Senso di oscillazione e svenimento

Gentile Dottore ,
ho 18 anni e da circa due mesi ho questa sensazione di oscillazione come se avessi delle vertigini certe volte questa sensazione peggiora e mi sembra di svenire inoltre provo una sensazione di sbandamento e calore . Nei mesi precedenti avevo già avuto alcuni di questi sintomi ma si risolvevano nel giro di pochi minuti ora tutto ciò mi accade continuamente . Ho fatto tutti gli esami possibili : esami del sangue , prove vestibolari , visita oculistica e risonanza cervicale dove è stata riscontrata una lordosi cervicale. Poco più di un anno fa inoltre ho fatto una risonanza al cervello ed era tutto nella norma . Dato che tutte le analisi dimostrano che sono perfettamente sana ho deciso di rivolgermi ad una psichiatra che mi ha detto che ho un disturbo d'ansia fobico e mi ha prescritto delle compresse di xanax e mi ha consigliato di fare un anno di terapia da una psicologa . Ma il fatto è questo : non riesco a credere che tutti i miei sintomi siano riconducibili all'ansia e ho sempre l'ossessione di avere una grave malattia . La cosa che inoltre mi fa paura è questa sensazione di irrealtà che provo come se tutto mi fosse estraneo .
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Più di un anno fa fece una risonanza al cervello per quale motivo ? Lo stesso ?

Se la diagnosi è disturbo d'ansia fobico (che non è chiaro cosa significhi, parrebbe di intuire disturbo di panico dal tipo di paure e dai sintomi, considerando la diagnosi generica di disturbo d'ansia), allora la cura ancora non c'è.
Xanax è un sintomatico utile all'occorrenza, ma non è una prima scelta per la cura.

E' molto strano che uno psichiatra abbia prescritto solo un tranquillante e consigliato una cura da una psicologa di durata già prestabilita (e perché mai un anno ? In disturbi come questi le cure si provano e si giudicano nell'arco di 2-3 mesi, dopo di che si continuano anche per più di un anno, ma come si fa a saperlo prima ?). Inoltre, terapia da una psicologa ma di che tipo ?

Dr.Matteo Pacini
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Se effettivamente fosse un disturbo d'ansia il solo trattamento indicato potrebbe non essere risolutivo per i suoi disturbi.

E' anche probabile che la preoccupazione di avere altre malattie insorga a seguito del disturbo presente che, comunque, non sarebbe inquadrabile con un semplice disturbo d'ansia.

L'utilizzo di una benzodiazepina, come lo xanax, per tempi prolungati può essere responsabile di fenomeni di assuefazione e dipendenza dalla terapia.

Considerata anche la sua giovane età, la situazione andrebbe rivalutata.

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Dr. Alex Aleksey Gukov Psichiatra 2.8k 119 6
Gentile utente,
aggiungo anche un mio commento.

Anche le malattie psichiatriche sono delle malattie del corpo. Le malattie psichiche non sono comprensibili così intuitivamente come ci sembrano chiare le altre malattie, ma, senz'altro, nelle malattie psichiche è coinvolto il sistema nervoso centrale, i processi di trasmissione dei segnali nervosi, e tutti i fenomeni conseguenti che avvertiamo soggettivamente (le sensazioni, i vissuti, ed i pensieri).

Lei scrive che è stata Lei stessa a decidere di rivolgersi allo psichiatra, e questo è stato ragionevole, perché, in effetti, una delle ipotesi è che possa trattarsi di un problema psichico. Ma se uno dice "ansia", allora ci sembra di banalizzare le cose. "L'ansia" è un termine del nostro linguaggio comune, e questo ci confonde. In realtà, "un disturbo d'ansia" non è la stessa cosa come "l'ansia" intesa nel linguaggio comune. "Il disturbo d'ansia" è un nome convenzionale di un gruppo di malattie, nelle quali si riscontra caratteristicamente l'apprensione, la paura, l'inquietudine, la preoccupazione (in maniera intensa o di fondo), ma può essere presente anche (o piuttosto) "l'irrequietudine" del sistema nervoso autonomo (dell'attività cardiaca, respiratoria, intestinale, ecc.) o degli organi di senso (dell'equilibrio, della vista, dell'udito, ecc.), mentre "l'ansia" così come intesa popolarmente non è neanche sempre presente. Si tratta di un disturbo "funzionale", ovvero, l'organo rispettivo non è danneggiato, ma è alterata la sua "funzione" (il come funziona).

Che Lei pensa ad una malattia grave - questo non è un atteggiamento razionale al problema, ma è un atteggiamento apprensivo. L'atteggiamento razionale è rivolgersi agli specialisti, provare le cure. Invece pensare che è una malattia grave non Le fa ragionare in maniera calma, anzi La blocca, crea l'insicurezza nei confronti dei pareri dei medici, e... pensare che è una malattia grave - può essere di per sé un segno di malattia, come ha accennato il mio collega.

Io Le consiglio di iniziare la cura farmacologica prescritta dallo psichiatra (se Lei non l'ha ancora iniziato) e, a secondo dell'effetto che farà, sarà più chiaro che malattia è. Se il farmaco allevierà i sintomi, vuol dire che siete sulla strada giusta. A questo punto, l'approccio di cura andrà valutato più seriamente, perché, effettivamente (come accennano anche i miei colleghi) lo Xanax è un farmaco solo sintomatico e non risolutivo del problema, e ci sono i farmaci più specifici che andrebbero valutati. Ma come un primo approccio al problema (e non a lungo termine), l'ansiolitico come lo Xanax può essere la scelta ottimale. Gli altri farmaci (più specifici e più risolutivi) sono anche un po' più impegnativi e, prima di prescriverli, il problema andrebbe capito meglio; mentre lo Xanax è molto più maneggevole (l'effetto collaterale principale è la sedazione se la dose fosse eccessiva).

Nel mentre per la terapia da una psicologa probabilmente Lei non è ancora pronta, perché per fare tale terapia psicologica ci vuole essere più convinti e più motivati; quando la terapia farmacologica La metterà più in sesto, magari Lei potrà ragionare più razionalmente e pensare anche alla psicoterapia.

Quando Lei si sentirà motivata a fare la psicoterapia, questo potrà essere anche d'aiuto per capire il problema, perché noi medici spesso ci limitiamo a dire la diagnosi (neanche sempre comprensibile al paziente) ed a prescrivere la cura.., ed il paziente può non capire il perché..; invece con la psicologa si può parlare ed esprimere tutti i dubbi che Lei ha; ed anche la psicologa può fare la valutazione e dirLe se, secondo lei, è un problema curabile con la psicoterapia o no.

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A parte la strada "psichica" (che conviene proseguire, se iniziata),

Lei ha consultato anche il Suo ginecologo ?

avete controllato anche gli ormoni tiroidei ?

Dr. Alex Aleksey Gukov

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dopo
Utente
Utente
Grazie per le risposte ,
un anno fa ho fatto la risonanza perché a causa del setto nasale deviato avevo dei disturbi legati alla vista e quindi prima di operare hanno voluto controllare per precauzione che non fosse altro. Quando dite che data la mia giovane età la situazione andrebbe rivalutata cosa intendete ?. Vorrei sapere anche se in base a tutte le analisi fatte posso stare tranquilla ed escludere malattie gravi come tumori , sclerosi multipla e sla .
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Il problema non è escludere patologie che, a quanto pare sono state già escluse, il punto è che ha un disturbo psichiatrico che attualmente non appare trattato in modo adeguato.
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dopo
Utente
Utente
Quindi cosa dovrei fare secondo lei ? devo iniziare la cura che mi è stata prescritta dalla psichiatra ?
Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Le ho già risposto chiaramente che l'attuale proposta di trattamento non risulta valida per i suoi disturbi.

Il trattamento non può prevedere l'utilizzo di benzodiazepine, che sono solo un farmaco sintomatico, e l'indicazione ad una "psicoterapia di un anno" senza che si siano considerati dei trattamenti specifici per il suo disturbo.

A mio avviso deve sentire un altro parere.