Disturbo di personalita' borderline

Buon giorno, vorrei sapere se questo disturbo e' classificato cronico, cioe' non guaribile, io sono stato diagnosticato borderline nel 2005 circa, ho seguito terapie farmacologiche e le sedute con lo psichiatra fino al 2009 in maniera discontinua e dal 2009 al 2010 regolarmente. Poi dal 2010 mi sono dato uno scrollone decidendo, o reagisco o mi lascio andare, ho scelto di reagire, mi sono trasferito e mi sono fatto una vita e una famiglia, lavoro sto tranquillamente bene in mezzo alle persone insomma faccio una vita sana e regolare, non prendo farmaci e non sono piu' seguito da nessuno. Non accuso nessun problema. Ora parlando con un neuro psichiatra infantile, mi viene a dire che e' impossibile che io possa essere guarito perche' il Borderline e' una malattia cronica. E per dimostrare che sto bene dovrei tornare a frequentare la salute mentale di residenza. Ma io dico, se non accuso piu' nulla della sintomatologia del borderline, perche' dovrei farmi seguire di nuovo? E appunto volevo sapere se davvero e' un disturbo cronico. Perche' io sto bene e sta bene pure chi e' vicno a me. E poi una neuro psichiatra infantile puo' farmi una perizia psichiatrica a me che sono un adulto?
Grazie attendo risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Quale sarebbe il motivo del contatto con il neuropsichiatra infantile?

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Utente
Utente
Buon giorno, il motivo e' perche' circa due anni fa ho richisto l'affidamendo condiviso della mia prima figlia e allora la mia ex ha tiroto fuori tutte le cose del passato, inizialmente per un'anno ho visto mia figlia in uno spazio neutro per valutare le mie capacita' genitoriali, con relazione finale di idoneita', ma la ex non contenta col suo avvocato hanno richiesto di rifarla con un neuro pscichiatra infantile, e quest'ultimo dopo avermi visto due volte che non sono idoneo e che devo farmi curare, non credono che sto bene, ma io ho le registrazioni audio che smentono la sua relazione, mie risposte a domande messe sotto altre domande e aggiunta di parole mai dette da me. In piu' la consulente della ex ndice che nel borterline c'e' pure il sintomo del furto (non ho mai rubato) e che e' una malattia cronica, d' accorno con la neuropsichiatra. Premetto che mia figlia mi conosce bene ed e' venuta piu' volte a casa mia con me e la mia compagna attuale.
A me sembra tutto strano mi hanno fatto apparire un folle e mi hanno appunto visto due volte solo e mai un appuntamento con mia figlia in loro presenza, aggiungendo di dover tutelare le bambine, quindi stanno coinvolgendo anche la figlia con la compagna attuale.
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il disturbo è da considerarsi cronico ciò non toglie che i periodi di remissione consentano una vita normale.

Comunque, dovrebbe farsi assistere meglio dal suo avvocato.
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Utente
Utente
Si infatti ho tolto il mandato al mio avvocato visto che dopo avergli detto che erano state cambiate le risposte, lui mi rispose che avrei dovuto dirlo e difendermi prendendomi le mie responsabilita'...... senza il suo aiuto.... mah.
Comunque per quanto riguarda il disturbo, per cronico si intende che borderline e' per sempre? Insomma non si puo' guarire? Perché dal 2010 non faccio cure ne visite, e in tre anni credo che chi vive con me e attorno a me avrebbe dovuto notare dei cambiamenti o status particolari. Allora il borderline e' un'etichetta indelebile?
Grazie per le sue risposte Dottore.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Gentile utente,

il disturbo di personalità costituisce uno stato caratteristico della personalità ed esso va ad instaurarsi su di essa in modo continuativo.

Il punto è capire se la sua diagnosi abbia potuto subire una evoluzione differente o se l'inquadramento precedente potesse essere non corretto, od anche che l'oscillazione comportamentale non è tale da essere eclatante come lo è nel disturbo borderline.

La presenza di una sola diagnosi in II asse, che sarebbe quello dei disturbi di personalità, in realtà non potrebbe essere consentita esclusivamente in quanto primariamente va considerato il I asse, che riguarda i disturbi psichiatrici in senso stretto.

Quindi, è probabile che all'osservazione sia comparso un quadro in I asse e poi sia stato considerato il II.

In ogni caso, la diagnosi andrebbe utilizzata per la cura e non per l'etichettatura sia da parte del medico che da parte di altre persone.
Ed a mio parere personale, l'utilizzo di tali diagnosi per consentire o meno un affidamento non dovrebbe essere consentito.
Oltretutto, era nella sua facoltà per il tramite del suo avvocato far ricusare il perito ed eventualmente nominare un suo perito di parte.

Sapere di avere un certo tipo di disturbo deve portare il paziente alla consapevolezza ed al trattamento.

Non mi è ben chiaro se dal 2010 ha interrotto i trattamenti da solo o in accordo con i suoi curanti, però vista la situazione delicata sarebbe il caso di riprendere contatto con il proprio centro di salute mentale sia per stabilire se vi siano ancora presenti elementi di patologia sia per comprendere una eventuale evoluzione della stessa.
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Utente
Utente
Grazie dottore.
Io nel 2010 decisi di partire per ricominciare una vita, ovviamente parlandone al mio psichiatra. Lui acconsenti' alla mia decisione, anzi mi incito' a farlo dicendomi che sicuramente era la cura ad i miei problemi non dicendomi di continuare la terapia. Lui e' stato un medico che non basava tutto su i farmaci, ma nel capire le mie esigenze e farmi riflettere su di esse, valutare con attenzione ogni mio stato fino a poter notare le varie fasi di cambiamento e cercare di comprenderle. Per me e' stato un ottimo medico che e' riuscito a farmi sviluppare una coerenza su me stesso e infatti partii e da allora senza fatica sto vivendo magnificamente, i problemi di vita quotidiana ci sono, ma comuni di tutti. Se prima i problemi erano una sfida immensa che a tutti i costi dovevo superare ed uscirne "vittorioso", ora i problemi li vedo come fatti di vita quotidiana che si che vanno affrontati ma ora li accetto come normalita' e non come una enormita'. Anche io sto pensando che tale diagnosi sia stata affrettata ma in realta' riconosco che i disturbi c'erano, pero' ora mi sento una persona che vive nella normalita' e semplicita'. Sono stato fortunato ad aver incontrato un medico bravo e molto umile oppure sono riuscito a lavorare bene su me stesso sempre grazie a lui. Il mio pensiero e' che questo disturbo in base alla gravita' di esso possa anche essere uno status temporaneo di non riuscire ad affrontare determinate difficolta' o situazioni per causa di un trauma, nel caso mio del decesso della mia prima moglie nel 2006.
D'altronde nei tempi passati il borderline era paragonato al cestino, quei casi che non rientravano negli studi conosciuti, tipo dal dottor Kernberg
Grazie di nuovo
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