Come aiutare il mio ragazzo ad uscire dal giro della cocaina

Gentili medici,
ho 21 anni e sono fidanzata da un anno e mezzo con un ragazzo di 27.La nostra storia si può dire che è decollata con calma, ma una volta che ci siamo confessati i nostri sentimenti abbiamo stretto un legame fortissimo e complicità assoluta.

Purtroppo c'è un ma..lui per anni, oserei dire 10 anni, ha fatto uso principalmente di cocaina in larga quantità, anche se nel periodo in cui l'ho conosciuto aveva ridotto a 2/3 volte a settimana.

I primi tempi che lo frequentavo non lo vedevo come un problema non eravamo ancora molto intimi e quello che faceva non mi riguardava e non mi toccava, anche perchè non conoscevo bene gli effetti della cocaina e di come può trasformare una persona.

Dopo non molti mesi, ci siamo innamorati e le cose andavano a meraviglia, tranne quelle sere in cui capitava che andavamo a ballare insieme, lui si drogava e quando ormai ne aveva assunta un bel carico, gli prendevano delle paranoie per me inspiegabili, lanciandomi accuse, insulti, insomma una situazione da non ripetere, anche perchè io ci perdevo tempo a spiegargli che le cose non stavano come pensava lui, non capendo che in realtà era solo la cocaina che lo faceva parlare.

Un bel giorno mi stancai di quella situazione e gli diedi un ultimatum, se si fosse continuato a drogare non avrei più avuto niente a che fare con lui. Vedendomi seria e amareggiata, per non perdermi mi promise che non ne avrebbe mai piu fatto uso.

Ci rimettemmo insieme. Lui dopo quella sera cambiò tolamente stile di vita. Dopo un pò di tempo riniziarono a sorgermi dei dubbi;ogni volta che usciva con gli amici e io non c'ero il giorno dopo non andava a lavoro e dormiva per l'intera giornata fino alle 19,e la cosa mi insospettiva, considerando che questo comportamento l'ha tenuto fino a pochi giorni fa, la mia fiducia stava per arrivare a 0.

Diciamo che io ho iniziato a fare il "detective" controllando il telefono, computer e altro, sempre in modo mirato, e purtroppo ogni volta che avevo un dubbio trovavo sempre qualcosa. Si vede che lui questo mio modo di indagare se si drogava o meno l'abbia presa come una forma oppressiva e morbosa, forse non mi sono mai spiegata bene e l'ho sempre e solo attaccato, non facendogli capire che mi faceva male sapere che continuava a drogarsi.

Fino a ieri lui ha sempre negato fino alla morte, lo stavo addirittura per lasciare e gli ho chiesto di guardarmi in faccia e dirmi la verità per ricominciare,e anche li ha negato. Ma oggi mi è venuta un'idea.Quasi mi vergogno a dirlo. Ho frugato nel cestino della sua camera ed ho trovato una bustina vuota sporca di cocaina.

A questo punto l'ho lasciato, tendendogli per l'ultima volta la mano e sperando che accettasse il mio sostegno nel farlo aiutare da un medico.Veramente non me l'aspettavo lui si è aperto completamente con me confessandomi che aveva fatto per tre volte uso di cocaina e tante altre di anfetamina.

Ora, come posso comportarmi in modo di riuscire ad aiutarlo appieno?

A chi possiamo rivolgerci?
grazie in anticipo

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Attivo dal 2010 al 2021
Psicologo, Psicoterapeuta
La prima cosa è raggiungere la consapevolezza che il problema del suo ragazzo è un qualcosa di serio, cronico e di lunga durata. Questo presupposto è fondamentale affinchè abbia ben presente che difficilmente potrà essere lei da sola a tirarlo fuori e che per uscirne non sarà sufficiente uno sforzo di volontà da parte di lui.

Se il suo fidanzato usa sostanze da una decina d'anni e con una frequenza minima di 2 o 3 volte a settimana, è possibile che non si tratti di un "vizio" o un "divertimento" sporadico, ma di una vera e propria dipendenza. La strada più indicata è quella di rivolgersi ad un Sert della vostra zona, in maniera tale da incontrare specialisti preparati ad affrontare problemi del genere che sicuramente sapranno consigliarvi al meglio sulle terapie e i percorsi da intraprendere.
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
Se il suo ragazzo è effettivamente dipendente dalla cocaina da tanti anni, cosa molto probabile se ciò che lei racconta è nei fatti corrispondente, oltre a rivolgersi, come le ha suggerito la collega al SERT di competenza al più presto, mi spiace doverle dire che il percorso sarà molto lungo e difficile e i risultati non sono sempre necessariamente positivi.

Le persone con dipendenze patologiche mentono spesso e tendono a dare false rappresentazioni di se, dunque se deciderà di stare accanto al suo ragazzo, la strada sarà fonte di possibile dolore, tortuosa e piena di incognite. Questo deve esserle chiaro.

Cordiali saluti

Dr. Alessandro Raggi
psicoterapeuta psicoanalista
www.psicheanima.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio moltissimo per le vostre risposte, anche cercando su google non avevo mai sentito parlare del SERT, quest'informazione l'ho trovata veramente utile.
Sono consapevole che non sarà facile anche perchè i presupposti non sono dei migliori, oggi gliel'ho proposto ed ha avuto una reazione negativa dicendo che lui non si sente un tossico dipendente, e che quei posti sono per i casi al limite; poi ci ha ripensato e ha detto che potrebbe provarci. Speriamo che non siano solo parole..
Vi ringrazio ancora per la disponibilità.
Cordiali saluti.
[#4]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
affrontare la dipendenza da cocaina implica un'assunzione di responsabilità che riguarda SOLO il tuo ragazzo, si tratta di un percorso che prevede la creazione di una rete d'aiuto composta da medici, psicologi, educatori ma sopratutto di un percorso che NON è LINEARE ma caratterizzato da fasi d'arresto , RICADUTE, regressioni.
Inoltre, come hai già verificato,è una dipendenza che interferisce o peggio preclude la possibilità di vivere una relazione affettiva gratificante che abbia una prospettiva.
Sei sicura di comprendere la gravità dell'impatto di questa situazione sulla tua vita?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
Mi fa piacere che le nostre informazioni le siano state utili e che possano essere utili soprattutto al suo ragazzo.
Se il suo ragazzo ha una dipendenza da cocaina, è ben difficile che accetti facilmente l'idea di essere considerato un tossicodipendente, questa cosa è del tutto comune, almeno inizialmente.
Sono lieto che comunque abbia accolto, come pare, il suo suggerimento.
Cordiali saluti.
[#6]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr.ssa Camplone,
sono consapevole che il mio ragazzo debba assumersi la responsabilità da solo, ma credo che a volte faccia bene avere qualcuno vicino che ti sproni, perché questa situazione l'ha rimandata per troppo tempo, anche sottovalutandola.
Nel mio primo intervento forse non mi sono spiegata molto bene perché i caratteri sono limitati. Nella parte in cui racconto che lui ne faceva uso 2 3 volte a settimana mi riferisco al momento in cui l'ho conosciuto fino alla fine di aprile 2011(negli anni precedenti ne faceva un uso giornaliero, questo è quello che so dai suoi racconti), da aprile fino ad oggi (almeno per quello che lui dice) ha fatto tre volte uso di cocaina e altre di anfetamina ed io non essendone a conoscenza non hanno interferito direttamente con il nostro rapporto.
Mi ha raccontato che quando si trova con alcune persone, in alcuni luoghi, o ascolta alcune canzoni le associa alla cocaina e il desiderio diventa irrefrenabile, e riesce a fermarsi soltanto pensando a me o alla madre, e non a se stesso, poichè non ha paura di far male a se stesso.
Ora io so solo che ha bisogno di un aiuto e che da solo non si muoverebbe mai per cercarlo.
Ad oggi le posso dire che la nostra relazione negli ultimi sei mesi non ha avuto nessun tipo di problema dato dalla droga.. ovviamente poi quando lo sono venuta a scoprire, si mi è dispiaciuto, ma mi rendo conto che il problema è più grande di me, e di lui, non si tratta delle solite frottole che si raccontano tra fidanzati, ma di qualcosa di più serio che va preso dalla radice ed espulso, tramite persone competenti.
Lei mi chiede se sono sicura di comprendere la gravità dell'impatto di questa situazione sulla mia vita. No, veramente non ho la minima idea di come possa evolversi la cosa, so solo che adesso ho la forza per aiutarlo ad affrontare questa situazione.

Grazie, cordiali saluti.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75

"almeno per quello che lui dice ha fatto tre volte uso di cocaina e altre di anfetamina ed io non essendone a conoscenza non hanno interferito direttamente con il nostro rapporto.


Gent.le ragazza,
le persone dipendenti da sostanze mentono a sé stesse raccontandosi che sono in grado di "gestire" la situazione, mentono agli altri per non perdere la loro approvazione.
Il fatto che tu non ne fossi a conoscenza non cambia la situazione probabilmente la dipendenza si è instaurata molto tempo prima (addirittura 10 anni fa), inoltre l'assunzione di sostanze "maschera" alcuni aspetti del modo di essere di una persona quindi in un certo senso non puoi dire di conoscere davvero il tuo ragazzo.

" riesce a fermarsi soltanto pensando a me o alla madre"

Questo è un aspetto molto significativo perché ti chiama in causa direttamente facilitando l'assunzione di comportamenti ricattatori e manipolatori nei tuoi confronti.

"Ad oggi le posso dire che la nostra relazione negli ultimi sei mesi non ha avuto nessun tipo di problema dato dalla droga.. "

Chi assume sostanze sviluppa e affina notevoli abilità di dissimulazione se decide di voler nascondere la propria dipendenza, ora che lui ha deciso di ammettere il problema inevitabilmente si determinerà una situazione nuova per entrambi.



"so solo che adesso ho la forza per aiutarlo ad affrontare questa situazione."

L'amore non cura la tossicodipendenza, succede solo nei film ma nella vita reale le cose sono molto più complesse ed è importante che tu ne sia consapevole, prima che tutto questo abbia un impatto distruttivo sulla tua vita e sul tuo futuro.
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 483 13 31
Se il suo ragazzo si curerà seriamente e lei deciderà di aspettarlo e di stargli vicino, avendo capito che si tratta di una scelta difficile, il vostro rapporto potrebbe addirittura risultare rafforzato da questa esperienza.

Ovviamente la condizione necessaria è che lui si curi, che ne esca davvero. Questo percorso sarà molto lungo e non richiederà mesi di astinenza, ma anni: le ricadute infatti, che sono normali in un percorso di cura dalle dipendenze, possono avvenire anche dopo alcuni anni. L'importante è che i cicli di astinenza siano sempre più lunghi.

Questo per prepararla ad un allarme che non cesserà dopo uno o due anni.

Il fatto che, come lei racconta, la vostra relazione non sia mai stata intaccata dai problemi di droga del suo ragazzo, lei non ha modo di verificarlo perchè le manca la prova contraria.

Però potrebbe essere e se fosse così se ne accorgerà dopo non tanto tempo. Sarebbe la prova che la sua intuizione era corretta. Se così fosse, allora può continuare ad avere speranze per il suo rapporto. Il vero rischio è che poteva essere diventato un tentativo di sostituzione (lei al posto della droga), in questi casi è un rapporto fasullo, non autentico.

Ma se come lei dice, la droga non ha interferito nel vostro rapporto, che è possibile, allora evidentemente si tratta forse di una delle poche cose autentiche nella vita del suo ragazzo ed è un buon auspicio per la vostra relazione.

Cordialmente
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