Non riesco più a studiare!!!!aiutoooo!!!

sono una ragazza di 29 ani, ancora syudentessa universitaria.studentessa sempre brillanta all'università ho iniziato ad avere problemi legati alla scarse basi che aveo rispetto alla facoltà scelta.cmq dopo le prime difficoltà anche se non con voti eccellenti ingrano, a 7 esami dalla fine del primo percorso abbandono l'università pr 2 anni per gravi problemi di famiglia, poi riprendo e non so come finisco i tre anni.lavoro un anno e più per far paicere ai miei mi riscrivo alla specialistica.il primo anno continuo a lavorae, poi mollo lavoro perchè è impossibile conciliae l edue cose,vado arilento,non studio,passo le mie gg con il libro aperto chiusa in casa ma trovo sempre qualcosa di meglio da fre che studiare.un anno e mezzo fa muore mio padre.non sebra io ne abbia risentito subito,però mi viene ancor apiù difficile studirae,e mi sento frustrata,delusa scoraggiata e come se una voce dentro di me mi dicesse che non ce l afarò.certo è che non amo ciòche studio, ma più perchè non ritengo di essere all'altezza di fare anche l aprofessione in un fututo.sn delusa da me, pressata dalla famiglia,mi sorella più piccola si è laureata e non vive con noi,il mo ragazzo è un brillanta professionisata.mi sento oppressa lo studio viene prima delle uscite,mia madre mi snerva perchè ha costantemente bisogno di me per tutto e mi soffoca.ho un problema?sono sfiducita e anche se faccio un esame e prendo un 28 non mi entusiasma perchè è come se non fosse davvero mio.e poi concentrazione e memoria,zero. distinti saluti e grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile utente,
da quanto lei riferisce in merito alla sua storia familiare, sembra che lei non abbia trovato uno spazio per sé in ragione delle contingenze e delle aspettative familiari.

La perdita di suo padre, inoltre, è stato un avvenimento traumatico, che oltre a influire negativamente sul suo benessere personale (il lutto porta con sé movimenti depressivi), può avere accentuato il bisogno di sua madre di riferirsi a lei.

Sembra che lei non riesca a trovare uno spazio per pensare a sé, per comprendersi a fondo, per progettarsi, per porsi degli obiettivi che siano consoni alle sue necessità.

Si guarda attorno e sente le aspettative della sua famiglia e i paragoni che lei stessa fa pesarle, confonderla, scoraggiarla e crearle disagio.

Credo che i suoi bisogni, oltre a elaborare il lutto per la perdita subita, siano quelli di riflettere su se stessa, di fare chiarezza, di comprendere ciò che lei vuole per la sua vita (al di là di condizionamenti e paragoni), di riconquistare la fiducia in sé e di conquistarsi i suoi spazi personali.

Rivolgersi in presenza ad uno psicologo/psicoterapeuta le sarebbe di aiuto.

I miei migliori auguri di serenità.


Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
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