Disturbo ossessivo compulsivo disturbo depressivo

Buonasera a tutti, dottori. Sono stato dal mio medico di base e gli ho spiegato un po' la situazione mia personale riguardo al disturbo ossessivo compulsivo e lui mi ha segnato una visita psichiatrica e mi ha prescritto "Stiliden" da prendere al mattino, 20 mg. Andrò al più presto a fare la visita psichiatrica. Comunque, cari dottori, che ne pensate di questa terapia farmacologica? Riguardo agli effetti collaterali del farmaco? Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Questo disturbo la porta a farsi domande su ogni cosa, alla fine pretenendo risposte che nessuno ha e che non sono importanti per prender decisioni.
E' andao dal medico, ha ricevuto una precrizione coerente con la diagnosi, e una visita specialistica. Tutto questo torna ed è un buon inizio.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Qualcosa mi fa pensare che lei non andrà a farsi visitare da uno psichiatra.

Dovrebbe essere intenzionato a farsi visitare da uno specialista.

Dr. F. S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Grazie, dottor Pacini. Dottor Ruggiero, si sbaglia, proprio oggi pomeriggio andrò dallo specialista, perché non dovrei? Anzi, proprio perché da anni sopporto ora ho la massima convinzione di volerne uscire. Vi informerò, cari dottori, nel pomeriggio, dopo la visita dallo specialista.
Qualcuno non potrebbe dirmi qualcosa riguardo al farmaco? Grazie ancora e buona giornata.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Verosimilmente ha già letto tutto quello che comunemente si sa riguardo al farmaco, ma porsi tutte queste domande a priori non è costruttivo.
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dopo
Utente
Utente
Dottor Pacini, ha perfettamente ragione. Comunque volevo soltanto aggiungere che sono una persona sportiva ovvero faccio palestra, circa tre volte a settimana, e quindi faccio anche uso di qualche integratore. Uso omega 3, 6, 9, poi un integratore di vitamine B, utilizzo anche probiotici siccome sono affetto dalla sindrome del colon irritabile e infine un integratore a base di 5-HTP che di solito prendo la sera, e a volte, ma non sempre, di giorno, proprio per l'umore.
La mia domanda è se durante il periodo di utilizzo di STILIDEN posso fare uso di questi integratori, o sospenderli tutti per assumere esclusivamente STILIDEN. Grazie ancora, dottor Pacini.
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dopo
Utente
Utente
Che poi mi sento di ammettere che il 5-HTP non ha sortito in me alcun effetto sperato, eccetto che sulla qualità del sonno. Ma durante tutto il resto della giornata il mio umore è persistentemente abbassato, depresso. È consigliabile, assieme alla terapia farmacologica, una psicoterapia da uno psicologo? Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non si tratta di integratori ma di supplementi, se mai. Il loro uso deve essere valutato dal medico, perché sono possibili interazioni.
La terapia del colon irritabile si basa comunque su prodotti diversi, tra i quali anche lo stesso stiliden.
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Utente
Utente
Grazie mille, dottor Pacini. Ma quale sarà stata la causa scatenante di questo disturbo? La genesi del problema...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Per causa scatenante si intende soltanto un fattore occasionale. Il disturbo ossessivo è causato da una predisposizione strutturale, a livello molecolare-genetico, e a volte a seguito di modificazioni acquisite per vari fattori.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore.
Un'altra domanda: il mio medico di base mi ha prescritto una visita psichiatrica, siccome prima sono andato ma ho trovato lo studio del dottore chiuso, la domanda è se posso recarmi al centro igiene mentale.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non ho capito di preciso dove sia stato, ma se il medico le ha fatto un'impegnativa, evidentemente è per un centro pubblico.
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dopo
Utente
Utente
Quindi posso recarmi all'Asl? Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Ma non capisco perché lo chieda a noi.
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dopo
Utente
Utente
Lo chiedo dato che sono un ragazzo di 23 anni.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E quindi cosa cambia ? Continuo a non capire. Le è stato detto di fare una visita psichiatrica al centro pubblico, poi scrive qui se può andarci...è una domanda che non capisco.
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dopo
Utente
Utente
No, dottore, perdonatemi, non sapevo come funzionava il sistema. Ho chiamato al centro igiene mentale del mio paese e mi è stato detto di pagare il ticket e poi di recarmi da loro.
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dopo
Utente
Utente
Ma, volendo, uno potrebbe recarsi anche da uno psichiatra in modo privato? Mi perdoni la mia non conoscenza al riguardo. Grazie ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Certo, nel caso del privato non è necessaria alcuna impegnativa, che serve come strumento di pagamento da parte del sistema sanitario della prestazione.
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Utente
Utente
Grazie infinite. Le farò sapere.
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Pacini, sono stato al centro salute mentale del mio paese e sono stato una bella oretta a parlare con lo psichiatra il quale ha confermato la diagnosi di disturbo ossessivo compulsivo e ha aggiunto anche che necessito di alcune sedute di psicoterapia. Il colloquio è stato illuminante, rigenerante; ad un certo punto dopo essermi appropriato, dopo aver compreso alcuni meccanismi, ho sentito una pace, una sorta di armonia con il mondo, una catarsi.
Gli ho esposto anche il fatto che il medico di base mi aveva prescritto STILIDEN 10 mg al mattino e ho chiesto se era il caso di assumerlo, lo psichiatra ha sostenuto l'importanza la necessità di fare queste sedute di psicoterapia e ha lasciato a me la scelta di prendere o di non prendere il farmaco, cioè mi ha fatto comprendere che in realtà il farmaco mi avrebbe in un certo senso tappato le orecchie mentre invece il non assumerlo mi portava a sentire con le orecchie e a prendere una posizione una decisione. Quindi, infine, non mi ha dato una indicazione sua, personale, precisa, ma ha lasciato decidere me. Lei pensa che dovrei assumere per un po' la paroxetina e poi agire personalmente, cioè, sul sostegno del farmaco, costruire, reagire, cioè imparare a crescere e a decidere, a prendere posizione nella mia vita. Cosa mi consiglia?
[#21]
dopo
Utente
Utente
È chiaro che se ha lasciato decidere me, vuol dire anche che questo disturbo non è massimamente radicato, non è totalmente invalidante, anche se ha un suo peso, è un peso che si fa sentire assai, è un peso che comunque mi porta angoscia, si fa sentire nella quotidianità. Quindi, la mia domanda è se assumere il farmaco o no. Io avrei optato, in una fase iniziale, di assumerlo, di appoggiarmi un attimo al farmaco, per poi riflettere sui colloqui con lo psichiatra e poi lasciarmi andare.
Ribadisco che dopo ogni seduta io rifletto sul colloquio avvenuto e ricostruisco le cose da quel colloquio che per me è stato illuminante, rigenerante. Grazie infinite. Aspetto una sua risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
" ha lasciato a me la scelta di prendere o di non prendere il farmaco"

Si stenta a crederci. Ma come, il medicinale se lo inventa il paziente come usarlo ?

Definirei un messaggio del genere assolutamente non illuminante.
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dopo
Utente
Utente
Lo psichiatra ha detto che il disturbo non era al massimo della gravità e che potevo non prendere il farmaco prescritto dal medico di base. Io opterei di seguire le sedute di psicoterapia e contemporaneamente di assumere, sotto indicazione del medico di base, la paroxetina.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quindi alla fine Lei opterebbe per una soluzione che non corrisponde né a quella del medico di base, né a quella dello specialista.
Il medico sostiene che non debba prendere la paroxetina o che la prenda come crede ?
E che tipo di psicoterapia sarebbe questa per il disturbo ossessivo ?
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dopo
Utente
Utente
Con illuminante intendevo lo stato che è conseguito dopo la psicoterapia, cioè dopo l'incontro avuto con lo psichiatra.
Io ho semplicemente chiesto allo psichiatra se dovevo o non dovevo assumere il farmaco prescritto dal medico di base, e lo psichiatra ha detto che necessitavo in primo luogo di alcune sedute di psicoterapia. Non ha specificato in maniera diretta di prendere il farmaco dicendomi che era come un tappare le orecchie mentre lo scopo che ci prefiggiamo nelle sedute di psicoterapia è quello di sentire e affrontare la paura. Quindi non ha detto di prenderlo ma ha spostato la freccia più sul non prenderlo.
D'altra parte il medico di base ha detto di prenderlo e di vedere come andavo. Quindi io ho pensato e di fare psicoterapia e di prendere, dietro indicazione del medico di base, il farmaco, integrare farmaci e psicoterapia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Appunto, invece io ne ricavo un senso di confusione. Il giudizio sul farmaco farebbe pensare che non ci sia una idea di base su come funzionino le terapie farmcologiche per il disturbo ossessivo.
Ma il professionista in questione era un medico o uno psicologo ?
[#27]
dopo
Utente
Utente
Psichiatra, ne sono sicuro, ma propendo anche per quello che dice lei dottor Pacini. Cioè ne ricavo un senso di confusione anch'io.
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dopo
Utente
Utente
Che mi consiglia dottor Pacini?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
E la psicoterapia in questione di che tipo è ?
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dopo
Utente
Utente
Non mi è stato specificato.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Era per capire meglio, perché nel disturbo ossessivo è utile la cognitivo-comportamentale, o comportamentale, non altre.
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dopo
Utente
Utente
Perdoni l'insistenza, va bene se integro psicoterapia e farmaco?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

I farmaci vanno gestiti portandoli a determinate dosi, e non vanno bene tutti, la paroxetina per esempio va bene.
Idem per la psicoterapia: non basta la parole, ce ne sono diverse e una è quella indicata nel disturbo ossessivo.
Si possono associare, anche se -in caso di un disturbo lieve - parrebbe un po' strano partire subito con due cose associate.
Non c'è ragione di partite con l'una invece che con l'altra rispetto alla gravità.

Sostenere però che il farmaco "tampona" e la psicoterapia "fa affrontare alla radice" sono luoghi comuni che non corrispondono alla tecnica medica né psicologica.
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dopo
Utente
Utente
Il disturbo non è profondamente radicato ma pur tuttavia i pensieri mi torturano da mattina a sera senza tregua al punto che per non aprire l'armadio con i panni mando mia madre al posto mio perché mi prende l'angoscia se sposto l'ordine dei vestiti. E questo è un esempio su tanti.

Quindi la gravità non è il metro per partire dalla psicoterapia escludendo il farmaco o partire dal farmaco escludendo la psicoterapia.

Nell'ultima parte mette in essere due luoghi comuni: la psicoterapia va alla radice mentre il farmaco tampona.
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dopo
Utente
Utente
Quindi il suo parere è o non è quello di usare il farmaco, seguendo l'indicazione del medico di base?
Alla fine farei riferimento al medico di base, a ciò che mi ha prescritto, e quindi per qualunque evenienza farei riferimento alla sua figura.

Settimana prossima devo vedermi con lo psichiatra per fare psicoterapia e gli chiederò il tipo di psicoterapia. Ma credo, in sincerità, che il fatto di essere ragazzo non l'abbia indotto a darmi delle specificazioni ulteriori sul percorso.
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dopo
Utente
Utente
Il disturbo è quello che è, mi invalida da otto anni il quotidiano: per lavarmi so di impiegare molto più tempo rispetto al dovuto (circa 40 minuti) e lo stesso in tante altre azioni come il non riuscire più a leggere perché sono costretto a ripetere la lettura di righe precedenti di un qualunque libro, sono costretto a fare tante azioni che, ahimè, mi hanno proprio stufato. E ho aspettato anche tanto per decidermi ad affrontare il problema.
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dopo
Utente
Utente
Ho letto in alcuni articoli in internet che la terapia per il DOC non può prescindere da una terapia farmacologica associata ovviamente alla psicoterapia di tipo cognitivo comportamentale.
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dopo
Utente
Utente
Lei che ne pensa?
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dopo
Utente
Utente
Qualche dottore mi risponde, cortesemente? Grazie e scusate.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non si danno pareri sul da farsi qui, si commenta semplicemente.
Le consiglio di accertare che si tratti della psicoterapia indicata.
Il fatto che il ragionamento sul farmaco sia di quel tipo non mi rassicura sulla padronanza delle terapie farmacologiche del doc.
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dopo
Utente
Utente
Mi accerterò sulla psicoterapia e le farò sapere. Riguardo il farmaco io lo sto prendendo dottore. Lunedì mi confronterò anche con il medico di base che per ora ha detto di assumere 10 mg al mattino. Che ne pensa riguardo la posologia?
[#42]
dopo
Utente
Utente
È una posologia iniziale, credo, perché il foglietto illustrativo indica per il DOC una dose pari a 20 mg/giorno.
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dopo
Utente
Utente
Buonasera, dottor Pacini, oggi sono stato dal medico di base che mi ha detto di aumentare la dose da 10 a 20 mg di Stiliden da prendere al mattino, siccome è passata una settimana la dose è stata aumentata. Poi mi ha prescritto Lexotan da prendere al bisogno per "placare" l'ansia. Che ne pensa? Voglio solo un suo pensiero. Giovedì farò psicoterapia con lo psichiatra dell'ASL e le farò sapere di che tipo di psicoterapia si tratta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Mi pare una procedura più che logica.
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille, dottor Pacini. La aggiornerò giovedì. Grazie ancora.
[#46]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Pacini, entro quanto tempo farà effetto l'antidepressivo stiliden?
[#47]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Si sa in quanto temp fa effetto, mediamente 1-2 mesi. Non in quanto tempo farà effetto.
[#48]
dopo
Utente
Utente
Va benissimo e grazie ancora.
[#49]
dopo
Utente
Utente
Buonasera a tutti i dottori. Dottor Pacini, oggi sono stato dallo psichiatra dell'Asl, e le volevo chiedere se una psicoterapia fatta con uno psichiatra dell'Asl si svolge nello stesso modo di una psicoterapia che si fa con uno psichiatra privato, cioè a pagamento. Le chiedo questo perché innanzitutto sono stato ricevuto con più di mezz'ora di ritardo, poi l'incontro di psicoterapia non è durato neanche un'ora, ma circa 40 minuti, e ho la certezza, perché l'avevo anche la volta scorsa che il dottore in realtà stia un po' tirando per le lunghe, infatti mi ha tornato a ripetere che dovrò decidere io poi cosa fare dopo questi incontri diciamo superficiali... dico superficiale perché in realtà il dottore in concreto non ha detto nulla durante questo breve tempo di incontro cioè ha ripetuto sempre le stesse cose ed era piuttosto stanco, data l'ora di ricevimento. Non so, dottor Pacini, ho questa impressione ho questa certezza, ne sono sicuro, secondo me sta tirando per le lunghe, aspettando che io mi decida a vedermi con lui in maniera privata e non nella struttura pubblica, infatti questa cosa me la accennò la volta scorsa che ci vedemmo. Non so come prendere la cosa, e sinceramente non mi piace come è stata impostata la cosa. Io sono stato all'ospedale a pagare il ticket per 6 sedute di psicoterapia e questa è la seconda seduta ma come ho già detto, vedo lo psichiatra veramente molto stanco, stufo, che la tira per le lunghe ripetendo sempre le stesse cose, in attesa che io gli dica di vederlo privato, e quindi a pagamento. Anche la volta scorsa quando gli dissi per quanto riguardava l'assunzione della paroxetina, non mi è piaciuto la sua risposta, nel senso che non mi ha detto né di prenderla né di non prenderla.

La domanda è se devo andare da questo stesso psichiatra a pagamento e quindi vedermi con lui in privato cioè al suo studio oppure non so...
[#50]
dopo
Utente
Utente
Il fatto di avermi presentato il farmaco come qualcosa che tampona neanche mi è piaciuto nel senso che voi, dottor Pacini e dottor Ruggiero, molte volte in molti consulti avete sempre ribadito l'efficacia della terapia farmacologica. Questo indurmi a fare psicoterapia in privato a pagamento e a non farla in maniera professionale in sede pubblica non l'apprezzo proprio. Comincio a non confidare più nelle strutture pubbliche, strutture che comunque per poter accedervi ho dovuto pagare il ticket di 5 sedute di psicoterapie, una cifra che ho comunque dovuto pagare.

Come dovrei muovermi? Qualcuno mi suggerirebbe qualche consiglio?
[#51]
dopo
Utente
Utente
Qualche dottore, cortesemente, può rispondermi? Grazie e scusate.
[#52]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

E' privo di senso parlare di "psicoterapie" come se si parlasse di "farmaci". Se Lei va alla asl e dice: "i farmaci sono prescrivibili e quanto costano ?" le risponderanno che dipende da quale.
Ora, le psicoterapia non vanno mortificate trattandole come fossero un qualcosa di indefinito che va bene sempre e comunque, se uno gradisce.
Si parte con lo stabilire che diagnosi uno ha, che obiettivi terapeutici e quali interventi possono essere utili. Uno di questi interventi è tipo psicoterapico ? A questo punto si sarà definito come un tipo specifico di psicoterapia.
Dal punto di vista della asl, non trattandosi di un prodotto con un costo vivo, ma di una prestazione che, verosimilmente, non varia a seconda del tipo di tecnica - se mai dal numero di sedute -, i costi non sono ben distinti nella mia esperienza. Alcuni tipi di psicoterapia ad esempio non sono offerti in alcune asl, ma non è chiaro in che senso (cioè perché non si possano materialmente svolgere).
Pertanto: tra le opzioni disponibili, si scelgono quelle che hanno più senso, senza fissarsi che debbano essere farmacologiche o non farmacologiche.
[#53]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio della risposta, dottor Pacini. Più o meno ho capito quello che lei vuole intendere. Vedrò un po' come muovermi, magari andando da un altro psichiatra. Grazie ancora.
[#54]
dopo
Utente
Utente
Buonasera dottori,
Una volta parlando con uno psicologo si sfociò sull'argomento delle terapie farmacologiche che gli psichiatri possono prescrivere, e il suddetto psicologo infangò l'efficienza dei farmaci, "screditando" l'operato della psichiatria, dicendo che i farmaci tamponano temporaneamente il problema senza risolverlo. Io non mi trovo con questa affermazione, anzi, credo fortemente nelle terapie farmacologiche e con quanto molte volte, voi dottori Pacini e Ruggiero, avete affermato riguardo l'uso e la necessità dei farmaci, anche perché comunque molti disturbi hanno una base biologica. In un suo consulto, dottor Pacini, lei risponde chiaramente ad una persona che crede che lo "psicologo fa capire l'origine dell'ansia" che non è così, che è una falsa idea che lo psicologo va alla radice dei problemi e che quella persona avrebbe fatto meglio a curarsi, visto anche che dopo oltre un anno con lo psicologo aveva ottenuto risultati scarsi.
Cosa ne pensate dottori? Potreste fornirmi la verità dei fatti? Cioè spiegarmi la vostra posizione? Grazie infinite.
[#55]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
qualche dottore potrebbe, cortesemente, rispondere? Grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
"dicendo che i farmaci tamponano temporaneamente il problema senza risolverlo. "

Questo è il solito argomento che, in buona o malafede che sia, è una sciocchezza. Inoltre lo psicologo non conosce i farmaci, non li usa, non ha li ha studiati nel suo corso di studi.

Forse c'è una cosa non chiara. Non è che i disturbi hanno una base biologica, sono biologici. Non importa se originano da un gene o da un ambiente, stiamo parlando della biologia del cervello.
La psicoterapia non è una terapia biologica ? Che funzioni o meno, quello deve fare, agire sul cervello e cambiarne il funzionamento in senso favorevole.

Non è che i farmaci "sono necessari", non è una religione. Stiamo parlando di cosa funziona e cosa no.

L'origine dell'ansia è qualcosa che non illustra l'ansia, se mai spiega come viene fuori. Le spiegazioni dell'ansia sono cosa l'uomo interpreta dell'ansia, e quindi non vanno a scavare nel profondo, ma vanno a raspare in superficie.
Nessuno ha detto che l'ansia debba originare dalle sue spiegazioni, sicuramente origina dal cervello di cui è espressione, quindi quello va studiato, come funziona il cervello e come farlo tornare in carreggiata.

Tutto qui, come in qualsiasi altra disciplina medica.
[#57]
dopo
Utente
Utente
Dottor Pacini, la ammiro per la sua preparazione ! Grazie infinite per la risposta ! Grazie veramente di cuore.
[#58]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno cari dottori,
sono stato da una psichiatra ieri dopo aver fissato un appuntamento e abbiamo parlato del problema che mi infastidisce da tempo. La diagnosi è quella di disturbo ossessivo compulsivo. La dottoressa mi ha detto che dobbiamo fare un duplice percorso: quello della terapia farmacologica e quello della terapia cognitivo comportamentale. L'antidepressivo prescrittomi è Fevarin (100 mg - dose di partenza), per poi arrivare a 200 mg. Adesso che ho ottenuto una terapia farmacologica adatta (perché fino a pochi giorni fa ho assunto ciò che mi aveva indicato il medico di base, cioè Stiliden, fin quando non avessi consultato uno specialista) posso sentirmi rasserenato.
Non vi porrò le solite e ripetitive domande legate alla situazione; volevo solo comunicarvi la contentezza di una terapia adeguata al problema diagnosticato e la speranza in una futura guarigione, o almeno, nel tempo a venire, in una diminuzione notevole dei sintomi.

PS
Lo specialista precedente a quest'ultimo era quello dell'Asl il quale non riteneva necessario l'uso dei farmaci, e colui che, ho notato, sembrava un poco lontano dal voler arrivare al fondo del mio problema. Per questo ho deciso di cambiare specialista il quale mi ha indicato due percorsi di cura adeguati.

Grazie a tutti e grazie a chi vorrà spendere qualche parola. Buon lavoro !
[#59]
dopo
Utente
Utente
Dottor Pacini, aspetto una sua risposta. Grazie infinite.
[#60]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

La terapia è adatta. Anche lo stiliden era adatto, andava dosato e portato a dose efficace, ma era una delle possibili scelte.

Nota tecnica.

Non solleciti le risposte. Non ottiene l'effetto di anticiparle, né di renderle visibili ad altri se non a chi ha già partecipato al consulto.
[#61]
dopo
Utente
Utente
Ha ragione dottore... mi perdoni.

La ringrazio nuovamente. La aggiornerò nel tempo a venire.

Buon lavoro !
[#62]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno gentili dottori,
alla visita la psichiatra dopo aver prescritto Fevarin ha aggiunto che sono utili per il DOC anche i neurolettici a basso dosaggio, ma che per il momento non riteneva necessario farmeli assumere. Cosa ne pensate dell'uso dei neurolettici per il DOC ? Grazie infinite.
[#63]
dopo
Utente
Utente
Inoltre, vorrei che qualche dottore potesse, cortesemente, spiegarmi la differenza tra Fluvoxamina e Fevarin, cioè tra farmaco generico e quello di marca. C'è qualche differenza? Grazie infinite.

PS
Vi pongo tale domanda perché la dottoressa quando mi ha prescritto il Fevarin ha detto che in farmacia non dovevo farmi dare il generico. Ecco perché vorrei conoscere la differenza. Grazie ancora.
[#64]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Dovrebbe chiedere alla dottoressa a quale differenza possibile fa riferimento, non saprei.
[#65]
dopo
Utente
Utente
Glielo domanderò, ma quindi dottore non esiste alcuna differenza tra il generico e quello di marca? Grazie infinite.
[#66]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Ne esistono, di solito ci si preoccupa di una efficacia minore, o degli eccipienti a cui uno può essere allergico (ma sarebbe la prima a saperlo)
[#67]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottor Pacini.
[#68]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottori, potreste dirmi quando uno psichiatra avverte la necessità di aumentare il dosaggio di un antidepressivo? Grazie infinite.
[#69]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Questa è una domanda abbastanza ovvia. Non è chiaro cosa voglia dire.
[#70]
dopo
Utente
Utente
Sto assumendo Fevarin a 200 mg... potrebbe essere aumentato a 300 mg quando? Grazie infinite.
[#71]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente

Scusi, secondo Lei quale mai può essere l'oscura ragione di un aumento di dose ?

E poi perché deve saperlo Lei ? Se ci deve ragionare il suo medico sui farmaci, esattamente cosa è che si sta chiedendo ?
Perché il medico non lo vuole aumentare ? O perché lo vuole aumentare ?
[#72]
dopo
Utente
Utente
La dottoressa l'ha aumentato da 100 a 200 mg poiché non aveva visto miglioramento nei sintomi ossessivi... ora sto pensando che se alcuni sintomi persistono e glielo riferisco alla psichiatra, potrebbe aumentare il dosaggio? Tutto qui...
Lei, dottore, in tal caso, di non miglioramento nei sintomi, opterebbe ad un aumento del dosaggio? Grazie infinite.
[#73]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Come vede, aveva chiesto una cosa di cui già conosce la risposta, si intuiva dal tipo di domanda.
Anche la domanda finale rientra in questa tipologia.

Il costrutto di queste domande quale è ?

Lei riferisce i sintomi alla psichiatra, altrimenti che cosa dovrebbe riferirle ? La psichiatra prende delle decisioni, il cui senso per quanto riguarda l'aumento dose lo intuisce Lei. In generale però non è necessario che il paziente sappia che scelte fa lo psichiatra in base a cosa riferisce, altrimenti si innescano meccanismi controproducenti con cui uno può spingere le terapie dove ritiene riferendo i sintomi in un certo modo. Invece facendo così si crea una gran confusione, le terapie peggiorano e la comunicazione anche.
[#74]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottore. La aggiornerò sull'avvenire.
[#75]
dopo
Utente
Utente
Gentile dottor Pacini, vorrei semplicemente sapere se può esservi una interazione consistente tra Fevarin e Zolprem. Grazie infinite.
[#76]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sì, Può aumentare l'effetto dello zolpidem
[#77]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottor Pacini.

Le chiedo una curiosità personale: lei è contrario all'utilizzo di rimedi fitoterapici riguardo alla cura dell'intestino irritabile?

Potrebbe dirmi la sua opinione inerente la fitoterapia?

C'è qualche cura, un qualcosa che può curare o almeno alleviare i sintomi dell'IBS ?

Io assumo da più di un mese Fevarin a 200 mg per il disturbo ossessivo compulsivo... questo trattamento farmacologico può da sé bastare a trattare anche l'IBS ? O dovrei affidarmi anche a qualche altro rimedio? Come appunto ipotizzavo sopra, qualche rimedio fitoterapico.

La stimo molto e attendo una sua risposta.
Grazie infinite.
[#78]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Le medicine non si dividono in fitoterapici, o altro. Non esiste "la fitoterapia", semplicemente alcuni medicinali derivano dalle piante, bella scoperta ! Gran parte dei prodotti farmaceutici, anche quelli di sintesi, sono comunque ispirati a sostanze presenti in natura.
Invece come "filone" terapeutico, così come qualsiasi altro filone, non ha senso. Non ha senso stabilire che "ci piace" la fitoterapia e quindi si cerca per qualsiasi malattia un prodotto di tipo vegetale. E non ha senso che io vada da qualcuno che segue quel filone e quindi consiglierà un prodotto fitoterapico per forza, senza prendere in considerazione il complesso dei prodotti disponibili.

Gran parte dei prodotti vegetali, quando sono in libera vendita, sono molto probabilmente dosati in modo tale che le autorità non si preoccupano che possano fare danni, il che probabilmente significa che le sostanze contenute, comunque, sono contenute in dosi molto basse, e quindi probabilmente inefficaci.

L'iperico, per esempio, è una pianta da cui si estrae una sostanza utile come antidepressivo. Tale sostanza è testata come farmaco isolato, e quindi non esiste il dualismo naturale/non naturale.

Per quanto concerne il colon irritabile, ci sono diversi farmaci utili. In linea teorica, non vi è alcun vantaggio nel dover pensare a prodotti fitoterapici.
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Utente
Utente
Grazie infinite dottore.
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Utente
Utente
Gentili dottori, è indifferente assumere il Fevarin a stomaco vuoto o durante il pasto?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41k 1k 63
Nella mia esperienza in corso di disturbo ossessivo compulsivo, la psicoterapia può avere effetti iatrogeni peggiorando i sintomi,

Nella fattispecie è evidente che con tutte queste domande lei sia mosso dal suo disturbo ma fino ad ora non è giunta alcuna soluzione pratica perché il disturbo è sottovalutato.

Sarebbe il caso che si affidi a persone competenti che non pongano la psicoterapia come la panacea per il suo disturbo.
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dopo
Utente
Utente
La psichiatra mi sta seguendo facendomi assumere il Fevarin a 200 mg dal 2 aprile circa.

La mia era una semplice domanda di curiosità gentile dottor Ruggero... potrebbe rispondere???
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dopo
Utente
Utente
Scusate dottori ho sbagliato, assumo Fevarin dal 2 marzo; il dosaggio attuale è 200 mg.

Volevo solo sapere se è indifferente assumerlo prima o durante il pasto serale (lo assumo di sera), tutto qui...
Attendo una vostra cortese risposta.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non la avrà questo tipo di risposta, perché rientra nelle indicazioni eventualmente ricevute dal medico. Non si possono dare questo tipo di istruzioni. E poi non è detto che sia rilevante.
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Utente
Utente
Gentilissimo dottor Ruggiero mi perdoni, credo che le domande, come voi cortesi dottori affermate sempre, non sono risolutive e né portano a miglioramenti del quadro clinico ma anzi, e specialmente nel quadro di un disturbo ossessivo compulsivo, ostacolano il paziente verso la guarigione, e per la maggior parte sono espressione stessa del disturbo.

Io sono in cura da una psichiatra e da 40 giorni circa assumo il Fevarin a 200 mg di dosaggio alla sera ai pasti (come dettomi dalla dottoressa).

Ora io ho posto la domanda "sicuramente di genesi ossessiva" relativa ad una ipotetica differenza se la compressa venisse assunta prima del pasto o durante/dopo il pasto. Tutto qui... Mi basterebbe sapere da voi, illustri dottori, che non ci sia differenza fra prima o durante/dopo il pasto.

Grazie ancora gentili dottori Pacini & Ruggiero.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Lei deve seguire le indicazioni del medico sulla prescrizione. Non necessariamente il medico deve specificare cose che non ritiene rilevanti. Fevarin 200 mg alla sera è la prescrizione che ha ricevuto e seguito da 40 giorni.
Se proprio volesse un chiarimento, visto che si traduce in un dettaglio sulla prescrizione, lo deve chiedere al suo medico.
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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottor Pacini.

Cari dottori, volevo dirvi che associato al DOC credo di avere un altro problema. Ovviamente fare autodiagnosi è sbagliato e chiaramente ne parlerò con la psichiatra al prossimo incontro. Quando mangio non riesco a controllarmi, ho sempre tanta fame, mangio anche quando non ho veramente fame, tendo a riempirmi e a volte, e questo mi fa preoccupare e mi imbarazza, mangio di nascosto perché ho vergogna. Il cibo mi conforta e a volte, come anche in passato, in periodi tristi e bui della mia vita, di fronte a pensieri e situazioni che mi rendevano triste, mangiavo. Mangiavo tanto e mangio tanto, di tutto. Ci sono giorni in cui creo mentalmente un ordine di quello che andrò a mangiare in giornata ma poi fallisco miserabilmente e questa cosa mi fa star male, e dopo mangiato mi sento in colpa e frustrato. Sto cercando di camminare tanto ogni giorno ma il pensiero del cibo mi è divenuto ormai ostile ma al contempo consolatorio. Mesi fa in palestra cercavo di fare molta attività aerobica dopo i mega pranzi spropositati.
Essendo affetto anche da colon irritabile alcuni cibi mi fanno proprio male come la pizza... sapete quante volte prometto a me stesso di non mangiarla più? Inutile, non ci riesco, e nel mangiarla riscontro i tipici sintomi del colon irritabile, sto male e nonostante questo continuo ad ingurgitare.

C'è qualche trattamento farmacologico per questo tipo di problema che sto riscontrando? Ovviamente non mi aspetto una terapia, ma una risposta professionale.
Spero che mi rispondiate in tanti. Grazie infinite.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Dal profilo vedo che è normopeso. Non fallisce quando non si controlla, fallisce quando cerca il controllo. Il controllo si può applicare all'allenamento che uno intende fare, non ad un sentimento o ad una voglia. Quando uno cerca cronicamente di contenersi significa o che ha una voglia in eccesso, e si vede dal risultato (sovrappeso), o che ha un problema di ricerca di controllo, che gli farà vivere male il normale rapporto col cibo.
Il colon irritabile non è una malattia indotta da cibi, quindi il fatto che ancora la colleghi a questo o quell'alimento indica che non è curato.
La cosa più semplice è valutare nei tempi corretti cosa le può dare una cura semplice con un farmaco antidoc, dopo il resto.
[#89]
dopo
Utente
Utente
Dottore grazie infinite.
Quindi ho un problema nella ricerca del controllo?
Il mio rapporto con il cibo non è mai stato "sano". Sto mettendo un po' di peso e sicuramente è dovuto anche al Fevarin.

Il Fevarin è efficace per l'IBS?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non saprei, ma vista la diagnosi è una possibilità da considerare, e anche da come esprime il problema, nonché per il fatto che è normopeso.

Il Fevarin come altri antidepressivi può essere efficace, anche se non è quello indicato come più specifico.
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dopo
Utente
Utente
Insieme al Fevarin può essere associato l'utilizzo di un altro antidepressivo per controllare questo "desiderio di abbuffarmi" ?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Dunque, noto che ha rispostato però la mira sul controllo del cibo tramite un farmaco, il che potrebbe essere un errore strategico.
Se il problema è il controllo, l'obiettivo della cura è allentare il controllo, non contenere l'appetito.
Peraltro, le cure che funzionano nell'iperalimentazione non è chiaro se agiscano sull'appetito (molto dubbio) o su questo meccanismo di allentamento del controllo, che induce un miglioramento del rapporto col cibo.
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dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottore.
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dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Pacini, volevo chiederle, per semplice curiosità, se la terapia per il disturbo ossessivo compulsivo che sto seguendo assumendo Fevarin 200 mg, potesse essere potenziata con l'assunzione di un altro farmaco in concomitanza con la Fluvoxamina.

Comunque venerdì ho l'appuntamento con la psichiatra e niente, ho notato che riguardo l'ideazione l'ossessività è scomparsa, certe rimuginazioni, certi pensieri, certe domande, un certo controllo che mentalmente mi si imponeva l'ho perduto, grazie alla medicina. Forse è potuta rimanere qualche compulsione che comunque ogni tanto faccio, metto in atto ma sono brevi proprio.

Venerdì le farò sapere aggiornandola.

Però il fatto che a livello di ideazione si è fermata l'ondata di ossessioni, il che vuol dire, che certi pensieri, ragionamenti non mi sfiorano proprio più, di questo sono veramente felice e mi ha molto sorpreso. Grazie ancora.

In attesa di una sua risposta le porgo un buon lavoro.
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dopo
Utente
Utente
Devo dire che anche la mia passata religiosità mia ha molto aggravato nel tempo riguardo al disturbo ossessivo compulsivo, e vivevo molto male la mia sessualità, con profondi sensi di colpa, con veramente molto disagio, con pena, rimproveri continui a livello mentale, avendo anche condizionato l'atteggiamento della mia fidanzata. Ora sono veramente una persona diversa, rinato grazie anche all'uso del Fevarin.

Vorrei che mi rispondesse anche qualche sessuologa, mi riferisco alla dottoressa Randone o Brunialti... veramente vivevo la sessualità in grande conflitto, cercavo di controllare in maniera minuziosa, secondo dopo secondo, i pensieri che mi si affacciavano alla mente, incolpandomi fortemente, qualora fossero pensieri impuri. Ora sono totalmente un'altra persona e a certe domande che prima ossessivamente mi assediavano non cerco neanche minimamente di dare risposta. Cioè le classiche domande esistenzial-religiose.
Dopo aver letto un manuale di psicosessuologia medica e altri manuali relativi alla sessualità, ho capito molte cose e sono felice di essere rinato. Vorrei che qualche sessuologo mi rispondesse.

Grazie infinite e buon lavoro.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Le domande ossessiva non vanno discusse. Peggiorano.
Lei al momento da una parte discute del fatto di avere ossessioni, dall'altro propone delle domande sollecitandone la discussione.
Non va bene.
Anche le spiegazioni che uno si dà, o servono e uno le discute anche poco, oppure se generano fiumi di discussioni ripetitive hanno evidentemente ottenuto il risultato di gonfiare la questione anziché sgonfiarla.
[#97]
dopo
Utente
Utente
Dottore, come sempre la ringrazio infinitamente e seguirò le sue indicazioni.
Buon lavoro.
[#98]
dopo
Utente
Utente
Sono andato dal dottore di base a farmi prescrivere il Fevarin e gli ho chiesto quale fosse l'origine del disturbo ossessivo compulsivo e mi ha detto che chi ne è affetto ha avuto un passato difficile, con vari problemi, facendo risalire a questi problemi l'origine del disturbo.

Il caro dottor Pacini mi ha risposto in passato dicendomi che è di origine biologica.

Potrei avere delle spiegazioni ? In modo da avere una definitiva risposta.

Grazie infinite.
[#99]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

L'origine del disturbo ossessivo è il cervello. Non le spiegazioni da dare al disturbo ossessivo.
Questo chiedersi il perché delle malattie crea un equivoco: il perché delle malattie non consiste in una spiegazione di come le malattie vengano in termini psicologici, se mai biologici, ma sono spiegazioni molto poco interessanti.
Non risulta che venga per particolari eventi vissuti.
[#100]
dopo
Utente
Utente
Quindi dottore vi sono cause biologiche a determinare il DOC? Perché sono poco interessanti? Potrebbe provare a spiegarmi, cortesemente?

Quindi non vi sono cause psicologiche? Ho letto sul web della interpretazione psicodinamica del doc (nevrosi ossessiva), che ne pensa?
Sono interessato però, come diceva lei, alle cause biologiche.
[#101]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Perché le cause biologiche sono circuiti, molecole etc. Possono essere interessanti tecnicamente, ma le persone quando intendono "le cause" si immaginano che dentro il cervello ci sia una storia della loro vita che "racconta" l'origine dei loro disturbi. Non è così. Il racconto dei propri disturbi avviene fuori, sono gli altri che lo fanno, noi compresi. Non sono informazioni "a monte" del disturbo, ma "a valle", non lo spiegano mai, sono solo interpretazioni che servono più a capire la psicologia di chi interpreta, che non il meccanismo con cui si sviluppano.

Le cause psicologiche sono soltanto quelle cause biologiche che originano da interazioni esterne, o corrispondono al vissuto di una persona rispetto alle proprie esperienze, relazioni, etc.

Quando le dicessi che, poniamo, un disturbo x origina da un gene che corrisponde ad una struttura di un circuito in sede dello striato dorsale, cosa le avrei spiegato del suo disturbo ? Tutto su un piano tecnico, ma non una ragiona, semplicemente un "come".
[#102]
dopo
Utente
Utente
Dottore grazie per la risposta molto esaustiva. Ammiro molto la sua professionalità e preparazione.

Quindi le cause biologiche implicano tutta una serie di termini tecnici di non mia competenza (molecole, circuiti...), ma lei mi assicura che si ha sempre una alterazione bio-molecolare.

Mi chiarisca meglio le cause psicologiche...

Grazie infinite.
[#103]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentle utente,

Causa psicologica. Da uno studio risulta mettiamo che chi è esposto ad una violenza sessuale sviluppa un determinato disturbo, che altrimenti non c'è o è molto meno frequente. Si assume che la causa sia esterna (non è sufficiente in realtà, ma semplifichiamo così). Sempre nel biologico siamo, stiamo parlando di cervello, quindi la distinzione è se mai tra cause esterne o interne, congenite o acquisite etc.
Il cervello cambia sotto effetto di cause esterne che non sono psicologiche (es. droghe), così come la sua struttura matura è anche risultato dei condizionamenti esterni (ed è quindi contemporaneamente risultato di fattori interni ed esterni).
La distinzione tra psicologico e biologico deriva da una confusione concettuale per cui qualcuno pensa che la vita psichica si svolge in una parte del cervello, o sopra il cervello, o chissà dove, mentre essa è semplicemente l'espressione di parti del cervello.
[#104]
dopo
Utente
Utente
Lei crede che le mortificazioni, i prolungati digiuni e le continue repressioni a cui si sottoposero molti personaggi del cristianesimo durante il medioevo abbiano indotto a creare alterazioni biologiche nel cervello di coloro che la chiesa definisce santi ?
E da ciò tutte quelle visioni ecc..? Cosa ne pensa? Vorrei il suo esperto parere è grazie ancora.
[#105]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Questo è un altro argomento però. Mi chiede cosa ne penso se uno ha una visione ? Che è una visione, oppure una dichiarazione, o un delirio retrospettivo di chi immagina di aver visto. Ci sono tante possibilità.

Se il digiuno altera il cervello. Nell'anoressia nervosa sì, è noto che lo fa.

Tuttavia di fronte ad una persona che si sottopone con slancio a determinate pratiche più che altro si ha l'impressione che sia in partenza in una fase eccitata, non importa di che qualità (euforica, disperata, etc).
[#106]
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Utente
Utente
La ringrazio immensamente, come sempre dottor Pacini.
[#107]
dopo
Utente
Utente
Dottore e quando si sente in giro di visioni mistiche, possessione diaboliche, capacità di parlare lingue sconosciute ecc. ?

Come si pone la psichiatria nei confronti di questi fenomeni?

Lei, personalmente, che ne pensa, e come interpreta tali fenomeni?

Leggendo alcuni articoli da parte di alcuni psichiatri molto conosciuti come ad esempio Vittorino Andreoli, viene fuori che, per esempio, una mistica santa cattolica, Santa Gemma Galgani, fosse affetta da isteria, e da ciò si spiegano le parole che scrisse sul suo diario, parole che messe insieme sono sintomi propri dell'isteria.

Quindi molti personaggi della storia del cristianesimo in realtà più che santi sono e sono stati affetti da tante problematiche relative il cervello, essendo stato alterato,esternamente, da tutta una serie di pratiche, credenze, mortificazioni, repressioni eccetera... ?

Attendo una sua cortese risposta.
[#108]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Quei fenomeni quando arrivano in psichiatria non hanno alcuna difficoltà a essere inquadrati, invece quando arrivano "fuori" sono riferiti come particolari.
Salvo che per i fenomeni "soprannaturali", mai visti in nessun caso e, a questo punto, osservabili in qualsiasi spettacolo di mago e prestigiatore professionista, o illusionista.
Chi ha sindromi psicotiche è stato convinto, o è rimasto convinto di cose non successe, che le cose accadano non nella realtà condivisa ma "altrove", di essere reincarnazione di x o y, che si possa influenzare il destino con rituali o pensieri etc.

Quindi il punto dei fenomeni inspiegabili non sussiste. Io ricordo un bravissimo prestigiatore che si faceva uscire delle monete dall'orecchio, ed è per me tutt'ora inspiegabile, perché non conosco il trucco e il trucco non si vede.
A differenza dei prestigiatori, nei cosiddetti fenomeni soprannaturali il trucco è lì, sotto gli occhi di tutti, è come se un prestigiatore sparisse dietro una tenda e poi riapparisse con un coniglio dicendo che l'ha fatto apparire dal nulla. La differenza è la predisposizione e il gusto di credere che in quel caso sia vero.

Le lingue sconosciute sono banalmente lingue inesistenti, che uno può pensare somiglino a...che ne so...l'aramaico o il greco antico (che nessuno mai ha sentito parlare dal vivo peraltro), ma tanto per dire...Il materiale deglutito e poi vomitato tipo peli e capelli, l'agitazione di uno che ha un delirio mistico di fronte a ciò che nel suo delirio può fargli del male (se uno si crede il diavolo evidentemente si agiterà di fronte alla croce, e viceversa).

Bisogna distinguere tuttavia tra "disturbi" e sindromi. Non tutte le persone che delirano sono disturbate in senso soggettivo. Alcuni sono ben contenti dei deliri che hanno, li utilizzano per scopi magari innocui se non in parte costruttivi, e naturalmente il fatto che di solito cambino stile di vita e personalità può non essere doloroso assolutamente, anzi per molti è in linea con le loro tematiche. Molti, inoltre, in un primo tempo hanno fasi psicotiche, dopo semplicemente procedono su una linea di cui si sono ormai "innamorati", senza voler rinunciare all'idea della autenticità delle visioni avute e delle esperienze soprannaturali fatte. Alcuni lo fanno in buona fede, altri semplicemente utilizzano magari il "mito" che si è creato per far soldi.
[#109]
dopo
Utente
Utente
Dottore è stato veramente di grande aiuto. Grazie infinite, come sempre.
[#110]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo dottor Pacini, vi può essere una qualche interazione tra Fevarin e un integratore alimentare erboristico che utilizzo dopo i pasti per favorire la digestione? L'integratore è a base di anice, carvi e rabarbaro. Poiché assumo il Fevarin di sera, faccio trascorrere sempre un paio di ore tra l'assunzione dell'integratore e dell'antidepressivo. Faccio bene? Vi può essere una interazione?
[#111]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Che sia possibile sì, purtroppo l'uso non controllato di prodotti composti da più molecole (in questo caso tre miscele), la cui funzione è vaga, in commercio libero probabilmente perché dosati in maniera tale da essere poco incisivi nel bene e nel male, è un uso difficilmente valutabile.
[#112]
dopo
Utente
Utente
Quindi mi consiglia di evitarne l'assunzione? Me lo dica in tutta sincerità...
[#113]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non le posso consigliare alcunché. Deve sentire chi gliele ha prescritte.
[#114]
dopo
Utente
Utente
Non me le ha prescritte nessuno, sono stato io a comprarle.
[#115]
dopo
Utente
Utente
Carissimo dottor Pacini, ho tolto via l'integratore acquistato senza prescrizione medica per i problemi digestivi.
Saprebbe dirmi, invece, se può esservi interazione tra il Fevarin e tisane alla camomilla, melissa o altre del genere?
La ringrazio, come sempre.
[#116]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Sembra non comprendere che le interazioni non sono magia, quindi riguardano singole molecole, e già con le miscele è difficile accertarle. Poi se scrive "altre del genere", figuriamoci che risposta si può dare.
Esistono interazioni possibili, non sempre note e non sempre accertate. Non vedo perché dover sovrapporre dei prodotti ad una terapia senza almeno stabilire a cosa debbano servire e averne avuto una prescrizione.
[#117]
dopo
Utente
Utente
Ha perfettamente ragione dottore.
Come sempre, la ringrazio infinitamente.
[#118]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo Dottor Pacini, buongiorno. In passato, frequentando la palestra, ho fatto uso, senza alcuna prescrizione medica, di sostanze energizzanti ad esempio tirosina, taurina, caffeina, sostanze per promuovere una qualità di sonno migliore ad esempio come il 5-HTP cioè il precursore della serotonina eccetera. Volevo sapere, questo uso indiscriminato di queste sostanze, di questi prodotti, ha potuto determinare uno squilibrio biochimico cerebrale? Cioè è stato utile, positivo, sano usare queste sostanze senza alcuna necessità? Perché comunque io le ho utilizzate al fine di migliorare la prestazione in palestra, ma che in realtà questa presunta prestazione migliorata è stata principalmente una sorta di suggestione. Comunque tirosina, e altre sostanze del genere come anche la taurina, hanno potuto determinare uno squilibrio?

Come sempre, la ringrazio infinitamente per il suo prezioso aiuto che offre.
[#119]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,


Io eviterei di fare andirivieni tra l'ossessione del miglioramento delle funzioni e quella del danno prodotto, è un giro in tondo senza motivo. E la radice è la stessa.
[#120]
dopo
Utente
Utente
Ovviamente già era affetto dal doc, mi chiedevo solamente se l'utilizzo aggiuntivo di queste sostanze avessero aggravato la sintomatologia. Comunque ora sto veramente bene e sono guarito anche da molti pregiudizi che avevo nei confronti della psichiatria. E devo ringraziare lei e tutti gli altri suoi colleghi.
[#121]
dopo
Utente
Utente
Che poi la cosa buffa è che molte farmacie, erboristerie vendono dei prodotti che promuovono questa produzione di serotonina eccetera eccetera ma se fosse solamente un problema di serotonina e quindi di aumentarne la quantità, allora che senso avrebbe prendere antidepressivi, che senso avrebbe la medicina ufficiale scientifica? Cioè questo fai da te è più deleterio che produttivo. Non ha senso. Lei che ne pensa?
[#122]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Infatti non è un problema di aumentare la serotonina ovunque, e non si fa certo con il triptofano per bocca comunque. Alla gente piace pensare che ha carenza di qualcosa e che lo può reintegrare, o potenziare.
Sono prodotti semplici da preparare.
Potrebbero anche funzionare, per carità, peccato che nessuno si curi di produrre dati in questo senso stranamente.
Alcuni di questi prodotti sono presenti come farmaci, come l'iperico, perché sono stati alla fine studiati, ma da sempre dalla botanica si arriva alla farmaceutica e poi al prodotto controllato, sintetico.
E' un fai da te tollerato presumo perché aggiustato a livelli tali da essere sostanzialmente innocuo, e quindi proponibile in termini assicurativi.
Del resto al di là degli integratori esiste un mercato farmaceutico che vende acqua e zucchero, di ancora più "difficile" comprensione sul piano scientifico (anzi dimostrati inefficaci).
[#123]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite, come sempre caro dottore.

Potrebbe indicarmi, più o meno, la durata del trattamento con Fevarin per il doc?
[#124]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Per fortuna, il trattamento può durare quanto serve.
[#125]
dopo
Utente
Utente
Grazie come sempre, caro dottor Pacini.
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