Pc e mal di testa fastidioso

salve dottori, ho un quesito da porre:
premetto che sono ansioso e in cura presso una psicologa da 2 mesi anche se l'ansia me la trascino da 7 8 mesi.
Comunque volevo dire che io a causa di quest'ansia non riesco ad andare nemmeno a scuola e praticamente non ho proprio cominciato l'anno scolastico. La mattina quindi sto a casa cosi come il pomeriggio, tranne qualche volta che esco per fare una passeggiata e per non stare sempre a casa.
Quando sono in casa le attivita che svolgo sono: studiare, stare alla tv o al pc, leggere. Il problema è che da quando non vado piu a scuola comunque se sto a casa rimango tanto vicino al pc; per esempio la mattina sempre 2 o 3 ore e poi il pomeriggio lo stesso. Questo perchè riesco a non pensare a quest'ansia quando mi distraggo al pc; però praticamente sono sempre al pc da vari mesi e questo mi porta mal di testa, anche se io ho problemi di cattiva occlusione e i mal di testa sono da indirizzare anche a quello, ma non sempre.Per esempio so se il mal di testa che ho è dovuto ai denti o al pc, me ne accorgo dalla caratteristica del dolore. Prima che mettessi il byte la mattina mi svegliavo sempre con mal di testa , poi risolto appunto col byte. Adesso che sto un po di piu al pc spesso la mattina mi sveglio con mal di testa, pero stando al computer trovo sempre qualcosa da fare anche se in realtà eviterei di starci. La conclusione è che passo molte ore al pc ho spesso mal di testa e ho paura di questo mal di testa anche se so cos'è; potrei uscire ma l'ansia me lo permette fino a un certo punto e stando a casa è difficile fare altro. Delle volte mi sembra di essere stordito e questo mi porta un pò di apprensione, anche se la psicologa ha detto che l'ansia porta anche questo senso di confusione. Credo di essere piu o meno dipendente dal pc cosa potrei fare per non stare sempre davanti al computer?? e poi adesso anche se sto poco davanti al pc subito mi viene mal di testa.
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazzo,
ne ha parlato con la sua curante?
E col medico di base?

Perdoni le molte domande, ma le ritengo utili per poter rispondere in modo più adegiato, pur nei limiti di un consulto on line.
Che tipo di percorso sta facendo? Sono stati definiti gli obiettivi?
Come vanno i rapporti con i suoi genitori? Cosa ne pensano del del fatto che lei non stia andando a scuola?

Ha incontrato difficoltà nel suo percorso scolastico?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Ne ho parlato in modo non approfondito con la psicologa, ma devo riparlargliene; col medico di base nn ho parlato perchè comunque non lo credevo necessario.
poi per il percorso che sto facendo non saprei dire il nome preciso so solo che comunque l'obiettivo è stimarmi di piu (perchè ho teso sempre a credermi inferiore agli altri) e quindi riuscire a stare meglio con gli altri e diminuire l'ansia.
con i miei genitori devo dire con mia mamma bene con papà male perchè non posso dire quello che penso , cioè affermare un concetto per provare a raggiungere un mio obiettivo perchè secondo lui io non ho esperienza e devo ascoltare i miei genitori e ci scontriamo per molte cose.
Per la scuola diciamo che l'hanno accettato visto che quando andavo dovevano sempre venire a prendermi a causa degli attacchi di panico e ansia costante e per il mio rendimento io non ho mai avuto problemi fin dalle elementari; sempre sulla media del 7/8 in tutte le materie
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Dr. Guido Tassara Psicologo, Psicoterapeuta 4 1
Mi sembra di capire che l'utilizzo notturno del byte sia dovuto sia alla cattiva occlusione, sia al bruxismo, dovuto probabilmente allo stato ansioso. Questi effetti vanno a sommarsi all'affaticamento visivo dovuto all'uso del pc, che potrebbe contribuire all'insorgenza di cefalee.
A tutto ciò si aggiunge un atteggiamento da "marionetta rotta con gli occhi rivolti all'indietro": il guardarsi continuamente dentro per indagare sulle motivazioni dello stato ansioso, che alimenta a sua volta un circolo vizioso. Ovvero: pensare alla propria ansia rende ansiosi, in una sorta di auto-attivazione. E' pur vero che è impossibile fare il contrario perché pensare di non pensare è pur sempre pensare. Ovviamente ogni scuola di pensiero offre specifici punti di vista e soluzioni: dal momento che Lei è già seguito da una psicologa, la soluzione più ovvia sarà portare le problematiche esposte in quella sede, pianificando un percorso per affronare e risolvere i diversi aspetti, sia quello ansioso con i suoi aspetti ossessivi, recuperando contemporaneamente la dimensione sociale, sia la possibile dipendenza dal pc (che però resta tutta da verificare attraverso la psicoterapia), naturalmente dopo aver appurato che la componente fisica sia estranea o meno rispetto ai sintomi (possibile controllo della vista). Da parte mia, come specialista in Terapia Breve Strategica, ritengo sia necessario compiere tutto questo con una certa celerità, onde poter tornare a vivere una vita piena e soddisfacente quanto prima. A tale scopo mi permetto di consigliarle un mio breve articolo esplicativo sull'argomento, intitolato appunto "Terapia Breve Strategica". Lo troverà sul mio sito: http://www.psicologoroma.laz.it/

Dr. Guido Tassara

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dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Grazie per la risposta e per il suggerimento del suo articolo.
Saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazzo,
sarebbe utile per lei sapere che tipo di percorso psicologico sta compiendo, se psicoterapico o di altro tipo, nonché l'orientamento della sua curante.

Immagino che abbia toccato con lei i punti dolenti della sua situazione, che sono più d'uno, così come ha esposto nei suoi due post, compreso quello dei difficili rapporti con suo padre. E' così?

Per comprendere un po' di più, riuscirebbe a illustrare meglio quali le tecniche impiegate dalla sua curante in seduta?
[#6]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Si è vero comunque con lei parlo di tutti i problemi.
durante le sedute lei mi ascolta e poi cerca di farmi capire se sbaglio in qualche atteggiamento, mi da dei suggerimenti, poi tipo mi assegna dei "compiti" da fare durante la settimana, per esempio camminare almeno mezz'ora al giorno, convincermi che io non sono sbagliato ma posso anche cambiare, insomma stiamo cercando di sviscerare tutti i temi che io espongo.
[#7]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Si è vero comunque con lei parlo di tutti i problemi.
durante le sedute lei mi ascolta e poi cerca di farmi capire se sbaglio in qualche atteggiamento, mi da dei suggerimenti, poi tipo mi assegna dei "compiti" da fare durante la settimana, per esempio camminare almeno mezz'ora al giorno, convincermi che io non sono sbagliato ma posso anche cambiare, insomma stiamo cercando di sviscerare tutti i temi che io espongo.
Parlando sempre dell'ansia devo dire che oggi io e mia madre da salerno siamo dovuti andare a roma perchè mia sorella era scappata. sono stato nervoso tutta la giornata perchè ha fatto una cosa incredibile e alla fine adesso ho dolori da tutta le parti e ho paura che questa rabbia mi abbia fatto male in tutto l'organismo. Lei cosa dice??
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazzo,
è difficile on line comprendere appieno il lavoro che state svolgendo.

Provi a leggere questi articoli ai link
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Mi sembra di capire da quanto espone che ci potrebbero essere problemi famigliari che contribuiscono a sostenere la sua ansia, è così?
Come mai sua sorella è fuggita? Suo padre lo sa?

[#9]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
In realtà problemi in famiglia non ce ne sono, a parte il fatto che ho difficoltà nel dialogo con mio padre. Mia sorella ha fatto una cosa inattesa e si è giustificata dicendo che è andata di nascosto a Roma perchè voleva vedere il fidanzato e i miei genitori non glielo avrebbero permesso. Mio padre lo sa e non ha detto quasi niente a parte rimanere sconvolto perchè mi sembra proprio che non abbia avuto la forza di reagire. La conclusione è che ieri io e mia mamma siamo andati a Roma, a prendere mia sorella , anche se come detto problemi rilevanti in famiglia non ce ne sono.
[#10]
Dr.ssa Emilia Sigillo Psicologo, Psicoterapeuta 29 2
Gentile ragazzo,
la mancanza di dialogo potrebbe comunque riflettere una situazione di disagio familiare, anche quando problematiche più grandi o preoccupanti non ci sono. Mi sembra di capire che sia tu che tua sorella avete dei blocchi nel rapporto con vostro padre.Non esistono famiglie perfette!
Mi pare ad esempio che tu occupi involontariamente il posto di tuo padre. E' solo una mia impressione che potrebbe essere errata, ma perché a riprendere tua sorella sei andato tu con tua madre e non tuo padre? Ricordati sempre che tu sei un figlio alla pari di tua sorella e che non bisogna assumersi responsabilità più grandi di quelle che ci spettano naturalmente, in base alla nostra età e al nostro ruolo in famiglia.

Ma questi sono aspetti che sicuramente avrai modo e tempo di approfondire con la collega che ti sta seguendo.

Saluti


[#11]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
adesso "avverto" il battito e mi da fastidio, mi è gia successo qualche volta oggi e ho paura. è come se mi accorgessi del battito, è fastidioso e nn riesco a non pensarci. Sono molto stressato però; non è niente di preoccupante??
[#12]
Dr.ssa Emilia Sigillo Psicologo, Psicoterapeuta 29 2
Caro utente,
se sei così preoccupato per i tuoi mal di testa, è consigliabile che tu ne parli con il tuo medico curante il quale a mio avviso sicuramente saprà tranquillizzarti.
Detto questo, mi sembra che continui a voler focalizzarti sui tuoi sintomi, piuttosto che sulla possibilità di "guardarti dentro" e risalire alle vere origini dei tuoi malesseri come è chiaramente visibile dalla tua storia clinica. Sembrerebbe cioè che tu sai "razionalmente" che tutto quello che ci riferisci può essere riconducibile allo stress e all'ansia, ma non ancora lo accetti in profondità.
Spesso è un meccanismo di difesa quello che ci fa temere un eventuale agente esterno (una malattia per intenderci) come responsabile dei nostri disagi: è una difesa dalla possibilità di provare un dolore più grande che ci deriverebbe dal riconoscere e modificare alcune parti non proprio positive di noi stessi.

Saluti



[#13]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Si è vero, mi concentro sui sintomi, ma è difficile non farlo.
Da qualche giorno per esempio come ho detto prima sento continuamente il battito accelerato nelle vene del collo e ho paura , non riesco a non pensarci e magari so anche che è una manifestazione ansiosa, ma come detto sono 3 4 giorni che non sono tranquillo.
[#14]
Dr.ssa Emilia Sigillo Psicologo, Psicoterapeuta 29 2
Perché allora nel frattempo per tranquillizzarti e toglierti il dubbio non ti rivolgi al tuo medico curante?
Sembra quasi che "vuoi" (inconsapevolmente) continuare a vivere nell'ansia e nella preoccupazione. Ripeto, sembrerebbe un meccanismo di difesa.
Hai mai pensato a come sarebbe la tua vita senza questi sintomi e senza queste paure? Hai mai fatto delle fantasie a tal proposito?
[#15]
dopo
Attivo dal 2012 al 2015
Ex utente
Il medico direbbe che non c'è nulla di preoccupante, e io in certi momenti lo so anche; cioè pensando mi rendo conto che nn ci sono problemi. Quando però ho il dolore comincio subito a preoccuparmi, e nn riesco a non preoccuparmi.
Ho pensato qualche volta a come sarei se nn avessi questi problemi, e questo qualche volta mi spinge a provare a convincermi delle mie condizioni di salute. Solo che come detto al momento poi non riesco proprio a controllarmi, vado in panico totale.
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