Naltrexone

Gentile dottore sono un uomo di 41 anni,quasi ex tossicodipendente da eroina-metadone ed anche uso di benzodiazepine 10 gg al giorno!!
per interrompere la dipendenza sono ricorso in un ricovero di 14 giorni in una clinica serba specializzata!
mi hanno anestetizzato e disintossicato col Naloxone,poi dopo 10 giorni mi hanno fatto un impianto di naltrexone sottocutaneo sottopelle della durata di 2 mesi!
adesso da quando sono uscito ho acufeni persistenti al risveglio-dolori articolari-stanchezza-depressione-ansia-mancanza di energia!
visto che in Italia l'impianto di Naltrexone non viene praticato,è sicuro e giusto il dosaggio rilasciato?
premetto che il sert non sà darmi spiegazioni in merito,in quanto non viene somministrato!
il bugiardino del Naltrexone elenca una serie di effetti collaterali!!
sono veri questi bugiardini del farmaco??
preciso che di acufeni avevo sofferto in passato,ma erarano sopportabili,mentre adesso sono insopportabili!!
attualmente uso solo 5-10 gocce di Rivotril al bisogno perchè mi rende più lucido!

in attesa di notizie ringrazio anticipatamente!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non si capisce perché abbia eseguito questo trattamento. Se assumeva una terapia metadonica e abusava di benzodiazepine la logica indicava un incremento del dosaggio metadonico (che poi spesso significa adeguamento se assumeva dosi mediamente non terapeutiche (ovvero sotto i 100 mg/die).
Questo tipo di pratica, ovvero il mantenimento con naltrexone, dei tre trattamenti disponibili per la dipendenza da eroina è quello con peggiore tasso di efficacia e minore tasso di ritenzione (che significa la probabilità che una persona lo prosegua nel tempo).
Inoltre, il principio di questo trattamento implica che la persona, che non ha smesso di usare eroina anche se non ha assuefazione, si distacchi per effetto del blocco degli effetti dell'eroina. La principale ragione di inefficacia del trattamento è la sua sospensione da parte dei pazienti, che sentono desiderio di eroina e finché sono sotto naltrexone sanno di non poterla sentire.

La variante con impianto è praticata nei paesi dell'Est, i quali hanno alcuni limiti importanti nella diffusione del trattamento metadonico.

I sintomi che lei riferisce sono tipici di soggetti con storia di tossicodipendenza che non assumono terapia oppiacea, e sono più frequenti in chi assume terapia con antagonisti (tipo naltrexone), già descritti negli anni '70 come "post-astinenza".

Al momento è passato ad una cura meno efficace sulla dipendenza da eroina.
Per quanto riguarda la tossicodipendenza da metadone, non si tratta di alcuna tossicodipendenza, è semplicemente un legame ad una cura, che ha una sua funzione nel garantirne l'efficacia. Non è una cura pensata per essere sospesa o tenuta il più bassa possibile, quando questo avviene (tenere la dose di metadone bassa) le persone cominciano ad abusare di alcol e benzodiazepine.
L'errore è cominciare a pensare che il problema sia come smettere il metadone, anziché come controllare l'abuso di sostanze (di solito incrementando il metadone).

Le consiglio di rivalutare la terapia migliore per Lei non in maniera autonoma ma facendosi consigliare da uno specialista. Uno dei rischi è la sospensione della cura, cioè che non vada ripetere l'impianto, trovandosi così a rischio di ricaduta con overdose. L'altro rischio è la ricaduta con sostanze come alcol e tranquillanti, nell'impossibilità di usare eronia e sentirla. Il terzo rischio è il peggioramento dello stato mentale generale.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
dottor premetto che in italia col metadone non mi davano la patente da circa 3 anni,e pretendevano che me lo levassi!
purtroppo la patente serve per essere indipendenti per lavoro ecc...
è vero è stato un azzardo andare in questa clinica serba,ma mi hanno garantito una rapida disintossicazione da matadone e benzo,con l'aggiunta di IBOGAINA per l'interruzione delle dipendenze,"che sinceramente non mi ha convinto in quanto è un mezzo allucinogeno con poche prove"!
ho avuto problemi di lingua nel dialogare con loro,altrimenti non mi sarei sottoposto completamente a questa terapia anonima!!
forse sono stato ingenuo ma quale tossico non ha il sogno di poter ricominciare una vita senza essere schiavi!!
ritornare indietro dopo aver speso quasi 6000 euro per me sarebbe un fallimento!
adesso questo innesto che durava 2 mesi mi scade tra 10 giorni,e sicuramente non lo rifarò,perchè sono curioso di vedere se mi passano prima questi sintomi noiosi!
attualmente non ho idee di drogarmi e questo da una parte mi consola!
sono coscente che per me il rischio esisterà sempre,ma quello dottore esisteva anche col metadone se pur saltuariamente!!

quindi dottore crede che i sintomi da me lamentati non riguardano il naltrexone,ma solo post astinenza anche dopo 80 giorni??
io su wikilipendia ho letto che il naltrexone porta alcuni disturbi.....allora non è attendibile il bugiardino??

comunque dottore sono contento che mi abbia risposto lei in quanto ci siamo già conosciuti circa 2 anni fà quando venni per una visita presso il suo studio di PISA!

Grazie della sua risposta eventualmente valuterò un altra visita presso di lei se non avrò miglioramenti!!

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Questa della patente è vera ma è una vecchia storia, e varia da commissione a commissione, personalmente ho seguito casi con patente e metadone.

Come le dicevo, le intenzioni che ha rispetto al fatto di usare droga sono sicuramente buone, ma questo non è il punto. Quando si ha una dipendenza questo significa semplicemente la tendenza alla ricaduta, e la ricaduta non è un "uso", è un uso al di fuori delle intenzioni, che in ogni tossicodipendente sarebbero buone, che voglia o non voglia usare (avrebbe intenzione di non usare o di usare in maniera controllata, e non ne è più capace).

"adesso questo innesto che durava 2 mesi mi scade tra 10 giorni,e sicuramente non lo rifarò,perchè sono curioso di vedere se mi passano prima questi sintomi noiosi!"

E' esattamente quel che dicevo, come vede il suo cervello la sta portando nella direzione della ricaduta con mille ragionamenti, ma è più che evidente. Ha intrapreso un trattamento e adesso lo abbandona, non per una ragione qualsiasi purtroppo.

Il problema è che si trova in una situazione in cui la ricaduta è un rischio scontato per definizione (tossicodipendenza = ricaduta, in assenza di cure), mentre il fatto che non stia più assumendo metadone e che non sia più tollerante agli oppiacei crea un rischio di overdose alla ricaduta.

La tossicodipendenza c'è come c'era prima di togliersi il metadone, la ricaduta però è più probabile perché non ha pià una cura efficace.
La cosa migliore è riprendere una cura metadonica o buprenorfinica sotto controllo ovviamente medico, mentre per la questione della patente, in tutti i casi in cui le persone si toglievano la cura per ottenere la patente ho semplicemente visto ricadute e patenti negate, magari per alcol, per tranquillanti, o banalmente per ricadute eroiniche.
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