Depressione ricorrente-sali di litio

Salve, soffro di depressione maggiore ricorrente, negli episodi acuti rispondo solo alla nortriptilina. Per evitare le ricadute il mio psichiatra da anni sta cercando uno stabilizzatore dell'umore che non mi dia effetti collaterali intollerabili. Dopo averne provati molti con effetti collaterali importanti che hanno costretto lo specialista a dirmi di interrompere senz'altro il trattamento (Topamax, Zyprexa, Seroquel, Lamictal, Abilify) ho provato il valproato con risultati parziali. Per un periodo di oltre un anno ho assunto Carbolithium 300 mg. al giorno (con frequenti esami ematici, sempre ottimali) e non vi sono state ricadute, ma lo psichiatra teme che, pur essendo tutti gli esami ematici nella norma, il litio possa produrre effetti collaterali irreversibili (segnatamente: compromettere la funzionalità renale), cosa che purtroppo ha riscontrato in altri suoi pazienti in cura con litio. Per queste ragioni mi ha fatto interrompere la terapia con Carbolithium 300 mg. al giorno. Presto si è verificata una nuova grave ricaduta con conseguenze pesanti sul lavoro. Il medico di famiglia è molto critico: non risultandogli un pericolo del genere, soprattutto se come nel mio caso viene fatto un monitoraggio attento e costante, mi ha addirittura consigliato di cambiare psichiatra atteso che a suo avviso la terapia con Carbolithium è da un lato sicura, dall'altro necessaria. Nutro tuttavia una enorme fiducia nel mio psichiatra e mi piacerebbe sapere se a qualche medico risulta questo potenziale pericolo di effetti collaterali irreversibili con i sali di litio, sì da sconsigliarne comunque l'uso anche a costo di avere periodiche ricadute (depressive, mai avuto episodi di euforia). Ringrazio anticipatamente chi mi vorrà dare qualche notizia in merito. F.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

tra gli stabilizzanti usati non figurano i tre classici, cioè litio, depakin e tegretol. Non mi sembra giustificata questa paura di effetti irreversibili. Il litio può produrre una tubulopatia renale, nel tempo, cioè nel corso di anni, ma la funzione renale è qualcosa che si può tenere sotto controllo con esami periodici che può fare in qualsiasi laboratorio.
Il suo medico - fortunatamente - mi sembra comprenda l'importanza della sua malattia e le abbia dato un'indicazione più che ragionevole, peraltro sulla base di un dato della sua storia, cioè su di lei aveva funzionato.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
Gentile utente,

la reintroduzione di sali di litio dopo la sospensione a volte non ha la stessa efficacia riscontrata nella prima somministrazione.

Parli con uno psichiatra per le valutazioni opportune.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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dopo
Utente
Utente
Vorrei innanzitutto ringraziarVi sentitamente per i consigli che mi avete messo a disposizione.
Per precisazione, tra i farmaci stabilizzatori provati figura anche il Depakin, ha dato risultati parziali nel senso che vi è stata una ricaduta, seppur meno grave.
Come accennavo il farmaco che non ha visto episodi depressivi sotto la sua assunzione è il litio, che mi è stato tolto per le preoccupazioni dello psichiatra indicate nel messaggio iniziale (possibili effetti irreversibili).
Mi pare di capire di essere nella non facile condizione di dover cambiare psichiatra, situazione non facile per la grande fiducia che ho in quello che mi segue, stante il fatto che ci conosciamo ormai da molti anni e lui solo conosce a fondo le mie problematiche farmacologiche e non (es. traumi gravi subiti etc.).
Terrò però conto delle Vostre opinioni, se l'unica salvezza è il litio, ben venga, anche se non sarà facile né indolore cambiare specialista, tenendo presente quanto affermato dal dott. F.S. Ruggiero in aggiunta all'intervento del dott. M. Pacini.
Vi ringrazio ancora e Vi auguro buon lavoro.
Cordiali saluti
F.