Ansia/panico ad un mese dalla sospensione dell'escitalopram

Buongiorno dottori,
vi scrivo a distanza di tre anni dall'ultima volta. Sono un ragazzo di 29anni.
Negli ultimi tre anni ho seguito una cura a base di escitalopram, 20 (milligrammi?)/die (siamo arrivati a quel dosaggio gradualmente dopo aver provato prima con 10 e poi con 15), accompagnata da psicoterapia cognitivo-comportamentale. Il mio problema erano dei periodi di ansia molto forte, allora legati a preoccupazioni sul futuro. In questi tre anni è andato tutto benone. Dopo due anni a dose 20, lo scorso ottobre abbiamo iniziato, con lo psichiatra, a scalare a 15... anche qui tutto bene: a marzo nuovo consulto, scalato a 10 per tre mesi, e successivi tre mesi a 5mg (mi ha spiegato che 5 è sotto il livello minimo di efficacia, ma era semplicemente per accompagnare il distacco). Anche qui, nei tre mesi a 10 (aprile-maggio-giugno) è andato tutto bene. A luglio ho scalato ulteriormente la dose, fino a metà agosto, quando ho finito le scatole di pastiglie e di mia iniziativa, anche per non comprarne altre, ho sospeso un mese e mezzo prima del termine concordato.

Sul momento non ho notato nessun sintomo nè disturbo particolare, faccio sempre psicoterapia, ogni due settimane, perchè mi trovo molto bene e mi ha aiutato a migliorare altri aspetti del mio carattere.

Nelle ultime due settimane sono successe due cose rilevanti: prima ho avuto un'epididimite che mi ha costretto a letto e a visite per una decina di giorni, dopodichè, improvvisamente, è successa una cosa che mi ha abbastanza destabilizzato: la morte di un ragazzo mio coetaneo; non è che fossimo amici, solo conoscenti, ma la cosa mi ha colpito profondamente perchè la sua storia personale è molto simile alla mia.

Venerdì sono stato al funerale, venerdì sera ho cominciato ad avvertire ansia. Sabato pomeriggio di nuovo, e ieri tutto il giorno. Stamattina è sfociata in un "mezzo" attacco di panico: crampi allo stomaco, conati, tremore, sudore freddo.

La preoccupazione e l'ansia maggiore è dovuta al fatto che ho paura per il fatto di essere ormai scoperto dal farmaco che per tre anni ha contribuito a tenere l'ansia sotto controllo... Riguardando indietro all'ultimo mese, mi sono poi reso conto che effettivamente era qualche tempo che la mattina mi svegliavo con un po' di ansia (non debilitante, ma comunque con una stretta alla pancia che mi faceva andare "male" di corpo... quando io, normalmente, non andavo mai di corpo appena svegliato).

Questo ultimo sintomo mattutino può essere dovuto alla sospensione del farmaco?

Ho già chiamato il mio psichiatra, ma non potrà ricevermi prima di qualche giorno...
La domanda che purtroppo continuo a pormi è "Se stessi ancora prendendo il farmaco, l'ansia sarebbe tornata ugualmente?" Credevo di avere fatto passi da gigante in tre anni, soprattutto grazie alla psicoterapia, ma può essere che il mio corpo abbia davvero bisogno del supporto farmacologico per permettere di funzionare ai rinforzi ottenuti grazie alla psicoterapia?

Mi scuso per la lunghezza.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente.
la domanda che lei si pone,cioè se i sintomi sarebbero comparsi anche se fosse stato in terapia col farmaco non può riconoscere,a mio parere,una risposta precisa,e comunque la riduzione e la successiva sospensione della terapia erano state sostanzialmente concordate con il suo specialista di fiducia e dopo tutto poteva essere una scelta ragionevole,dopo un lungo periodo di cura e una situazione di buon compenso psichico.Probabilmente penso sarà necessario protrarre ulteriormente la cura,ma sarà comunque una decisione da prendere sotto controllo del suo Psichiatra,che ben conosce la sua storia clinica.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Grazie dottore.

Nel frattempo sono stato dalla mia psicoterapeuta che ho informato su quanto accaduto negli ultimi giorni. Lei dice che nelle ultime settimane sono stato sottoposto a degli stress imprevisti e molto alti, per cui è normalissimo che ai primi avvisi di ansia il mio pensiero sia andato al fatto che ormai sono scoperto dal farmaco, ma dice anche che è un'opportunità per mettere in pratica quanto imparato in questo tempo.

Per esperienza personale sono pressoché sicuro lo psichiatra propenderà, come detto da lei, per riprendere il farmaco... a quel punto starà a me valutare se darmi qualche giorno di tempo per provare ad affrontare da solo quest'episodio oppure affidarmi direttamente anche al farmaco.

Oggi sono andato anche dal mio medico di base per altri motivi, e' venuto poi fuori anche il discorso dello stato attuale. Mi ha dato del Levopraid gocce perchè oggi non sono riuscito assolutamente a toccare cibo causa conati di vomito solo all'idea di mangiare e per il problema intestinale della mattina.

Mi ha anche dato la scatola vuota di un campione da mostrare al mio psichiatra per chiedergli un parere nel caso possa essere utile, si chiama Sedipram 5 gocce. Leggo che è un integratore alimentare... qualcuno di voi dottori ne ha esperienza?

Grazie di nuovo.
[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Buongiorno,
sono stato oggi dallo psichiatra. Secondo lui, quanto successo, è la prova che molto verosimilmente il mio organismo ha una carenza fisiologica di serotonina (mi scuso se i termini non sono corretti, questo è come me l'ha spiegato lui, non so se per semplificare il discorso e rendermelo comprensibile).

E' rimasto colpito da come gli ho descritto io l'ansia: gli ho detto che la sentivo molto più come una cosa fisica che non mentale, riuscivo infatti a descrivergli molto bene i sintomi fisici (stretta allo stomaco, tremore muscolare, tremore interno, insonnia), ma non vi sono alla base dei pensieri ossessivi o preoccupazioni reali.

Devo quindi riprendere l'escitalopram, ripartendo da capo con i dosaggi, da 5mg fino a 20mg nel giro di due settimane. Speravo di poterne fare a meno, ma evidentemente non è così. La cosa non è che mi spaventi particolarmente, anzi, so che esso funziona e che quindi sebbene mi aspetta un periodo non facile nell'immediato (e cui farò fronte con le tecniche di psicoterapia imparate), nel breve la cosa andrà a regime.

Del resto come un diabetico ha bisogno dell'insulina, se uno ha carenza di serotonina questa va integrata.

La domanda (curiosità più che altro) che però mi pongo ora è:
Esiste un test per accertare la carenza di serotonina?

E poi: è quindi probabile che dovrò prendere il farmaco per sempre?
[#4]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile utente,
purtroppo il dosaggio ematico della serotonina,se pur possibile,non correla con la sua carenza a livello dei recettori delle cellule del sistema nervoso centrale,ragion per cui l'esame non è di grande utilità.Tenga inoltre conto che la carenza di serotonina è probabilmente uno dei numerosi fattori che possono essere chiamati in causa nelle situazioni caratterizzate da sintomatologia di tipo ansioso.Proprio per tale motivo non è detto che la terapia debba essere assunta a tempo indefinito,sarà il suo specialista curante che attraverso controlli seriati nel tempo potrà valutare meglio lo svolgimento e l'evoluzione della cura..
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani
[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Perfetto, grazie della gentile ed esauriente risposta.

Buona giornata e grazie per il tempo che dedicate al sito.
[#6]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Buongiorno dottore, ho un'ultima curiosità.

Integratori quali quello di cui parlavo prima "Sedipram 5 gocce" possono essere utili a coadiuvare l'effetto dello SSRI?

Quando sono stato dallo psichiatra gli ho portato la scatola del campione che mi aveva fornito il medico di base, e il suo commento è stato: "E' un ottimo farmaco ma che va bene per forme più lievi" però poi non mi ha detto nè se è utile come piccolo aiuto aggiuntivo nè se è inutile nè se è addirittura dannoso.

In questo momento sto prendendo Escitalopram: ho fatto 4gg a 5mg, e sono passato a 10mg, devo tornare a 20 nel giro di due settimane, sono quindi al quinto giorno. Ma il periodo di latenza è tanto duro, ci sono già passato e so quanto si sta male.
Prendo Bromazepan, 20-30 gocce tre volte al giorno (mi calma un po' i sintomi, dal tremore al formicolio ai conati di vomito nervoso, ma l'umore resta pessimo) e Lendormin la sera mentre mi corico.

Il medico mi aveva detto che Lendormin doveva fare effetto per 8 ore circa, ma l'effetto dura un po' meno... immagino sia dovuto al forte carico ansioso del momento.

Meglio evitare ulteriori integratori? Qua e là ho letto che possono essere addirittura dannosi per il fegato.

[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Gentile dottor Biondani (o chi altri volesse intervenire).

Sono 9 giorni che ho ripreso il cipralex, 4 giorni a 5mg, 5 giorni a 10mg, da stasera la dose sarà 15 mg.

Le cose non vanno per niente bene, vivo alti e bassi (molto più bassi che alti), mi concentro pochissimo, dormo molto male nonostante prenda bromazepan 2,5mg/ml (Per il bromazepan lo psichiatra mi ha detto di poter arrivare anche a 30 gocce tre volte al giorno, fino ad oggi 90 gocce non le ho mai prese, ma un 30+20+20, o un 25+25+10 spesso e volentieri), durante il giorno e lendormin la sera (ma non tutte le sere, a volte mi addormento senza, e in ogni caso non mi sembra mi faccia molto effetto visto che poi comunque mi sveglio in piena notte e già in preda all'ansia).

So che il cipralex comincia a fare effetto dopo almeno due settimane, so anche che i primi giorni (ma cosa si intende per primi giorni? finchè non fa effetto?) può portare un accentuamento dei sintomi ansiosi,

Delle volte mi agito talmente tanto che ho i conati di vomito, molto forti, sebbene poi "vien su" poco, anche perchè poco riesco amangiare

So anche che le benzodiazepine possono accentuare dei sintomi depressivi.
Il problema attuale è proprio questo: mi sento incapace di provare sentimenti, sono sepolti sotto una cappa di ansia di volerli provare serenamente il più presto possibile, e uno scoraggiamento che mi porta a chiedere se mai li proverò ancora.

Parlo di sentimenti belli, come l'amore per mia moglie, che in questo momento è soffocato da troppi pensieri, ma anche di sentimenti brutti: a volte mi capita di pensare che se dovesse morire un mio caro probabilmente non sentirei nemmeno dolore tanto sono concentrato e soffocato da queste sensazioni.

E' possibile che siano effetti collaterali dei farmaci che sto prendendo? Devo solo avere pazienza?

In passato la cura di cipralex, ha funzionato, anche allora avevo queste maledette sensazioni, questi pensieri ossessivi che poi pian piano sono scomparsi e che poi avevo creduto d'aver imparato a gestire con tre anni di psicoterapia, funzionerà ancora?





[#8]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Buongiorno dottori,
con ieri sera sono arrivato al 16mo giorno di cipralex: 4 giorni a 5mg, 5 giorni a 10mg, 5 giorni a 15 mg e gli ultimi 2 a 20mg.

Gli ultimi due giorni mi sembrava di essere "migliorato"... le rimuginazioni sono sotto controllo, anche grazie alla TCC, ma permaneva comunque una sensazione di pericolo imminente, di qualcosa di irrisolto...
Il sonno era migliorato, anche senza lendormin, nonostante mi svegliassi comunque presto.
Lexotan riesco a stare prendendone 10 gocce 2-3 volte al giorno.

Stanotte però mi sono svegliato in piena notte in seguito ad un sogno ansioso (ricevevo una telefonata da un'amica di mia sorella che però piangeva e non diceva niente) e non ho più ripreso sonno, l'ansia è aumentata e stamattina è stata molto dura: alzandomi dal letto mi sono venuti di nuovo dei conati "a vuoto", il senso di pericolo imminente c'è sempre e sento pure, prima volta, una specie di nodo alla gola, o maggior difficoltà a deglutire...

16 giorni sono ancora pochi per avere degli effetti stabili e duraturi? Ci sta ancora di avere delle fluttuazioni in negativo (spero temporanee)?

Grazie dell'ascolto.
[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Dottori vi prego,
oggi è terribile... 19mo giorno di cipralex (5 a dose max), notte insonne nonostante lendormin, prese 30 gocce di bromazepan alle 5.00 ora ne sento già di nuovo il bisogno... ho il formicolio alle mani e le palpitazioni... sto seriamente pensando di andare al pronto soccorso, ma ho paura non possano fare niente...

Fa parte del normale decorso? 19 giorni son quasi 3 settimane...
[#10]
dopo
Attivo dal 2009 al 2019
Ex utente
Buongiorno,
volevo scusarmi per il post di ieri, decisamente fuori luogo. E' solo che ero davvero spaventato per i formicolii a braccia, gambe (fino alle cosce) e volto, e le palpitazioni che sono durati dalle 8.00 alle 11.00 finchè non ho ri-preso le gocce e sono crollato un'oretta.

Alla fine ho fatto l'unica cosa sensata da fare: chiamare il mio psichiatra che mi ha detto di riaggiornarci venerdì visto che in questi due-tre giorni dovrei iniziare ad avvertire i benefici della cura di cipralex.

Ieri sera sono anche stato dal medico di base per chiedergli se non ci fosse qualcosa di più potente del Lendormin per dormire la notte, visto che non mi fa molto effetto... mi ha proposto di ritardare il momento dell'andare a dormire, prendere una decina di gocce di Bromazepan una mezz'oretta prima e poi prendere il Lendormin proprio nel momento di coricarsi.

Stanotte mi sono svegliato comunque alle 5.30 circa con "ansia" nella pancia ma almeno è stato sonno continuo.

Scusate di nuovo.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto