Un "semplice" attacco

Gentili Dott.sse/Egregi Dottori
Sono una ragazza di 20 anni e soffro di depressione psicotica da 2 . Tutto è iniziato con un "semplice" attacco di panico, preceduto da una depressione leggera e da un passato di droghe pesanti (ecstacy, mdma, cocaina, anfetamina). Ero vittima dell'ansia, apparentemente vaga, ma sicuramente derivata dai miei conflitti interiori e da non sottovalutare l'ereditarietà, mio padre ha sofferto di depressione accompagnata da disturbi paranoici/persecutori.
Non capivo cosa mi stava accadendo e cercavo di attutire i disturbi bevendo alcol e assumendo sempre più droghe. La depressione diventava sempre più pesante....gli attacchi di panico più frequenti...
Dopo una serata con amici e dopo un mix di droghe, tornai a casa "diversa". Un senso di disperazione affliggeva la mie giornate buie e prive di senso. Successivamente susseguì "l'innominabile" DEPRESSIONE PSICOTICA. Soltanto chi la vive può capire; è angosciante convivere con una malattia di questo tipo, una tortura 24h su 24h.
Allucinazioni visive e uditive continue, perdita assoluta della concentrazione, (non riuscivo più a pensare) ipocondria, accavallamento dei pensieri, non avevo più il controllo dei miei pensieri, paura d'impazzire, di perdere il controllo, paura di uccidere, leggera cospirazione, paura di catastrofi imminenti, fortissima tensione alla nuca, nervi tesissimi, sentivo il nervosismo percorrere il mio corpo, non riuscivo a rilassarmi, ma cercavo di sopravvivere, cercando di viverla nella maniera più lucida possibile. Dopo un paio di mesi di questa tortura, ho contattato il mio dottore, che mi ha prescritto una cura di 4 settimane di samir per endovena e successivamente per diversi mesi, di samir in compresse.
Adesso vedo il mio dottore (non è uno psicologo, ma avrà sicuramente i suoi contatti) ogni 30 giorni circa, lo informo sul proseguimento della mia vita o su eventuali miglioramenti.
Fortunatamente và meglio, ma non và bene affatto, sento i nervi più rilassati e riesco a essere me stessa al 5%, ma sono sempre perseguitata dalle mie paranoie, dalla mia insoddisfazione, dai miei rimorsi, dai miei rimpianti, dalla mia crisi esistenziale e non riesco ad andare avanti.
Vado continuamente alla ricerca di me stessa, cercandomi disperatamente in ogni gesto, pensiero, parola, emozione, ma trovo solamente il nulla che regna su di me.
Non sò come vincere tutto questo, in tutta la mia vita non ho mai combattuto per niente e nessuno, non ho mai superato nulla e se non riesco a superare questo immenso ostacolo, per me è finita.
Ho paura di finire nel vuoto totale, ho paura di vivere ancora tutto quello che ho vissuto, ho paura d'impazzire, ho paura del futuro, ho paura di perdere i miei genitori e non riuscire a dimostrare loro l'affetto, la gratitudine e il rispetto che provo. Ho paura di rimanere sola, anche se la solitudine è l'unica realtà che stò costruendo, ho paura di non riuscire a provare l'amore per un uomo, per un mio futuro e ipotetico figlio, ho paura di non provare mai la comprensione per qualcuno come la stò ricevendo io. Paura di non riuscire più ad essere pasiente,di perdere il controllo di me in preda a una crisi di nervi, paura di non riuscire più a divertirmi, di non essere una persona responsabile, tranquilla e serena.PAURA.. Ma poi un velo di diffidenza e apatia copre tutte le mie paure....
Il mio dottore dice, che se si può evitare la cura farmacologica è meglio.
Volevo sapere se la cura che stò attuando è idonea al mio caso e se sarebbe opportuno ricorrere a una psicoterapia accompagnata da una cura farmacologica.
Grazie
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Samyr per una depressione psicotica ? Sembra uno scherzo. Non c'è da stupirsi se non sta bene.
Comunque da quel che descrive non sembra affatto una depressione, ma uno stato misto psicotico, cosa ben diversa. La sua interpretazione sul perché usava droghe la lacerei stare. Le ragioni sono biologiche e prescidono dal senso che può avere rispetto all'umore. L'uso di quelle sostanze è riverberante, si auto-stimola ciclicamente.

Sarebbe opportuno che qualcuno le facesse una diagnosi e una terapia appropriata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta 7.3k 161 83
Gentile utente,
si rivolga al più presto ad uno specialista in psichiatria. La cura che lei ha effettuato non è affatto idonea per una depressione psicotica, ammesso che la diagnosi sia corretta, e da quello che ha descritto ne dubito fortemente. Non perda altro tempo.
Cordiali saluti

Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentili dottori,
vi ringrazio per la risposta.
Forse il mio dottore, in quanto non specialista, si è lasciato ingannare dalla mia pseudo lucidità, vivevo i miei deliri e le mie allucinazioni dentro di me, non facendo trapelare nulla dei miei pensieri distorti, cercavo di avere autocontrollo, essendo consapevole di non essere affatto normale e cercando io stessa, di resettare il mio cervello, non rinnegando, ovviamente, l'aiuto medico, di cui sono andata alla ricerca.
Ho reso partecipe il dottore dei miei disturbi, ma purtroppo non è stato in grado di darmi l'aiuto adeguato, togliendo tempo alla mia gioventù..
Ho un'altro dubbio xò, poichè mia nonna(madre di mia madre, non di mio padre)era affetta da schizofrenia, potrei anche, avere la tendenza a un peggioramento, quindi alla schizofrenia??
Da prendere in considerazione, il mio miglioramento..

GRAZIE
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

In generale va fatta una diagnosi, altrimenti non sappiamo con che cosa abbiamo a che fare. Inutile dire che il suo grado di preoccupazione per la situazione non è segno negativo, poiché le persone assorbite da una psicosi non ne hanno coscienza oltre un certo punto.
Però non è il caso di rimanere senza cura.
Inoltre, cosa molto importante, la valutazione deve comprendere anche un giudizio diagnostico sul tipo di problema avuto con le sostanze d'abuso, in quanto alcune di queste hanno potere di indurre tossicomania (non sto parlando di "astinenze", ma di forza del legame in termini di desiderio e tendenza alla ricaduta, indipendentemente da come sta adesso). La cosa va accertata perché se vi fosse una dipendenza da stimolanti la terapia deve da subito tenere conto anche di questo.
Se si verificano nuovi episodi d'uso di stimolanti una semplice terapia antipsicotica funzionerebbe peggio o non funzionerebbe per niente.
[#5]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile Dr.Matteo Pacini,
dipendenza dal benessere che mi arrecava l'uso di sostanze? Non credo, ha da due anni che non ne faccio più uso, ho anche frequentato gente che continua a prenderle, ma il desiderio non mi ha neppure sfiorata.
Ho ridotto tantissimo anche l'alcol, ma aimè, due birre il sabato voglio concedermele.
Ho bisogno di lucidità, ho il cervello troppo fuso, la droga la lascio a quei lucidi che erroreamente vogliono essere fusi.
Grazie
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
No: dipendenza dalle sostanze, tossicodipendenza. Non dall'effetto delle sostanze, dipendenza significa tendenza alla ricaduta nell'uso della sostanza. Tra quelle che ha riferito alcune inducono nel tempo questo fenomeno (la cocaina per esempio).
La psicosi è un fenomeno "indotto" su terreno più o meno predisposto. E come tale va trattata. Però trattare una psicosi in chi aveva utilizzato, e quindi è intossicato ancora, da sostanze stimolanti è un tipo di problema specifico. Le cure standard per la psicosi sarebbero tollerate male o indurre depressione. Quando intendo che è "intossicato ancora" intendo che il danno chimico prodotto dall'abuso di stimolanti non è esaurito, gli studi dimostrano che per molti mesi il cervello rimane disturbato per effetto dell'uso anche se è finito.
Non è in discussione che la sua intenzione sia di non utilizzarne più, visto anche lo spavento avuto, ma va accertato quale tipo di legame si era sviluppato, perché non è detto che l'intenzione di non usare sia associata nel tempo ad una capacità di astenersi. Questa sarebbe la dipendenza.
Sono tutte cose oggetto della diagnosi. E sono rilevanti per la scelta terapeutica.
[#7]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Di cocaina, non ne ho mai fatto abuso, l'ho presa una decina di volte con intervalli molto lunghi.
La stessa cosa non posso dire dell'ecstasy, assumendola ho avuto episodi di dissociazione e allucinazoni. Ma la droga più devastante, secondo me è stata la speed(composto di anfetamine, tagli vari e forse qualche traccia di metanfetamina). Sotto l'effetto di questa droga con mix di alcool e lexotan(per calmare l'effetto del calo) ho delirato. Ho accusato irritabilità, paranoia, leggera cospirazione, aumento della tempratura corporea, stati d'ansia,tachicardia e crisi nervose.
Ne ho avute di emozioni negative, anzi non riesco più a ricordarne una positiva..
Comunque, in questi due anni non sono rimasta a crogiolarmi nella mia psicosi, ho cercato di darmi da fare, lavorando e facendo attività fisica, sono migliorata parecchio rispetto al mio stato iniziale, ma adesso ho avuto un crollo emotivo vertiginoso, ho lasciato il lavoro, in palestra ci vado saltuariamente e ho allontanato amicizie che avevo superficialmente coltivato e l mie crisi nervose si vanno riintensificando e ho paura di ritornare al mio stato iniziale, non riuscirei a sopportarlo.
Secondo lei, anche se non è stata ancora fatta una diagnosi, ho delle buone possibilità di guarire??
Io cerco di esserci, ma c'è anche lei, la psicosi.
Secondo me, in questo periodo, stanno riaffiorando in me alcune emozioni, ma sconfortata dalla psicosi che è ancora viva, mi chiudo in me stessa, provocando un forte stress... o forse stò dicendo solo cavolate......
[#8]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Non è il solo ad aver avuto questo problema con le amfetamine (la metamf). La remissione è lenta, e può essere agevolata.
Senza diagnosi non c'è prognosi.
Quel che adesso chiama psicosi non è probabilmente quel che intendiamo noi "tecnici", altrimenti non sarebbe qui a raccontarlo.
[#9]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Gentile dr. Matteo Pacini
la ringrazio per la sua disponibilità, è sempre confortante avere qualcuno con cui sfogare questo tipo di problemi, anche su un consulto in internet.
Anche io penso che se fosse così grave la mia situazione, non sarei quì a discuterne.
Domani chiamerò il mio medico, dicendogli che voglio approfondire la mia situazione, volendo consultare uno specialista in psichiatria. Devo accettare la mia mallattia in tutte le sue più oscure sfumature, provvedendo con psicoterapie e psicofarmaci adeguati. Purtroppo questa è la mia realtà... Vivo solamente di questo, ogni momento e ogni mia azione è da me analizzata al fine di trovare in essi, miglioramenti validi, al miglioramento della mia situazione....
CHE FOLLIA.......
[#10]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Coraggi, si lasci seguire da un medico e ne valuti l'utilità.
Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto