Togliere i medicinali

Buongiorno da tre anni ormai prendo 20 gocce di serenase la sera e 1 pastiglia di akineton perché mi era stato diagnosticato un disturbo paranoide. So che è un dosaggio minimo. Io i primi tempi posso dire di aver avuto ancora difficoltà, ma devo dire che da due anni a questa parte sto bene, ho la mia vita, i miei interessi e faccio jeet kun do,tra poco probabilmente inizierò anche a lavorare per coop, si sa con sta crisi spesso si trova lavoro per piccoli periodi. Non c è stata ancora possibilità di controllo con il medico perché la clinica è lontana, ormai dopo 3 anni so che dovrei andare, ma tra un impegno e l altro...... Mi chiedo se secondo voi per i passi che ho fatto e tutto per buona parte da solo il medico possa considerare la possibilità di togliere i farmaci, in fondo come detto sto bene e li vedo come una cosa inutile, sono serviti ma oggettivamente non ne sento più il bisogno. Per l ansia prima non riuscivo neanche a guidare la macchina, facevo casini, mi venivano crampi, ora sono indipendente con quella riesco a fare tranquillamente anche l autostrada, tanto per dire una delle tante cose concrete cambiate o ancora prima avevo difficoltà a rapportarmi sui luoghi di lavoro ora mi viene naturale. Saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Parla come se aver fatto progressi costituisse una terapia automatica, forse non ha capito esattamente in cosa consiste la malattia e la terapia.
Deve farsi dare indicazioni da un medico, non è possibile prendere decisioni tramite un sito.
Deve chiarirsi quale è la prognosi, se la diagnosi è confermata, se c'erano allora fattori che ora non ci sono più, tipo l'uso di sostanze, il rischio genetico etc

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
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Ma, sinceramente più che queste cose io vorrei riuscire a non doverlo più prendere in modo da riuscire a farmi i cazzi miei, del tipo bere un bicchiere di vino senza dovermi preoccupare di possibili effetti o farmi un viaggio senza dover pensare oddio devo prendere sta merda. La diagnosi è sicuramente smentita perché io non ho deliri, non perdo il controllo ho la mia vita e le persone intorno con cui condivido interessi.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"La diagnosi è sicuramente smentita perché io non ho deliri, non perdo il controllo ho la mia vita e le persone intorno con cui condivido interessi."

Ah, quindi questo smentirebbe la diagnosi ? Ascolti, si faccia spiegare bene in cosa consiste. Lei non ha deliri e prende un antidelirio, per cui in base a cosa la diagnosi dovrebbe essere smentita è veramente oscuro.

Secondo me non ha proprio chiaro cosa le è successo e a cosa è servita la cura. Che serva ancora o meno non lo so, ma evidentemente se non le hanno detto di sospenderla vorrà dire qualcosa.
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In realtà non mi hanno neanche detto di continuarla son tre anni che non vedo il mio psichiatria e sicuramente non vado da un altro che non si sa se ci si può fidare. Quando tempo andrò ma io spero vivamente che le tolga, dai che senso ha curare una persona perfettamente integrata nella società!! Non ho mai fatto uso di droghe.
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Se non me le toglie avrò sicuramente il dubbio che sia un mercenario come tanti altri medici.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Ah, quindi adesso passiamo al luogo comune e ingenuo dei medici che sono mercenari (di chi ? presumo delle case farmaceutiche...).
Prende un farmaco che non costa nulla e non vede lo psichiatra da tre anni, quindi non so a quale dispendio economico faccia riferimento.

Ascolti, intanto offendere la categoria è una cosa fastidiosa e priva di senso, che non aiuta certo il suo rapporto con il singolo medico.

E' tre anni che non vede lo psichiatra: perché ? In questi tre anni ha continuato la cura evidentemente secondo un qualche ragionamento. Adesso sta pensando di far modifiche senza consultarlo, e dice "quando ho tempo andrò". Direi che è meglio che ci vada prima e si faccia informare su cosa soffre.

Parte malissimo con l'idea che il medico debba fare una cosa piuttosto che un'altra. Se le verrà il dubbio che il medico non sia corretto, forse è un suo problema di partenza, che a sua volta coincide con la non consapevolezza della sua diagnosi.
Che sia o meno conclusa la malattia.
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Son tre anni che sono stato bene e me ne sono altamente fregato delle medicine si le prendi, vai tra routine quotidiana. Ora per fini personali vorrei fare una cosa per cui mi sarebbero di impiccio e quindi vorrei che le togliesse perché io possa scegliere quello che voglio per la mia vita. Anche se la malattia ci sia e fosse ancora presente non me ne frega nulla c è qualcosa di più importante da portare avanti e non vedo perché dei medicinali debbano condizionare le mie scelte.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Il problema non è il suo ragionamento sulle medicine, ma sulla malattia. Su quella non ragiona, la dà per scontata, anzi magari pensa che non ci sia mai stata.
Tanto è vero che dice una cosa assurda tipo "Anche se la malattia ci sia e fosse ancora presente non me ne frega nulla c è qualcosa di più importante da portare avanti ", e questo fa capire come usi il termine malattia ma in realtà non abbia presente di cosa stiamo parlando. Ne parla come un "niente".

Questo è l'errore (grosso) di partenza.
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Allora punto primo si definisce una malattia quando c è qualche cosa di specifico che contrastare con il normale svolgersi della vita e io questo non c'è l ho perché senza nessun controllo e aiuto svolgo la mia vita al meglio. Punto secondo ci sono leggi che tutelano il paziente per cui uno può rifiutare una cura se contrasta con la sua piena realizzazione personale. Punto terzo sapendo di queste leggi se non me le toglie io posso anche scegliere di agire per vie legali. Non c è e non c è mai stata nessuna malattia, solo un ragazzo giovane e ingenuo che ha avuto una crisi per tanti motivi ed è una cosa che può capitare a tutti ora sto bene e voglio/esigo essere padrone della mia vita e questo la legge lo tutela!!!
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Senza contare che con lo stesso dosaggio e medicinale il corpo in tre anni si abitua, quindi, già adesso è come se non prendessi nulla, come se fosse acqua, io non sento lo stesso effetto del inizio e se una sera per sbaglio mi dimentico non sento affetto alcuno. L unica reazione in cui ho sentito i medicinali è stato quando mi son fatto la prima è unica canna della mia vita e sono stato male. Quindi di cosa parliamo??
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
"con lo stesso dosaggio e medicinale il corpo in tre anni si abitua"

No. Non deve sentire alcun effetto del medicinale, infatti, non è un sintomatico.

Parliamo del fatto che per tre anni ha seguito una cura, non credo obbligato (non ha più visto nessuno, quindi l'ha seguita di sua spontanea volontà), e che ora improvvisamente ne parla come se gliel'avessero imposta per nessun motivo solo perché ha fumato una canna: evidentemente qualcosa era accaduto che ha motivato quella prescrizione.

Si informi meglio e eviti questo atteggiamento così superficiale.
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Non ha capito per tre anni mi è stata imposta da mia madre che mi ha imposto anche di non sentire ne andare dal medico perché a Verona e a lei rompe, ogni possibile problema con lei si riceve la risposta : son cazzate, non rompere i maroni. Mentre la gente è obbligata ad ascoltarla ogni santo giorno. Da lì ho imparato a superare da solo ogni difficoltà. La canna l ho fumata nel arco di questi tre anni dopo la visita ed è stato l unico momento in cui ho sentito qualche cosa di strano non ho avuto sensibilità a bocca e mani per una settimana, anche lì niente aiuto ho aspettato da solo che passasse : son cazzate, non mi rompere se rimani così te la sei voluta mi disse. Non è una persona cattiva ma pensa solo alla sua azienda al lavoro e ai soldi.
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La mia famiglia è sempre stata una famiglia dove tutti si mangiano a vicenda solo io ho sempre cercato di farmi i cazzi miei. Pensi che mio fratello il prediletto ha inculato mia madre con firme false e altre merdate e non si parlano più era il prediletto. Io voglio andare via di casa ma mia madre userà come arma principale le medicine per bloccarmi. Io purtroppo non ho una macchina mia ho dovuto contribuire alle spese comuni non potendo mettere soldi da parte e non volendo discutere per settimane ho assecondare!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Evidentemente avete concordato che la dovesse prendere, ma è anche vero che qualcuno l'ha prescritta. Peccato non aver chiesto a chi l'ha prescritta se dovesse durare poco o molto, magari doveva durare molto, magari ha senso che duri ancora, ma queste sono tutte cose che vanno chieste a qualcuno, onde evitare di fare banali errori. Non è stata data "per una canna"; ma evidentemente perché era in un particolare stato.
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Perché scusi tre anni non è già molto?? Cosa è uno deve prendere farmaci a vita, no sto cazzo, tanto in famiglia ci siamo solo io e mia madre e lei un giorno non ci sarà più, io quel giorno sarò completamente libero di fare quel cazzo che mi pare tanto anche smetterli di botto, la vita è mia e la gestisco io e con questa le dico addio, non è stato di nessuno aiuto!!!
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Dipende dalla diagnosi.
Appunto, come dicevo Lei parte col piede sbagliato.
C'è tanta gente che si cura per le più svariate malattie. Di solito ci si interessa del perché ci si cura, se è consigliato farlo. Non lo ha fatto, e invece dovrebbe.

Lei non voleva alcun parere, semplicemente polemizzare senza costrutto, con un pensiero che non è disposto a mettere in discussione. Basterebbe chiedere un parere a un medico, ma non lo fa perché ha la presunzione di sapere tutto, e invece ha i presupposti per commettere i soliti e banali errori.
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