Depressione sempre più forte

Vi scrivo,perchè credo di essere arrivato ormai ad un punto di non ritorno.Sono un ragazzo gay di 25 anni,non dichiarato.Vivo con i miei genitori e sono disoccupato.Sono assolutamente insoddisfatto della mia vita.Da qualunque punto di vista io la guardi,non riesco a trovare nulla di positivo.Non ho mai avuto una relazione,ma mi innamoro purtroppo molto spesso e questo mi fa soffrire da matti perchè non vengo mai corrisposto.Circa sei mesi fa,durante un corso,ho conosciuto un ragazzo di 18 anni del quale mi sono innamorato perdutamente.Ho passato notti insonni,pensando a come sarebbe bello vivere il resto della mia vita con lui.Sono innamorato sul vero senso della parola.Tutti i segnali che ho ricevuto da lui,mi hanno sempre fatto chiedere che anche lui ricambiasse il mio amore,ma che fosse troppo timido per dirmelo.E' molto enigmatico.Dice di essere etero (anche se non gli ho mai posto direttamente la domanda),ma spesso e volentieri (soprattutto i primi tempi),ha avuto degli atteggiamenti nei miei riguardi che mi hanno fatto credere il contrario.Da un paio di mesi sembra essersi allontanato,anche se ogni tanto in qualche sms,si lascia scappare un "ti voglio bene",che mi getta nuovamente nella confusione più totale.Un altro problema che mi ha sempre accompagnato,è l'insicurezza sul mio aspetto fisico. Non mi sono mai piaciuto e nonostante io riconosca di non essere un mostro,non piaccio a nessuno.A questo,si aggiunge il fatto di volere dichiarare la mia omosessualità,ma la paura che possano cambiare i rapporti con i miei genitori,mi terrorizza.Ho paura della loro reazione.Non sono due genitori all'antica,ma il problema è che tra di noi non si è mai parlato di sesso apertamente.Ho paura che abbiano una visione sbagliata dell'omosessualità, visione che è stata data loro dai media.La tv,purtroppo,in questo non aiuta affato noi gay.Gli unici omosessuali che si vedono in tv,sono perlopiù ragazzi effemminati,che amano vestirsi da donna e così via.Io non sono assolutamente così.Sono un ragazzo normalissimo, ma mi piacciono i ragazzi.Intendiamoci,non ho nulla contro chi assume questi comportamenti,ma non mi riconosco assolutamente in questo modo di vivere la propria omosessualità.Penso di essere più sobrio,se così si può dire.Adesso ho veramente bisogno d'aiuto,perchè comincio a non vedere più un futuro per me.Se non è successo niente in 25 anni, che senso ha continuare a vivere cosi?Ho bisogno che qualcosa cambi e mi faccia ritrovare la voglia di vivere.Credetemi, le mie non sono solo parole.Non voglio fare la vittima.Ho sempre affrontato tutte le bastonate ricevute dalla vita,con una forza che nemmeno io credevo di avere.Ma questa forza, questa volta mi ha lasciato.Non ce la faccio più.Piango di nascosto dalla mattina alla sera.I miei hanno capito che qualcosa non va,perchè di solito sono un ragazzo molto allegro e solare,ma alla loro domanda su quale fosse il problema,non ho avuto il coraggio di rispondere.Vi prego ditemi cosa devo fare. Grazie
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 122
gentile ragazzo il consiglio che viene da dare sarebbe quello di cominciare a dire ai suoi dell'esistenza di un disagio che andrebbe valutato da uno specialista. Comiciare un percorso che possa includere anche la loro presenza (terapia famigliare) affinchè, gradatamente, possa rendere sempre più partecipi i suoi genitori del suo mondo ed avere la possibilità di non sentirsi solo nell'affrontare i suoi problemi.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile ragazzo, credo che debba imparare a gestire la sua omosessualità. Anche se è già riuscito ad accettarla non è detto che abbia imparato a gestirla.

Essere omosessuali non è come essere eterosessuali al contrario, ma comporta alcune importanti peculiarità delle quali non si può non tener conto.

Per cui io credo che la sua depressione derivi dai tentativi fallimentari fatti finora per vivere una vita normale da omosessuale. Quando sarà riuscito a "dare per scontato" che quelle peculiarità esistano, e a considerarle come parte normale della sua vita, allora non avrà più motivi per essere depresso.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile ragazzo, la strada che percorriamo per tentare di accettarci è lunga e tortuosa. Non sempre passa dall'essere accettati dagli altri.

Ma, nel suo caso, credo che il problema sia il timore di comunicare ai suoi genitori un aspetto per lei importante della sua vita, per paura che i rapporti tra di voi cambino.

Ma perchè, cosa c'è di spaventoso nel cambiamento? Vorrebbe rapportarsi con i suoi genitori allo stesso modo per tutta la vita?

Certo, è possibile che vivano la sua notizia con difficoltà. In quel caso, sarà quella difficoltà che dovrà risolvere, e non la paura che si presenti.

Confrontarsi con gli eventi, quando si verificano, è infinitamente più facile che cercare di fuggire dalla paura che si verifichino.

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2010 al 2011
Ex utente
Cari Dottori, vi ringrazio per la velocità con la quale mi avete risposto. Ho trovato degli aspetti interessanti in ognuna delle vostre risposte.
Ma avrei ancora un paio di dubbi. Con il mio compagno di corso, come dovrei comportarmi? Questa mattina avevo deciso che quando lo avrei rivisto nel pomeriggio, mi sarei confidato con lui confessandogli la mia omosessualità ( omettendo però il fatto che sono innamorato di lui). Ma una volta soli, mi è mancato il coraggio. Io non capisco il perchè. Alla fine penso che lui non la prenderebbe male. Mi ha confidato di avere alcuni amici gay e che che suo fratello è bisessuale. Allora perchè tutta questa paura da parte mia? Come faccio a vincerla.
Volevo poi chiarire un aspetto al Dr. Calì : le spiego perchè ho questa paura folle di confessarlo ai miei genitori. Ho il terrore che mio padre possa cacciarmi di casa o che mia madre possa cadere in depressione, rovinando così una famiglia che fino ad oggi è sempre stata molto unita e che non mi ha mai fatto mancare niente. Sono questi i cambiamenti che mi spaventano. Amo la mia famiglia e non voglio esserne la causa di uno sgretolamento.
Rileggendo la mia mail, ho notato che uso molto spesso la parola "Paura". E' un qualcosa che mi ha sempre condizionato nella vita. Se vita si può chiamare.
Vi ringrazio cmq anticipatamente per le vostre successive risposte e per il tempo dedicatomi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Alle richieste che ci pone purtroppo non si può dare risposta in questa sede. Si tratta di questioni delicate, per le quali non sarebbe corretto darle "consigli" per email. Se ritiene di avere un problema nel far combaciare ciò che sente con ciò che le succede, deve rivolgersi a un collega psicologo/psicoterapeuta.

Cordiali saluti