Abuso di farmaci

Buonasera, scrivo qui per avere un aiuto da qualche professionista per questa grave situazione in cui è caduta mia madre.
Lei sta per compiere 60 anni, 5 anni fa è morta sua sorella e da allora ha pianto molto.
è sempre stata molto debole caratterialmente, già non lavorava da qualche anno per un infortunio sul lavoro, la sua unica amica era sua sorella, per cui in seguito al lutto si è ritrovata a restare sempre a casa con suo marito e me fino a 3 anni fa quando sono andata via di casa per studiare.
Sono anni che ha dolori a gambe e schiena, problemi che non l'hanno mai fatta muovere più di tanto, non ha mai fatto sport nè è mai stata invogliata a uscire, avere degli hobby.
Da quando mia zia se ne è andata non dormiva e ha cominciato a prendere Zolpidem. So per certo che è da 5 anni che non smette, la vedo prendere zolpidem in continuazione, e lei nega, nega davanti all'evidenza.
Mescola zolpidem con moltissimi altri farmaci, antidolorifici, antibiotici, aspirine, tachipirine.
Prende per qualsiasi motivo farmaci, li ha ovunque per casa, anche chiusi sotto chiave perchè dice che glieli rubino.
Mia madre ormai da 2 anni ha perso ogni voglia di "vivere", si alza fa il letto prepara la colazione, si fa preparare il pranzo da suo marito e torna a letto. Ci restano assieme fino a sera prima di cena, per poi tornare a letto per le 8 se non prima. La vedo prendere zolpidem anche di pomeriggio per dormire; la sera la prima la prende alle 8, inizia a camminare con gli occhi girati per casa per poi crollare anche mentre è in piedi. Alle 11 l'effetto è svanito, ne riprende un altra, e avanti così fino al mattino.
Non c'è mai con la testa, è assente, non si preoccupa di farmi da madre, è da anni che non sa niente di me, non si preoccupa di come stia io.
Non fa altro che lamentarsi e piangere, dice che lei non ha mai mancato di rispetto ai suoi genitori, mentre io e mio fratello non facciamo altro che offenderla.
Nega sempre qualsiasi cosa, nega di abusare di farmaci.
Sono anni che non esce a prendere una boccata d'aria con me, che non viene a ristorante o al cinema. Non vuole neanche uscire per fare la spesa, manda suo marito.
Ha perso le capacità di fare qualsiasi cosa, si attacca sempre agli altri perchè fa finta di non saper fare le cose.
Esce di casa solo per andare in farmacia e dalla dottoressa per farsi prescrivere altri nuovi farmaci.
Sono 2 anni che i rapporti sono morti tra noi, fino a prima era la mia migliore amica oltre che mia madre.
Io non so davvero che fare, dove sbattere la testa. Ho finito le lacrime, ho provato in ogni modo a dirle cosa sta facendo, cosa è diventata. Lei mi guarda in silenzio e poi se ne va non dicendo nulla e il giorno dopo fa come se niente fosse successo e mi chiede perchè la odio.
Aiutatemi perfavore, voglio toglierle tutti quei maledetti farmaci.
Non posso obbligarla ad andare da uno psicologo o psichiatra, lei si rifiuta, dice di non essere matta e di stare bene.
Spero di trovare qualcuno che mi possa aiutare.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Gentile utente,

Il punto è che se è in corso questo uso di zolpidem e altri prodotti similari o anche di altro tipo, con modalità di dipendenza, non c'è modo di affrontare la cosa se non con una terapia medica. E' altamente probabile che in una condizione del genere la gestione dell'abuso richieda un ricovero almeno per capire che tipo di intossicazione è in corso e per impostare una cura, che in genere pazienti con questo problema non riescono a seguire da subito a casa.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore innanzitutto la ringrazio per la pronta risposta. Come mi devo muovere quindi? Io andrò a casa per metà febbraio e ci rimarrò 5 giorni.
Posso già fare qualcosa da qui presso qualche struttura?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 990 248
Il primo passo è che sia valutata e diagnosticata, almeno per quanto concerne il tipo di abuso che fa, dopo di che le indicheranno eventualmente una struttura.
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