Depressione nell anziano

Buongiorno vorrei chiedervi un consiglio circa la situazione che quest estate si è verificata a mio padre, un uomo di 72 anni, pensionato, con vita molto tranquilla, persona mite e molto introversa. Unica premessa ha passato un inverno a fare diversi controlli medici perché lamentava bruciori allo stomaco ed avendo perso una ventina di chili pensavamo avesse un brutto male. Nel mese di giugno invece si preoccupava di diversi operare ad un ernia inguinale. All'improvviso ai primi di luglio si è svegliato in uno stato che sembrava confusionale ma forse non lo era e piangeva, farneticava che nella notte aveva sognato di dare botte al mio bimbo e questo era per lui inspiegabile ed era preoccupato per aver sognato/pensato tale cosa. Ha iniziato delle giornate piene di risentimento, fin quando ha iniziato ad avere attacchi di panico. Dopo una settimana altro caso ma stavolta il problema era legato ad un suo hobby per la campagna. Lo abbiamo portato da uno psichiatra che gli ha ordinato lexotan, siccome gli attacchi di panico aumentavano ha dopo una settimana preso Cipralex. Ma cambiamenti quasi per nulla, dopo un po ha iniziato a lamentarsi del dolore ad un fianco per cui ha smesso di andare in campagna e guidare solo per brevissimi tratti. La mattina difficoltà al risveglio, ma attacchi di panico continui ed i suoi lamenti e pensieri negativi costanti. Gli abbiamo affiancato una psicoterapia ma a parte stare bene la sera dopo tale incontro ancora nulla. Verso il 10 settembre abbiamo sentito il parere di un altro psichiatra che gli ha cambiato medicine: Quietapina, Zoloft, Lamicatl e Tiena per la notte. Lui si è avvicinato a questa cura col terrore di peggiorare e finire a letto...ed in effetti è peggiorato, la mattina non ce la fa più ad alzarsi dal letto, quando si alza va a coricarsi sul divano, non guida più, non esce ed è sempre in preda alla disperazione. Tutto ciò è implicato ancora più negativamente dal fatto che ho un fratello che soffre di disturbi bipolari e non accetta tale situazione. A dire il vero anche io sono incredula fino al mese di giugno ci aiutava tantissimo nella gestione della ns vita quotidiana, mi prendeva bimbi a scuola, stava con loro, li accudiva, ci aiutava con la spesa e mansioni varie che un nonno fa. Questa continua regressione non riesco a ben comprenderla, vorrei capire se può essere legata ad un degrado cognitivo, all Alzheimer (mio zio nonché suo fratello è morto di Alzheimer). Come potrebbe degenerare tale situazione? C'è un ereditarietà in tutte qst malattie mentali (devo preoccuparmi anche per me?). Ho sofferto tanti anni per mio fratello, ed ora che la nostra vita era felice grazie ai miei bimbi, sono di nuovo ripiombata in un dolore che non riesco ad accettare. Anche se i tempi di assunzione di questa seconda cura sono pochi, conviene aspettare ed insistere o si hanno già i segnali che non è efficace e conviene cambiarla. Rimane qualche speranza, che io ho già perso, per uscirne?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Sono state fatte delle valutazioni relative a condizioni non psichiatriche che possono portare i sintomi descritti?

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
Utente
Sì riferisce all Alzheimer? Mi scusi ma non ho ben inteso la domanda.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Mi riferisco a patologie che possono dare gli stessi sintomi che non sono psichiatriche.
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dopo
Utente
Utente
Abbiamo fatto tac al cervello, ecg cuore, gastroscopia, ed ecografie allo stomaco. Analisi del sangue, un po alterate in alcuni valori ma non hanno saputo indicarci altro oltre ad uno stato ansioso e depressivo. Mi pare così strano che sia avvenuto in maniera improvvisa ed irreversibile. Non le nascondo che sarei curiosa di vedere come reagirebbe senza tutti questi medicinali, seppur non oserei mai, ma questo continuo peggiorare mi fa pensare o un po dubitare sulla cura in questione.
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dopo
Utente
Utente
Le aggiungo infine che dalla fase di inizio dei controlli ad oggi, circa un semestre, avrà perso oltre 20 kg.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
La tac ha mostrato qualche problema? Ha il diabete? È iperteso?

Per un anziano la terapia sembra un pò troppa, anche se non ha specificato i dosaggi.
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dopo
Utente
Utente
Ha il diabete mentre non soffre di ipertensione. I dosaggi posso scriverglieli domani. Grazie per l attenzione
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Il diabete è compensato? Sono presenti danni d'oragno secondari al diabete?
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, ho chiesto qualche chiarimento stamane. Per il diabete e la pressione, con valori attuali regolari, sta prendendo delle compresse. Dai controlli di cui sopra, ecg, tac, non ci risultano danni d organi di cui siamo a conoscenza.
Relativamente al dosaggio dell attuale cura, sta assumendo: Quietapina 25 mg una compressa alla mattina ed una alla sera, Zoloft 50 1 la mattina e mezza la sera, Lamicatl 25 una la mattina ed una la sera, 10 gocce di Tienor.
Cura iniziata il 14 settembre ma con grande peggioramento. Siccome abbiamo notato l aumento di irritabilità, sonnolenza, capogiro, scosse sul corpo, tremori, agitazione, secchezza della bocca, dolori alle gambe ed alla schiena, tutti effetti indesiderati del Lamicatl abbiamo deciso stamane in famiglia di togliergli quest ultima compressa.
Lei che ne pensa? A me non mi convince tale situazione. Non si può in tre mesi peggiorare così tanto
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Sta assumendo un poco di farmaco per ogni classe esistente per cui non è chiara neanche la diagnosi di partenza.

Andrebbe inquadrata la diagnosi e trattata inizialmente con una terapia per poi eventualmente vanno fatte delle aggiunte per i sintomi rimanenti.
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dopo
Utente
Utente
Dottore negli ultimi giorni ho notato in lui delle manie e le ho associate alla psicosi. È una patologia eventualmente curabile?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Non faccia associazioni su cose che non c'entrano nulla.

Faccia curare suo padre per le patologie che verranno riscontrate.
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dopo
Utente
Utente
Purtroppo Dottore, non mi sono sbagliata di molto. Mio padre negli ultimi giorni ha iniziato a delirare e stare molto male. Sono state giornate molto dure anche per me. Lo abbiamo portato di nuovo allo psichiatra, che ha cambiato totalmente la cura e sta già dopo pochi giorni migliorando, seppur lamenta una marea di dolori fisici. Nella cura Daparox a pranzo meza pasticca e mattina e sera mezza pillola di Olanzapina 5mg. Dopo 4 gg quest ultima intera mattina e sera.
La cura sta avvenendo come disturbo delirante. Il mio dubbio rimane la demenza senile...ma ritengo e spero lei mi confermi che se va a migliorare non dovrebbe esserci? Grazie delle eventuali risposte
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Suo padre è anziano e la diagnosi non può essere quella di un disturbo delirante tout cour all'età di suo padre.

Va fatta una diagnosi differenziale per capire quale sia il motivo dei sintomi.

La paroxetina non ha indicazione.

L'oloanzapina ha controindicazione nei pazienti anziani che abbiano problematiche vascolari cerebrali.

Non è vero che se migliora suo padre ha un disturbo delirante (impossibile) mentre non avrebbe una demenza senile (cosa più probabile).
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Utente
Utente
Grazie dei tanti dettagli, seppur non mi tranquillizzano. ..
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