Disturbo dell'umore

Salve, sono una ragazza di 20 anni e da 4 anni circa riferisco episodi di deflessione del tono dell'umore con angoscia profonda, comparsa di apatia, anedonia, abulia e marcata astenia. Prima queste condizioni si presentavano solo in alcuni periodi particolarmente stressanti, mentre da 2 anni hanno cominciato a far parte di una condizione cronica che è difficile da tollerare. Sono sempre triste, non riesco a dormire per l'ansia, non riesco a concentrarmi e qualsiasi cosa cerchi di fare mi pare che richieda uno sforzo supremo. Rendo poco nello studio e nelle relazioni sociali, ma la cosa che mi spaventa di più è il senso di reale dissociazione dal mondo e dalle cose attorno a me. Fatico a ragionare, a pensare e anche quando mi trovo da sola senza distrazioni esterne, non riesco a essere lucida e sento che tutti i giorni questa situazione si aggrava. Non riesco nemmeno a guidare perchè non sono vigile e attenta ma non per mia volontà. Tutto mi appare offuscato e confuso.
Sono stata seguita per la prima volta l'anno scorso da una psichiatra che mi prescrisse il Lorazepam per dormire e il Prozac per risolvere quello che lei diagnosticò come Disturbo episodico dell'umore non specificato.
Fui anche seguita da una psicologa che aveva iniziato a farmi fare test e parlare della mia famiglia e quant'altro.
Il Prozac smisi di assumerlo 3 mesi dopo aver iniziato perchè temevo gli effetti collaterali avendo notato un'improssiva ossessione per il suicidio.
Dalla psicologa smisi di andarci perchè, seppur non avendo le competenze per affermarlo, trattava i miei disturbi in modo superficiale, dandomi consigli generici che non mi aiutavano.

Vorrei poter vivere, studiare e riavere la lucidità ma mi è impossibile in queste condizioni, non riesco ad apprezzare quasi più nulla e mi sento un automa vivente.
Ringrazio per la disponibilità e attendo risposta.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Evidentemente sono riaffiorati i sintomi della volta precedente per cui è utile che si rivolga nuovamente ad uno specialista in psichiatria per la valutazione della situazione.

Dr. F. S. Ruggiero

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