Problemi approccio sessualità

Spett.li Dottori
Vi contatto non tanto per un problema di salute, ma più che altro per un mio approccio, non sempre condiviso, sul mondo della sessualità.
Sono una ragazza di 26 anni e da sempre io non ho mai avuto slanci passionali, come si vede nei film, nei confronti di un ragazzo. Ogni approccio infatti mi è stato sempre dettato o da curiosità, o da situazioni create, tante volte condite anche da una buona dose di recitazione. Solo adesso per amore.
Ad oggi infatti sono 5 anni che frequento sentimentalmente un ragazzo, che io adoro in tutto e per tutto.
Lo amo alla follia e senza lui non so neanche come potrei continuare a vivere, per me è realmente il mio mondo. Ma neanche con lui ,purtroppo, riesco ad avere quello slancio passionale, scevro da condizionamenti mentali in quei momenti. In parole povere, mi blocco.
Ovviamente il mio ragazzo si è accorto di questa cosa, io gliene ho parlato proprio esattamente come ne sto parlando con Voi, ma lui, logicamente, ci è rimasto un po’ male, pensa sia legato al fatto che non mi attrae fisicamente.
Ma io non so, veramente, cioè per me lui è bellissimo, ma non mi importa neanche questa cosa, nel senso che poteva essere anche il gobbo di Notre- Dam, per me è una cosa che va oltre.
Il problema è che quando vivo quei momenti mentalmente mi si rappresenta sempre mio padre, nonché le esperienze passate.. è come se la mente mi dicesse che stessi facendo qualcosa di sbagliato o che lo sto prendendo in giro.. e io non vorrei mai una cosa simile, ergo divento un pezzo di legno.
Questa cosa mi dispiace da morire, soprattutto per lui, e non so proprio come uscirne, anche perché non riesco a capire il come mai di tutto ciò, e non riesco a reprimere dunque questo circolo vizioso che oramai s’è creato.
Spero mi possiate essere d’aiuto, cordiali saluti.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

ci vogliono tante altre informazioni e tanti altri elementi se in quei momenti c'è l'immagine di Suo padre. È un po' complessa come cosa e difficilmente un consulto on-line riesce a risolvere questa questione. Non è solo informazione, ma qualcosa di più profondo.

Sul fatto che non prova slanci passionali come si vede nei film, forse è dovuto al fatto che nei film le scene si ripetono e si ripetono fintanto che non viene fuori la scena perfetta, situazione leggermente diversa dalla realtà che viviamo tutti i giorni.

Forse il teatro si avvicina di più alla realtà quotidiana, dato che lì non c'è possibilità di rifare la scena.

Ci sono differenze individuali. Forse, come nei film deve recitare un pò. Daltronde nei film, recitano. E delle volte dobbiamo un pò recitare per far contento il compagno.
Forse può imitare il comportamento travolgente che vorrebbe avere.
Delle volte in realtà a limitarci è l'idea limitante che abbiamo, e non siamo capaci a fare una cosa non perchè non lo siamo, ma perchè siamo convinti che non siamo capaci.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
<<Il problema è che quando vivo quei momenti mentalmente mi si rappresenta sempre mio padre, nonché le esperienze passate.. è come se la mente mi dicesse che stessi facendo qualcosa di sbagliato o che lo sto prendendo in giro.. >>

Gentile Ragazza,
il nostro approccio alla sessualità può essere fortemente condizionato dal tipo di educazione ricevuta in merito: perché la sua mente le "dice" che sta facendo qualcosa di sbagliato?
Perché il ricordo di esperienze passate costituisce per Lei un problema?


<<Questa cosa mi dispiace da morire, soprattutto per lui>>

Invece, prima di tutto, forse sarebbe il caso di dispiacersene per se stessa! E da lì partire per cercare di affrontare il problema con l'aiuto di un professionista, come già consigliatole dal Collega che mi ha preceduto.


Cordiali saluti.


Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
per prima cosa la "sessualità non è un fare, ma un essere!"
detto questo, il blocco di cui lei parla, può dipendere da infiniti fattori, educativi, religiosi, familiari, da esperienze emozionali e pregresse sgradevoli e mal interiorizzati, ecc....
Un approfondimento del suo disagio, sarebbe auspicabile, al fine di ritrovare qualità di vita e di coppia .

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Anzitutto vorrei ringraziare Voi tutti per le celeri risposte. Comprendo che sembra indispensabile un aiuto esterno di un professionista come Voi.

I Vostri consigli comunque sono stati per me fonte di grande ispirazione.

Dott. Bellizzi mi ha colpito molto la sua frase :"Forse può imitare il comportamento travolgente che vorrebbe avere.".. Sa per me imitazioni, recitazioni, bugie sono peccati imperdonabili. Questo perchè in passato lo ero un pò attrice, e non vorrei mai ricommettere gli errori pregressi per poi ripentirmene nuovamente. Ma la sua frase m'ha fatto riflettere.
Forse io estremizzo troppo..
O sincera al 100 % o falsa in modo totalitario, forse dovrei cominciare a vedere le sfumature.. Alla fine ha ragione, magari da un'imitazione prima e da un'imitazione poi uscirà la mia vera me stessa in quei momenti.
Altra Sua frase che mi ha colpito molto è la seguente :Delle volte in realtà a limitarci è l'idea limitante che abbiamo, e non siamo capaci a fare una cosa non perchè non lo siamo, ma perchè siamo convinti che non siamo capaci.
Ha proprio centrato il punto, io non ho molta stima in me stessa, e credo proprio che il peggior nemico di me stessa sia proprio io.

Dott.ssa Scalco,
ringrazio infinitamente anche Lei, anche le Sue parole sono state per me fonte di riflessione.
Alle Sue domande so rispondere solo in parte, non so perchè la mia mente mi dice che sto facendo qualcosa di sbagliato.. non saprei proprio. Forse esperienze pregresse o educazione ricevuta come suggeriva la Dott.ssa Randone, ma esattamente non saprei.
Per la seconda domanda "perchè il ricordo di esperienze passate costituisce per me un problema" perchè io non le vivo come esperienze, ma come errori. E io gli errori non me li perdono. Per l'altra cosa sì, concordo, ha ragione, dovrei prima riconsiderare me stessa in questa chiave per poter poi approcciarmi meglio in questi tipi di situazioni.. prima per me, come se mi facessi un regalo.

Dott.ssa Randone, come ovvio ringrazio anche Lei , Lei esordisce dicendomi che la sessualità non è un fare, ma un essere. Purtroppo però questa frase non la capisco appieno, come si può essere senza fare?! senza azioni?! senza razionalità?!
Per il resto io ho avuto un'educazione cattolica, con un padre poco presente per motivi lavorativi che quando si approcciava a me teneva comportamenti altalenanti, nel senso a volte padre affettuoso con piccoli gesti, ma poi padre padrone offensivo con altri. Non nego che questo comportamento mi ha sempre dato fastidio, ma se in passato pensavo fosse imputabile a me, ad oggi nonostante la sofferenza che ciò comporta sto cominciando a capire ch'è lui che riversa i suoi disagi su di me, e che lo ha sempre fatto.

Grazie per l'attenzione,
Vi invio cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Dott.ssa Randone, come ovvio ringrazio anche Lei , Lei esordisce dicendomi che la sessualità non è un fare, ma un essere. Purtroppo però questa frase non la capisco appieno, come si può essere senza fare?! senza azioni?! senza razionalità?"

Provo a siegarmi meglio, ma tenga presente che una consulenza online non è affatto sostitutiva di una de visu e, se desidera affronatre le sue difficoltà, dovrà approfondirle con un professionista.
Oggi, non esiste una deguato programma di educazione emozionale e sessuale, nè nelle scuole, nè nelle famiglie, quindi tutto quello che i ragazzi imparano, lo fanno tramite i film porno o dai compagni più navigati, tramite i quali passa un messaggio di "cose da fare" per poter essere piacenti, seduttive, sensuali, eccitare ed essere eccitati, una sorta di "recita a copione".
La vita sessuale per essere appagante e sgratificante, dovrebbe coniugare le tre "C" della sessualità:
Corpo, Cuore e Cervello, cioè la coniugazione dell'aspetto emozionale, della fisicità e della complicità mentale, altrimenti diventa sesso ginnico!
Se desidera approfondire tali tematiche , nel mio blog e sito, troverà moltissimo materiale in merito ai suoi quesiti.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

ma si finge anche un'evacuazione in caso di terremoto, e quel fingere aiuta le persone a sapere cosa fare. Guardando Grey's Anatomy scopro che i chirurghi fingono operazioni sui polli prima di operare su un essere umano. Anche lì è una finzione per sperimentare.
Ed è proprio quelle sfumature di grigio che un pò aiutano.
Fingere è anche sperimentare, e sperimentando si diventa esperti in quel qualcosa.
Son d'accordo che non si debba arrivare alla recita, o almeno si può pure recitare, consapevolmente che si sta andando in scena!
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile utente,
forse avrà sentito parlare della fase edipica del bambino e della bambina quando i sentimenti amorosi verso il genitore dell'altro sesso sono particolarmente intensi.
Questo le può far intuire quanto il rapporto col padre possa essere importante per la sessualità della donna. E' consigliabile perciò che, riivolgendosi ad uno psicoterapeuta, consideriate anche questo aspetto.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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