Problemi relazionali

buonasera sono una ragazza di 22 anni, sono una persona estremamente chiusa timida e sola,non riesco ad avere alcun rapporto di amicizia o qualsiasi tipo di relazione con le altre persone e con il mondo esterno, qualsiasi cosa mi crea ansia e disagio. è sempre stato così fin da quando andavo a scuola dove ero sempre quella solitaria e non ho mai brillato perchè essere a contatto con insegnanti e compagni mi metteva sempre in forte disagio.. provo vergogna per tutto e mi sento sempre inadatta, sento sempre gli occhi degli altri puntati addosso e mi sento giudicata, quindi vorrei sempre stare in disparte e non essere notata, ho avuto delle brevissime esperienze di lavoro durate pochi giorni o al massimo qualche mese e sono finite tutte nello stesso modo,perchè con la mia timidezza non riesco neanche a spiccicare parola, non combino nulla e finisco per rendermi ridicola agli occhi di tutti,qualsiasi tipo di lavoro non lo trovo adatto a me e questo mi fa stare molto male perchè alla mia età ormai vorrei cominciare ad avere una vita mia invece non ho nulla. non ho mai avuto neanche una relazione amorosa. in famiglia non mi sento capita perchè dai parenti ricevo solo battute sarcastiche sulla mia situazione (sociale e lavorativa) che mi feriscono e mi fanno chiudere e vergognare ancora di più, i miei genitori non vogliono rendersi conto del mio disagio e insistono solo perchè io trovi un lavoro, ma io non riesco a trovare niente perchè in ogni tipo di lavoro bene o male si viene a contatto con altre persone ed io mi sento sempre a disagio, loro non capiscono e pensano sia solo questione che io trovi un impiego e che così piano piano mi sbloccherò mai io non ci riesco, vorrei che capissero che per me è un vero problema, in quelle poche esperienze lavorative che ho avuto ho sempre e solo provato vergogna e voglia di scappare o di nascondermi, mia madre nelle nostre discussioni ogni volta mi dice che ho dei problemi,che sono fissata e che cosi non concluderò nulla,che devo cambiare. quindi provo vergogna anche nei confronti dei miei genitori perchè so di essere una delusione. non voglio continuare a vivere così e ho provato a lavorare,anche a fare volontariato cosi da provar a sbloccare la situazione e fare qualche amicizia ma mi sento veramente male quando sto con altre persone,ho paura di parlare,di essere notata,ho letto su internet della fobia sociale e penso che questa patologia si addica a me.ovviamente questo mio disagio interiore mi fa poi risultare davvero ridicola e sbagliata.ho pensato tante volte di andare da uno psicologo ma per diversi motivi non l'ho mai fatto:perchè non lavoro e non ho la possibilità economica di pagarne uno e i miei genitori mia madre piu che altro appena lo dico dice ''ma smettila''.lei non vuole capire il mio disagio e non vuole accettare che sua figlia possa avere dei problemi.poi perchè mi vergogno molto di andarci.vorrei avere da voi qualche consiglio di qualsiasi tipo.ve ne sarei grata.
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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile ragazza,
penso che sia più che comprensibile il suo desiderio di "sbloccare" la situazione nella quale si trova e cominciare a vivere una vita nella quale lei non ha più paura di avvicinarsi agli altri, ridere, aprirsi e rischiare un pò, perchè no, anche di non piacere.
Il problema è che, se da sola non riesce a dare questa "svolta" alla sua vita, forse c'è davvero bisogno di aiuto.
Posso immaginare che provi vergogna a rivolgersi a uno psicologo ma provi a pensare che non c'è nulla di male ad avere un problema e a chiedere aiuto, anzi è un gesto di coraggio e di amore per sè stessi.
Le psicoterapie sono onerose, è vero, ma può rivolgersi ad un consultorio o ad una asl e lì pagherebbe molto meno che da uno psicoterapeuta privato.
Ha 22 anni, è giovane e ha diritto di stare bene, faccia leva sulla stanchezza e sul desiderio di una vita diversa e piena.

Un grande in bocca al lupo

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentilissimsa ragazza,
Certo la situazione che mi descrive e' proprio dura per Lei, lo capisco e lo percepisco dalle Sue parole.
Certamente se potesse in qualche modo riuscire ad avere dai Suoi genitori la possibilita' di chiedere aiuto ad uno psicologo psicoterapeuta Le sarebbe di grande aiuto. Con tale professionosta, che potrebbe essere una psicologa, come Lei preferIsce, potrebbe stasbilire una relazione terapeutica a cui appoggiarsi per iniziare ad aprirsi gradualmente verso l'esterno.
Non mi dice se ha fratelli o sorelle e come e' composta la Sua famiglia. Esiste fra voi un dialogo?
Sono tante le dimensioni che andrebbero esplorate. Da sola temo che sia difficile.
Ha mai praticato sport di gruppo? Le piacerebbe provarci? Fare parte di una squadra la farebbe sentire parte di un team che La riconosce e a cui Lei potrebbe portare il Suo fattivo contributo per realizzare un obiettivo comune.
Spero che Sua mamma sì convinca della positivita' per Lei di un aiuto psicologico.
Se pensa che possiamo collaborare a convincerla ci faccia scrivere, e comunque ci faccia sapere come va.
In bocca al lupo per tutto!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
a 22 anni, lei è maggiorenne e potrebbe usufruire delle strutture pubbliche, senza costi eccessivi.
Non è un volerla esortare a fare le cose di nascosto, ma un invito a riprendersi la sua vita in mano, al fine di viverla a pieno all'insegna della qualità.
saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta 113 4 18
Gentile ragazza,

parla di ansia, disagio, vergogna, inadeguatezza e timore del giudizio nelle relazioni con gli altri. Riconoscere il proprio malessere è importante.

Dice "non voglio continuare a vivere cosi" e accenna a dei tentativi (lavoro, volontariato, amicizie) che implicano forza di volontà: una risorsa su cui lavorare con un aiuto professionale, visto il mantenimento del disagio ("mi sento veramente male quando sto con altre persone").

"Ho pensato tante volte di andare da uno psicologo... mi vergogno molto ad andarci". Partendo dal presupposto che la vergogna è un'emozione che prova nelle relazioni e probabilmente, almeno inizialmente, anche con un professionista, avrebbe la possibilità di parlarne sentendo il suo disagio accolto e compreso. Credo che un primo passo in tal senso l'abbia già fatto condividendo qui il suo malessere e la voglia di uscirne.

Un saluto.

Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com

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