Disperato.. mi sono procurato un danno permanente?

Gentili Dottori, vi prego di leggere con attenzione questo mio consulto, senza lasciarvi influenzare dalle mie passate richieste, che si risolsero tutte in uno o due giorni: stavolta sono disperato.

Ho 26 anni, studio e lavoro e sono un soggetto leggermente ansioso e piuttosto psicosomatico. Inoltre ho sempre avuto qualche problema di attenzione mentre studio. Ma vi prego di non fermarvi alle apparenze.

La settimana scorsa mi trovavo in un periodo particolarmente stressante, dovevo studiare ed inoltre avevo un incontro di lavoro importante: la notte dormii poco, e per darmi la giusta carica il mattino del colloquio decisi di assumere una pillola da 300 mg (peso 60 kg) di un farmaco NOOTROPICO liberamente venduto come "integratore", la Sulbutiamina, da me acquistato in un sito inglese che disponeva di buone recensioni e certificati di qualità.

Il prodotto sarebbe capace di aumentare l'attività colinergica nell'ippocampo, glutamaergica nella corteccia prefontale, e di RIDURRE il rilascio di DOPAMINA nella corteccia prefrontale, con il risultato di una maggiore densità recettoriale dopaminergica: risultato: aumento di memoria, concentrazione ed energia.. Magari!

Al colloquio mi sentivo fin troppo rilassato rilassato, nessun timore reverenziale, tanti bei sorrisi, ma allo stesso tempo avevo difficoltà a concentrarmi, a mettere in ordine i pensieri, a farmi uscire le parole, persino se mi ci impegnavo con tutte le mie energie, mi sentivo "stupido"..

Tuttavia a casa riuscii a studiare e smisi di pensarci.. Ma la vera idiozia l'ho fatta il giorno successivo, quando presi un'altra capsula per vedere se almeno potevo sembrare più "sciolto" ad una noiosissima festa. Risultato, dopo mezz'ora iniziai a sentirmi impacciato, testa vuota, quasi "drogato".. ma la cosa orribile è che non riuscivo nemmeno a rispondere alle domande, non mi venivano in mente le parole, iniziavo a dire una cosa e dopo tre secondi me ne dimenticavo.. allo stesso tempo cominciai ad andare nel panico, ma era un panico strano, difatti ero calmissimo.. Con la terribile sensazione di essermi procurato un danno, tornai a casa dormendoci sopra.. Ma il giorno dopo e poi quelli successivi, si ripresentarono gli stessi sintomi: difficoltà totale nello stare attento o concentrarmi su qualsiasi cosa, anche la più stupida, persino in una banale conversazione tra amici, lentezza estrema nelle risposte, senso di piattezza temporale, appetito pari a zero.. oggi un amico mi ha chiesto della mail che mi aveva inviato ieri: ebbene l'avrò letta 2 o 3 volte stamattina ma non ricordavo il contenuto!!!

A questo punto sono nel panico più totale: un quadro del genere è compatibile con una personalità leggermente ansiosa e psicosomatica, oppure un danno (dopo appena 2 pillole in due giorni, magarni tolleravo male la sostanza) può esserci stato?
Magari ho creato un disordine nella produzione di dopamina, dato che i miei livelli basali (personalità melanconica e leggermente ossessiva) erano già bassi? Dato che ho giocato con la dopamina, corro il rischio di diventare uno psicotico in fase catatonica?
Vi prego di aiutarmi.. sono disperato ed ho praticamente smesso tutte le mie attività.. sento di aver tradito e deluso tutte le persone che puntavano su di me.

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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"un quadro del genere è compatibile con una personalità leggermente ansiosa e psicosomatica, "

Più spesso una personalità che cerca il controllo, nelle fasi di spinta maggiore un controllo inteso come perfezionamento e potenziamento, poi a seguire fasi in cui si è preda di paure di aver sbagliato tutto, aver perso il controllo, le occasioni giuste, il rendimento di prima etc

Dicesi tecnicamente ossessivo questo tipo di personalità. Il tutto ovviamente ha verosimilmente non a che fare con l'integratore, ma appunto con il movente. La stessa etichetta di questi farmaci, come "integratori" o "potenziatori", spesso aggancia le personalità che cercano il controllo, e quello di ottimizzare le funzioni mentali è un tipo diffuso di ossessione attiva, porta solitamente ad una fase successiva in cui si comincia a ritenere di avere "un problema" o di memoria, o di rendimento, o di altro.

E' anche verosimile che in questa oscillazione adesso si trovi in una fase "giù", e che quindi l'umore condizioni la sua visione delle cose e il contenuto dei pensieri.

Si faccia visitare da un medico psichiatra, così le indica il da farsi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, grazie per la risposta ma la prego di esaudire queste ulteriori 3 domande:

1) Lei, mi sembra di aver capito, sembra
scagionare - completamente - il farmaco-integratore e le sue proprietà dopaminergiche, ponendo l'accento, piuttosto, sui problemi pregressi del mio modo di pensare, sul quale andrebbe impostato un intervento terapeutico.. è corretto?

2) La fase "giù" di cui lei parla sarebbe una naturale conseguenza dell'utilizzo del farmaco-integratore oppure si riferisce a un problema di fondo come il "disturbo bipolare"? (tengo a precisare che a parte periodici accessi di ansia, in particolare nelle fasi più "combattive" della mia vita, in cui non posso sbagliare, non ho mai avuto problemi di tono dell'umore o simili)

3) Fermo restando che mi rivolgerò a un professionista (purtroppo Lei è lontano, ma l'avrei contattata volentieri), e' possibile uscire da una "crisi" del genere senza l'uso di farmaci? a tal proposito, in attesa della visita dallo specialista, può essere funzionale provare a distrarmi dalla situazione smettendo di ricordarla ogni giorno, rievocando i possibili danni, e sforzandomi piuttosto di riprendere le mie normali occupazioni, che in questi giorni ho praticamente sospeso?

La ringrazio per l disponibilità
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Utente
Utente
Ultimissima: nel comlesso la problematica e i sintomi da me manifestati sono gravi? rischiano di essere irreparabili o con un bravo specialista posso tornare come prima?
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Utente
Utente
(preciso che la sostanza è stata usata solo due volte, e che nel momento stesso in cui l'ho usata mi ha dato solo la "fase giù", con difficoltà a concentrarmi etc.)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Quel prodotto (vedo che ha chiesto informazioni anche su altri siti parlando di bad trip) sembra, dalla descrizione, una cosa che produce un effetto "iper" ma con adattamento rapido, tanto che come effetto finale è descritta una riduzione del rilascio di dopamina nella corteccia prefrontale, effetto che somiglia più a quello dei neurolettici, e dei postumi di tutti gli stimolanti rapidi.
La questione è che però, così come per l'effetto di questi medicinali o droghe, la variabile che le rende talora "esplosive" è il substrato. Per quel che se ne sa di tipo bipolare (non occorre che sia un disturbo, un fondo biologicamente affine, una familiarità etc). L'ossessività che magari è un tratto indipendente varia tipicamente con l'umore, per cui quando uno usa prodotti per funzionare meglio evidentemente è preoccupato ma "attivamente", quando poi si pone il problema di aver rovinato il cervello a fronte di una singola assunzione è verosimile che abbia avuto un postumo "down" con annessi pensieri ipocondriaci.

Per il resto non saprei se la cosa va via da sé o meno, si tratta di una singola assunzione, un minimo di decorso è di solito necessario per capire se è il caso di curarsi oppure la cosa si è risolta.

Non si può dir di più, il resto è oggetto di una visita psichiatrica.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, tengo a precisare che il prodotto (assunto due volte, per due giorni consecutivi), sin dalla prima assunzione non mi ha dato nessuno degli effetti "energetici" sperati, quindi non c'è stato nessun "up", ma solo un effetto rilassante di cui peraltro non avvertivo alcun bisogno, e che in particolare il "down" è stato contemporaneo alla seconda e ultima assunzione: ho iniziato a spaventarmi con queste preoccupazioni ipocondriache appena mezz'ora dopo l'ultima pillola, quando ho inziato a sentirmi "eccessivamente rilassato" e mentalmente svuotato, effetti inaspettati e assolutamente indesiderati da parte mia.

Ultima domanda:

Considerando che il Medico cui mi sono rivolto mi ha dato appuntamento tra 10 giorni, e che nel frattempo non so proprio cosa fare,

1) quando lei dice è necessario "un minimo di decorso è necessario" per capire se è il caso di curarsi con ulteriori farmaci, di quanto tempo parliamo? Ormai, purtroppo, è passata una settimana.

2) Può avere avuto un influenza negativa sulle mio modo di vedere il problema, sui sintomi che avverto, il fatto che da una settimana ho praticmaente rinunciato a studiare (ero in corsa per una esame importante, adesso ho paura di riprendere e non riuscirci), ho rinunciato alle mie attività quotidiane, dedicandomi esclusivamente alle ricerche sul web e a descrivere il mio problema, concentrandomi ulteriormente sopra?
Tengo a precisare che anche in passato mi è capitato di incepparmi in dinamiche di pensiero ossessivo: per alimentarle dovevo concnetrarmici sopra e non fare nulla, per risolverle dovevo semplicemente impormi di "fare", remare controcorrente.

Perciò, In attesa della visita dallo specialista, tra 10 giorni, può essere utile spegnere tutto e provare a riprendere le mie normali attività, uscire, distrarmi etc?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Un paio di settimane ad esempio, ma questo se lo faccia dire dal medico che la visita in base a come la trova al momento della visita.
Per la 2): no, se mai essendo andato giù il suo modo di vedere il problema è pessimistico, anzi il vedere un problema può essere completamente legato alla flessione umorale, incluso l'atteggiamento di rinuncia.

Se la soluzione fosse non avere i sintomi e funzionare normalmente, allora le persone non avrebbero ragione di scrivere e segnalare i problemi. Non è oggetto di consigli questo, è semplicemente l'equivalente di non avere sintomi o migliorare spontaneamente.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore

1) Ma potrebbe non esserci stato alcun "down" (il prodotto è un potenziatore della dopamina, e mi sono spaventato a morte già in corso di utilizzo, con gli stessi sintomi che avverto anche adesso,.. senza mai sperimentare alcun "up"), ovvero potrebbero tutti gli effetti spiacevoli che percepisco essere frutto di un "nocebo", oltre che dei pomeriggi interamente passati a documentarmi e a concentrarmi ulteriormente sul problema? potrebbe insomma essere in buona parte l'effetto di un substrato ansiogeno e, ahimè, abbastanza ossessivo?

2) Infine tengo a precisare che io vorrei riprendere a studiare, sento di avere le energie per farlo e le motivazioni (prima di fare questa cretinata ero in piena corsa per un esame), ma ho il terrore che buttandomi di nuovo sui libri mi senta "stupido" ed inizi ad avvertire tutti i sintomi di cui ho parlato, preoccupandomi ulteriormente.. continuo a evitare studio e lavoro fino al giorno della visita oppure ci provo a fare qualcosa?

Come le dicevo ho questo incontro tra 9 giorni e nel frattempo non so come comportarmi o dove "menare le mani".
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Non pretendo che conosca la neurobiologia. Anche la cocaina è un potenziatore della dopamina, e produce uno dei più noti quadri di deficit cronico di funzione dopaminica, con riduzione del rilascio di dopamina nella corteccia prefrontale e aumento del recettori D1: questa descrizione è quella di un depotenziamento della funzione mediata dalla dopamina in quella regione, il potenziamento (un prodotto energizzante evidentemente potenzia) è verosimilmente l'effetto immediato, ma altrettanto evidente è che è segnalata anche la conseguenza postuma.

La richiesta di "come comportarsi" rischia di essere un pensiero a vuoto. Chi ha detto che ci debba essere un modo per comportarsi. Se uno sta male sta male, come dovrebbe comportarsi, se potesse fare le cose che fa quando sta bene evidentemente non starebbe male.
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Utente
Utente
Gentile Dottore, sono laureando in biologia quindi, ahimè qualcosa ne capisco..

Non le nascondo che ho letto con una certa inquietudine le sue ultime considerazioni.. ma quindi il danno, o gli effetti dovuti al prodotto da me assunto potrebbero essere comparabile agli effetti dell'assunzione cronica di cocaina??
E vendono un prodotto del genere come integratore, liberamente circolante in EU?!

Come ciliegina sulla torta ho letto il suo articolo sulle conseguenze della mdma e sulle psicosi che ne derivano.. secondo lei potrei sviluppare qualcosa del genere? non le nego che sono spaventatissimo e che solo leggendolo a tratti venivo meno.. mi scusi ancora ma come le dicevo, tendo abbastanza a somatizzare.
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Utente
Utente
Intanto sto provando a studiare e qualcosina riesco a farlo, il che mi fa stare anche meglio.. l'ansia tuttavia di aver impresso una svolta negativa alla mia vita è tuttavia ancora forte
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Purtroppo prende dalle spiegazioni solo il dettaglio riproposto in forma terrificante. Non importa se è biologo o fosse anche psichiatra, in questo caso deve solo eventualmente curarsi, non ragionare sulla questione in termini semplicemente filtrati dall'ansia. E' inutile.

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