Alienazione e autolesionismo

Gentili dottori,
ho alcuni sintomi che non riesco a spiegarmi del tutto. Mi capita talvolta di "alienarmi" nel senso che "ci sono-ma non ci sono", sono presente, so che mi sto alienando ma è come se lo vedessi in modo distaccato, come se vedessi un film. Mi sento un po''scollata. Credo sia un'abitudine presa da bambina di fronte alle critiche aggressive dei miei genitori. In passato mi capitava poi di tagliarmi o bere o abbuffarm/vomitare come a dimostrare a me stessa che era tutta colpa mia. Era arrabbiata con loro ma era colpa mia che ero sbagliata. A pensarci bene già in adolescenza avevo un'altra strana abitudine, che ho tuttora (35 anni) di "pulirmi" le orecchie con oggetti non consoni (tipo aghi) tanto , in passato da provocarmi anche croste dentro e fuori l'orecchio. Ora non arrivo più a farmi così tanto male ma è rimasta come abitudine quotidiana che può durare anche per ore, come forse se mi alienassi un po' anche in questo caso. Mia madre da piccola era solita pulirmi le orecchie con delle forcine. Mi hanno detto che ho un disturbo borderline.. è così?Il comportamento dei miei genitori ha causato ciò?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

"come a dimostrare a me stessa che era tutta colpa mia." Questa è un'interpretazione poco comprensibile, se mai questo comportamento si poteva associare a sentimenti di colpa, di farsi schifo, di non volersi così come si è etc.

Lei è in trattamento per questo disturbo ? E' una diagnosi che ha ricevuto oppure così un commento che le è stato fatto ma senza valore diagnostico ?

Dr.Matteo Pacini
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Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottor Pacini,
forse ho scritto male io ma intendevo dire quello che dice lei..mi sentivo sbagliata e di meritarmi una punizione. Ora, ripeto, sto molto meglio , son stata seguita più che altro per la bulimia e mi era stato diagnosticato un disturbo borderline per via dei sintomi aggiuntivi e dell'inefficacia della terapia (cognitivo-comportamentale).
Cioè, sto meglio rispetto alcuni sintomi ma altri come le dicevo permangono e non li riesco a capire. Lei cosa dice?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Beh, la diagnosi non è che si deriva dall'inefficacia della terapia. Esistono due dimensioni, di cui una è legata alle oscillazioni umorali, l'altra alla carenza di gratificazione che fa oscillare tra condotte di sfogo ad altre di ricerca di sensazioni.
Anche questo aspetto però è una conseguenza dell'alternanza umorale.

Se il disagio continua, le è stata proposta un'altro tipo di strategia di cura ?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Non saprei, a me sembra di essere tante persone e nessuna. Ho "fatto" la bulimica, quella che beveva. che si drogava, che si tagliava. Cercavo un'identità credo. Ora sono in versione distaccata, sembro una persona normale e mi sembra che tutto quello che riguarda il passato appartenga a "un'altra me" ma sono completamente bloccata nelle relazioni con gli altri. Un po' non m'interessano un po'mi spaventano.
In passato ho preso Zoloft fino a tre pasticche al giorno ma zero risultati. Sono stanca mi sembra una vita inutile la mia. A me a e agli altri. Ma non la so cambiare. Forse non voglio. Perché??
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Metterei da parte "interpretazioni". Si parte dagli elementi oggettivi, compresi quelli che lei descrive come sue sensazioni, che sono ugualmente oggettivi.
Non ci deve essere una "storia logica" tra i vari sintomi, se mai c'è una biologia di queste reazioni, che risponde alla biologia del cervello in primis.

Mantiene un blocco nelle relazioni anche se ha ripreso un funzionamento normale nella quotidianità, e forse anche nel lavoro. Le relazioni sono assenti o instabili ?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dottor Pacini
le mie relazioni in amicizia sono state piuttosto turbolente, grandi amicizie seguite da grandi delusioni e distacco conseguente. Relazioni sentimentali in senso stretto non ne ho mai avute, in adolescenza avevo dei flirt ma dovevo sempre bere per vergogna del mio corpo, un unico rapporto sessuale..ormai 14 anni fa, giusto per togliersi il pensiero. Adesso è come se mi fossi chiusa alla prospettiva di avere un rapporto. M allo stesso tempo lo vorrei e non capisco perché evito sempre. Mantengo in modo stretto un'unica amicizia senza la quale mi sento completamente persa..e quando la mia amica non c'è bevo anche in casa da sola e mi dispero mi sembra che la vita non abbia senso. ma in realtà non l'ha neanche così, a guardare le vite degli altri in attesa di cosa non so.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Mi sembra che qualche elemento di sofferenza ci sia, e quindi che tentativi di trattamento siano indicati.

A parte quel trattamento antidepressivo inefficace, ne ha fatti altri ?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Farmacologici no. Ho fatto diverse terapie, tuttora ne sto facendo una ma la mia sensazione è di essere io a remare contro..è che non ci credo di poter star meglio, la mia vita fa schifo non ce al faccio più ma non riesco a fare altrimenti. Sono una codarda e mi merito il nulla che vivo. Ora che sa che sono in terapia probabilmente non mi risponderà più o mi dirà di parlarne col mio terapeuta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Partiamo dalla diagnosi di disturbo borderline, una diagnosi sovrapposta ad un'altra che è il disturbo bipolare II. Ci sono alcuni aspetti come già sa che caratterizzano il profilo "borderline" ma sono gli stessi che caratterizzano l'altra diagnosi. Le cure fino ad oggi disponibili in entrambi i disturbi sono le stesse di fatto, sto parlando di quelle con prova di efficacia.
Poiché alcuni aspetti sono di fatto fermi e limitanti, non vedo il motivo per non provare una terapia farmacologica, che non necessariamente deve consistere in un farmaco della categoria "antidepressivi" (che non sono i farmaci che tirano su l'umore, è solo un'etichetta per caratterizzare alcune molecole che hanno in comune l'indicazione nella depressione).
Ne ha fatta una, ci sono diverse altre opzioni proponibili.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
ma quindi per lei sono bipolare?io non mi ci ritrovo non ho momenti maniacali ho solo momenti in cui dopo tot tempo che mi sento giù faccio fantasie di salvezza e penso "adesso faccio questo e quest'alro e tuttto si risolverà"ma poi nulla di fatto..magari ci provo un po' tipo a dimagrire ma poi niente. scusi ora ho bevuto perché sono in ansia e non voglio dipnedere dai farmaci..cioè una sostanza o mi deve tirare su o mi deve sedare ma io nella pratica non faccio niente di che solo momenti rabbia e di disperazione oppure un'apatia ma tengo tutto per me o quasi. boh mi scusi mi rendo conto che sono un peso. chi potrà mai voler bene a una come me ?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
giustamente lei ha la su vita e non gliene frega niente di me. sono un danno per chiunque mi incontri,
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
aiuto sono arrabbiatississimaaaa. sono sola sì ho un'amica ma tanto si fidanzerà, glielo auguro ma io mi ritrova da sola. Nessuno può volermi bene E LEI DOTT.pacini scrive tendendo distanza. fa bene A TENERE DISTANZA DA ME SONO NOCIVA.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Dottor Pacini le chiedo scusa, odio quando faccio così ma fatico a trattenermi sul momento e avevo bevuto. Mi dispiace.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Le può essere utile curarsi, questi pensieri e modi di porsi li conosce Lei e li posso conoscere anch'io, ma se vuole cambiare direzione non ha senso comportarsi come se fosse così difficile ottenere un risultato. Va da un medico, si fa spiegare la sua diagnosi per sommi capi, poi si fa consigliare una cura. Certo, non sempre si azzecca alla prima, non sempre la cosa risulta chiara e non tutti fanno la stessa diagnosi su questi disturbi, ma diciamo che la via se c'è è questa.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dott. Pacini,
non mi è così facile andare da uno psichiatra per motivi che non posso specificare. Ma se uno prende farmaci tramite ticket al proprio mmg risulta? chi ha la possibilità di sapere che prendo farmaci? andando da uno psichiatra privato come funziona per la prescrizione di farmaci?
La mia paura è anche di non riuscire a gestirli nel modo corretto perché nei momenti di impulsività mi vien da far cavolate appositamente per incasinarmi.
Grazie ancora per le sue risposte.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Non ho capito quale sia il problema, che non vuole farmaci in casa o il ticket o la paura che lo venga a sapere qualcuno (ma chi ?)
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Principalmente la paura che lo venga a sapere qualcuno al di fuori di me-psichiatra e farmacista..per cui le chiedevo come funziona, cioè se nel momento in cui io dovessi prendere farmaci questo risulterebbe da qualche parte e, in particolare, al proprio medico di base..
Poi sì, ho anche paura di non saperli gestire, di ingrassare, di non essere più lucida..perché a parte qualche momento particolarmente buio poi , se passa, sono una persona apparentemente abbastanza normale, più che altro "non vivo" e non riesco a togliermi da questa situazione di espiazione per non so quali peccati commessi..mi sento in colpa e fallita. Sento proprio di meritarmi tutto questo ma non so perché. Possono bastare le critiche costanti dei genitori a creare tutto questo?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
"a sapere qualcuno al di fuori di me-psichiatra e farmacista.." Ma chi e secondo quale meccanismo, scusi ?

Mi sembra che questo più che altro rientri nella forma generale dei suoi pensieri in questa fase, ovvero dubbi e arrovellamenti negativi su ogni aspetto della vita.

Le consiglio di curarsi.
[#19]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Non lo so il meccanismo per quello glielo chiedo..non so se uno ad esempio prende farmaci col ticket al medico di base risulta? non so se ci sia per dire una sorta di collegamento per monitorare il tutto..non sono pensieri paranoici è non conoscenza delle procedure ..
grazie ancore per tutte le sue risposte.
[#20]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Ma collegamento di preciso con chi ? Il funzionario che controlla le prescrizioni ? Queste paure o vengono fuori così da sole, oppure uno ha un'idea, anche perché ammesso che ci sia qualcuno che visiona questi documenti, perché dovrebbe temere che la cosa diventi di dominio pubblico ?
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Ma io gliela ho spiegata la mia idea. Il punto è che il mio medico di base è amico di famiglia e non voglio assolutamente che sappia niente e quindi volevo sapere se per "completezza" della cartella clinica nel momento in cui uno dovesse acquistare un farmaco, l'eventuale cartella clinica si aggiornasse in automatico. ...non è u una paranoia ma devo esserne certa....Non penso diventi di "dominio pubblico"ma dolovdi chi ha accesso ai dati..
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

Ha paura che il medico di famiglia "spifferi" informazioni riservate ai suoi familiari ? Che lo sappia lui mi sembra comprensibile, è il suo medico di base...non è detto, ma dico mi sembra logico che volendo abbia accesso alle sue informazioni.
L'acquisto di un farmaco che avviene attraverso una ricetta è tracciabile, l'altro lo è se utilizza la sua tessera sanitaria per far registrare l'acquisto, per il resto la ricetta "bianca" non è interesse del sistema sanitario che sia registrata nominalmente.
Ai dati ha accesso chi si occupa o utilizza i dati per lavoro.

Ma il problema qui è che non si fida del suo medico: o lo cambia, o glielo dice apertamente, così da informarlo (al di là di ciò che è tenuto a fare per legge) che non gradisce fughe di notizie verso terze persone.
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ringrazio per la risposta chiara e pertinente, ora ho capito!
Volevo riproporle il mio quesito inziale rispetto a questa mia "abitudine" di pulirmi le orecchie con aghi..sono capace di stare ore e ore tutti i giorni a farlo..ma cos'è, un'ossessione? un modo per indursi uno stato di "trance"?un tempo mi creavo delle vere e proprie lesioni che poi dovevo nascondere, ora ci sto attenta..ma non riesco a evitare di farlo, è come un sedativo..
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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
...perché non mi risponde?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 991 248
Gentile utente,

(non solleciti le risposte)

E' un comportamento che evidentemente le procura un piacere momentaneo, è cosa nota questa, per cui prende la mano
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