Ricaduta depressione

Buongiorno, mi rivolgo a voi poiché riuscirò a vedere la mia psichiatra solo il 19 agosto.
A ottobre 2012, in seguito a una forte crisi di emicrania con aura, ho sviluppato una depressione che ho curato con Cymbalta, passando gradualmente da 30mg a 60 mg e infine a 90 mg, dose con la quale mi sono sentita davvero bene. Dopo un periodo di stabilizzazione a dicembre 2014 ho iniziato un lento scalaggio, tutto sotto stretto controllo medico, e ho interrotto i farmaci a metà giugno, un mese e mezzo fa. Non ho avuto alcun sintomo di astinenza, e anche la mia psicologa mi ha definita "psicologicamente sana" (sotto consiglio della psichiatra ho infatti anche intrapreso una psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale, che è andata molto bene).

Purtroppo sabato scorso ho di nuovo avuto una crisi di emicrania con aura che, seppur modesta, mi ha di nuovo fatto "cadere". I sintomi sono di intensità minore rispetto a tre anni fa, ma li percepisco tutti: dall'apatia, alla mancanza di appetito, all'affaticamento eccessivo, alla testa ovattata eccetera.

Ora, ho due tipi di dubbi: in primo luogo, se è il caso di riprendere subito con il Cymbalta (io pensavo 30 mg) nell'attesa di vedere la mia dottoressa, secondariamente, se è clinicamente possibile che la causa delle mie crisi depressive sia la mia emicrania. Non posso considerarla infatti una situazione cronica (la media delle crisi è di una ogni 2-3 anni), ragion per cui il neurologo non mi fece fare una terapia preventiva ma mi diede solo il triptano da prendere all'occorrenza.

Ringrazio in anticipo per le vostre risposte (soprattutto nel mese di agosto!)
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

a) ha avuto l'episodio "in seguito a" che non significa "a causa di", ma solo che prima della depressione tende a venirle l'emicrania

b) "Non ho avuto alcun sintomo di astinenza, e anche la mia psicologa mi ha definita "psicologicamente sana". Questo purtroppo dà l'idea che lei valuti l'equilibrio cerebrale sulla base dell'astinenza dall'antidepressivo, il che non ha il minimo senso. Lei sospende il farmaco, di solito non si hanno grandi problemi, e non ne ha avuti, dopo di che se la malattia è sempre attiva si ricade.

L'emicrania non è "la causa", se mai il cervello produce i due fenomeni secondo una determinata sequenza, forse per vicinanza anatomica o collegamento a livello di circuiti, o altri meccanismi, ma sostanzialmente non è che un disturbo produca l'altro , è l'organo che produce il disturbo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta Dr. Pacini.
Comprendo tutte le sue considerazioni.

Ho parlato di mancanza di astinenza, forse sbagliando il termine, per precisare che il percorso che ho fatto mi sembrava conclusosi nel migliore dei modi.

Quindi ne devo dedurre che la malattia è sempre attiva, non è mai stata risolta nonostante da molto tempo mi sentissi bene?

Ha consigli su cosa possa fare, specialmente prima di vedere la mia psichiatra il 19 agosto? Ma anche in generale per evitare che si produca nuovamente questa sequenza che mi fa soffrire parecchio.
Cordialmente
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Appunto, ma chi aveva deciso che esisteva un percorso che si concludeva entro qualche giorno sospendendo il medicinale, direi nessuno.

La malattia può essere attiva, certo, altrimenti le sarebbe stato detto di sospendere pure che era finita.

Non possiamo dare indicazioni su cosa assumere purtroppo.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
forse non sono stata chiara nella prima esposizione.

Ho cominciato a scalare a dicembre 2014, quando già stavo bene da molto tempo, seguendo tutte le indicazioni della mia psichiatra, fino alla sospensione lo scorso giugno.

E fino al 25 luglio, giorno dell'emicrania, ho continuato a stare bene.

So che non potete dare indicazioni su cosa assumere (e aggiungo, per fortuna), ma mi permetta di chiederle una cosa: nella prassi clinica, in caso di ricaduta (o recidiva, non so quale sia la differenza), è comune adottare lo stesso farmaco che ha curato efficacemente il primo evento, oppure è norma cambiarlo?

Di nuovo la ringrazio per la pazienza.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Sì, ma ripeto, il punto è che l'utilità di una medicina non si decide in base ai sintomi eventuali da sospensione, sono due cose che non c'entrano niente.

Uno può star male sospendendo un farmaco che non gli serve più, e non avere problemi a sospendere da un giorno all'altro un medicinale che invece gli serve ancora.

Se l'emicrania è un sintomo premonitore, lo usi come tale (ovvero sa che sta arrivando un episodio depressivo a breve).

E' comune adottare lo stesso farmaco, sì, poi la scelta la faccia fare al medico sempre in base a come sta adesso.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Di nuovo grazie Dr. Pacini.

Intanto sono riuscita ad anticipare l'appuntamento con la psichiatra a domani.
è che mi sento veramente a terra, con lo stomaco chiuso da 5 giorni, faccio fatica a pensare, a muovermi e allo stesso tempo a stare ferma. Ho dovuto cancellare tutti gli impegni di oggi e sono chiusa in casa senza uno scopo...
So che passerà, ma in certi momenti è difficile crederci davvero.

Cordialmente
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