Dipendenza da oppiacei

Gentili Dottori: Sono da molti anni dipendente da oppiacei, una condizione dalla quale ho tentato varie volte di uscire collezionando una lista infinita di insuccessi.
Attualmente da circa 2 anni utilizzo Fentanyl cerotti (50 mcg/h) come base e oxycontin (10-20 mg/dì). Non ho patologie che possano giustificare questa terapia se non l'incapacità di affrontare i sintomi della crisi di astinenza.
Per vari motivi non posso rivolgermi al sert che comunque non farebbe altro che darmi una terapia farmacologica sostitutiva ed un supporto psicologico insufficente.
Sono giunto alla conclusione che un breve ricovero in qualche unita operativa di farmacotossicologia medica anche privata potrebbe per me essere la soluzione, ma dove abito io non ci sono strutture e quindi dovrei andare in un'altra regione.
Vi ringrazio fin d'ora per qualsiasi informazione potrete darmi.
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Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1 7
Lo scalaggio delle terapie sostitutive dovrebbe avvenire molto lentamente e nell'ambito di un percorso terapeutico che includa l'intervento coordinato di diverse figure professionali (medici, psicoterapeuti, operatori, Ass.sociali, etc.). È possibile iniziare tale procedura se la terapia in corso è stata in grado di garantire da un periodo di tempo consistente l'astinenza da eroina ed altri stupefacenti. Inoltre, non devono essere presenti disturbi psichici (come disturbi d'ansia, dell'umore o della personalità) o, comunque, forme di disagio psichico significativo in atto. In questi casi, infatti, è necessario trattare adeguatamente e preventivamente tali condizioni. È anche consigliabile che la persona non stia affrontando situazioni di significativo stress psico-fisico. Per la terapia che lei sta portando avanti, non esistono, per quanto mi risulta, protocolli validati scientificamente per la disassuefazione. Il lavoro clinico e la ricerca sono incentrati principalmente sul metadone o sull'associazione buprenorfina/naloxone.
In genere, i ricoveri brevi non risultano di grande utilità poiché, a lungo termine, non offrono consistenti garanzie per quanto concerne il mantenimento dell'astensione dall'uso di eroina, di altre sostanze od alcol.

Dr. Stefano Martellotti
www.stefanomartellotti.com

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
Gentile Dr. Martellotti, nel ringraziarla per la sua risposta le vorrei solo precisare alcuni punti: Sono almeno 3 anni che non uso droghe "illecite o da strada" e sono praticamente astemio. La terapia che mi "autoinfliggo" è condizionata dalle mie possibilità di accesso ai farmaci.
In effetti la mia autoterapia è un protocollo validato ma solo nell'ambito della cura del dolore severo nel paziente oncologico.Ho provato diverse volte a sospendere tutto,ma inevitabilmente all'avvicinarsi delle 36-48 ore quando tutti i sintomi si acutizzano (nervosismo,crampi,nausea,iperidrosi,ecc, ecc) e sai che la mattina dopo devi trovare la forza per alzarti ed andare a lavorare...........
Un breve ricovero che farei coincidere con le mie ferie sarebbe la mia unica possibilità per superare la fare acuta di astinenza.
Mi rendo conto che però in Italia o sei un tossicodipendente pieno di buchi da eroina e allora ti imbottiscono di metadone o ti devi arrangiare da solo.Mi toccherà rivolgermi ad un centro narconon dove per un letto
qualche sauna ed un pò di integratori e 10.000 Euro forse due settimane un letto lo rimedio!
Cordiali saluti.
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Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1 7
Capisco la sua amarezza. Consideri, però, che non è detto che chiunque inizi una terapia sostitutiva presso Ser.t. venga "imbottito" , nè che l'unica terapia sostitutiva possibile sia il metadone. Non conosco le ragioni per cui lei non possa recarsi al suo ser.t. di competenza, ma forse dovrebbe venire a patti con l'idea che non ci sono molte altre risorse concrete a disposizione. Il tempo necessario all'adattamento recettoriale che sta alla base della disassuefazione è imposto da caratteristiche biologiche del nostro sistema nervoso che non possono essere facilmente aggirate. Ho lavorato diversi anni in un Ser.t. ed ho potuto verifica direttamente l'illusorietà delle soluzioni rapide. Uno degli aspetti essenziali, comunque, è che lei sia venuto a capo delle difficoltà emotive alla base della sua dipendenza (come di qualsiasi dipendenza). Un augurio sincero.