Padre dittatore

Salve,
Inizio col dire che mio padre è libanese e mia madre italiana,sposati dA 26 anni. Mio padre ha tradito mia madre sia con sconosciute che con 2 sorelle di mia madre neanche maggiorenni, ad inizio matrimonio. Mia madre ha perdonato tutto.
La mia infanzia è stata segnata da percosse da parte di mio padre per ogni minima cosa: se non mangiavo, se non spaevo pattinare (e nessuno m'aveva insegnato) ecc ecc.
Oltre tutto ciò è molto, molto tirchio. Da quando si sono sposati, mia madre non ha mai potuto gestire il suo stipendio(hanno sempre lavorato entrambi) e ha dovuto lottare anni ed anni per ottenere 150 uero del proprio stipendio da quale mio padre le fa uscire ogni minima spesa.
Anche mia madre ha subito violenze da parte di mio padre, un'ultima risalente ad un paio di anni fa le ha causato un' ustione di quasi III grado sulla gamba infertale da mio padre col ferro da stiro, che poi lui le ha curato amorevolmente nei giorni seguenti.
Aggiungo che mio padre fa servizi in casa e fa la spesa fuori e si occupa delle 2 case che hanno comprato e che LUI ha voluto affittare.
Si lamenta sempre di questo, rinfacciandolo continuamente nonostante nessun altro possa andare a fare la spesa perchè non saremmo in grado di fare ciò che fa lui prendendo cose non buone e non sapendo gestire i soldi.
Oltre questo entra continuamente nella mia stanza, si permette di entrarci anche quando c'è gente aprendo e toccando tutto persino di ritoccare il letto già fatto da me anche davanti a gente estranea.
Io ho quasi 26 anni e sono laureata alla triennale e sto studiando per la magistrale. Dopo il I anno di magistrale ho accantonato un pò gli studi per lavorare a tempo pieno perchè avevo deciso di cambiare la mia vita in seguito alla fine di un rapporto che mi logorava l'anima. E' stato un anno di litigi con mio padre che non mi ha parlato per mesi perchè io non capivo perchè non mi dovesse più dare nessun soldo solo perchè lavoravo pur non prendendo chissà quale stipendio. Aveva deciso che non mi doveva mantenere più. Va bene, ho accettato questa cosa poi dopo un anno ho deciso di riprendere gli studi e di lavorare part-time.
Ora studio durante la settimana e lavoro sabato e domenica e faccio danza due volte a settimana.
Loro anche se lui dice( "io") mi pagano le bollete (in casa comune dove viviamo in 4) le tasse dell'uni ed il cibo, stop. Non dico che sia niente ma loro lavorano entrambi, abbiamo due case in affitto ma è come se questi soldi non esistessero.
Oggi è tornato a casa dicendomi che dato che io lavoro hanno pagato 700 Euro per me(non vero tra l'altro) e io gli ho risposto dicendogli che cmq gli faccio risparmiare diversi soldi. Che mai l'avessi detto!! Sono una figlia ingrata e cattiva, lui non mi ha mai chiesto soldi e quindi adesso mi parla a stento perchè lui deve rinfacciare qualsiasi cosa ma a lui non si può dire nulla! Non ce la faccio più e mi chiedo se sono davvero sono poi così ignobile ed ingrata come figlia?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentrile ragazza non possiamo certo noi stabilire se lei sia una figlia ingrata, certo si evince che lei sia completamente assorbita nel giudizio di sua padre. Se, pur conoscendo il suo lavoro( di chi scirve) e il suo rispetto mette in discussione il suo modo di fare chiedendo conferme o meno al suo essere ingrata, vuol dire che il suo svincolo emotivo è ben lontano da quello che dovrebbe essere per vivere una vita più serena. Si dovrebbe distinguere tra porblemi oggettivi e la percezione dei problemi. Se quelli oggettivi li carica di sensi di colpa essi diverranno sempre più insostenibili. Per raggiungere questo svincolo emotivo un aiuto psicologico potrebbe aiutarla.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
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dopo
Utente
Utente
Salve DR. De Vincentiis,
la ringrazio per la risposta ma ciò che mi sorge spontaneo è: perchè questo svincolo emotivo non si è verificato nel mio caso? ed inoltre come dovrei fare a non subire il giudizio di una persona che non mi guarda più in faccia quando dico qualcosa di diverso dal suo pensiero?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
chiedersi il perchè le serve solo a mantenere vivo il problema. Come fare? qui dovrebbe subentrare l'aiuto di uno specialista grazie al quale elaborare i suoi disagi e trovare strategie emotive più funzionali per affrontare la cosa.
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