Dopo un lutto...

Salve a tutti i dottori. La mattina di Natale ho perso mia mamma, era malata da tempo e ormai non c'era più niente da fare. Ovviamente il dolore è ed è stato atroce, ho 22 e ho ancora bisogno di lei. Sto provando ad andare avanti perché devo, mio papà ha problemi di cuore e bisogna farsi forza e sto reagendo abbastanza bene, meglio rispetto alle mie aspettative. E il problema è questo. Mi trovo a vivere sensazioni che mai pensavo di provare. Intanto mi sento persa, il che è anche normale avendo perso quello che era il mio principale punto di riferimento...però mi sento persa nelle piccole cose, sono proprio smarrita, mi sento come un'aliena precipitata per caso nel mondo sbagliato. Poi sono costantemente in bilico tra la svago e il senso di colpa. Lo svago c'è, anche se il pensare a lei c'è sempre, però mi capita di ridere con un'amica, di guardare un film, di leggere un buon libro e non credo sia normale. E qua subentra il senso di colpa perché non riesco a fare nessuna cosa vagamente normale per una ragazza della mia età senza sentirmi in colpa o provare vergogna, mi sembra costantemente di non portarle il rispetto dovuto, pur sapendo che io devo vivere, devo provare ad andare avanti. Il problema è che mi sembra di stare troppo bene rispetto a come dovrei stare, a come mi sarei aspettata di stare. E temo di crollare.
Ecco io volevo sapere se tutto questo è "normale" (l'ho virgolettato perché forse è improprio parlare di normalità), se prima o poi passa, se devo parlarne con qualche specialista oppure bastano gli amici, se questo senso di rassegnazione che mi pervade se ne andrà via ...non so, è il primo vero lutto che vivo e mi sento spaesata, per quanto provi ad arrancare mi sembra sempre di sbagliare tutto.
Grazie per la cortese attenzione, ogni risposta, consiglio sarà un dono per me.
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Dr. Massimo Lai Psichiatra 829 30 24
Cara Ragazza,

il lutto che ha subito è forse uno dei peggiori, dei più coinvolgenti, per l'impatto che ha su chi lo vive.
Ha perso la mamma, un punto di riferimento importante specie se siamo ancora giovani, e la sua attuale condizione mi sembra normalissima.
Probabilmente è ancora confusa, non riesce ad esprimere il suo dolore compiutamente, ma non si lasci confondere da pensieri su "come dovrebbe reagire" perché non siamo tutti uguali e comunque ha detto che anche quando fa delle cose per distrarsi, pensa a lei.
Non si lasci travolgere dai pensieri di colpa: pensa che sua madre sarebbe contenta di vederla sconvolta? Si sente in colpa perché lei si diverte nonostante sua madre non ci sia più?
e' normale che si senta spaesata, che le sembri di sbagliare tutto...
Può darsi che arriverà un crollo peggiore, chi può saperlo con sicurezza, adesso ha bisogno di tornare a una vita normale.
Per adesso penso che bastino gli amici, ma se dovesse sentire di stare troppo male (se dovesse insorgere una depressione) può in seguito ricorrere all'aiuto di uno psichiatra.

Coraggio
Massimo Lai

Massimo Lai, MD

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Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
ben ritrovata. Ricordo benissimo la tua richiesta relativa al peso, qualche mese fa avevi già le tue preoccupazioni, le relazioni non andavano come volevi, ecc...e ci mancava anche la perdita della mamma...

Lo so come ti senti, so cosa si prova a perdere un genitore soprattutto quando si è giovani e si ha tanto bisogno di punti di riferimento. Probabilmente il tuo sentirti in colpa, oltre che da una certa forma di "doverizzazzione" ("in situazioni x SI DEVE fare così") che già ti appartiene, è legato anche ad un tuo abbassamento del tono dell'umore, piuttosto comprensibile dopo un lutto.

puoi fare due cose, secondo me:

a) aspettare, soffrirai un po' ma poi tra qualche settimana potresti vedere un po' di luce

b) non aspettare, chiedere una consulenza psichiatrica per valutare se il tuo umore ha bisogno di un appoggio farmacologico, e successivamente rivolgerti ad una psicologa

La b) è comunque consigliata, visti anche i presupposti dell'altro consulto da te richiesto

mi dispiace per la mamma

Daniel Bulla

dbulla@libero.it

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille ad entrambi i dottori.

E' passato più di un mese ed effettivamente mi sembra questo il periodo più difficile; è paradossale ma solo ora mi rendo effettivamente conto di quello che è successo e del fatto che lei non c'è e non ci sarà più.

Non so bene ancora cosa fare, però comunque volevo ringraziarvi per le consulenze e l'appoggio.
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Dr. Alessandro Roscetti Anestesista 83 3
Carissima,
il fatto è che non sussistono parole, sostegni della solitudine: soltanto il coraggio di renderne partecipi Fortunati depositari del Tuo DOLORE.
Cosa fare?
Rispondo solo con esperienza individuale: "cosa essere"!!!
Porto in Me il 50% di Mia Madre, MAMMA MIA... .
In Me e nei miei Figli almeno il 25% di Lei... è solo genetica? No.
All'infinito Lei sarà sempre per Me anche quello che avrei voluto condividere, quello che avrei voluto essere e quello che sono: se sono e dato che sono, una parte di Lei è in Me per Me e per gli altri.

NON CI SONO PAROLE: LUTTO E MORTE SONO. MA POSSO DIRE CHE SE VOGLIO IL MIO AMORE PER LEI SI TRASFORMA IN AMORE PER ME E PER GLI ALTRI.


In Fede


MD Alessandro Roscetti