Scalo citalopram, stanchezza, testa vuota

Ho seguito una terapia con il citalopram (10 gocce) per circa 8 mesi, per una sindrome ansiosa generalizzata con lieve screzio depressivo, concomitante anche a una bella anemia sideropenica, al momento risolta con interazione di ferro e probabilmente scatenata da cicli mestruali eccessivi.
Prendevo anche una mezza compressa di Xanax, che ho scalato benissimo, vista anche la dose esigua.
Ho scalato anche il Citalopram, due gocce in meno ogni 3 giorni, e non ho avuto nessun effetto collaterale.
Il tutto dietro consiglio dello specialista, ovviamente, non di testa mia.

Di umore sto bene, posso avere qualche momento di nervosismo un po' più accentuato, ma tutto sommato ok, niente più ansia.
Anzi, ho reagito positivamente anche a notizie e conflitti non proprio facili.
Dopo quasi un mese dalla sospensione, però, a seguito di un ciclo mestruale particolarmente abbondante, ho iniziato di nuovo ad avere stanchezza (più mentale che fisica, perché continuo ad andare in palestra regolarmente, e il problema non è fare le cose, bensì trovare la forza di iniziarle...) e a volte sensazione di stordimento e testa vuota.

E' possibile che risenta ora dello scalo del farmaco, a scadenza, come dire, ritardata? Per ora i sintomi non sono gravi, ma ovviamente sono un po' timorosa di possibili ricadute.

Per ora vorrei aspettare per vedere se la cosa si risolve, prima di ricontattare lo psichiatra.
Ma sono un po' preoccupata, perché di umore sto bene, ho solo questi fastidiosi disturbi che mi richiedono uno sforzo per iniziare la giornata e in alcuni giorni anche per portare avanti le normali faccende domestiche. Se non mi obbligassi a fare, sarei sempre a letto, magari non dormendo.
La notte dormo bene, ma al mattino non mi sento riposata. E questo anche durante la terapia un pochino era rimasto, pur essendo rientrato ogni altro tipo di sintomo.

Insomma, sto bene, umore buonissimo, forza ottima, ma continuo ad avere questa noiosissima stanchezza.

Un consiglio dal punto di vista psichiatrico?

Soffrendo anche di tachicardia, extrasistole, cicli abbondanti, sarebbe il caso di fare indagini per stabilire un eventuale problema tiroideo subclinico? Le analisi sono nella norma ma FT4 e FT3 tendono molto al basso, il medico per ora dice di controllarle spesso per vedere se si abbassano ulteriormente, per non rischiare terapie eccessive, ma io comincio ad essere stufa, vorrei ritornare quella di prima...

Grazie

[#1]
Dr. Mario Savino Psichiatra 1.3k 75 10
La tachicardia si accompagna più tipicamente con l'ipertiroidismo, quindi alti valori e non bassi, però conviene senz'altro andare a fondo con l'endocrinologo.
Se l'astenia e la scarsa iniziativa riaffiorano non è probabile che ciò, dopo tanto tempo, sia legato alla sospensione del farmaco quanto invece ad un ritorno di alcuni sintomi dopo una sospensione troppo precoce della cura. Non voglio certo sostituirmi al Suo Specialista (che la conosce) ma, solitamente, l'ansia generalizzata viene trattata più a lungo. Ora l'ansia - mi dice - non c'è ma lo screzio depressivo può anche presentarsi senza sintomi di anedonia, tristezza, etc, bensì con "stanchezza mentale" e difficoltà nel portare avanti le faccende di routine.
Morale, direi senz'altro di inquadrare il problema - se esiste - tiroideo e poi ricontattare lo Psichiatra perché probabilmente una terapia di mantenimento, magari anche a basse dosi, potrebbe risolvere i sintomi attuali e stabilizzarla maggiormente.

Auguri di buona Pasqua

Mario Savino
medico
Specialista in Psichiatria

[#2]
dopo
Utente
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Grazie mille, buona Pasqua anche a lei!
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