Sospensione cipralex

Salve,
sono un ragazzo di 26 anni, in cura con cipralex gocce da circa 2 anni e mezzo. Ho iniziato con 5 gocce per poi passare a 10 e da circa un anno di nuovo a 5.

Durante l'ultimo mese ho scalato gradualmente la dose come consigliatomi dal mio medico e sono circa 2 settimane che non ne assumo più. Tuttavia, da una settimana, ho avvertito lievi giramenti di testa e cefalee (anche forti) improvvise, diverse dal solito mal di testa. Inoltre ho notato una lieve incontinenza urinaria post-minzione (si tratterà massimo di 2 gocce) che più che preoccuparmi mi dà fastidio.

Considerando che ho fatto le analisi di sangue e urine un mese fa e sono uscite perfette, volevo chiedere: è possibile che tutti questi sintomi derivino dalla sospensione di questo farmaco o si tratta di qualcosa di fisiologico? Se i disturbi sono legati al cipralex, quanto ancora dureranno?

Grazie in anticipo a chi risponderà
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
È possibile che dipendano dalla sospensione e possono durare per qualche settimana.

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Utente
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Gentile dott. Ruggiero,
la ringrazio per l'attenzione. Tuttavia ad oggi sono passati quasi due mesi dall'ultima volta che ho assunto cipralex e continuo a stare male: parestesie (sento spesso i mignoli delle mani freddi e senza sensibilità), una sensazione di pressione sulle tempie, dolori alle ossa e ai muscoli (le settimane precedenti sentivo anche sensazione di febbre che, tuttavia, non ho mai avuto) e mi capita di essere molto più freddoloso di prima e avere le mani fredde in determinati periodi della giornata (cosa che generalmente non mi succede). Inoltre la notte non riesco facilmente a dormire.
Per quanto riguarda l'umore, ho avuto dei problemi fino a una decina di giorni fa, ma adesso mi sento sereno, ed è anche per questo che il percepire ancora questi disturbi mi preoccupa ancora di più.

Ora, so di essere anche ipocondriaco e che magari la componente ansiosa gioca un importante ruolo sulla percezione di tali sintomi - mi è stato infatti consigliato dal medico di assumere una compressa di xanax a rilascio prolungato nei momenti più difficili - ma sono piuttosto spaventato. Ho letto di alcune persone che hanno superato subito questi sintomi e di altre, invece, che hanno dovuto aspettare mesi per ricominciare a stare bene. E fin qui mi va anche bene, (purché non ci sia rischio di danni neurologici permanenti), a patto che tutto passerà!

Premettendo che (per quanto può valere il mio parere personale a riguardo) non credo si tratti di una ricaduta, la domanda che vorrei farle è: secondo lei può trattarsi di sindrome da sospensione? Ritiene che questi sintomi passeranno da soli? E quanto tempo potrebbe essere necessario?
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Non si tratta di sintomi da sospensione, ormai è passato troppo tempo, ma c'è una notevole componente ansiosa che la benzodiazepina può momentaneamente ridurre, però la cosa migliore è effettuare una visita da uno specialista psichiatra per valutare se è necessaria una terapia e di che tipo.

Franca Scapellato

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Gentile dottoressa Scapellato,
la ringrazio molto per l'attenzione.
Sono stato visitato dallo psichiatra, il quale sostiene che si tratti di ansia da curare con xanax 0.5 a rilascio prolungato; ho notato, tuttavia, che l'ansiolitico attenua solo i sintomi ma non li elimina del tutto (almeno non tutti), inoltre il mio psicoterapeuta ha escluso che si tratti esclusivamente di ansia (ed è la prima volta che in tre anni che non collega i miei sintomi fisici alla psiche).

A questo punto non saprei proprio come risolvere la cosa... Ritiene sia opportuna una visita neurologica? Non potrebbe trattarsi più che di sintomi di sospensione di una sorta di crisi d'astinenza, ovvero che il mio corpo si debba ancora abituare al fatto che il farmaco non sia più in circolo?

Chiedo scusa per tutte queste domande ma questi due pareri diversi mi hanno creato un po' di confusione.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 995 63
Che tipo di risposta vorrebbe ricevere?
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 195 21
Più che inserire un terzo specialista sarebbe opportuno che le due persone che la seguono comunicassero tra loro.
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Gentili dottori,
dopo aver avuto una modesta febbre (durata 3 giorni) il 25 marzo, e nel mese successivo infiammazioni a gola e tonsille e mal di pancia che non accennavano a passare, a seguito di un ingrandimento dei linfonodi e della comparsa di una stanchezza che definirei proprio esagerata, ho eseguito il test per la mononucleosi. Gli anticorpi IgM sono risultati assenti, mentre gli IgG sono risultati 4 volte superiori alla norma. Gli unici sintomi che accuso ancora adesso sono sempre la solita sensazione di avere l'influenza e il senso di oppressione alle tempie che tuttavia si sta attenuando.

Premettendo che la cura prescrittami dallo psichiatra per l'ansia (1 compressa di xanax 0.5 rp al giorno per un mese) non mi ha aiutato (se non per limitare la mia preoccupazione eccessiva sul mio stato di salute), ritenete che sintomi accusati da fine febbraio siano da imputare a un'infezione da EBV? In caso affermativo, è possibile che i sintomi perdurino tutti questi mesi In definitiva, secondo voi posso escludere che parta tutto dalla mia testa?

Vi ringrazio per l'attenzione che mi avete sempre dato e vi porgo i più cordiali saluti.