre mesi ha una ricaduta che si aggrava giornalmente. Pensieri suicidi, calo di autostima e tutti i sintomi precedenti, per ora meno gravi.
Lo psichiatra che la cura non sembra orientato ad integrare il trattamento con una psicoterapia, e per ora attende gli sviluppi.
Ha anche consigliato ricovero temporaneo in struttura psichiatrica.
Personalmente ho dei dubbi sulla lunga durata del trattamento con Anafranil, per la demotivazione verso la casa ed il menage (aveva sintomi di SOC) e per l'aumento di peso intervenuto (20 kg.!).
Vorrei farle effettuare una vacanza (dopo tre anni) e dobbiamo anche cercare una nuova casa, ma si rifiuta di applicarsi: "la mia vita è finita..."
Isolamento sociale estremo e perdita di interessa per la cura della persona.
Che fare?
[#1]
Dr. Vito Fabio Paternò Psichiatra, Psicoterapeuta 586 22 3
Salve,
come vi ha già detto lo Psichiatra, in una situazione in atto così delicata può essere utile un ricovero al fine di rivalutare lo stato psichico di sua moglie, e potere reimpostare la terapia.

Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò

www.cesidea.it
info@cesidea.it

[#2]
Dr. Riccardo Battaglia Psichiatra, Psicoterapeuta 13
Lo psichiatra curante ha proposto interventi assolutamente giusti e ragionevoli.
Considerata la lunga storia clinica e la quantità di farmaci assunti (con coseguenti effetti collaterali) sarebbe più che indicato un periodo di osservazione in ambiente ospedaliero, per poter ridefinire la terapia (eventualmente dopo un periodo di wash out). Sarebbe altresì estremamente utile un supporto psicologico che potrebbe ridurre il ricorso ai farmaci e apportare sollievo alla paziente

Dr. Riccardo Battaglia
www.psichiatriapsicologiasanremo.it
www.studiomedicopsicologicosanremo.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie Dottori.
Lo psichiatra ha anche la specialità in psicoterapia, e speravamo perciò che lui stesso coprisse i due aspetti della terapia.
In realtà si limita a colloqui di verifica non sistematici.
Segnalo tuttavia che abbiamo la massima fiducia in lui, che ha dimostrato abilità, pazienza e soprattutto affetto.
[#4]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
concordo coi colleghi e le consiglio di seguire le indicazioni del vostro psichiatra per quanto riguarda la terapia farmacologica e il ricovero, che forse farebbe sentire sua moglie meno pressata da incombenze (ricerca della casa, pensare al trasloco ecc) che ora non riesce ad affrontare.
La psicoterapia è indicata quando c'è la motivazione, richiede impegno ed energia da parte del paziente, durante una ricaduta depressiva non è il momento giusto. Idem per la vacanza, ci sarà tempo quando sua moglie starà meglio.

Franca Scapellato

[#5]
dopo
Utente
Utente
Molte grazie, per il "taglio" femminile della Sua risposta.
[#6]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 249 4
Gentile Signore,
Concordo con i colleghi sulla necessità di in ricovero soprattutto per l'ideazione suicidaria presente; non credo sia opportuno gestire una situazione del genere a domicilio. Vorrei peró fare una puntualizzazione: il decorso che lei ha descritto potrebbe essere quello di un disturbo bipolare, soprattutto se è stati necessario inserire dell'olanzapina per la presenza di agitazione (stato misto) e/o per la presenza di sintomi psicotici. In questo caso l'uso della clomipramina non è il massimo in quanto potrebbe portare ad un aumento della ciclicità degli episodi. Antidepressivi più indicati sarebbero quelli di II generazione. Una possibilità di maggior controllo della sintomatologia potrebbe essere l'uso di sali di litio che oltre a stabilizzare l'umore sono dotati anche di un'azione antisuicidaria. Anche l'uso di altri regolatori dell'umore come il valproato potrebbero avere un effetto terapeutico e adiuvanti la terapia anti depressiva. Scarterei al momento la possibilità di una psicoterapia per lo meno in senso stretto. Al momento sono indicati altri tipi di intervento. Ultimo aspetto da non trascurare è quello dell'esordio tardivo: la Depressione potrebbe essere il sintomo di una malattia di altra competenza per cui effettuerei una RMN encefalo degli esami ematochimici generali e della funzionalità della tiroide e valuterei col medico di medicina generale la presenza in terapia di farmaci extra psichiatrici che possono avere effetti collaterali psichiatrici.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie. Farò tesoro.
Tuttavia...
Voi Sigg. Dottori e direi tutti noi ci basiamo su dei modelli.
Per esempio assumiamo che un individuo sia lieto di vivere, ami il mondo, ami se stesso e quindi aspiri a prolungare il più ed il meglio possibile la propria esistenza. Su ciò si basa la medicina, vero?
Ma... e se questo individuo avesse invece REALMENTE perso interesse alla vita, stufo di quel che ha e fa e senza desiderio di fare altro e proseguire, conoscendo ahimè però l'epilogo ineluttabile?
Specialmente ad una certa età, sentendo il cosidetto "fiato sul collo"...
Chi può decretare che questo rappresenti una malattia od una alterazione? Od un errore?
Sarebbe giusto "costringerlo" a proseguire, magari suo malgrado?
In nome di cosa?
E che farmaci potreste mai usare in tal caso?
Non trovo mai traccia di questo punto di vista nei vari scritti che consulto sulla depressione e simili, eppure immagino che vi poniate il problema.
Qual'è, se c'è, dunque la soluzione?
[#8]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
qualcuno ha detto che l'essere umano "normale" è leggermente ipomaniacale, perché se considerasse l'inevitabile epilogo della vita, le malattie, gli acciacchi ecc passerebbe le giornate a piangere. Dal momento in cui nasciamo iniziamo a morire, però nell'attesa cerchiamo anche di combinare qualcosa di buono, mettendo da parte i pensieri tristi.
Sul piano prettamente psichiatrico, un conto è la tristezza esistenziale e un altro l'umore depresso patologico.
E' la qualità della tristezza ad essere diversa: la persona cambia il modo di vedere le cose, il comportamento.
Se la terapia funziona, a distanza di qualche mese l'ex depresso può dire cose tipo "mi sembra di aver vissuto un brutto sogno" "mi sembra sia successo ad un'altra persona".
Alcune persone hanno un carattere pessimista e introverso, vivono forse poco bene ma sono fatti così. Altri sono provati da malattie, lutti e dispiaceri e la loro qualità di vita è poco invidiabile, ma nonostante questo non desiderano morire.
Nessun medico cerca di rendere le persone felici ad ogni costo se non in qualche racconto di fantascienza.
I depressi hanno un prima, quando stanno bene, un dopo, quando soffrono e a volte cercano giustificazioni della loro sofferenza, cercano, sbagliando, di considerarla naturale o inevitabile, e poi, se si curano, hanno un ulteriore "dopo", quando tornano allo stato di benessere: non felici, gioiosi e innamorati della vita, semplicemente tornano ad essere loro stessi, perché da depressi la loro psiche era alterata.
Il rischio di vivere accanto ad una persona gravemente depressa è che spesso si viene "contagiati" dai suoi pensieri negativi.
[#9]
dopo
Utente
Utente
E' molto chiaro quanto esprime.
A conferma: mia moglie è sempre stata malinconica, ma tuttavia abbiamo vissuto bene insieme per oltre 45 anni, senza figli.
Amici, viaggi, soddisfazioni ecc. senza eccessi e naturalmente anche guai e problemi.
A suo tempo ha anche superato un cancro (operato).
Purtroppo non sembra più uscire da questo stadio di depressione da tre anni: ha avuto fasi solo di andamento alterno ma non risolutive.
Attualmente passa buona parte del giorno a letto, benchè alla mattina si preoccupi sempre dell'andamento di casa.
Temo soprattutto l'isolamento e l'atteggiamento rinunciatario che mi impediscono di sottoporla ad esami clinici approfonditi, perchè rifiuta.
Quanto al contagio, ne avverto il rischio ma per ora mi sembra di restare immune, solo rattristato.
Grazie ancora, Gentile Dottssa, anche per la pazienza di leggere tutto e poi scrivere.
Spero.

[#10]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Le consiglierei di riportare i suoi dubbi allo psichiatra che segue sua moglie.
Vivere con una persona cara depressa è difficile, a volte sembra che niente di quello che si fa sia utile, e purtroppo si può creare un circolo vizioso, nel quale la mancanza di speranza in qualche modo "rimbalza" dalla malata a chi fa assistenza. I depressi sembrano impermeabili ai sentimenti altrui, invece colgono benissimo le aspettative (o la perdita di speranza) delle persone intorno a loro.
Non è una colpa né una critica: in strutture con malati psichici gravi succede spesso, e per questo si fanno incontri e riunioni di operatori. Può saltare fuori che una persona viene assistita perfettamente, ma chi l'assiste non spera più che guarisca, e questo fa la differenza.
Rileggendomi ho notato di aver usato tante volte la parola speranza. Non correggo, le ripetizioni a volte servono.
Saluti
[#11]
dopo
Utente
Utente
Dunque.
Restando il consiglio fermo di un (breve) ricovero per ritarare la terapia ed anche effettuare un check-up approfondito per escludere guai organici, mia moglie ha accettato di pensarci. Spero di convincerla.
Anafranil 75 e Deniban 50 sono stati sostituiti da Remeron 50 e Elopram 40, +Tavor1 al bisogno e come sonnifero.
Che differenza di approccio c'é?
Questi farmaci fanno anche loro ingrassare?
Comunque, Gentma dottssa Scapellato, non ho affatto perso la speranza.
Solo che a 72 anni io e 70 mia moglie, abbiamo meno tempo per riuscirci...eh!
Grazie ancora.
[#12]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
Elopram è citalopram e in genere non ha effetto sul peso, Remeron, mirtazapina, può invece favorire un aumento di peso, però meno del Deniban. Le dosi prescritte sono piuttosto elevate, si tratta di antidepressivi più nuovi, con un effetto antidepressivo più "mirato".
L'anafranil è un ottimo farmaco, ma gli effetti indesiderati come ipotensione arteriosa, tachicardia e sgradevoli effetti anticolinergici (bocca asciutta, stipsi ecc) sono dose dipendenti, per cui all'età di sua moglie non era consigliabile aumentare il dosaggio.
[#13]
dopo
Utente
Utente
Grazie.
[#14]
dopo
Utente
Utente
Gentma dottssa per amor di cronaca. Elopram e Remeron sono stato abbandonati a favore di Edronax 40/d gia' pero' sospeso per eccesso di sudorazione e ripreso Abilify 5/d con Tavor 2/d. Aspetto la fine delle ferie per riprovare a ricoverare la paziente, che non va molti bene per ora. Fa anche un bel caldo...
[#15]
dopo
Utente
Utente
Per non riscrivere tutta la storia credo più semplice proseguire qui.
Ripreso Edronax, ora ben tollerato, e il resto.
Paziente/moglie riminaccia ogni tanto il suicidio. Si ROMPE.
D'altra parte...
Ha appena compiuto 70 anni e questa è una tappa che pesa, ma chi non c'é arrivato anche se ha studiato da psichiatra, non credo ne valuti il peso sull'individuo, se non accademicamente.
Rimane sovrappeso e seguita a sentirsi brutta (non è vero, è bellissima e giovanile, ma non ci crede...).
Non ha amicizie abituali; solo scarne telefonate anche con i fratelli, che pure la amano, dicono, e con qualche amica per di più lontana.
Non esce praticamente mai, e non ne ha voglia.
Nessun figlio, otto nipoti ma oltre la trentina, quindi ognuno con la propria vita.
E meno male che un paio ogni tanto vengono a trovarci.
Poi il problema della casa.
La sua intera vita è stata scandita dal lavoro domestico, col marito (io) al suo lavoro. Praticamente nessun altro interesse, oltre al proprio aspetto ed agli abiti.
Attenzione, non è cretina: è fatta così, ma ben sveglia e intelligente, oltre che una persona buonissima.
Dodici anni fa ha cambiato casa vendendo la propria per un'affitto, di una casa stupenda. Da cui siamo stati sfrattati ormai quattro anni fa, e dove siamo quindi rimasti dodici anni. Tra poco dovremo lasciarla e non abbiamo idea di dove andare, perché tutto ci (le) sembra più brutto.
Lo psichiatra che la cura conviene che i farmaci non possono far più nulla, perché almeno adesso sta meglio, si alza ecc. Sorge l'idea di una psicoterapia (quale??), che lui però non vuol eseguire.
Inoltre questa donna dovrebbe essere esaminata clinicamente per vari motivi, ma non vuole.
Quesito: come cavolo si fa a farle fare il proprio interesse. Non posso obbligarla, e come poi?
E...chi può decidere quale realmente sia il suo interesse?
I modelli anglosassoni del tutto si può fare, o nostrani del "pensa alla salute", o tedeschi del "fare, fare, fare" non la interessano.
Devo lasciarla affondare?
Un bel dilemma e non so da dove cominciare.
Grazie per chi eventualmente mi risponderà, ma le sole esortazioni sono ovviamente inutili.

[#16]
dopo
Utente
Utente
Il messaggio soprastante è stato inviato oggi, 5 Gennaio, NON in Agosto.
A proposito, lo psichiatra curante ha parlato di Teufelkreis. Circolo diabolico...Ma come si spezza?
[#17]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
effettivamente il quadro che presenta è sconfortante. Sua moglie non solo è affondata nella sua depressione, ma sta tirando giù anche lei.
Per la casa lei dice :"Tra poco dovremo lasciarla e non abbiamo idea di dove andare, perché tutto ci (le) sembra più brutto" : dovrà scegliere lei, senza aspettare che sua moglie l'approvi, perché non lo farà, neanche se per un miracolo trovasse un appartamento bellissimo. Le consiglierei di scegliere, se può, un appartamento non lontano da dove abitate, per non cambiare troppi punti di riferimento. Poi si dovrà accollare l'impegno di organizzare, sistemare l'appartamento, traslocare, ecc, con sua moglie che come minimo criticherà tutto. Una bella fatica, ma non c'è alternativa.
C'è un braccio di ferro in atto, lei cerca di curare sua moglie, che ne ha bisogno, e la paziente si oppone con un atteggiamento passivo-aggressivo. Siete in stallo.
"Quesito: come cavolo si fa a farle fare il proprio interesse" non si può. Però sottrarre ogni tanto lo spettatore disperato (cioè lei) che la prega di farsi visitare, forse (può darsi, non è sicuro) potrebbe cambiare qualcosa. Se lei esce dal cerchio diabolico, qualcosa cambia.
Forse l'unica persona che potrebbe giovarsi di una psicoterapia di sostegno sarebbe lei, per cercare un modo di riprendersi un po' della vita che sta perdendo. Oggi c'è attenzione al cosiddetto "stress del caregiver" nell'ambito della cura del deterioramento mentale, ma assistere un malato psichiatrico è ugualmente fonte di grave e continua sofferenza.
[#18]
dopo
Utente
Utente
Lei è un fenomeno. Mi ha risposto subito e a tono. Vien voglia di venire a Parma a farmi curare da Lei. Città affascinante a un'ora da Milano.

Io lo avrei trovato un appartamento giusto, a cinquanta metri da dove abitiamo.
(Naturalmente é un cumulo di difetti, un tugurio, ecc...)
Lunedì potrei chiudere la trattativa, ma mi sono sentito dire: ...e io mi butto di sotto.Non ci credo, ma come faccio a fidarmi?
Oppure, vado a vivere da sola in due stanze. (?).
Sarebbe poco consigliabile far leggere a mia moglie le Sue considerazioni?

Grazie ancora per la Sua sollecitudine e chiarezza.
Spero di non abusarne.
Buona Domenica!
[#19]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Grazie dei complimenti, ma semplicemente sono fuori dal "gioco" (patologico) e questo permette di vedere le cose in modo più obiettivo.
Non può convincere sua moglie che l'appartamento va bene, può però dire che egoisticamente vuole quell'appartamento per sé, perché è più tranquillo lei.
A una persona depressa i cambiamenti fanno paura e il trasloco è un grosso trauma, per cui lei se ne deve assumere del tutto la responsabilità.
Per quanto riguarda il ricatto del suicidio, il rischio c'è sempre, perché i depressi al suicidio ci pensano spesso, però non mi sembra ci siano molte alternative.
Cordiali saluti
[#20]
dopo
Utente
Utente
Aggiunte 5 gocce di CItalopram mattina e sera e soppresso Edronax (?).
La situazione non migliora, salvo che adesso la moglie ha cercato una psicologa che gia' conosceva ed in cui ha fiducia, in aiuto. Speriamo che serva.
Sta regredendo, torna a non andare dal parrucchiere, non comra piu' vestiario ed esce il meno possibile.
Vorrei ricoverarla per qualche settimana, ma come convincerla?
Il medico rifiuta il ricovero coatto perche' non sta abbastanza male.
Devo assistere ad una specie di lento declino, di una persona che pero' e' tuttora in grado di intendere e di volere. Sembra...
Ma soprattutto non ho una diagnosi precisa.
Volgarmente parlando si potrebbe definirà la una colossale " scazzatura ". Ha un senso clinico?
[#21]
dopo
Utente
Utente
Ho temporaneamente rinunciato a cambiare casa anche perché' il proprietario mi da qualche mese di respiro. Ma la situazione di mia moglie si cronicizza.
Coi farmaci mi Sa Che non facciamo più' niente. Lo psichiatra ha un atteggiamento rinunciatario: dovrei cambiario? Sarebbe il quinto o sesto...
Speriamo nella psicologa.
Ma la depressione non si guariva nella maggior parte dei casi? (Salvo ricadute)
Sono tutte balle! Quando si installa non se ne va più'!
10 marzo
[#22]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
In alcuni casi purtroppo ci sono depressioni resistenti ai farmaci, però forse c'è ancora spazio di manovra sul comportamento.
In questi casi si instaura coi familiari più stretti un meccanismo per il quale il depresso, che è sempre molto aggressivo, scarica l'aggressività sulle persone vicine oltre che su se stesso; il depresso sa che i suoi non aspettano altro che la guarigione, ma non sa come fare, vive questa aspettativa come l'ennesima critica e ci si arrabbia.
Sua moglie è seguita e curata, dallo psichiatra e dallo psicologo. Sta male e scarica la sua angoscia su di lei. E lei, il marito, come la scarica, questa angoscia? E' bloccato in una situazione di stallo e l'unica sua speranza è che sua moglie migliori, ma sua moglie è a sua volta bloccata, e c'è l'età che avanza.
A questo punto un tentativo possibile potrebbe essere un passo indietro: lei, il marito, sta male e va da un terapeuta. Si crea un suo spazio di cura, dove può parlare di qualunque cosa con una persona che è al di fuori di questi "giochi" perversi (dei quali sua moglie non ha nessuna colpa, non lo fa certo apposta).
Non è come andare al bar o iscriversi a un circolo abbandonando la moglie malata; non va spiegato come una conseguenza della malattia di lei, semplicemente è un bisogno di essere aiutato.
Questo potrebbe aiutare a ridurre la pressione psicologica su entrambi.
[#23]
dopo
Utente
Utente
Grazie dottssa, anche la Domenica...
Francamente (per ora...) credo di riuscire a sopportare la situazione e non vorrei complicarla con un ulteriore medico.
Oltretutto debbo occuparmi di questioni mediche diverse, ad esempio il follow-up del mio triplice by-pass, artrosi, problemi agli occhi ecc.
E cercare di far fare anche a mia moglie qualche visita ed esame di controllo.
Ad esempio ha smesso di prendere i farmaci per l'osteoporosi.
Dicerto c'è solo l'inesorabile passaggio del tempo: mi debbo consolare con quello che sono riuscito a fare nel passato, mentre sto perdendo la speranza nel futuro.
Si goda il sole di oggi chè poi ripioverà e grazie per la Sua attenzione.
[#24]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno.
Adesso mia moglie ha chiarito che "il mio ciclo vitale si è esaurito, è terminato".
La stessa psicologa Le ha detto che su questo punto non sa come aiutarla: meglio cambiare subito psicologa, vero?.
E' sempre un sintomo di depressione, allora?
Ha comprato un elenco di conventi dove rinchiudersi.

Ma anche lo psichiatra con le sue medicine non fa molto meglio.

Se riuscissi a convincerla a ricoverarsi (per un periodo limitato...), cosa potrebbero mai fare di più?
Per ora si sciacqua il cervello con ore di televisione.
Sono un po' disperato.
19 marzo.
[#25]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Non è detto che la comunicazione della psicologa sia stata quella. Spesso i pazienti interpretano e capiscono quello che vogliono capire. Se sua moglie vuole cambiare psicologa potrebbe essere un "agito" (quando un paziente invece di lavorare in terapia agisce, fa cose che danneggiano il lavoro terapeutico): un'altra tacca sul calcio della pistola, la prova che è incurabile. E' adulta e padrona di farlo, basta che se ne assuma la responsabilità.
Sua moglie le sta buttando addosso la sua depressione, come fanno le persone depresse: il ciclo vitale, il convento, la psicologa da cambiare. E lei, il marito, le va dietro e si dispera.
[#26]
dopo
Utente
Utente
Buonasera.
Mi mette in imbarazzo che sia solo Lei a rispondermi, mi sembra di sottrarLe indebitamente il Suo tempo. (Anche se, ovviamente, nessuno La obbliga...)
Detto questo, grazie.
Non so veramente che pesci pigliare.
Mia moglie non vuole cambiare la psicologa, questa Le é (o era) gradita.
La vede ogni 10 - 15 giorni:non è un po' poco? Finora solo tre sedute.
Forse dovrei riparlare io con la psicologa ma esito per motivi di segreto professionale e per rispettare la privacy di mia moglie.
Ho sgridato (per e-mail) lo psichiatra invitandolo ad essere più deciso, ma poi me ne sono pentito. Comunque non mi ha risposto (ancora...) Ci vedremo.
Volevo andarmene a giocare a golf in Marocco per un paio di settimane e ..zac la mia gonartrosi mi ha messo a terra. Aspettiamo che passi.
Sarebbe pericoloso? Voglio dire ai fini dei discorsi di suicidio?
O invece le farebbe bene starsene da sola col dubbio che ora mi ha scocciato?
Sembra affezionata alla sua depressione.
Omaggi.
[#27]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile signore,
rispondo solo io perché mi arriva la comunicazione via e-mail, dato che ho postato le prime risposte. In genere i consulti si risolvono in poche repliche. Se vuole commenti di altri specialisti, può postare una nuova richiesta, anche in psicologia se crede.
"Mia moglie non vuole cambiare la psicologa, questa Le è (o era) gradita." Infatti, la comunicazione di sua moglie era rivolta a lei: si chiama triangolazione, sua moglie la sta manipolando, involontariamente s'intende.
In teoria la psicoterapia dovrebbe essere settimanale, ma non so come sono gli accordi tra sua moglie e la psicoterapeuta, le prime sedute sono di prova, per vedere se possono lavorare insieme.
Allontanarsi da casa e rilassarsi sarebbe una buona idea; ci sono ottime stazioni termali che curano problemi artrosici in vista del viaggio in Marocco, e un allontanamento di pochi giorni probabilmente aiuterebbe entrambi.
Cordiali saluti
[#28]
dopo
Utente
Utente
Salve
Che opinione ha del prof. Giorgio Nardone e delle sue tecniche, nel caso della depressione?
La saluto
[#29]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Se fosse così semplice come la fa lui potremmo darci tutti al giardinaggio.
Le tecniche suggestive e direttive funzionano su alcuni soggetti, soprattutto nella fase iniziale della depressione e nel breve periodo, ma che possano modificare una patologia cronica di anni è molto dubbio.
[#30]
dopo
Utente
Utente
Sembrava a anche a me troppo bello.
Ma ha assoldato una schiera di psicologi.
Mah...
[#31]
dopo
Utente
Utente
Mi perdoni se la ridisturbo.
Il Suo approccio mi sembra così naturale...
Poichè mia moglie sembrava iniziare a star meglio (uscita UNA volta con amici, comprato vestiti in boutique, parrucchiere spontanemente, colloqui telefonici apparentemente normali e sagaci con amici, continua ad occuparsi blandamente di casa, seguita una intera seria dieta dimagrante! (con scarsi risultati ahimè...) lo psichiatra intende chiudere la diagnosi di depressione maggiore. Secondo lui solo una psicoterapia potrebbe ormai risolvere quelli che ritiene aspetti ormai solo caratteriali.
Devo dire che a vent'anni mia moglie già li dimostrava, ma attenuati rispetto ad ora.
Però intanto i farmaci deve continuare a prenderli. Allora?
Per me non sa più cosa inventare, poverino.
Kierkegaard disse che la vecchiaia è solo l'esplicitare di pensieri già presenti in gioventù. (Ed è una fregatura...)
Ma mia moglie ancora non esce quasi di casa, non guida l'auto, dorme smodatamente a letto appena può, non vuole andare in vacanza, non accetta i miei richiami alla mobilità.
Unica novità non parla più (apertamente) di suicidio. Ma se continuasse a pensarci dentro di sé?
Morale sono quasi cinque anni buttati nel cesso: contiamone pure uno per il mio infarto, uno per la prima caduta di mia moglie, uno per la seconda caduta e frattura di mia moglie. Buone ragioni di depressione e ignavia.
Ne restano poi due in cui non è stato fatto NIENTE. Guardare la televisione...e basta.
E' finito il progetto di vita (50 anni!): ci siamo conosciuti che ero laureando, Lei bellissima sognava la casa e i figli, ed il grande amore. Abbiamo avuto molto, viaggi, amicizie, case, soldi (ragionevolmente), lavoro gratificante anche per lei casalinga.
E, sì. certo. il grande unico amore. Tutto ciò non è poco. Unico neo, niente figli.
Adesso, marito in pensione, amici allontanati, bellezza che se ne va, problemi di case, e problemi di salute (non gravi, ma acciacchi). La voglia di vivere se ne è andata.
In lei, non in me. Adesso avremo due mesi di caldo, niente colf, tappati in casa-
Non vedo come uscirne, a 73/71 anni. Grazie per l'attenzione.
[#32]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
"uscita UNA volta con amici, comprato vestiti in boutique, parrucchiere spontaneamente, colloqui telefonici apparentemente normali e sagaci con amici, continua ad occuparsi blandamente di casa, seguita una intera seria dieta dimagrante!": è una rivoluzione copernicana, però a lei non basta, sua moglie (che sono sicura ama tantissimo) continua a deluderla: non è migliorata abbastanza, non è serena. Questo "passa" negli scambi fra voi e fa male ad entrambi.
Personalmente consiglierei una consulenza di coppia da uno psicoterapeuta, psicologo o psichiatra non importa, che vi aiuti a migliorare la comunicazione: sua moglie ha una patologia caratteriale, oltre a una depressione maggiore ricorrente, ma anche lei, il marito, tende a sfogare le sue frustrazioni su sua moglie.
Basta il tono di voce, il modo di chiedere "Tirati su dal letto": lei, il marito, è convinto di stimolarla, mentre sua moglie avverte il tono di voce irritato come disprezzo nei suoi confronti: non è più giovane e bella, non è più amata, e via così.
Sono atteggiamenti e comportamenti istintivi che vanno invece analizzati e resi coscienti, e per questo occorre l'intervento di una terza persona.
Cordiali saluti


[#33]
dopo
Utente
Utente
Non sono severo come sembra a Lei, ma certo sto forse un po' troppo "addosso" a mia moglie. Tra l'altro è rimasta molto bella per l'età, ma se lo nega.
Con la psicoterapeuta le cose vanno meglio, anche se adesso per DUE mesi è in ferie.
Speriamo di riguadagnare una vita semi-normale prima degli ottanta.
Buone vacanze!
[#34]
dopo
Utente
Utente
Pensi che siamo riusciti a fare dieci (bei) giorni di vacanze a Merano. Dopo sei anni...
Altri abiti acquistati...
La novità è che è stufa della casa e del marito (dopo cinquant'anni secondo me ha quasi diritto,ehm) e vorrebbe un suo bilocale da sola.
Al rientro di medico e psicologa vedremo cosa è cambiato.
Io credo che se il medico (mi) ha detto che non può fare più nulla e probabilmente l'episodio depressivo è (per ora) concluso, i farmaci (Abilify, Remeron, Citalopram e Tavor) andrebbero gradualmente tolti. Tra l'altro io sono convinto che le danno sonnolenza.
O sbaglio?
[#35]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Mi fa piacere che abbiate passato delle belle vacanze, dopo tanta tensione.
Per quanto riguarda la dichiarazione di sua moglie (che fino a pochi mesi fa non voleva traslocare a nessun costo) di voler andare a vivere sola, dovrete valutare cosa significa questo annuncio, e sarà anche materia della psicologa verificare insieme a sua moglie le motivazioni di questa affermazione (non dico scelta perché una scelta non è fatta solo di parole).
Per quanto riguarda i farmaci, una riduzione graduale sarà probabile, fino ad arrivare alla dose minima efficace (che le permetta di stare bene senza avere troppa sonnolenza).
[#36]
dopo
Utente
Utente
***ATTENZIONE!***
Questo consulto risulta aggiornato a più di DUE MESI fa:
valuta attentamente se la tua risposta può ancora essere utile all'utente!

Se ritieni opportuno inviare comunque il tuo consulto all'utente allora CANCELLA TUTTO QUESTO AVVISO e scrivi qui di seguito, grazie.
[#37]
dopo
Utente
Utente
Novità' grosse!
Abbiamo trovato casa e firmato contratto,!! Dopo 5 anni di ricerca.
Stesso quartiere, a 300 metri.
Abbiamo già' svolto lavoro di preparazione, ordini arredo ecc.
Trasloco a fine Gennaio, speriamo bene.
Appartamento piace (abbastanza...)
Ma...
Ricaduta grave.
Desiderio di ricovero in clinica e ulteriore caduta di umore.
Voglia di nulla.

Psichiatra: se ne frega un po', comunque da Abilify + CItalopram passiamo a Wellbutrin 300/d + Remeron 50x2. Da un mese.
Per ora poco. Insonnia migliorata, peso corporeo sempre esagerato (92).

Psicologa: "Sa che con Lei e' molto difficile? È' troppo melanconica. (??)"
Sono di nuovo un po' disperato.

Intanto Buon Natale.
[#38]
dopo
Utente
Utente
Posso riproporre un quesito?
Mia moglie rimane in stato gravemente depresso (costante, non bipolare), rispolvera intenti suicidari, si dichiara "vuota" e non ha più fiducia né nei farmaci né nella psicoterapia.
Oggi assume Wellbutrin 300 e Remeron 30.
Conviene proseguire con lo stesso psichiatra, cercarne un altro oppure, finito il trasloco imminente prima ancora di riaprire i pacchi farla ricoverare?
[#39]
dopo
Utente
Utente
Questa è la data corretta del quesito soprastante
[#40]
dopo
Utente
Utente
Esistono farmaci che "tirino su" l'umore indipendentemente dagli antidepressivi e simili o in unione a questi?
[#41]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Gentile utente,
se esistessero farmaci antidepressivi di altro genere a questo punto li avrebbero già proposti, non crede?
Siete riusciti a trovare una casa e fra poco ci sarà il trasloco: sono cambiamenti epocali per una grave depressa come sua moglie, molto stressanti. Anche se non le viene chiesto niente, sua moglie va in ansia e sta peggio. Tutto sommato l'idea di un ricovero non mi sembra negativa, si sentirebbe più protetta e al ritorno la casa sarebbe più o meno a posto.
L'ideale, ma non so se è possibile, sarebbe una via di mezzo tra un ricovero ospedaliero, che è troppo, e restare tra una casa amata che viene svuotata e un'altra "straniera", che la fa peggiorare. Penso a una struttura di ricovero non troppo ospedalizzata, quelle per esempio che accolgono gli anziani temporaneamente quando i familiari sono via, come alcune case di riposo in Liguria, ma non so se da sola riuscirebbe a restarci, perché poi qualcuno deve gestire il trasloco.
Insomma per concludere quella di sua moglie non mi sembra una ricaduta casuale, ma una precisa reazione al cambiamento di casa, purtroppo inevitabile.
Cordiali saluti
[#42]
dopo
Utente
Utente
Il trasloco e' finito da un mese. La nuova casa sembra gradita a mia moglie, anche se va completata e rifinita per chissa' quanto tempo ancora.
Ma permane la depressione, completa di intenti suicidari.
Lo psichiatra conferma di non poter far nulla di nuovo, ma invita a non cessare la terapia in corso.
Semmai a cercare un altro professionista. (Ma che cavolo di sistema e' mai questo?)
La psicologa esprime seri dubbi di poter intervenire sulla "malinconia" intrinseca di mia moglie.
Mi chiede di diventare il suo " assistente" interno alla famiglia per tenerla d'occhio e sostenerla.
Ma sostanzialmente gettano entrambi la spugna e mi lasciano nella ...
Eppure sono due serissimi professionisti.
Dovunque leggo o sento che dalla depressione si guarisce nel 80 90% dei casi.
Allora sono balle? O marketing degli psichiatri?
O non e' depressione...
Quindi che faccio?
Trovo altri professionisti? Devo cercare qualche attitudine particolare, ad esempio behavioristi, oppure procedere al ricovero? Chi stabilirebbe la durata e come?
Dipende dalla nostra eta'? Come negli ospedali, dove notoriamente i medici poco si ingegnano a guarire i pazienti se li giudicano troppo anziani?
Intanto spero di convincere mia moglie ad un " check - up" anche se sono certo che non troveremo niente di organico. Magari fara' da diversivo.
Intanto la mia vita se ne va a....
[#43]
dopo
Utente
Utente
Data del precedente messaggio.
[#44]
dopo
Utente
Utente
Le date sono errate.
Il trasloco e' finito il 20 febbraio. La casa nuova piace, la moglie e' soddisfatta ma rimane mablinconica e non desidera implemetare la sua vita, limitata a casa, marito, medici, pabrrucchiere, telefonate, e, recentemente, Settimana Enigmistica per ore e ore.
In fondo, adulta, vaccinata, responsabile, onesta, lavoratrice, senza vizi, perche' non deve potersi scegliere la vita che prejferisce?
In effetti di suicidio non si parla piu'
Saluti.
[#45]
dopo
Utente
Utente
Buonasera. Non so se posso riaprire il dossier. D'altra parte è diventato impossibile inviare un nuovo consulto. Vengono rifiutati a priori. E Lei è sempre stata fin troppo gentile con me. Proviamo.

Orbene, un anno dopo il famoso trasloco la situazione è molto peggiorata, di nuovo.
Mia moglie dichiara di non provare NESSUN interesse per NULLA e di aver l'intenzione di suicidarsi.
Intanto esce massimo una o due volte al mese. Gran dormire e gran televisione. Niente abiti ecc.
Lo psichiatra "rinunciatario" ha comunque prescritto Noveril e Deanxit (si trovano in Svizzera), poi ha riproposto ETC che sia io che mia moglie rifiutiamo categoricamente. Infine ha rilanciato sulla psicoterapia, sotto sua stretta supervisione, in clinica e poi in ambulatorio.
Preceduta da un wash-out come Lei stessa aveva suggerito.
Solo che mia moglie non vuole farsi ricoverare, per sfiducia e forse per paura.
Come faccio a convincerla?
Può servire che io incontri prima da solo la psicoterapeuta per preparare il terreno, sperando che lei possa poi convincerla, visto che è anche la proprietaria della clinica?
Grazie comunque per la Sua attenzione.
Con simpatia.
[#46]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Una psicoterapia individuale si deve basare sulla collaborazione anche parziale del paziente, se no è tempo perso. Cercare di convincere sua moglie è inutile, ora pure nella sofferenza è in una posizione di forza, vi tiene tutti in scacco.
Da fuori non è facile valutare le dinamiche, forse dei colloqui di coppia potrebbero essere utili.
[#47]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite per aver voluto ancora rispondermi.
Tuttavia mi lascia poche speranze.
Posso sempre aprire il gas.
Apprezzo comunque moltissimo.
Allergia ai farmaci

Allergia ai farmaci: quali sono le reazioni avverse in seguito alla somministrazione di un farmaco? Tipologie di medicinali a rischio, prevenzione e diagnosi.

Leggi tutto