Ansia e DOC esami università...utile rivolgersi ancora allo psichiatra?

Gentili Dottori,

sono uno studente lavoratore di 27 anni e vi scrivo per chiedervi se, secondo voi, abbia senso rivolgersi (nuovamente) ad uno psichiatra, cioè se tale specialista possa avere margini per aiutarmi a risolvere il mio problema.

Tre anni fa ho avuto un blocco totale con gli esami all'università (studio legge), prima ottenevo risultati eccellenti, che è stato affrontato nei modi seguenti.

Il blocco era dovuto a continui pensieri intrusivi (non riuscivo a ricordare niente perchè avevo paura di dimenticarmi tutto e continuavo a ricontare la pagine come un matto facendo piani di studio su piani di studio) e ansia fuori controllo, non riuscivo più a fare esami.

- psicoterapia sistemico-relazionale (2012-14), durata due anni: mi ha aiutato moltissimo, sono diventato un'altra persona e ho capito cosa non andava nel mio modo di pormi ma *non mi dava alcuna strategia di miglioramento. Di comune accordo con la psicologa l'abbiamo chiusa.

- cura con venlafaxina durata qualche mese ( 6 mesi , inizio 2013) seguito da una psichiatra. Alla fine però credo che il mio DOC mi abbia impedito di continuare la cura, continuavo come un matto a cercare conferme sui medicinali e di testa mia ho smesso di prenderli (anche perchè della specialista non mi fidavo molto, mi aveva dato una pessima impressione)

- ripresa della venlafaxina (fine 2013, 2 mesi) seguito da un neurologo. Il dottore mi prescrisse la venlafaxina, che io non riuscivo più a prendere, perchè ogni pastiglia significava nausea e senso di vomito. In più si comportò poco correttamente (parlò di me con mia madre, che conosce) e decisi di smettere.

- due mesi di psicoterapia breve strategica (da due mesi a questa parte). Ottimo risultato: ora la mente è chiara, non ho quasi più pensieri intrusivi... ma mi è rimasta la paura, l'ansia di affrontare gli esami...

Risultato: lunedì non mi sono presentato all'esame che avevo preparato per via dell'ansia.

La mia richiesta è:

secondo voi, con questo quadro e con questa esperienza alle spalle (DOC sotto controllo, ma ansia che ancora mi impedisce di vivere come vorrei in relazione all'università) ha senso riprovare una terapia psichiatrica?

Mi porrei in modo diverso stavolta, consapevole del fatto che una resistenza così forte molto probabilmente avrebbe bisogno di una CURA, non di gestione da parte mia.

E in più, ci sono margini di miglioramento? O devo lasciare da parte tutti i miei obiettivi di studio perchè l'ansia ha vinto?

Sottolineo che avrei una ottima opportunità di trasferimento all'estero se riuscissi a laurearmi entro luglio 2015...una di quelle opportunità che capitano una volta nella vita...e, ancora, vorrei riuscire a sfruttarla (il che implica rimettersi a fare esami!)

VI ringrazio per l'attenzione!

[#1]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Da quello che lei descrive non sembra che abbia effettuato numerosi tentativi di tipo farmacologico, ma soltanto una terapia con venlafaxina che oltre a non essere indicata nel trattamento del doc, non è l'unico farmaco ad essere usato nel trattamento dei disturbi d'ansia. Finchè c'è un disagio irrisolto vale la pena di tentare una nuova strategia farmacologica, a mio parere.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2010 al 2019
Ex utente
Gentile dottore,

grazie della risposta.

In effetti non ho fatto nessun tentativo farmacologico alternativo oltre alla venlafaxina, e quello fatto secondo me era "bruciato" in partenza dal mio voler controllare tutto, anche la terapia.

E' che ora, dopo tre anni di malessere, mi sembra che forse ci sia un problema di base che la psicoterapia non riesce ad intaccare.

A questo punto, o sono troppo resistente io o la psicoterapia non è uno strumento sufficiente per la mia situazione.

Per quanto io abbia ritenuto risultati positivi questi non sono sufficienti per esserne soddisfatto.

Nella sua esperienza clinica, casi simili al mio possono trovare un aiuto in una terapia psichiatrica quando la psicoterapia non aveva raggiunto lo scopo?

Non voglio gettare la spugna proprio ora!

[#3]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Generalmente terapia farmacologica e psicoterapia sono complementari e consentono di ottenere risultati più soddisfacenti, rispetto al ricorso alla singola modalità terapeutica. Si rivolga ad uno specialista psichiatra e, se vuole, ci aggiorni.
Cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2010 al 2019
Ex utente
Gentile dott. Martiadis,

Grazie mille della veloce risposta.

Avrebbe la possibilità di indicarmi anche privatamente qualche valido psichiatra della mia zona?

Non saprei proprio da dove partire!

Grazie di nuovo,


Saluti
[#5]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Fermo restando che i centri di salute mentale pubblici erogano prestazioni specialistiche al costo del ticket, se dovuto, se decide di rivolgersi ad uno specialista privato può provare a cercare tra gli iscritti al sito.
Cordiali saluti

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