Cofusione mentale, difficoltà a parlare, vuoti di memoria

Gentili Dottori, ho 27 anni e circa tre mesi fa ho provato una intensa paura derivante dall'aver avuto un rapporto occasionale con una ragazza proveniente da Conegliano, la città dove è nato il focolaio di meningite. La paura di averla contratta mi ha assalito per i giorni successivi, causando in me un forte stress emotivo. Passato il periodo di incubazione, e quindi scampato il pericolo, sono stato assalito da diversi sintomi, che da quei giorni stanno dequalificando la mia esistenza.
Dolore alle tempie, senso di attappamento alle orecchie, difficoltà a parlare e a ricordare, confusione mentale, estraneamento dal gruppo di riferimento, paura di sbagliare quando faccio un discorso, difficoltà a eseguire i miei compiti lavorativi( sono un dirigente e faccio un lavoro strategico, ed in queste condizioni rischio di perlderlo da un momento all'altro), a volte provo anche un senso di stranezza nello svolgere le cose più stupide, tipo mangiare e bere, o semplicemente dire la mia durante una conversazione.Tali sintomi sono presenti nella vita lavorativa e sociale. Io mi convinco di non avere nulla di patologico, anche perchè altrimenti non riuscirei a portare avanti comunque i miei doveri e ad uscire la sera con gli amici.Tuttavia, anche autoconvincendomi, i sintomi stentano a passare. Premetto che sono un tipo ansioso e faccio un lavoro molto stressante, e lo scorso anno ho sofferto di DAP, ma tendenzialmente sono una persona brillante e simpatica, cerco sempre di migliorarmi e di vincere le mie battaglie quotidiane. Il neurologo dice che non ho nulla e mi ha prescritto degli antidepressivi, ma non li prendo perchè mi fanno perdere la poca lucidità rimastami. Sono in attesa di fare una risonanza magnetica all'encefalo per escludere malattie gravi.
Vorrei un consiglio da parte vostra, può essersi trattato di una ischemia celebrale? o si tratta di un disturbo posttraumatico da stress? Spero che possiate aiutarmi. Grazie e saluti.
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Dr. Giuseppe Nicolazzo Psichiatra, Psicoterapeuta 2.2k 80
Gentile Utente,
Lei descrive uno stato di allarme di tipo ansioso, verosimilmente scatenato dall' episodio riferito ma che si correla ad un tratto di personalità o ad un vero disturbo dello spettro dell'ansia, che se non dovesse quanto meno progressivamente migliorare ( ciò potrebbe succedere ) andrebbe valutato meglio da uno psichiatra più che dal neurologo.

Cordiali Saluti

Dr G. Nicolazzo
Specialista in Psichiatria
Psicoterapeuta

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente,

come indicatole dal collega, sarebbe utile una visita psichiatrica.
Per cio' che riguarda le sue domande, probabilmente gli ultimi esami rimasti non troveranno nulla di patologico.
Il punto e' che il trattamento prescritto potrebbe essere utile per risistemare la situazione e consentire anche successive valutazioni.
Anche la sensazione di perdere lucidita' all'assunzione di antidepressivi (non so se appartiene ad una sensazione provata), e' comunque non corrispondente al reale effetto degli stessi.
La diagnosi di disturbo post-traumatico da stress ha altre caratteristiche, necessita di un certo tempo, e ci deve essere uno stress piuttosto forte.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
Egregi dottori, ringrazio per la veloce risposta. Spero che la vostra idea sia veritiera e che si tratti soltanto di una mania ansiosodepressiva. La mia preoccupazione deriva dal fatto che ho letto su diversi siti che anche Morbo di Parkinson, tumore al cervello ed altre malattie molto gravi possono dare queste sensazioni. Poi se comincio a pensare che ho sempre la lingua bianca, mal di testa e senso di stanchezza atroce, la preoccupazione diventa ossessione.
Riguardo ai sintomi, volevo aggiungere che avverto sempre di più la difficoltà di intervenire in un discorso, per paura di non ricordare cosa devo dire, e quando prendo coraggio, sistematiamente mi perdo, provando un profondo senso di vergogna e di agoscia.
Farò una visita psichiatrica dopo aver fatto la risonanza, tuttavia confermo che, qualora mi vengano prescritti psicofarmaci, non ne prenderò mai.
Vi ringrazio moltissimo per il consulto, e spero di darvi notizie positive al più presto.
Con stima
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
la visita psichiatrica può ravvisare la necessità di intraprendere un trattamento che può essere farmacologico, psicologico o combinato. Non si precluda delle opzioni nella scelta del trattamento migliore per lei, ne parli apertamente con lo specialista al quale si affiderà. spesso la paura di assumere terapie psicofarmacologiche è del tutto infondata. Comunque faccia gli accertamenti dovuti e ci tenga informati.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

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Utente
Utente
Ma secondo voi, il fatto che mentre faccio un discorso dimentico ciò che stavo dicendo, che quando devo scrivere una e-mail ci metto 2 ore perchè scrivo una parola al posto di un'altra, che quando parlo sbaglio i verbi e mi mangio le parole, che sbaglio i congiuntivi, che sbaglio il maschile e il femminile, è una cosa attribuibile all'ansia?
Vi sembra una cosa normale? Possibile che io, che nell'eloquio me la sono sempre cavata brillantemente, laureato a pieni voti in comunicazione, ora mi trovi in una condizione del genere per un disturbo psicologico??
In generale i disturbi ansiosi, e ne ho avuti di diverso tipo nella mia vita, li ho sempre controllati, ma una sensazione del genere mi fa preoccupare parecchio.
Voi escludete totalmente che si possa trattare di un disturbo organico?
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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
L'esclusione può arrivare solo dai dovuti accertamenti e non certamente online.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentili Dottori, il riscontro dell'Rmn è negativo. Quindi pericolo scampato, per lo meno per le malattie che credevo di avere. Tuttavia, ovviamente, il problema è rimasto. Sembra che ogni giorno che passi mi tolga un pezzo di intelligenza in più. La confusione nel parlare ora si è riversata anche nello scrivere. Mi faccio le domande più stupide, mi chiedo il funzionameno di ogni cosa, e quando non so dargli una spiegazione, mi prende un'ansia terribile.

C'è però un aneddoto che mi ha dato un barlume di speranza, e che mi fa pensare che posso arrivare ad una soluzione.
Una settimana fa, ho raccolto tutte le forze che avevo, e tutto insieme i ricordi sono tornati, la simpatia, l'immediatezza nelle risposte...Ho parlato con l'amministratore di una grande azienda, ed ho svolto il mio lavoro nel migliore dei modi.

Dopo 2 giorni di nuovo il baratro.

A questo punto, la mia domanda è: laddove si tratti di demenza, o pseudodemenza, sarei riuscito a fare quello che ho fatto? credo che in una demenza organica non succedano questi "voli di lucidità", o si?

Sto intraprendendo una terapia psicolgica, e spero che funzioni. Questo perchè sono conscio del fatto che una terapia psichiatrica comunque non faccia altro che "nascondere" il problema. Invece io voglio prenderlo di petto, anche se so che non è affatto semplice.

Eventuali consili sono ben accetti, grazie.





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Utente
Utente
Esimi medici,
dall'ultimo messaggio sono passati diversi mesi. In quei giorni credevo che la situazione stesse via via migliorando e avrei risolto pian piano, ma era solo un'impressione. Ho anche intrapreso una terapia psicologica per la durata di 3 mesi, ma non ho visto il benchè minimo miglioramento.Oggi però la situazione risulta essere tornata in una fase molto critica, e mi rendo conto di convivere con qualcosa di orrendo che giorno dopo giorno sta annihilendo la mia esistenza. Cerco sempre di evitare di vedere la situazione in maniere distruttiva, ma non venendone a capo, sono ossessionato dall'angoscia, che pervade ogni istante della mia vita. I sintomi sono su per giù gli stessi, ma mentre tempo fa, bene o male riuscivo a portare avanti le mie attività quotidiane, oggi mi rendo conto di non riuscirci più.
Non è solo la difficoltà a ricoprire il mio ruolo in ambito lavorativo, stressato da responsabilità sempre più grandi, ma anche il disagio di non poter compiere agevolmente le mie attività quotidiane, le più normali per intenderci. Non parlo più in modo chiaro, approfondire un discorso mi risulta strano e difficoltoso, non riesco ad esprimere le mie emozioni, continuo a vedere un muro prima di dover esprimere un pensiero. Sbaglio le parole, ne dico una al posto di un'altra. sto arrivando al punto che non riesco più nemmeno ad esprimere il mio disagio, non ricordo cose che fino a poco tempo fa erano stupidissime, non comprendo più i meccanismi logici di un ragionamento, spesso non capisco le cose che mi si dicono, sbaglio i calcoli numerici, sbaglio strada quando guido. Oramai questa storia va avanti da un anno, e per una persona brillante come me, che è stata sempre un gradino sopra gli altri, laureato a pieni voti, il punto di riferimento per chi mi sta intorno, diventa una vera morte vigile. Vedo le persone che si prendono gioco di me e non so reagire, vedo miei sottoposti che si beano del mio stato, e si sentono grandi e forti.
La mia ragazza mi sta lasciando ed io non so fare nulla, perchè se non riesco a parlare del più e del meno, figuriamoci aggiustare un rapporto in rovina.
Dalla risonanza magnetica (negativa) non ho fatto più analisi, e non voglio nemmeno farne altre, perchè non porterebbero a nulla.
La disperazione non mi appartiene più ormai, provo solo un profondo senso di tristezza, e non nascondo che a volte penso al suicidio.
Non prenderò mai psicofarmaci perchè non voglio essere più stordito di così.
Vorrei solo capire se posso secondo voi, e senza essere considerato pazzo (perrchè la gran parte di voi, non sapendo dare spiegazioni, pensa solo a quello), non si tratti un un deterioramento cognitivo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente,

ovviamente non solo non si puo' rispondere alla sua domanda, ma se ha deciso di non prendere psicofarmaci sta segnando il suo destino verso il declino di tutte le sue possibilita'.

Una volta stabilito che il suo disturbo non e' di tipo organico, necessariamente si rientra in un disturbo psichico che va trattato adeguatamente.
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dopo
Utente
Utente
Quindi lei, al posto mio, prenderebbe quei farmaci di cui tutti parlano con paura, i cui effetti collaterali possono essere distruttivi e irreversibili?

Lei crede che con la forza d'animo il problema non si potrà mai risolvere?

Grazie per l'attenzione

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Si parla con paura di cio' che non si conosce.

Gli effetti collaterali non sono ne' distruttivi ne' irreversibli.

Ne' tantomeno alcuna forza d'animo puo' risolvere il suo problema.
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dopo
Utente
Utente
Quindi a suo giudizio tutte le persone che guariscono da qualcosa con la forza di volontà sono guarite per altri motivi?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Credo che sia inutile discutere ancora.

Mi presenti le persone guarite con la forza di volonta' e ne possiamo parlare.

La sua condizione necessita di un trattamento
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dopo
Utente
Utente
Venerdì andrò dal neurologo, che dice di avere un farmaco che mi può aiutare. Speriamo bene, perchè altrimenti glie ne dico 4..;-)
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente,

lo specialista di riferimento nel suo caso e' lo psichiatra.
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Utente
Utente
La mia neurologa ha competenze anche in termini psichiatrici, lei dice che non può andar bene lo stesso? Crede che sarebbe una cosa inutile?
Vede..io credo che per come è strutturata oggi la sanità italiana, forse è meglio rivolgersi a chi si conosce piuttosto che ad un professionista della mutua che prescrive dei farmaci dopo 10 minuti di colloquio, non crede?
La neurologa conosce la mia situazione e le sue evoluzioni da quando è insorta, quindi forse sa meglio di uno psichiatra, pur non essendo nello stesso preciso campo di competenza.

Saluti
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Gentile utente,

non mi pare che abbia avuto miglioramenti di qualche tipo anche se la sua neurologa conosce la sua storia clinica.

Non necessariamente deve andare in un servizio pubblico.

Comunque, chi sceglie da chi farsi curare e' Lei, noi le abbiamo fornito sufficienti elementi per poter scegliere nel modo migliore.
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Utente
Utente
Lei quanto crede che ci vorrà per riprendermi, se utilizzo i farmaci?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Non lo so, non l'ho mica visitata per poter fare una previsione....
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Utente
Utente
Ma non potrebbe essere un problema di ipotiroidismo? Il mio tsh è un po' alto, ed ho letto che il suo malfunzionamento può dare i meii sintomi.

Grazie e saluti

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