Sessualitàfemminile: problemi nel provare un eccitazione intensa e raggiungere l’orgasmo

Buonasera, vi faccio un veloce riassunto della mia vita sessuale.
Ho avuto il mio primo rapporto a 18 anni con il mio ragazzo di allora, lo avremmo fatto al massimo 3 volte. Dai 19 ai 24 anni non sono riuscita ad avere rapporti sessuali a causa di quello che solo dopo anni ho scoperto essere vaginismo. Lavorandoci non poco, da sola e con un ragazzo/amico, sono riuscita a superare il problema del vaginismo. Dai 24 ai 25 anni ho avuto rapporti sessuali senza mai raggiungere l´orgasmo che raggiungevo però da sola. Specifico che da sola raggiungo l´orgasmo clitorideo mentre per quello vaginale ci vorrebbe troppo tempo e concentrazione.
Dai 25 anni ad ora che ne ho 29 ho una relazione stabile e serena con un ragazzo di cui sono innamorata e che trovo sexy. Con lui ho provato il primo orgasmo in coppia, purtroppo però non ho ancora una sessualità sana, perché avrò avuto massimo 3-4 orgasmi in 3-4 anni.
Andrei da un sessuologo ma vivendo all´estero e non parlando perfettamente la lingua mi risulta un po’ difficile. Vi racconto cosa mi succede durante un rapporto tipo. Nonostante i preliminari ( e li abbiamo provati tutti) non riesco ad eccitarmi tanto da desiderare la penetrazione. Mi può venire voglia di fare sesso quando sono da sola (senza di lui) a lavoro o in un pub, o anche quando semplicemente parlo di sesso, mentre il desiderio cala quando mi si presenta una vera possibilità di fare sesso. Diciamo che mi piace tutto ciò che c´e´ prima del rapporto, la penetrazione invece mi infastidisce, per cui mi passa la voglia di farlo. Durante il rapporto sono abbastanza lubrificata ma la penetrazione inizialmente e´un po’ dolorosa, come se lui fosse troppo grande, poi nello stesso rapporto e di solito in corrispondenza di una ulteriore lubrificazione perdo completamente la sensazione del suo pene. Altre volte la penetrazione va bene, perché evidentemente il desiderio e´un po´più forte, però poi provo fastidio per la stessa eccitazione. Mi spiego meglio, invece di provare piacere dove si trova la mia zona erogena interna provo un intenso fastidio, si può associare anche la sensazione di voler fare pipì. Inoltre i miei sensi sono offuscati e odio la sensazione di non poter controllare il pene anche se gli esercizi kegel aiutano. A volte mi piace fare sesso ma non raggiungo mai l´orgasmo o mi eccito molto quando lui sta per venire, ma poi è troppo tardi (la durata non e´un problema). Se invece ci sentiamo molto innamorati e facciamo l’amore, è carino ma non è eccitante per me. Aggiungo che durante i preliminari se lo tocco e lui e´un po’ bagnato mi fa veramente schifo, mi fa schifo anche il sesso orale per la donna al solo pensiero che lui debba mettere le sue labbra dove sono bagnata. Comunque con lui pratichiamo entrambi ma non spesso, e se lo devo fare io di solito lo facciamo con il condom.
Come ho spiegato non posso andare al momento da un sessuologo, per diverse ragioni, ma io e il mio ragazzo siamo apertissimi a consigli..
Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
mi viene da domandarle come mai proprio ora che non ha la possibilità di un aiuto concreto ed efficace senta l'esigenza (dopo tanti anni in cui la situazione non si è tutto sommato molto modificata) di trovare una soluzione alle sue difficoltà.
Mi viene da fare un parallelismo con la sua voglia di avere un rapporto con il suo ragazzo quando sa che sarebbe impossibile farlo.
Sostiene di aver risolto da sola il pregresso problema legato al vaginismo, ma a mio avviso, aver risolto le difficoltà "tecniche" di penetrazione, non significa anche aver superato altre -forse più importanti- problematiche legate alla sessualità che ancora non le consentono di viverla con soddisfazione e pienezza.
Non penso siano sufficienti dei consigli via web, ma ritengo che sarebbe necessaria una presa in carico di persona da parte di uno/a psicoterapeuta che, dopo un accurato approfondimento della situazione e dei vissuti ad essa connessi, le prospetti un percorso terapeutico individualizzato.

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
buonasera, grazie per l'immediata risposta.
In realtà per carattere sono una persona che affronta i problemi, se quando stavo in italia ho affrontato questo particolare problema da sola è perchè essendo studente non volevo farmi pagare dai miei, le sedute da uno psicoterapeuta per problemi sessuali.
Poi ho cominciato a lavorare a tempo pieno/pienissimo ma il mio ragazzo viveva in un altra nazione quindi pensavo che non era il momento migliore per andare da un sessuologo dato che vedevo il mio rag solo 1 volte ogni 2 settimane. Inoltre non ne avevo il tempo se non di sabato e domenica.
E ora siamo insieme, e secondo me è il momento migliore per affrontare il problema xo' c'è l'altro problemino della lingua. Comunque è evidente che quando imparerò meglio la lingua di questo paese ci andrò qui.
Ma lei lo ritiene un problema molto grave e soprattutto lungo da risolvere? io mi sento comunque di aver fatto dei passi in avanti perchè se sono riuscita a risolvere parte dei miei problemi è anche perchè ho letto diversi articoli e libri si terapeuti sul tema che devo dire mi hanno fatto pensare a cose a cui probabilmente da sola non sarei arrivata. Se non avessi risolto problemi diciamo psicologici non sarei mai riuscita a risolvere quelli tecnici.

ancora grazie per il consiglio,
saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Utente,
le spiacevoli sensazioni che ha descritto (prima su tutte lo "schifo") mal si accordano con il piacere di un rapporto sessuale e meno ancora con il fare l'amore. Anche per questo penso che il discorso sia più complesso e più ampio rispetto alla semplice penetrazione o al "banale" orgasmo.
L'obiettivo dovrebbe essere il piacere condiviso, non il raggiungimento dell'orgasmo, anche perché è davvero difficile che ci si riesca se è presente l'intralcio di necessità di controllo e di percorsi obbligati con mete altrettanto predefinite.
Conoscendo solo approssimativamente la situazione, non so dirle se sia necessario un percorso lungo, ma di certo la cosa andrebbe debitamente approfondita, dal momento che -a mio avviso- coinvolge aspetti personali e relazionali che vanno al di là della sessualità.

Nella speranza di aver chiarito meglio il mio pensiero, le rinnovo i miei saluti.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Buonasera,
per la Dr Scalco: la ringrazio, potrei provare tra un mesetto o due, (quando parlerò meglio questa lingua) ad andare da un sessuologo da queste parti. Spero molto che non mi consigli una terapia di coppia perchè a mio avviso nel mio caso non è indicata e porterebbe solo stress nella coppia. Abbiamo entrambi professioni che ci portano a viaggiare per lavoro e non siamo del tutto stabili in un posto. Specifico però che la nostra coppia lo è, troviamo sempre il nostro equilibrio. Ora ad esempio sa che sto chiedendovi consigli.

Per la dott Randone: la ringrazio per tutti i link che mi ha consigliato.
In particolare ho trovato interessante il discorso sul “super io come guardiano ” nel primo video, anche se si stava facendo un discorso relativamente a problemi maschili.
Molto spesso infatti sento di essere bloccata da qualcosa che mi protegge dall’atto sessuale e che ovviamente non proviene dal mio “pensiero razionale” . Mi sono chiesta da cosa la mia “coscienza-super io” voglia proteggermi.
Credo di aver vissuto in maniera traumatica i primi rapporti, innanzi tutto perché sono avvenuti verso la fine di una storia che non era tranquilla. La prima volta fu carina, niente di eccitantissimo ma carina, lui invece rimase molto turbato e mi disse che era strano il fatto di esserci riusciti così in fretta, dato che ero vergine ed ha ipotizzato che avessi già da sola utilizzato vibratori o cose simili (in realtà ci avevamo provato già altri giorni, dopo uno dei quali, pur non avendo avuto un rapporto completo avevo trovato le mutandine un po’ rosse). Io sono rimasta piuttosto delusa e colpita negativamente da questo commento. Aabbiamo fatto sesso pochissime altre volte. Mi ricordo che lo feci ancora perché volevo fare un po’ più di esperienza. In realtà fu brutto perché tranne qualche fastidio iniziale poi non ebbi più alcuna sensazione del pene e non ero assolutamente presa dal rapporto, devo dire che mi sono sentita usata. Lui fece sesso con me ma io non lo feci con lui.
Questo può essere considerato un trauma?
dopo averlo lasciato definitivamente, per piu di una settimana l'ho desiderato tantissimo fisicamente quasi da stare male, poi è passato. Se mi ricordo bene credo di aver provato a fare sesso con un ragazzo dopo 2 anni e si è presentato il problema del “vaginismo”.

Questo week end, ho cercato di capire e di assimilare che dal mio attuale ragazzo non voglio essere protetta. lo so che può sembrare una reazione un po’ immediata ma in realtà il tutto è andato alla grande, mi sono sentita molto libera, mi sono eccitata di più, lui mi ha trovata molto “hot” e non ho avuto nessun dolore ne perdita di sensibilità, in realtà stavo anche per raggiungere il fatitico orgasmo quando il mio lui ha cambiato ritmo, vabbè non fa niente.

Per quanto riguarda l’educazione sessuale da bambina, in effetti credo sia stata un po’ carente. Ora posso parlare liberamente con i miei ma da piccola non mi hanno parlato di queste cose. Io ho iniziato con l’autoerotismo da piccolissima, sicuramente alle elementari e forse anche agli ultimi anni dell’asilo. Specifico che erano strusciamenti e non stimolazione manuale che probabilmente ho iniziato tardino verso i 20 e che cmq non pratico molto. Fatto sta che ogni volta da bambina mi sentivo in colpa perché non sapevo cosa stessi facendo, e soprattutto dopo un orgasmo avevo problemi a fare pipi ed ero molto spaventata. Una volta mio zio mii vide muovermi in maniera inconsueta su una sedia mentre studiavo, mi strillò dicendomi di sedermi composta, il che incrementò le mie paure di fare qualcosa di sbagliato.

Per quanto riguarda lo schifo per liquidi genitali, diciamo che ho sintomi molto più lievi rispetto a quelli descritti nell’articolo, forse ho usato una parola un po’ forte. Adoro il contatto dei nostri corpi però quella particolare cosa, solo se non sono completamente persa nei miei sensi, mi fa senso.

Ancora una cosa,mentre ho difficoltà a raggiungere l'orgasmo con la penetrazione, trovo molto erotico fare un massaggio ad un ragazzo se lui si lascia andare. In questi casi potrei raggiungere l'orgasmo sensa penetrazione semplicemente poggiandomi su di lui. Strano?

Vi ringrazio ancora.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
la "penetrazione" è un atto simbolico, rappresenta il contenimento, ò'entrare dentro, la fusione con il partner......

la stimolazione clitoridea, indispensabile al fine del raggiungimento del piacere sessuale, è sicuramente meno invasiva....sul piano fisico, che psichico...

Lei ha tanto da dire e da investigare, se i miei video e letture l'hanno fatta riflettere.....ne approfitti per consultare un Collega dal vivo, ne trarrà grandi benefici in termini di qualità di vita e di coppia