Scalaggio seroquel 150 mg rp

Gentili Dottori,
sono una ragazza di 24 anni in terapia con seroquel 150 mg RP, prescrittomi a causa di tratti ossessivi che episodicamente prendono il "sopravvento", determinando la comparsa di pensieri di tipo dubitativo, ansia e, talvolta, un abbassamento del tono dell'umore (in genere non grave e a volte semplicemente espresso come demoralizzazione secondaria). Questi episodi si verificano da quando, nel 2009, in seguito - dal punto di vista temporale e in parte, forse, anche eziologico - al terremoto che ha colpito l' Abruzzo (dove vivo), ho avuto un episodio depressivo di moderata entità curato con successo con fluvoxamina 150 mg. Per il resto, a parte questi "incidenti" di percorso, conduco una vita normale: studio medicina con ottimi risultati, sono stabilmente fidanzata da 6 anni (nonostante qualche periodo di "crisi"), ho una vita sociale abbastanza viva e pratico sport. In questo periodo la mia dott. vorrebbe scalare la terapia a 100 mg rp, considerata la situazione di benessere. Inoltre dice che, essendo il dosaggio molto basso, il fatto che io stia bene è dovuto a un benessere di base e alla mia capacità di gestire alcuni "tratti". Tuttavia all' ultimo tentativo di scalare la terapia, da 200 a 100 e da 100 mg a 0, dopo l' ultimo scalaggio ho avuto una "riacutizzazione" della sintomatologia descritta inizialmente e per questo motivo ho ripreso la terapia con il dosaggio di 150 mg. Per cui vi chiedo: con uno scalaggio più lento e graduale ( ho l'impressione che il mio non lo sia stato ) si potrebbe evitare questo? O bisognerebbe optare per una terapia più prolungata? Inoltre, come cambia la cinetica spezzando una compressa a rilascio prolungato, posto che non è previsto che venga spezzata ( a me la fanno spezzare... )? Grazie.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
La compressa a rilascio prolungato non deve essere spezzata. Questo altera il meccanismo di rilascio del farmaco che può avvenire in maniera non prevedibile. Piuttosto che spezzare la compressa si dovrebbe optare per formulazioni di dosaggio diverso.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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dopo
Attivo dal 2012 al 2012
Ex utente
non capisco come uno psichiatra possa non essere a conoscenza di un concetto tanto intuitivo. quindi in pratica è quasi come se non lo prendessi!
Grazie.
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Non é come se non lo prendesse. Lo prende male, nel senso che in alcune occasioni il farmaco potrebbe essere rilasciato in minore quantità o in maniera più lenta del previsto, in altre potrebbe essere rilasciato troppo rapidamente. Spezzando la compressa vengono meno i vantaggi della formulazione a rilascio prolungato.
Cordiali saluti