Sentirsi in un altro mondo

Da piu di due anni ho sofferto e soffro di un continuo dolore zona stomaco, molto spesso non riesco a stare in piedi causa la tensione che mi provoca.
Sono sempre andata avanti perché nonostante questo stavo bene.
C’è da dire che 4 anni fa a causa di un rapporto a rischio (ero anche svenuta) e delle conseguenti preoccupazioni che mi si erano scatenate ho avuto un periodo buio in cui poi, assumendo paroxetina per un anno ero praticamente rinata.
Tornando a questo dolore dopo 2 anni iniziai a stufarmi. Posto che nel frattempo mi ero anche sposata (giugno 13) e quindi desideravo vivere bene la vita matrimoniale e avere dei figli, a settembre 13 decisi di andare da un gastroenterologo per vederci chiaro. Feci numerose visite, esami del sangue, cure per la gastrite, gastroscopia, raggi e rm alla schiena ma nulla.. il problema non emerse.
Andai avanti così sino a gennaio 14 quando inziai ad accusare dei sintomi diversi quali dispnea, sapore metallico in bocca, estrema debolezza, la notte dormivo pochissimo perché non riuscivo a respirare bene.
Manifestavo il mio disagio ma i miei familiari piu di tanto non davano peso. Ero completamente inappetente ed ero dimagrita 4/5 kg.
Continuavo a lavorare, per 15 giorni ho dormito 1 ora per notte ma non avvertivo tanta stanchezza durante il giorno, era peggio il fatto di girarmi e rigirarmi nel letto. Decisi di farmi prescrivere qualcosa per riposare e con il Tavor la situazione migliorò. Persistevano però gli altri sintomi e tutti pensavano ad una ricaduta anche se io ero certa non fosse per niente così.
Decisi comunque di dare retta agli altri ed iniziai ad assumere la paroxetina sperando in un miglioramento.
Per un periodo mi trafserii assieme a mio marito a casa dei miei, solo il pensiero di fare da mangiare mi faceva venire la nausea.
Poi tornai a casa mia, assolvevo i miei compiti seppur fossi più svogliata data la situazione, ma tornavo sempre a mangiare dai miei.
Piangevo ogni giorno perché non riuscivo a stare meglio e non sapevo la causa.
Forse la paroxetina un po di effetto ha fatto, ripresi ad uscire anche se non felice.
L’unica cosa che mi faceva stare meglio era pensare alla mia famiglia, a mio marito, alla mia casa..mi dicevo: “ si hai questo dolore ma nella vita hai tutto, sei sempre tu, hai tuo marito, hai il lavoro, la casa..qualsiasi cosa succeda hai loro” e andavo avanti così.
Ogni tanto uscivo con gli amici, loro mi dicevano che mi vedevano dimagrita, questo mi preoccupava, ma un motivo apparente non c’era.
Visto che la situazione non migliorava, mia mamma decise di portarmi da un’altra psichiatra (non quella che mi aveva prescritto la paroxetina 4 anni fa e adesso) per un consulto.
Questa mi tolse la paroxetina di botto, prescrivendomi un farmaco, il lioresal, per rilassare i muscoli.
Mi meravigliai quando mi disse che non era necessario scalare il farmaco..quattro anni prima ci avevo messo sei mesi.. ma così feci, sospesi la paroxetina e iniziai subito a prendere il lioresal.
-continua-
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
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dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
Due giorni dopo inizia ad avvertire una forte nausea, la luce mi dava fastidio, avvertivo sintomi tipo influenzali. Non presì più il lioresal e visto che i sintomi continuavano sentii di nuovo la psichiatra che mi disse che non poteva essere la sospensione della paroxetina e probabilmente ciò che sentivo era dovuto ad un peggioramento del mio stato emotivo.. io non concordai con questo e mi prescrisse il risperidone. Io non volevo proprio assumerlo, era indicato per i casi di psicosi e non mi consideravo tale.
Mia madre in un certo senso mi costrinse e quindi ho dovuto assumerlo (giugno 14).
Andavo a lavorare ma sentivo che non stavo bene, guardavo fuori dalla finestra e vedevo i colori degli alberi col sole diversi, alterati, mi sentivo molto agitata dentro perché non riuscivo a capire cosa mi stava succedendo. La vista era cambiata, vedevo tutto più buio la sera, mi lacrimavano gli occhi e quando erano le 21/21.30 dovevo per forza andare a dormire perché ero stanca e non riuscivo a tenerli aperti, sentivo rimbombare la testa quando la giravo.
Decisi di chiamare la vecchia psichiatra.. questa si meravigliò della brusca interruzione ma disse che i miei sintomi in un mesetto circa dovrebbero scomparire se fossero dovuti alla sospensione. Inoltre mi disse che non vedeva indicato il risperidone, che secondo lei erano più indicati altri farmaci. Tornai da lei sperando in un suo aiuto. Mi prescrisse il deniban + xanax (che prendevo già da gennaio con scarsi risultati).
I sintomi continuavano, sentivo mal di ossa dappertutto, la fame continuava ad essere assente, la testa era tutta sfasata.
Quando interruppi il risperidone il problema agli occhi scomparve.
Premetto che a gennaio, fui costretta ad andare dalla psicologa dalla mia famiglia, appunto perché pensavano fosse una ricaduta (4 anni fa a seguito dell’accaduto non feci nessuna seduta). E io non concordavo.
Andai per un po’ e poi smisi perché non ero motivata, non sentivo la necessità.
Quando i primi di giugno iniziai ad avvertire detti sintomi decisi io stessa di andarci e ci sto andando tutt’ora ma senza risultati..anzi va sempre peggio.
La situazione non migliorava allora decisi di andare dal neurologo, visita ok feci per mia volontà una rm encefalo, tutto regolare (le uncihe due cose anomale erano 1) “si apprezzano alcune minute aree di alterato segnale caratterizzato da iperintensità nelle sequenze a Tr lungo e in Flair localizzate in sede sottocorticale delle regioni frontali anteriori e parietali, di cui una appare più evidente in regione fronto-parietale destra, senza associate alterazioni della diffusività encefalica, aspetto gliotico aspecifico; 29 si apprezza lieve maggiore ampiezza degli spazi liquorali sub-aracnoidei peri-encefalici in corrispondenza delle regioni fronto-parietali alla convessità e nelle regioni silviane ed insulari. Nei limiti l’ampiezza dei rimanenti”.
Feci vedere al neurologo che mi disse che era tutto ok, che era solo un momento della mia vita, mi prescrisse xanax + cipralex togliendomi il deniban. Cosi feci, le provai tutte, ma niente.. poi aumentai anche il cipralex ma dopo due mesi era sempre peggio. Sentivo sempre più che una parte di me non c’era più. Andare a lavoro divenne molto faticoso, non mi sentivo più io, percepivo in modo diverso, prima il posto di lavoro e anche i luoghi che, sempre per lavoro giravo.
Un giorno ebbi come un vuoti di memoria, sentii come se dentro di me qualcosa si spezzò e mi venne molta paura.
Dopo un po ho dovuto abbandonare il lavoro, tutto era strano.. non mi capacitavo quando veniva giorno, era estate me non la sentivo.
Andai da un altro medico, in possesso di un macchinario in grado di rilevare determinate patologie, questo mi disse che i sintomi erano dovuti al virus della mononucleosi, che dato il periodo di stress, era uscito. Mi diede una cura omeopatica ma chiaramente nessun risultato.. solo l’ennesima illusione.
Mi sembrava e mi sembra di vivere un’altra vita, non la mia.. decisi di andare da un altro psichiatra, che tutti reputano bravo, mi disse che era tutto dovuto all’ansia e depressione e mi prescrisse l’efexor + xanax + lymbitril per dormire meglio. Io gli dissi che personalmente l’ansia non era la causa bensì la conseguenza di ciò che sentivo e che se fosse stata depressione con tutti i farmaci che ho preso avrei dovuto stare un po meglio non peggiorare.
Ma ho inziato le cure, adesso sono due mesi abbondanti che la seguoe nonostante aver aumentato la dose 37.5+75.00 nulla ho concluso. Il lymbitril ho dovuto sospenderlo perché mi causava troppa sonnolenza. Due settimane fa ho deciso di sospendere anche l’efexor e vedere se per caso ciò che provo è causato dai farmaci che finora ho preso. Oggi è il primo giorno senza nulla, i sintomi da sospensione sembrano esserci.. mi sembra di avere la febbre ma resisto.
Il problema vero e proprio è che gradualmente da giugno mi sento fuori dalla vita, percepisco tutto diverso da prima, non riconosco più casa mia, l’esterno di casa mia, mi sembra strano quando viene buio alle 16.30, non mi sento a mio agio da nessuna parte, tutto ciò che faccio non mi viene più spontaneo, persino andare a casa mia mi costa sacrificio, cerco di uscire lo stesso ma non mi sneto più in questo mondo, tutto mi è nuovo ed ho quasi paura ad uscire. Mi sono staccata dalla mia vita, mi sembra di non possedere nulla, non mi sento quella che si è sposata, quella che aveva 1000 progetti..ora non ho niente a cui pensare, non riesco a pensare al futuro perché non vedo via d’uscita. Questo non è vivere ma cercare di farsi spazio in un mondo che non è più mio. Quando vado in giro mi chiedo chi sono, cosa ci faccio in quel posto.. mi sembra di essermi persa o di non essere mai esistita. Tutto è diventato innaturale e questo dura 24 su 24.
Faccio le mie cose ovvero pulisco casa, faccio da mangiare ma non come prima, non con lo spirito di prima. Ora è tutto così terribilmente diverso. Qualsiasi cosa io faccia mi chiedo che senso abbia. Mi sembra tutto un’illusione..un incubo da cui devo svegliarmi per riprendere la mia vita.
Ora è inverno e non sento nemmeno il freddo quasi.
Pensare che io ero così contenta della vita sempre allegra e solare, piena di umorismo. Il mio carattere non è cambiato, rido comunque anche se il mondo mi è crollato addosso.
La vita non ha più senso, dentro di me sento il vuoto.
Penso costantemente al passato, in ogni situazione.. ogni cosa che faccio mi ricorda la mia diversità al passato.. ed è straziante.
Mi sembra anche di aver perso la cognizione del tempo.. il tempo è su un altro piano. Non è più scandito, tutto ha perso significato.
La mia identità non combacia più con nulla, mi sembra di essere un alieno.
Mi sembra impossibile uscirne.. ci sono così tante cose cambiate nella mia testa. Non mi sento più nessuno.
Vorrei tornare a lavoro ma non sono in grado perché mi sento estranea a tutto e mi sembra di impazzire.
Che cosa mi ha causato tutto questo? Forse il fatto di voler stare bene eliminando quel dolore che da tanto mi faceva soffrire? Che poi ce l’ho ancora.
Non percepisco la fame ormai da 11 mesi, mangio e mi sembra di non aver mangiato.
Nulla mi è familiare, la vita di prima non mi è familiare.
Sulla base di cosa devo andare avanti in questa vita e mondo che non hanno più riferimenti?
Gli stimoli sono venuti meno perché non mi ritrovo più nei luoghi.
La mia famiglia non considera grave la cosa.. ma vede quanto soffro.
Banalizzano la cosa ma non sanno cosa vuol dire sentirsi smarriti ovunque e sperare di essere finti.
Anche la memoria sembra cambiata..forse perché tutto ciò che faccio non lo sento.. non lo so.
Quando vado in giro mi sembra non ci fosse un ieri.. come se fossi stata catapultata li e da li iniziare tutto.
Non riesco a vivere IO, QUI ed ORA. Non vivo il presente..o meglio lo vivo ricordando e comportandomi non spontaneamente come il passato.
E forse tutto dovuto alla brusca sospensione della paroxetina? Ma dopo 5 mesi il tutto avrebbe dovuto normalizzarsi non accrescere.
La psicologa che mi sta seguendo dice che forse nella mia vita c’è qualcosa che non va.. ma lo escludo.
Ha ipotizzato un trauma magari con i miei genitori o da bambina ma finora non è emerso nulla.
Piango, piango e piango.. perché io non sono così.
Ho fatto anche dei tests psicologici, dai quali non è emerso nulla (MMPI 2, CBA 2.0, Millon III, Rorschach), l’unica cosa che ne è uscita è una depressione secondaria.. ma non si sa a cosa. E poi questi sintomi di depersonalizzazione e de realizzazione.
Io percepisco tutto come reale, ma strano. Guardo dalla finestra, vedo il sole e mi da quasi fastidio.. non riesco a stabilire un contatto con nulla. Ciò che prima era automatico ora non lo è più.
Cosa sarà di me? Riuscirò mai ad essere felice? Come si fa ad accettare una cosa del genere? Mi vedo senza via d’uscita..
Vedo tutto nuovo, mi sono completamente staccata dal mondo di prima.
Sono stufa..se deve continuare così questa vita non fa per me.
Quando mi dicevo.. si ho il dolore ma il resto è tutto ok, ho tutto e quindi andavo avanti x quello..bene.. ora ho perso anche questo.
Quando penso che forse si è staccato qualcosa nella mia testa, lo sento così vero dentro di me.. e poi il pensiero che sia una cosa irreparabile..il pensiero che sarà sempre così.. ed ecco la stretta al cuore.
Il punto è che a me sembrava di percepire davvero questo vuoto nella mia testa, esattamente a destra sopra la nuca e di avere la parte destra più grande della sinistra. Devo forse effettuare qualche altro esame strumentale?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Alla fine non ho capito quasi nulla di ciò che ha scritto perché è tutto disomogeneo e poco chiaro.

Se desidera un parere dovrebbe chiarire sia lo scritto cercando di essere meno prolissa sia la sua domanda che non penso possa essere quella di richiedere degli esami strumentali on line.
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dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
certo.. mi rendo conto di essere stata prolissa ma omettere delle cose avrebbe significato non raccontare esattamente la mia situazione.
Le riepilogo i miei sintomi:
- da giugno gradualmente mi sento fuori dalla vita, percepisco tutto diverso da prima, non riconosco più casa mia, l’esterno di casa mia, mi sembra strano quando viene buio alle 16.30, non mi sento a mio agio da nessuna parte, tutto ciò che faccio non mi viene più spontaneo, persino andare a casa mia mi costa sacrificio, cerco di uscire lo stesso ma non mi sento più in questo mondo, tutto mi è nuovo ed ho quasi paura ad uscire. Mi sono staccata dalla mia vita, mi sembra di non possedere nulla, non mi sento quella che si è sposata, quella che aveva 1000 progetti..ora non ho niente a cui pensare, non riesco a pensare al futuro perché non vedo via d’uscita.
-Quando vado in giro mi chiedo chi sono, cosa ci faccio in quel posto.. mi sembra di essermi persa o di non essere mai esistita.
- La mia identità non combacia più con nulla, mi sembra di essere un alieno.
- nulla mi è familiare
- mi sembra di aver perso la cognizione del tempo
- Quando vado in giro mi sembra non ci fosse un ieri.. come se fossi stata catapultata li e da li iniziare tutto.

comunque le mie domande sono le seguenti (chiaramente Le chiedo un parere con il limite di un consulto a distanza di cui sono consapevole):
- può essere la sintomatologia dovuta alla sospensione della paroxetina avvenuta a giugno? anche se poi ho preso altri 2 tipi di antidepressivi?
- i miei sintomi potrebbero essere riconducibili ad un disturbo dissociativo?
- possono essere i farmaci, presi senza una vera motivazione, a causarmi tutto questo?

Mi scusi ma è un po difficile riassumere tutto in poche righe.
La ringrazio per la disponibilità.
Saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La sensazione di estraneità non è propriamente un sintomo depressivo, eppure è stata trattata con antidepressivi.

Non mi è ben chiaro il motivo del trattamento e soprattutto la diagnosi che è stata fatta, in quanto ad un trattamento deve corrispondere una ipotesi diagnostica da valutare periodicamente.
[#6]
dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
Si peraltro senza risultati.
Anche perchè questa si è gradualmente manifestata dalla sospensione della paroxetina. Poi nonostante aver assunto altri antidepressivi la situazione non è cambiata anzi peggiorata.
Non è stata fatta una diagnosi, solo depressione secondaria ma non si sa a cosa. Non è emerso nulla.
A cosa potrebbe riferirsi la sensazione di estraneità a titolo puramente informativo?
a che tipo di patologia? potrebbe essere dovuta ai farmaci assunti in modo improprio? nel senso che non erano necessari?
Grazie.
Saluti.
[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Ma la depressione secondaria è sempre secondaria a qualcosa, non è mica una entità a sé stante.

Dalla sospensione se dipendesse dal farmaco la sensazione dovrebbe ridursi gradualmente.
[#8]
dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
certo.. se è secondaria appunto so che vuol dire che è dovuta ad altro.. ma dai test fatti non è emerso nulla e io continuo a sentirmi estranea.
Non so davvero cosa dire e a chi affidarmi a questo punto.
potrebbe gentilmente rispondermi alle altre domande che Le ho fatto:
- A cosa potrebbe riferirsi la sensazione di estraneità a titolo puramente informativo?
a che tipo di patologia?
- potrebbe essere dovuta a tutto il mix di farmaci assunti in modo improprio perchè non c'è una effettiva diagnosi? e quindi mi hanno portato a questa situazione perchè non avevo bisogno di loro e quindi mi hanno fatto male?
La ringrazio.
Saluti.
[#9]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
I test sono erroneamente utilizzati come diagnostici esclusivi.

I test devono integrare la visita specialistica e la valutazione clinica che ne scaturisce, non possono dare una risposta diagnostica in modo certo.

Quindi, dal test seppure vi siano elementi di "depressione" e "secondaria" vanno poi integrati con la visita psichiatrica in cui è possibile capire se effettivamente vi sia questo tipo di diagnosi.

Potrebbe anche avere una "depressione endogena" in cui non vi è elemento secondario ma sostanzialmente è depressa continuativamente.

Se non si ha bisogno di un farmaco, non vi sono effetti di alcun tipo oppure delle collateralità che tendono a scomparire.

Il punto è che la diagnosi va inquadrata in modo appropriato e se è il caso trattarla.
Sono state escluse anche altre cause organiche con, per esempio, un elettroencefalogramma?
[#10]
dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
Dubito possa trattarsi di depressione endogena perché io cerco di impegnarmi il più possibile per uscire da questa situazione! Ho tanta voglia di uscire e di tornare a lavoro ma non riesco praticamente ad uscire di casa perché la fuori è tutto così diverso che non mi sento più io! Eeg non l'ho effettuato.. solo la rmn! Ma posso effettuare anche quello. E comunque lei mi ha detto che sintomi di estraneità non sono riconducibili a stati depressivi o sbaglio? Potrebbe trattarsi di un disturbo dissociativo di depersonalizzazione e derealizzazione vero e proprio? Non dovuto ad ansia.. perché non ritengo di esserlo mai stata eccessivamente? E i farmaci per l'ansia infatti non hanno sortito effetto! Se così fosse é possibile uscirne? Io mi sento in una situazione così irrimediabile.. non provo nemmeno ansia ma tanta rabbia perché non saprei cosa fare e dive andare per stare meglio.
Lei per caso sa suggerirmi qualche esperto in questo disturbo?
Grazie
[#11]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Se fosse presente un vero stato dissociativo il trattamento sarebbe diverso.

Il problema è la condizione che lamenta che andrebbe inquadrata meglio.
[#12]
dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
Immagino.. io credo che lo psichiatra infatti non abbia inquadrato bene la cosa.
Più che altro il problema è come se il mio modo di percepire fosse cambiato e questo 24 su 24...e io non ci possa fare niente. lei cosa ne pensa circa un disturbo di depersonalizzazione e derealizzazione? Può esistere questa diagnosi senza ansia o traumi? Io vedo che molti hanno provato abusi o altro.. io ho sempre avuto un infanzia felice.
[#13]
dopo
Attivo dal 2010 al 2021
Ex utente
C'è qualche medico che sa rispondermi circa quanto da me esposto? Potrebbe essere un disturbo dissociativo tipo derealizzazione e depersonalizzazione? È vero che questo è insorto dopo un periodo un po' stressante però persiste continuativamente. Mi sento di vivere un'altra vita, esco e mi trovo smarrita, quasi non fossi mai esistita, guardo dalla finestra e vedo come un quadro, tutto piatto. E provo una grande rabbia perché non riesco ad avere un contatto con nulla. Mi sapete indicare dei medici esperti in derealizzazione e depersonalizzazione?
Grazie.
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