L'ossessione di ''diventare'' qualcuno

buongiorno medici, ho 19 anni (anche se nel profilo è scritto 23), sono stato da uno psichiatra per due anni, che mi ha anche fornito sostegno psicologico (non una vera 'psicoterapia'). Durante le sedute è emersa la presenza di 'tratti ossessivi'' di personalità, sebbene il medico non abbia parlato di un vero disturbo ossessivo data la mia giovane età. Mi è stato somministrato il citalopram (20 gocce al giorno); ho notato dei benefici importanti, ma parziali. Ora che ho smesso la psicoterapia alcuni pensieri sono tornati a tormentarmi, a volte è il pensiero di essere brutto (noto una asimmetria nella mia colonna vertebrale, che trovo ripugnante e vorrei modificare), a volte il pensiero di essere solo e senza amore (e l'idea che questa solitudine mi accompagnerà sempre), ma più spesso il pensiero che devo dare il meglio di me negli esami universitari perché altrimenti non diventerò nessuno. Sono uno studente universitario di lettere classiche ed è come se 'dovessi' appassionarmi di ogni disciplina nell'eventualità di poterla poi insegnare o di intraprendere una carriera di ricercatore. Il punto è che questa fissa di dover anticipare i tempi ottiene esattamente l'effetto opposto , cioè quello di rendermi nauseante ogni cosa che mi costringo a studiare; spesso mi compro più libri universitari e non sono mai contento del mio studio, come se dovessi raggiungere risultati più alti, altrimenti mi aspetta una carriera da disoccupato.
Trovo difficoltà nel vivere spontaneamente , anche quelli che prima erano miei interessi sono diventati microdoveri o forzature : la lettura , la visione di un film!
Dovrei citare poi anche i numerosi stati di malumore che provo ripensando a certi partner omosessuali avuti, che si sono solamente approfittati di me; ora credo di aver trovato un compagno, una persona giusta, ma l'ossessione della solitudine, che mi porto con la mia omosessualità, spesso mi rende triste le giornate. POi mi rendo conto che non sono l'unico ragazzo con queste tendenze, ma basta poco a suscitarmi disagio, anche il fatto di vedere una coppia eterosssuale che si bacia o vive spontaneamente mi fa pensare a quanto io sia diverso da loro e come per me quella forma di relazione sia solo un sogno. E così prendo le distanze e mi chiudo a riccio, finché non sto male veramente e mi riapro .
Un circolo vizioso, insomma. La domanda è questi stati d'animo che ho si possono ricollegare a un quadro ossessivo di personalità? Esiste una cura o la possibilità di un miglioramento oppure l'unica cosa è accettare questi tratti e cercare di sfruttarli al meglio? E' possibile che io debba continuare la psicoterapia ? (lo psichiatra , con cui sono ancora in contatto, mi consiglia di proseguire la cura farmacologica ed è quello che sto facendo)
Tenete anche conto che non posso spendere soldi per altre sedute, in quanto i miei genitori non galleggiano nel denaro. Dovrei rivolgermi alla ASL eventualmente
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Sarebbe il caso che la sua terapia farmacologica venga assunta in modo continuativo per poi eventualmente discutere anche gli aspetti relativi ad altre condizioni che la preoccupano.

Dr. F. S. Ruggiero

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