Alcolismo?

Buongiorno gentilissimi dottori.
Ho una situazione molto delicata da affrontare e ho bisogno di un parere da persone esperte ed esterne.
Mia madre, 60 anni, ha un grosso problema con l'alcol.
Beve di nascosto ogni giorno, verso il tardo pomeriggio, arrivando all'ora di cena ad essere poco lucida ed irritabile, e all'ora di andare a dormire addirittura la si vede sbandare per il corridoio con evidente faccia "stravolta".
Trovo bottiglie di vino nascoste nelle ante degli armadi, bottigliette di martini nascoste in bagno eccetera.
Naturalmente lei fa finta di nulla.
Fa finta di nulla anche mio padre, comportamento che mi sta deludendo moltissimo.
Penso che la situazione si debba affrontare, mia madre sta perdendo lucidità, ripete sempre le stesse cose, è irritabile, mai felice, litigiosa. Ovviamente non aiuta il fatto che abbia iniziato a stare ore ed ore davanti alla televisione (non lavora ed ha abbandonato ogni hobby, come frequentare l'università o il volontariato)
Il problema dell'alcol è sempre stato presente per lei, penso, da quando è mancata sua madre, 25 anni fa. Il problema penso si sia riacutizzato negli ultimi anni. In particolar modo negli ultimi mesi, incentivato forse dalla crisi economica.
Non ho idea di come dovrei affrontare il problema. Con lei? Con mio padre? In che modo? Ho paura di rendere i rapporti ancora più tesi di quello che già sono in questo momento.
Grazie mille a chi si prenderà il tempo di rispondermi.
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Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1 7
La sua richiesta è molto complessa. Mi pare di comprendere che sua madre non abbia neppure mai pensato di farsi aiutare per il suo problema o che, comunque, tenda a minimizzare la questione. È una tipologia di problemi che molto spesso ci sentiamo porre dai parenti di persone in difficoltà. Certamente non pagano modalità aggressive o ricattatorie. Lei presentisce che l'esplicitazione del problema renderebbe ancora più tesi i rapporti. Il punto cardine della questione sta proprio in quel "ancora più tesi", come a sottolineare che vi sarebbero tensioni familiari piuttosto forti. Lo sfondo necessario perchè i nostri cari ascoltino i nostri consigli deve consistere in un rapporto di fiducia, sintonia, vicinanza. Come realizzarlo? La risposta non è semplice, ma il punto di partenza potrebbe essere il mettersi in discussione in prima persona. Se i suoi inviti del passato sono caduti nel vuoto o hanno inasprito le tensioni, forse dovrebbe richiedere, lei stessa, una serie di incontri con un professionista della salute mentale per ottenere un aiuto nella comprensione delle dinamiche familiari e studiare delle strategie nuove per ricreare un senso di complicità. Spesso dare l'esempio è la base migliore per consigliare un comportamento evolutivo ed avere qualche possibilità di esse ascoltati. Una modalità di azione di questo tipo, infine, potrebbe fornirle il sostegno psicologico necessario per continuare ad affrontare questa difficile situazione.

Dr. Stefano Martellotti
www.stefanomartellotti.com

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dr. Martellotti e grazie per la sua cortese risposta.
I "rapporti tesi" dei quali accennavo non sono, grazie al cielo, una condizione standard e naturale nella mia famiglia. Andiamo motlo d'accordo, ma questo periodo penso sia di forte stress in particolar modo per mia madre. Dal suo stress, e dall'acutizzarsi del problema di cui ho scritto, derivano le tensioni familiari. Diciamo che purtroppo è quasi sempre lei la "causa scatenante" delle tensioni.
Sfuriate e tentativi di litigi ininterrotti che ormai non riusciamo più a gestire, nonostante mio padre sia anche un esperto in tecniche di comunicazione!
Il suo consiglio rimane invariato?
Grazie mille, sto studiando una strategia!
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Dr. Stefano Martellotti Psichiatra 72 1 7
Che tipo di reazione ha osservato in sua madre quando le ha proposto di farsi aiutare a superare la sua dipendenza?
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi per il ritardo dr. Martellotti.
La reazione è stata: negazione, minimizzazione, nervosismo.