Sogni premonitori...è possibile?

Buongiorno,

vi racconto un sogno che mi è capitato di fare alcune volte:

mi trovo nella città dei miei nonni, a casa loro, improvvisamente con la lingua tocco un dente e sento che balla... vado nel bagno dei miei nonni (lo visualizzo ancora come il vecchio prima di essere restrutturato), e i denti iniziano a cadere, solo alcuni non tutti e non sempre gli stessi, li sento in bocca e terrorizzata me li sputo in mano, niente sangue e niente dolore. Passo la lingua nelle gengive e le sento lisce, senza i denti ma non dolenti. Spaventata chiamo qualcuno e piangendo glieli mostro dandoglieli in mano... poi generalmente mi sveglio.

Questo qualcuno è stato precisamente nell'ordine:

anni fa mio nonno, che abitava in quella casa: pochi mesi dopo mio nonno è mancato per un tumore. (2010)

qualche mese fa mia nonna, moglie di mio nonno: pochi mesi dopo mia nonna è morta di tumore... (Ottobre 2013)

Dopo questo secondo sogno ho avuto paura, terrore di rifare questo sogno con qualcun'altro, precisamente avevo il terrore di rifare questo sogno con il mio compagno, quasi ogni giorno pensavo che alla notte avrei potuto sognare di perdere i denti e mostrarli al mio compagno, quasi ogni sera andavo a dormire con l'ansia di rifare questo sogno... e così 3 sere fa, un giorno in cui NON avevo pensato al sogno mi sveglio improvvisamente e avevo fatto il sogno.. identico alle altre volte, stesso luogo stessi passaggi.. e i denti li mostravo al mio compagno e a mia mamma... ed in mano i denti li ha presi il mio compagno...
l'unica differenza è stata che invece di metterli io in mano al mio compagno, come le altre volte, li ho buttati sul mobile e lui li ha presi per guardarli usando un pezzo di carta..

Inutile dire che sono terrorizzata!

Possibile che sia un sogno premonitore? Ho paura!
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

se sia un sogno premonitore, se sia solo la manifestazione di una Sua paura lo saprà dandosi un tempo.
Purtroppo l'interpreatzione dei sogni può avvenire solo conoscendo molto bene la persona, dato che il sogno è il linguaggio simbolico con il quale si elaborano le proprie esperienze quotidiane, le proprie paure, e le proprie fantasie.

Solo che in questo sito, non s'intepretano i sogni, proprio perchè è complesso.

Sui sogni le consiglio queste personali riflessioni (http://www.elencopsicologi.it/articoli/articolo.asp?articolo=8)

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
dopo
Utente
Utente
purtroppo mi resta difficile darmi tempo e aspettare..
ma i sogni premonitori esistono davvero? possono essere state solo coincidenze?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

dal suo racconto emerge uno stato ansioso e questo potrebbe portarla a "credere" in corrispondenze particolari, premonizioni ecc. In realtà il sogno che ha fatto è abbastanza comune, ma riguarda le sue dinamiche intrapsichiche e interpersonali, soprattutto quando si parla di sogni ricorrenti.

Esiste un meccanismo studiato in psicologia che fa riferimento alle "profezie che si auto-avverano". Si tratta di avvenimenti ai quali si da un particolare peso che poi si verificano semplicemente perché si crede intensamente ad essi (o per desiderio o per timore).

Una previsione che si realizza per il solo fatto di essere stata espressa. La predizione e l'evento sono in uno stretto rapporto, secondo il quale la predizione genera l'evento e l'evento verifica la predizione, tutto qua.

Credere nella "premonizione" significa avere un "pensiero magico", tipico di soggetti ansiosi ed ossessivi.




Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 121
(..)ma i sogni premonitori esistono davvero? possono essere state solo coincidenze?(..)
gentile utente se si crede nei sogni premonitori si tenderà a riadattarli all'esperienza vissuta . Si chiama interferenza retroattiva. L'esperienza fatta modifica il ricordo di un sogno dandoci la convinzione di averlo già vissuto. Nell'arco di una vita facciamo milioni di sogni ed è statisticamente possibile che qualcuno possa combaciare.
Quindi, scientificamente, è possibile affermare che non c'è alcuna prova dell'esistenza di sogni premonitori, se vuole saperne di più su queste esperienze le consiglio una lettura in merito
https://www.medicitalia.it/libri/psicologia/1-psicopatologia-del-paranormale.html
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 210 6 1
G.le utente, a livello puramente teorico in un'ottica psicoanalitica, il processo di elaborazione onirica prende spunto dai residui diurni (tracce di percezioni e ricordi durante il giorno) per attingere i contenuti che poi faranno parte del sogno. I sogni che lei ha descritto, ripeto in via del tutto teorica in quanto sarebbe impossibile effettuare un'interpretazione online, simbolicamente ma anche realmente hanno a che fare con il concetto di perdita.

Ora, per parlare di premonizioni la strada è alquanto complessa. Mi spiego: è possibile che lei, magari anche senza saperlo, abbia raccolto delle informazioni o abbia avuto dei sentori in merito allo stato di salute dei suoi familiari e li abbia trasfigurati in una rappresentazione onirica che si è poi confermata nella realtà. Diciamo che c'è stato un episodio più o meno casuale.

Passo successivo: come le hanno già delucidato in modo puntuale i miei colleghi, si è autosuggestionata sul rapporto sogno-lutto in modo tale da instituirvi un legame di causa-effetto (premonizione) anziché esperirlo come una mera casualità.

Conclusione: ogni volta che fa quel sogno crede che qualcuno possa morire e drizza le antenne a partire dall'indomani per andare a verificare ciò che possa confermare la sua convinzione, trascurando altresì ciò che potrebbe smentirla.

Tale sequenza, in un certo senso, è analoga a quella che sta alla base di alcune superstizioni e credenze popolari.
Basti pensare a come è sorta quella sul gatto nero foriero di sventure se attraversa la strada: i pirati turchi erano soliti portare a bordo delle navi dei gatti neri per cacciare i topi nella stiva (neri perché così erano meno visibili nel buio). Quando i pirati approdavano vicino a una città, in attesa di saccheggiarla, i gatti potevano approfittarne per scendere a terra. Vedere in giro un gatto nero, quindi, divenne un presagio di sventura.

Appare chiaro come due elementi tra loro effettivamente indipendenti (gatto nero e sventura, portata in realtà dai pirati turchi), vengano erroneamente associati, per un rapporto di contiguità spaziale e temporale con la vera causa efficiente, come se fossero due variabili in un rapporto di causa-effetto.

Poi con il passare del tempo si è persa la causa efficiente (fortunatamente i pirati turchi non ci sono più), ma è rimasta la credenza che il gatto nero si associ ancora ad un'imminente sventura (impossibile visto che non c'è più la vera causa efficiente che produce la sciagura). Tale sequela è un vero e proprio processo di condizionamento classico per cui si associa uno stimolo, che porta ad una precisa conseguenza, ad un altro stimolo, che diventerà condizionato, generando con il tempo la stessa reazione anche in assenza del primo.

Tale pregiudizio è talmente radicato nella nostra cultura e talmente suggestionante per alcuni che, quando attraversano la strada dopo il passaggio di un gatto nero, inevitabilmente vanno incontro ad un incidente o ad una sventura "avverando la profezia" sulla loro pelle. Quando ciò non accade, ovviamente, non lo si nota per la volta successiva, rimanendo invischiati in tale "pensiero magico".


Questo per dimostrarle come il suo primo e secondo sogno possano rappresentare, in un certo senso, il "gatto nero" mentre la vera causa era la malattia di suo nonno ed il decesso l'effetto.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
A me non sembra un sogno premonitore, ma semmai un sogno ricorrente, indotto dall'ansia.

La parte che infatti spicca di più dal racconto è proprio la paura risultante dal sogno, la rimuginazione che ne deve essere conseguita e quindi ciò che noi psicologi chiamiamo la profezia che si autoavvera: credo fortemente che (in questo caso: ho tanta paura che) qualcosa si avveri, e quindi si avvera.

Ha mai chiesto aiuto specialistico per l'ansia? Si definirebbe una persona ansiosa?

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#7]
dopo
Utente
Utente
Grazie di tutte le vostre risposte, purtroppo uso il pc solo al mattino quindi rispondo solo ora.

Dr. Giuseppe Santonocito: mi ritengo una persona ansiosa per quanto riguarda la salute, le malattie gravi diciamo.. la morte!
Per il resto direi di no, non mi ritengo ansiosa.
Ho notato però che da quando abbiamo saputo del tumore di mia nonna, ad agosto di quest'anno, totalmente inaspettato, la mia ansia nei confronti di queste malattie è aumentata esponenzialmente, e vorrei placarla perchè vedere tumori in qualsiasi sintomo non fa vivere bene.

Per quanto riguarda il sogno, probabilmente avete ragione, non è un sogno premonitore ma semplicemente un sogno ricorrente, nato magari da informazioni raccolte nei giorni.

Mio nonno: era malato da 10 anni, e nell'ultimo anno e mezzo avevamo saputo che il tumore si era ripresentato e dovevamo solo aspettare.

Mia nonna: avevo effettivamente paura che alla sua età potesse essere giunta alla fine e quindi lasciarci.

Mentre il sogno sul mio compagno probabilmente è avvenuto a causa dell'ansia di fare questo sogno con protagonista lui e dell'associazione del sogno alla perdita.

Certo è però che una brutta sensazione l'ha comunque lasciata.
[#8]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> mi ritengo una persona ansiosa per quanto riguarda la salute, le malattie gravi diciamo.. la morte!
Per il resto direi di no
>>>

Hai detto poco!

Quindi il suggerimento è il seguente: eviti di concentrarsi sui sogni e cerchi aiuto specialistico per l'ansia.

Se vuole possiamo orientarla in merito.
[#9]
dopo
Utente
Utente
In che senso potete orientarmi in merito?

Comunque, non so se è un bene o un male, ma ho un'ottima capacità di autocontrollo su questa ansia.. cioè non sono il tipo che la esterna continuamente con i famigliari o amici, e non stresso le persone con le mie ansie o preoccupazioni...so che spesso è una mia esagerazione.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> ho un'ottima capacità di autocontrollo su questa ansia
>>>

In tal caso è probabile si tratti di ansia più sul versante ossessivo (bisogno di controllo) che di tipo fobico.

Pensiero tipico dell'ossessivo: questi pensieri e sensazioni disturbanti me li devo risolvere da SOLA.

Legga qui:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html
[#11]
dopo
Utente
Utente
Forse si ha ragione si tratta più di ansia al livello ossessivo...
infatti mi dico spesso, tra me e me, che sono OSSESSIONATA da questa idea che possano venire tumori o che possa succedere comunque qualcosa di brutto, non a me, ma alle persone che mi sono vicine.

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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,

se da un parte questi timori sono frutto dell'ansia, questi timori sono anche il segnale di quanto Lei tiene o è legata alle persone a cui teme possa succedere qualcosa.

La paura di perdere qualcunoè tanto maggiore quanto siamo legati a quella persona.

Che ne pensa?
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dopo
Utente
Utente
Certo questo è indiscutibile, infatti le mie paure non vertono su persone lontane o comunque per le quali provo poco interesse ma soltanto su persone molto vicine a me.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37 6
Gentile Utente,
l'alchimia della paura che si lega all'amore, o no?
Non è tutta da buttare questa paura, o si?

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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