SONO DISPERATO AIUTATEMI.

salve,
la mia compagna dopo una vita insieme non sa più cosa prova per me. Per questo ha pensato di chiedere una pausa, non vuole lasciarmi perchè non sa se mi ama ancora o meno.
Siamo assieme da oltre 15 anni e conviviamo da un paio. Abbiamo già avuto un episodio simile ma limitato nel tempo (è durato qualche giorno), ma ora si è ripresentato più forte che mai. Lei è una tipa coriace, forte sempre pronta a tutto per aiutare gli amici e i parenti, ha sempre messo da parte la sua vita privata (e la nostra) per dedicarsi a consolare e risolvere i problemi degli altri. La sua famiglia di origine è un po "particolare" è cresciuta in un clima molto teso, con una madre borderline (seguita da psichiatri etc. etc.) che ha sempre fatto casini su casino sia in famiglia che fuori. Leiera sempre pronta a correre a casa e placare controversie, redimere divergenze e accollarsi il fardello. Anche con tutti gli amici stesso discorso, vita privata messa da parte per fare "il salvatore della patria". E' sempre stata molto suscettibile e intollerante a certe cose, con cambi repentini di umore. Da quando ha iniziato a lavorare però si è aggiunto altro. Non è mai soddisfatta di nulla, raggiunge un obiettivo e non se lo gode perchè vuole di più, e non solo in campo professionale, ma anche personale, delle passioni, delle relazioni. Tutti i malumori li ha sempre scaricati su di me, la persona più vicino a lei. Ha iniziato circa 2 anni fa a prendere impegni su impegni, ad affogarsi in appuntamenti sia lavorativi che non. Dice di non riuscire a stare ferma, vuole sempre fare qualcosa e se per sbaglio non trova nulla da fare, si passa alla pulizia frenetica della casa (cosa che non aveva mai fatto). In tutto questo, circa un mese fa dice di non sapere più cosa prova, che pensava che la vita assieme potesse essere differente, che è tutto troppo piatto e non sa se nutre più nei miei confronti lo stesso sentimento. Io (che nel frattempo credo di essere entrato in depressione), non so più cosa fare, si è "convinta" che le cose non vadano bene fra noi, e da li non la schioda nessuno. Sebra quasi che sia esplosa una pentola a pressione di anni e anni di malessere suoi personali che scarica su di me vedendomi come impersonificazione del suo "non avere sempre di più".
Volevo chiedervi: potrebbe essere lei profondamente depressa e scatenare verso me il tutto. Potrebbe avere qualche patologia psichica(esempio:disturbo bipolare) e pensare ciò? (anke perkè come lei ammette oggi mi vuole domani no, poi di nuovo si poi non è sicura di nulla). uNO PSICOLOGO O PSICHIATRA, sia solo con leiche in coppia potrebbe aiutarci? Per la vostra esperienza, si possono recuperare i rapporti così fortemente messi alla prova? Come mi devo comportare.
Vi ringrazio in anticipo e PER FAVORE AIUTATEMI PERCHE' SONO DISPERATO E STO PERDENDO LE FORZE PER STARLE VICINO.
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
Gentile utente l'ambivaleza della sua compagna può far sospettare la presenza di un qualche disagio (che dovrà essere valutato da uno specialista) e un intervento in tal senso potrebbe aiutare.ma tutto dipende dalla volontà di questa nell'accettare la possibilità che in effetti ci sia un disagio degno di intervento.
Se, invece , il problema è relazionale, bisogna semre che sia lacoppia ad accettare di fare qualcosa in tal senso (terapia di coppia)
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
grazie mille dott. De Vincentiis .
Io cerco di analizzare la mia situazione da un punto di vista "razionale" e non col cuore. So di non poterlo fare in quanto parte in causa, ma da quando ho saputo dei problemi della madre ho sempre cercato informazioni e letto di tutto su questo tipo di disturbi e la loro possibile conseguenza sui figli.
Le mie domande nascevano proprio da questa mia "paura" nel sapere che forse un domani la mia donna avrebbe potuto avere dei comportamenti derivanti dai suoi traumi passati (e presenti). Non voglio nascondere la testa sotto la sabbia o bendarmi gli occhi nel guardare al nostrorapporto, sicuramente come per ogni cosa si poteva fare di più, ma io mi facevo bastare quel poco che conquistavamo di volta in volta, lei no.
Ci sarebbero altre cose che potrei dirle per spiegare il groviglio di situazioni che ha caratterizzato la nostra relazione ma non so neppure da dove partire o quali elementi potrebbero esserviutili per sapere "meglio" interpretare la situazione.
Per quanto mi riguarda, sono disponibile e convinto che per meglio capire occorrerebbe che una visita specialistica per lei, per me e per entrambi.
Se ha qualche domanda o cvuole avere qualche altro elemento sono qua, disperato + che mai.
grazie ancora
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente
è complesso comprendere e soprattutto discernere i disagi della sua compagna dai vostri, spesso gli uni sfociano negli altri e viceversa, amplificandoli.

La vostra relazione su cosa si fonda?
Attrazione, empatia, sicurezza, bisogno l'uno dell'altro, piacere, sostegno, altro...?

Crede che nel tempo, ambivalenza a parte della sua donna, ci siano ancora gli stessi presupposti per cui vi siete scelti?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La nostra relazione è iniziata da ragazzini, prima era euforia, poi si è trasformata in empatia, bisogno l'uno dell'altra, sicurezza, sostegno reciproco, rispetto, ammirazione. Si è sempre visto nell'altro la persona con la quale vivere tutta la vita, per entrambi.
Non vi è mai stato (da parte sua per lo meno) bisogno fisico (sono rare le volte in cui lei ha sentito il bisogno di intimità, l'iniziativa è quasi sempre stata la mia per tutti questi anni). Da quel lato, ci si compensava, io ero quello dei baci, del "ti amo" della necessità del contatto fisico, lei è sempre stata quella delle iniziative, andiamo, partiamo facciamo, compriamo.
Fino a quando lei non ha iniziato a manifestare queste sue ossessioni nei confronti del lavoro, degli impegni personali, del "non stare mai ferma" , la lunghezza d'onda era sempre la stessa. Io sono sempre la stessa persona che lei ha conosciuto (crescita fisiologica, sia fisica che mentale a parte) e anche lei è sempre quella ma le sue manie, pretese stati d'animo ambigui e contrastanti sono decuplicati nell'ultimo anno e esplosi da un mese a questa parte. Banalità della vita quotidiana le sembrano montagne insormontabili, è pervasa dalla negatività e dal pessimismo, ogni suo comportamento ambiguo viene interpretato nella visione pessimistica senza lasciare aperta la possibilità opposta, mi spiego con degli esempi. A volte inconsciamente mi chiama amore, se lo nota o lo fai notare ti dice abitudine, alla domanda, non potrebbe essere quello che realmente pensi ti dice no. Un giorno sono andato via da casa, alla sera mi chiama e mi dice mi manchi ho bisogno di te. Torno per 2 gg tutto ok (nei quali non aveva impegni ne lavorativi ne altro) al terzo giorno (tornata a lavoro) ricade in "forse non ti voglio più, non so cosa provoper te", le faccio notare che è stata lei a richiamarmi perchè sentiva la mia mancanza; risposta, si forse ho sbagliato ora no sono convinta.
Dice una cosa e ne fa un'altra, pensa una cosa e poi la nega per ritrattare il giorno dopo, è sempre ansiosa, nervosa, indecisa, insicura, insoddisfatta. Ripeto, lo è sempre stata e l'ho conosciuta così per questo non mi sono mai sembrati segnali d'allarme. Ma ora queste cose sono diventate mostruosamente grandi. Si può passare una sera intera nervosi e in paranoia perchè ti sei macchiata le scarpe? O perchè forse, tra una settimana, ad una riunione perteciperà una persona che non ti va a genio e inizi a litigare una settima prima con te stessa?
Aggiungo e concludo, oltre a tutte queste cose da sveglia ha sempre avuto anche degli incubi, nei quali si alza parla, si adira, litiga con non si sa chi, scappa, corre, come se fosse sveglia; la devi fermare, e Sveglairla realmente per impedirle di farsi del male (nel senso che sbatte ovunque, cade, rovescia tutto quello che trova sulla sua strada, quando non vivevamo assieme spesso le vedevo lividi, procurati durante la notte, davanti ai miei occhi si è lanciata giù dal letto, procurandosi echimosi su tutto il corpo e perdendo due denti per il colpo al viso che ha preso contro il mobile della camera)
MI scuso per la prolisità della risposta ma ho miliardi di cose da dire, elementi da aggiungere e sono terribilmente in panico anche io, vedo la mia vita andare in frantumi e non so cosa fare.
grazie
[#5]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

da quello che scrive sembra che la sua compagna trovi molte difficoltà nel reggere gli aspetti depressivi dell'esperienza (non mi riferisco necessariamente ad aspetti psicopatologici), che molto spesso vengono "nascosti" dall'iperattività e dall'essere "indaffarata". In questo modo è come se impedisse a se stessa di fermarsi a riflettere.

Mi sembra di comprendere che queste problematiche si sono intensificate (o iniziate) con la convivenza. Comunque questa è una variabile che dovreste prendere in considerazione anche in merito alle problematiche della famiglia di origine di questa donna.

Che ne pensa?

Le suggerisco una valutazione psicologica ed eventualmente psichiatrica, qualora lo psicologo lo ritenesse necessario. Sicuramente sta vivendo un conflitto affettivo rilevante.

Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#6]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
gentilissimo Dr. Giuseppe Del Signore
credo che lei abbia colpito uno degli aspetti della vicenda. Le problematiche si sono amplificate con la convivenza, ci sono sempre state anche se in maniera molto pacata a volte insignificante. Anche i miei segnali d'allarme (richiesta di stare più assieme, rimprovero per il fatto di mettere da parte noi per i problemi degli altri, etc etc) venivano presi come battute o comunque non in maniera seria. Da quando viviamo assieme, essendo io la persona che sta perennemente accanto a lei, mi sono trasformato nella "causa" del male.
Con piacere le posso dire che oggi, alle aveva il primo appuntamento dallo psicologo. Mi ha chiamato con tono molto leggiadro, scherzava perfino, e mi ha detto che stava bene, si è sfogata con un estraneo per un ora e il suo collega ha ascoltato senza fermare il fiume in piena della mia donna.
Dal tono telefonico mi sembrava quasi che avesse iniziato a togliere dei pesi dallo stomaco, ma prendo tutto con le pinze perchè negli ultimi venti gg sono abituato a vedere cambiamenti repentini nel giro di poche decine di minuti.
Mi auguro veramente che tutto ciò serva a recuperare il nostro rapporto, resto del parere comunque che sia opportuno, per non dire necessario recarmi anche io prima e NOI in seguito da un vostro collega. Non vorrei proseguire la nostra storia con l'assillo perenne che potrebbe succedere di nuovo o non avere più fiducia in lei.
Ho 35 anni, lei idem, sento anche io nel breve tempo la necessità di una famiglia con dei figli, ma ora come ora, non capisco più nulla.
Vorrei che la mia prole crescesse in un ambiente "consono" e la paura perenne di crisi simili vorrei evitarla.
Grazie mille per il suo intervento. Se vuole avere altri dati o avvenimenti , sono qua a disposizione.
grazie ancora
[#7]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

concordo con la sua idea di fare chiarezza e se ne sente il bisogno, chieda una consulenza, ma ad uno psicologo diverso da quello che segue la sua compagna.

Se crede può tenerci aggiornati.

[#8]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non si può vivere un amore con l'ansia o con l'ansia che succeda qualcosa, credo, alla luce di quanto lei ci abbia scritto, che sarebbe utile approfondire con un Collega de visu.
[#9]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
certamente, vi terrò aggiornati quotidianamente qualora affiorassero altri comportamenti. Posso chiedere perchè da uno diverso?
Pensavo che lo stesso professionista potesse avere un quadro più ampio e dare più consigli sentendo separatamente me, lei e poi magari assieme.
Mi spiego meglio, nonostante la max fiducia che si possa nutrire nei confronti di uno psicologo, credo che la mia compagna (se ha letto tutti gli interventi lo avrà capito) tende a fornire non accadimenti ma sue interpretazioni, per cui un fatto accaduto in maniera normale, per lei è avvenuto in un modo particolare. E' come se avesse una visione perennemente appannata della realtà.
Sentendo anche la mia "versione" o comunque il mio racconto dei fatti, ho pensato che un professionista potesse capire o quanto meno focalizzare meglio e interpretare meglio i suoi comportamenti e atteggiamenti.
Poi chiaramente posso sbagliare (e sicuramente lo sto facendo!).
Le sono molto grato per le sue celeri risposte e per l'interesse dimostrato. Scrivo sia per avere consigli sia per "sfogare" le mie paure, ma infondo spero che qualcun'altro possa trarre vantaggio dalla mia storia. Non immaginavo quanto si potesse soffrire in una situazione del genere e Spero scrivendo qua di dare risposte anche a chi, come me, soffre per amore.
Grazie ancora.
[#10]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non è una questione di "versioni", non siamo avvocati o giudici, ma di un lavoro ben differente su psiche, vissuto, sentimenti, ecc....

Se decidete di andare dallo stesso professionista, dovreste fare una terapia di coppia, lo stesso clinico non può seguire entrambi in differita , sono le nostre regole di lavoro
[#11]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

ogni persona tende a dare una lettura personale degli accadimenti ed è proprio questo che interessa di più valutare. La sua versione che lei può avere dei fatti ha lo stesso peso di quella della sua compagna.

Le ho detto di rivolgersi ad uno psicologo diverso proprio per evitare un invischiamento di "versioni" (un po' quello che lei vorrebbe fare) e per il fatto che uno psicologo non può seguire due persone che hanno un legame troppo stretto (come il vostro) o un vincolo di parentela ecc.

Il rapporto potrebbe essere "inquinato" da aspetti legati a questo intreccio di relazione tra psicologo e cliente.

[#12]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
perfetto dott. Del signore.
è stato molto esaustivo. Forse non sono stato in grado di spiegarmi bene. Non pensavo ad un invischiamento di versioni, ma ad una visione più ampia di uno stesso argomento, non essendo io psicologo non conosco la professione e gli approcci ai casi, per cui chiedo per sapere.
Se lei dice che uno psicologo non può seguire persone "vicine" capisco e non sono nessuno per aggiungere parola.
Dott.ssa Randone, credo che le mie parole di cui sopra possano valere anche per lei, dalla sua risposta mi è sembrato di aver usato parole e concetti che non dovevo, se scrivo qui non è per sentenziare ma per aver chiarimenti e informazioni. Come lei stessa ha suggerito e ribadito, è mio intendimento provare, qualora ci venga suggerito, una "terapia di coppia".
Faccio domande e esprimo dubbi perchè non sono del mestiere, e cerco di ampliare la mia visione della questione e lasciare aperte TUTTE le porte per risolvere, in qualunque modo, la situazione attuale.
Navigando e leggendo vedo che ogni professionista ha dei vari casi approcci, pareri e "vedute" differenti e dato il mio stato d'animo attuale potete immaginare che peso abbiano le parole.
Se ho sbaglio nel porgere le domande o se le mie affermazioni irritano la sensibilità professionale di qualcuno chiedo scusa fin da subito. Mi limiterò in futuro a riportare, eventualmente, solo fatti e non più miei pensieri.
Vi ringrazio entrambi per le risposte.
[#13]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Non deve scusarsi, noi tutti abbiamo formazioni differenti, ma un unico albo di appartenenza ed un unico codice deontologico, quindi o psicologi differenti per entrambi o uno unico, che possa fare terapia di coppia, sempre se la sua compagna lo volesse.
Cari auguri
[#14]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

ha tutto il diritto di fare domande, richieste ecc. e non si deve scusare per il modo in cui le pone.

Il mio era solo un modo per renderle più chiara la spiegazione, a volte le incomprensioni possono capitare, soprattutto on-line.

[#15]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
grazie ad entrambi,
ho appena visto la mia compagna, mi sembrava molto calma e rilassata, sempre dubbiosa ma non negativa come lo era fino a 2gg fa.
Mi ha detto che ha parlato col vostro collega della sua vita in generale e di tutte le cose di cui aveva già parlato con me. quindi suppongo un primo colloquio di conoscenza senza nessun approfondimento in genera.
Non è entrata con me nel dettaglio e non credo neppure sia opportuno che lo faccia.
Spero solo che il vostro collega abbia capito quale sia l'intensità delle sue "manie" e dei suoi stati d'animo da Elementi differenti rispetto alle sue parole, questo perchè, secondo lei, non sono esasperati ma normali come sempre. mispiego con un esempio, desiderare una casa è cosa lecita, anche io ne desidero una tutta nostra, entrare in paranoia perchè non la hai e non possiedi i mezzi per poterla comprare è cosa ben diversa. Idem si dica ad esempio per un figlio, se vuoi un bambino ok ma non puoi volere contemporaneamente anche la casa, i viaggi, le uscite, la macchina nuova e se non hai tutto entri in tilt o ti abbatti, o ancora peggio vedi in me il freno a ciò che desideri. Riportare le persone alla realtà non significa sopprimerne i sogni, credo, ma se dovessimo entrambi fare voli pindarici con la testa e realizzare tutto quello che ci passa per la testa la cosa finirebbe molto male.
Infine posso dirvi che la mia compagna è disponibile ad andare assieme per la terapia di coppia, senza problemi. Non è più così convinta che tra noi sia finita e vuole provarle tutte.... oggi è così.... vediamo un po tra 2gg quando cioè riprenderà a lavorare............
[#16]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve, dopo 20 gg di tira e molla, oggi mi vuole ed è sicura, domani non lo sa, dopo domani sta male, ieri sera ha deciso di prendere armi e bagagli e trasferirsi in una altra casa per stare da sola e pensare.
Tutto questo organizzando tutta la settimana piena di impegni che impedirebbero a chiunque anche di respirare, dopo 20 gg di apatia totale nei confronti di qualunque fatto o persona le capitasse e le si avvicinasse. E' totalemente astratta dalla realtà, non le importa nulla di me, noi, amici, parenti, colleghi, etc etc.
Nervosismo e cambi repentini di umore mai passati, incobi notturni pressocchè quotidiani, voglia di vivere nulla, felicità ai livelli più bassi mai registrati. una condizione psico-fisica terribile. Depressione visibile ad occhio.
Lo psicologo dopo 3 incontri, (e dopo aver chiamato anche me per capire se io avessi problemi), le ha detto chiaramente che il problema non siamo noi o io, ma è tutto dentro la sua testa. Lui può aiutarla ma le decisioni le deve prendere lei. ha fatto un test di personalità e alle domande rispondeva celando chiaramente la verità (hai mai avuto problemi con i tuoi familiari? NO, bugia più grande non può esistere, madre borderline che fa casini a rotazione. Questo è solo un esempio.
Sono tentato di chiamare. cosa mi consigliate?
[#17]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
la costruzione dell'alleanza terapeutica tra lo Psicologo e la sua compagna non può fondarsi sulle risposte date ad un test, è un processo complesso e delicato che richiede tempo e cura nell'instaurare un rapporto di fiducia.
Inoltre lo psicologo è vincolato dal segreto professionale quindi non può condividere con Lei i contenuti emersi nei colloqui con la sua compagna, o meglio può farlo solo dopo aver ricevuto il suo consenso.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

Il disturbo bipolare è una patologia che si manifesta in più fasi: depressiva, maniacale o mista. Scopriamo i sintomi, la diagnosi e le possibili terapie.

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